|
|
Intervista di S. Ecc.za Mons. Richard Williamson della Fraternità Sacerdotale San Pio X condotta da John Grasmeier per Angelqueen.org Ottobre 2006
Neretti e sottolineature sono nostre John Grasmeier: Come posso conoscere meglio l’amore e servire Dio ? Mons. Williamson: Questa è la domanda che fece un giovane allo stesso Nostro Signore (Lc, 18, 18-22). Nostro Signore gli disse di seguire i dieci Comandamenti, ma vedendo che il giovane non era soddisfatto, gli disse di vendere tutto ciò che aveva e di seguirlo. In linguaggio moderno: per prima cosa, prega, ricevi i Sacramenti e rifuggi dal peccato mortale; secondariamente e più perfettamente vedi se c’è la vocazione, e se c’è, séguila.J. G.: Che consiglio dareste ad un giovane che ritiene di poter prendere in considerazione la vocazione da prete ? Mons. Williamson: Dovrebbe pregare con tranquillità e con fermezza per scoprire la volontà di Dio, rivolgendosi specialmente alla Madre di Dio tramite il Rosario, e a San Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale e delle vocazioni.J. G.: E se il giovane ritiene di avere la vocazione ? Mons. Williamson: Deve prendere contatto con una Congregazione che celebra esclusivamente la Messa Tridentina e i cui preti abbiano prodotto buoni frutti.J. G.: La Fraternità San Pio X è una tale Congregazione ? Mons. Williamson: Se l’Arcivescovo Lefebvre non avesse fondata la FSSPX nel 1970, e se dopo la sua morte, nel 1991, i suoi successori non l’avessero mantenuta sui binari tracciati dall’Arcivescovo, dove si potrebbe trovare ancora oggi la vera Messa e il vero Sacerdozio ? Avere svolto, tramite i buoni frutti, la parte principale nel mantenimento della vera Messa e del Sacerdozio attraverso 35 dei 40 anni della crisi postconciliare, è sicuramente notevole.J. G.: Ma adesso sembra che la FSSPX sia sul punto di giungere ad una sorta di riconciliazione con la Roma Conciliare ! Mons. Williamson: Diffidare dei mezzi di comunicazione. Sembra proprio che ogni volta che il Superiore Generale della Fraternità, Mons. Fellay, parli con i giornalisti, debba poi precisare di essere stato travisato. Dopo l’ultimo trambusto verificatosi nei mezzi di comunicazione, a gennaio di quest’anno, egli ha dovuto precisare che tutto era dovuto ai “giornalisti, a internet e alle impressioni ”.
Mons. Williamson: Una cosa occorrerebbe sempre ricordare, nel 2006 e fin a quando durerà questa crisi post-conciliare, si tratterà sempre di una guerra mortale tra due opposte religioni: la religione cattolica centrata su Dio e la religione conciliare centrata sull’uomo e sul mondo moderno. La religione conciliare è un’abile e diabolica contraffazione della vera religione. Tra queste due religioni non potrà mai esserci pace fino a quando una delle due non morirà.
Mons. Williamson: Come potrebbe ? Ogni cosa, per essere amata, deve prima essere conosciuta. La Roma conciliare non può, o non vuole comprendere la definitiva richiesta fatta dall’unica vera religione dell’unico vero Dio, dal che deriva che essa non può avere alcun reale amore o benevolenza nei suoi confronti.
Mons. Williamson: Non posso credere che Mons. Fellay abbia l’intenzione di abbandonare sotto il controllo conciliare il magnifico lavoro svolto dall’Arcivescovo Lefebvre a favore della fede cattolica. Se questo si verificasse, alcuni di noi potrebbero avere delle difficoltà a seguirlo.
Mons. Williamson: Certuni affermano che per la FSSPX è meglio una qualsiasi pubblicità piuttosto che nessuna, perché essa è ancora troppo poco conosciuta dal vasto pubblico. Ma la confusione che segue ad ognuna di queste campagne è un prezzo pesante da pagare. L’Arcivescovo Lefebvre usava citare questo proverbio francese: “Good is not noisy, and noise is not good” (Il buono non è chiassoso, e il chiasso non è buono).
Mons. Williamson: Con deferenza, con rispetto, con carità, perfino con affetto (non avranno molto amore nella prossima vita), ma anche con la massima prudenza ? “Chi mangia col Diavolo ha bisogno di un cucchiaio lungo”, e questi conciliaristi, non tutti per le loro intenzioni, ma tutti per i loro frutti, hanno scelto di farsi strumenti del Diavolo.
Mons. Williamson: Essi devono denunciare, chiaramente e senza ambiguità, il Concilio Vaticano II e devono rinunciare alla loro falsa religione conciliare. Come usava dire sempre l’Arcivescovo Lefebvre, essi devono fare una professione di fede nel “Syllabus” di Pio IX e nella “Pascendi” di Pio X. Per dieci anni il Cardinale Ratzinger ha denunciato i risultati del Concilio, ma mai, ieri come Cardinale, né oggi come Papa, ha denunciato i suoi falsi principi. Egli non ha ancora capito che i cattivi risultati derivano dai cattivi principi. Fino a quando non lo capirà, continuerà a sovrintendere alla distruzione della Chiesa Cattolica. ottobre 2006 |