Eleison Comments DCCCLXXXI


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Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  1 giugno 2024

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo alla problematica della fine del mondo.


Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:

https://stmarcelinitiative.org/category/commenti-eleison/?lang=it



Per la visione che Dio ha dei due Testamenti,
leggete come, in Romani, S. Paolo vedeva gli eventi.


Fine dei tempi - fine del mondo

La saggezza di Dio ha lasciato noi esseri umani all’oscuro del Suo esatto scadenzario o del programma degli eventi che precedono la fine del mondo. Ma negli eventi attuali e più immediati siamo tutti coinvolti e non è vietato speculare su di essi. Al contrario.
Per la salvezza della mia anima può essere prudente pensare a ciò che Dio Onnipotente ha in mente, per evitare alcuni gravi errori.
Per esempio, Dio può guidare noi esseri umani a fare ciò che vuole, ma non ci toglierà mai il libero arbitrio per farlo, ed è per questo che un’Età dell’Oro di mille anni tra oggi e la fine del mondo è impossibile: per durare, Egli dovrebbe costantemente annullare le scelte degli uomini.

Lutero (1483–1546) sapeva che stava distruggendo la Cristianità. Ci sono voluti 450 anni fino al Vaticano II, per così dire (1517–1965), e alla fine di questo periodo gli uomini sono diventati sempre più corrotti.
Ora potrebbe esserci una breve Età dell’Oro, come il trionfo del Cuore Immacolato di Nostra Signora, ma non può durare a lungo.
A La Salette, nel 1846, la Madonna disse che dopo 25 anni di raccolti abbondanti, i peccati dimenticati avrebbero nuovamente causato disgrazie, cioè la fine dell’Età dell’Oro e l’inizio della discesa verso l’Anticristo.

Il millenarismo, una presunta Età dell’Oro di 1000 anni prima della fine del mondo, è un errore condannato dalla Chiesa.
Un altro grande errore da evitare è che la Chiesa giunga alla sua fine in un tripudio di gloria umana sulla terra. Una sola citazione di Nostro Signore mette fine a questa illusione – Lc. XVIII, 8: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla terra?”.
In altre parole, alla fine del mondo la Chiesa sarà quasi scomparsa alla vista, presumibilmente a causa della persecuzione da parte dell’Anticristo, la più feroce di tutta la sua storia.
Questo mondo, che ha per “padre il Diavolo” (Gv. XIV, 29), vedrà in quella persecuzione una tremenda sconfitta per la Chiesa, ma Dio vi vedrà scorrere le ultime gocce di santità sotto forma di alcuni dei più grandi martiri e santi di tutta la sua storia, in altre parole una delle sue più grandi vittorie.
Non deve sorprendere se la fine della Chiesa assomigli molto alla Croce di Nostro Signore.
La vittoria universale della Chiesa segue immediatamente il Giudizio generale, o universale.

E’ altrettanto da evitare l’errore di confondere la fine dei “tempi” (cfr. Lc. XXI, 24) con la fine del mondo.
Secondo il commento del Venerabile Holzhauser ai capitoli 2 e 3 del Libro dell’Apocalisse, dove divide la storia della Chiesa in sette epoche, la “fine dei tempi”, cioè la fine dei tempi per l’ingresso dei Gentili nella Chiesa di Dio, in sostituzione di tutta l’ex-razza eletta che ha scelto di non essere più il popolo di Dio (Mt. XXVII, 25), avviene alla fine della Quinta Epoca.
Invece, la fine del mondo arriva alla fine della Settima Epoca. Infatti, l’ex-razza eletta si convertirà di nuovo a Nostro Signore, il loro Messia, alla fine del mondo (Rm XI, 26), ma fino ad allora gli Ebrei convertiti saranno ancora l’eccezione piuttosto che la regola, in altre parole saranno troppo pochi per lo scopo di Dio di popolare il Suo Paradiso.

Da qui l’intero piano di Dio per la salvezza attraverso i due Testamenti – vedi Romani, Capitoli IX, X, XI.
Ecco perché il Nuovo Testamento ha dovuto sostituire l’Antico; perché la razza, ricca per natura, eletta in base alla razza ha dovuto cedere il passo alla razza soprannaturalmente eletta in base alla fede; perché gli Ebrei hanno dovuto per tanto tempo cedere il passo ai Gentili; e perché da allora hanno fatto loro la guerra (I Tess. II, 14–16) – specialmente ai Palestinesi.

Ma i Cattolici non devono mai dimenticare quanto dobbiamo agli eroi di Dio dell’Antico Testamento. Senza di loro non avremmo avuto l’Incarnazione di Gesù.

 
Kyrie eleison



                                                                                  


giugno 2024

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