Eleison Comments CMIV


VIGILANT BISHOP


Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  9 novembre 2024

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson - In memoria di Mons Bernard Tissier de Mallerais.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:

https://stmarcelinitiative.org/category/commenti-eleison/?lang=it



Un vescovo custodisce il suo gregge con la Verità che gli viene tramandata.
Questa dottrina è stata trasformata dai modernisti in una frottola.

Vescovo prudente

Poco più di un mese fa è morto uno dei quattro vescovi consacrati nel 1988 dall’Arcivescovo Lefebvre senza il permesso del Papa. La frattura del cranio da lui riportata è stata causata da una caduta su una scala di pietra nel Seminario di Ecône, in Svizzera, dove viveva da alcuni anni.
Sua Eccellenza Mons. Tissier de Mallerais aveva 79 anni, e nella sua lunga vita aveva reso un servizio considerevole alla Fraternità San Pio X di Mons. Lefebvre.
Per commemorare la sua partenza da questa “valle di lacrime”, si permetta che questi “Commenti” ricordino qui tre occasioni, con la gratitudine di tutti noi nei suoi confronti e con le nostre preghiere per il riposo della sua anima.

In primo luogo, alla fine degli anni ‘60, quando l’Arcivescovo aveva avviato il primo anno di un Seminario da lui progettato, alla fine di quell’anno, fu abbandonato da così tanti nuovi seminaristi che egli fu sul punto di abbandonare il suo progetto come se non avesse futuro. Furono due di quei giovani seminaristi a convincerlo a non rinunciare al suo progetto, ma a riprovare per l’anno scolastico successivo. Uno era Paul Aulagnier, fondatore virtuale del Distretto della Fraternità in Francia. L’altro era Bernard Tissier de Mallerais, futuro vescovo della Fraternità.
Dove sarebbero oggi la Chiesa Cattolica – e il mondo – se i due non avessero convinto l’Arcivescovo a perseverare in quella che sarebbe diventata la punta di diamante della difesa della Tradizione Cattolica in una Chiesa e in un mondo impazziti?

In secondo luogo, negli anni ‘80, l’Arcivescovo era impegnato in una lotta mortale contro i nemici massoni che si erano infiltrati e tenevano saldamente in mano le leve del potere nella Chiesa consegnate loro dal Vaticano II, come giusta punizione di Dio per l’apostasia mondiale dell’umanità.
Il problema principale era dottrinale: gli errori congiunti della libertà religiosa e del falso ecumenismo, entrambi che minavano profondamente l’intero dogma cattolico.
L’Arcivescovo si affidò in gran parte a don Tissier per esporre la vera dottrina della Chiesa e chiarire perché la Tradizione Cattolica, tradita dai modernisti, doveva essere difesa ad ogni costo. L’ispirazione veniva dall’Arcivescovo, ma don Tissier fu il suo strumento esecutivo.

In terzo luogo, nel 2006, il Vescovo Tissier rilasciò una seria intervista a Stephen Heiner, che allora scriveva per The Remnant, rivista cattolica americana che sicuramente ha il testo completo disponibile nei suoi archivi. Quando Heiner pensò di aver concluso l’intervista, il Vescovo obiettò – no, Heiner ha tralasciato l’essenziale – ancora una volta la dottrina, gli orribili errori dottrinali di Papa Benedetto XVI.
Dall’ultima parte dell’intervista emerge chiaramente che il Vescovo stesso si prese la briga di studiare ciò che don Ratzinger effettivamente aveva scritto all’inizio della sua carriera di “teologo”. Quanti di noi si sono presi la briga di farlo? Obiettivamente, il Vescovo disse a Heiner che non sapeva se Papa Ratzinger avesse rinunciato alle sue sciocchezze sentimentali, ma Tissier disse anche che nel 2006 Ratzinger non aveva ancora ritrattato i suoi errori. Ecco una citazione, tradotta dal tedesco del libro di Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo, apparso nel 1968, dalle pagine 232–233:

“. . . alcuni testi di devozione sembrano suggerire che la fede cristiana nella Croce intende Dio come un Dio la cui inesorabile giustizia ha richiesto un sacrificio umano, il sacrificio del Suo stesso Figlio. E noi fuggiamo con orrore da una giustizia la cui oscura rabbia toglie ogni credibilità al messaggio d’amore”.

In altre parole, la Croce era troppo orribile per essere vera, perché Dio Padre non può aver richiesto un sacrificio così crudele al Suo amato Figlio, perché tale crudeltà contraddice la nuova religione Conciliare “dell’ammòre”. Questo è modernismo puro e semplice.
In contrasto, Sant’Ignazio dedica l’intera prima settimana degli Esercizi Spirituali a far comprendere ai praticanti la gravità dei loro peccati. Don Ratzinger stava riducendo la Fede in poltiglia. Il vescovo Tissier custodiva la Fede.

Si legga l’intera intervista Tissier-Heiner.

Grazie, Vostra Eccellenza. Che voi possiate riposare in pace.



Kyrie eleison



                                                                                  


novembre 2024

Ritorna a Documenti