Eleison Comments CMXII


BATTLEFIELD,  the  MASS


Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  4 gennaio 2025

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson - Relativo alla odierna esplicita volontà di fare scomparire dalla Chiesa la Messa tradizionale.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:

https://stmarcelinitiative.org/category/commenti-eleison/?lang=it



Tra la Nuova Messa e la Vecchia Messa è guerra
che non finirà con parole dolci, ma con spargimento di sangue!


CAMPO  DI  BATTAGLIA,  la  MESSA

“Togli la Messa, distruggi la Chiesa” è una famosa citazione attribuita a Martin Lutero (1483-1546). Forse non l’ha mai pronunciata, anche se sembra molto probabile che l’abbia fatto, ma in ogni caso la citazione è vera, e i cattolici ne hanno avuto prova all’indomani del Concilio Vaticano II.
Il primo dei 16 documenti del Concilio, Sacrosanctum Concilium, riguardava la liturgia, ma le parole del testo sono molto ambigue. Possono sembrare conservatrici, ma in realtà sono state concepite per aprire la porta a quella rivoluzione liturgica che all’indomani del Concilio ha praticamente distrutto la Messa.
Poco dopo la – apparente – imposizione ufficiale della Nuova Messa di Papa Paolo VI nel 1969, l’Arcivescovo Lefebvre disse che se avesse dovuto introdurla nel suo Seminario di Ecône, appena fondato, avrebbe potuto chiudere il Seminario entro tre settimane.
E’ questo il potere anticattolico della liturgia “rinnovata”, perché è solo assistendo al vero sacrificio della Messa che la maggior parte dei cattolici vive la propria religione.

Infatti, dal 1969 a oggi, la liturgia “rinnovata” di Papa Paolo VI ha trasformato il rito della Messa nel campo di battaglia centrale della grande guerra della fede tra il Cattolicesimo immutabile della Tradizione e la Rivoluzione in continua evoluzione del Protestantico-Liberal-Modernismo.
Ed è ancora il campo di battaglia centrale, come dimostra la perseveranza di Papa Francesco nei suoi folli sforzi per cancellare del tutto la Messa in Latino.
Un eccellente articolo di un professore francese, Arnaud de Lassus, è riassunto qui di seguito. Per accedere all’articolo originale, molto più completo, in traduzione inglese, si veda: https://respicestellam.org/wp-content/uploads/2024/12/Letter-to-Friends-of-AFS-Jan-22.pdf

Il 18 Dicembre 2021, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (CCD) ha pubblicato una nota intitolata Responsa ad dubia, per rispondere alle domande sull’applicazione del Motu Proprio Traditionis Custodes.
Molti fedeli sono rimasti sconvolti dalla durezza di questa risposta. Ma fin dall’inizio l’intenzione del Motu Proprio era chiara; la risposta del Dicastero non fa che esplicitare una fermezza già espressa nella Traditionis Custodes.
Per la CCD, la Messa è la “condivisione dell’unico pane spezzato” e il “memoriale della Pasqua”. Assistere alla Messa significa “partecipare alla mensa Eucaristica”.
Non si menziona mai che la Messa è un Sacrificio, il rinnovo incruento dell’Unico Sacrificio di Cristo sulla Croce.

Questa cancellazione del carattere sacrificale è accentuata dallo scopo che la CCD attribuisce alla Messa. Per la CCD, lo scopo della Messa è l’unità. Il primo obiettivo della Traditionis Custodes e di conseguenza della Messa stessa, è quello di “continuare la costante ricerca della comunione ecclesiale”. Nessuno dei quattro scopi tradizionali della Messa viene richiamato. Per la CCD, la Messa è soprattutto una manifestazione di unità tra gli uomini, anziché un atto interamente rivolto a Dio. E’ chiaro quindi che l’intenzione generale della risposta della CCD è quella di porre fine una volta per tutte all’uso del Messale tradizionale. Il vecchio rito, dice la CCD, “non fa parte della vita ordinaria della Chiesa”. Inoltre, la CCD insiste sul fatto che “la riforma liturgica è irreversibile”. Qualsiasi ritorno al vecchio rito è quindi da considerarsi impossibile.

Non dobbiamo nasconderci la verità. La Santa Sede è entrata in guerra contro il Rito Tradizionale con il desiderio di sradicarlo completamente dalla vita della Chiesa. E’ una vera e propria guerra tra due concezioni diverse della Messa e due concezioni radicalmente opposte della Chiesa e della vita Cristiana. E’ persino legittimo chiedersi se si tratti della stessa religione. E’ quindi un’illusione sperare che la Santa Sede ammorbidisca la sua posizione solo se teniamo un discorso conciliante. No! Roma vuole la fine della Messa Tradizionale, mentre noi vogliamo mantenere il Rito Tridentino, perché è voluto da Dio Stesso. Di fronte a questa guerra tra i due riti, non è più possibile rimandare una decisione. Dobbiamo scegliere una parte o l’altra.

Quale parte? Dobbiamo condannare l’errore, anche se proviene dalla Santa Sede. La Messa è innanzitutto un sacrificio offerto a Dio per uno scopo che è insieme di adorazione, ringraziamento, propiziazione ed espiazione. Nessun Papa potrà mai abrogare la Bolla di San Pio V che autorizza l’uso del Messale Tradizionale in perpetuo.

La Messa si trova in una situazione che, per molti versi, assomiglia a quella vissuta da Nostro Signore durante la Sua Passione: l’autorità suprema la condanna a morte. Ma durante la Passione, la Madonna non si ribellò: rimase sempre vicina a suo Figlio, silenziosa e raccolta. Senza dubbio ha pregato per i carnefici. Per quanto riguarda la Messa in Latino, adottiamo lo stesso atteggiamento: restiamo indefettibilmente attaccati ad essa, anche se è appena stata condannata a morte.


Kyrie eleison



                                                                                  


gennaio 2025

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