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Dichiarazione dei vescovi della Resistenza Cattolica 19 marzo 2016 In occasione della consacrazione episcopale di Mons. Miguel Ferreira da Costa, i due vescovi consacranti, Mons. Richard Williamson e Mons. Jean-Michel Faure, hanno diffuso la seguente Dichiarazione. S. Ecc. Mons. Jean Michel Faure - S. Ecc. Mons. Miguel Ferreira da Costa - S. Ecc. Mons. Richard Williamson Nostro Signore Gesù Cristo ci aveva avvertiti che alla sua seconda venuta la Fede sarebbe quasi sparita dal mondo (Lc. XVIII, 8), ne consegue che a partire dal trionfo della Sua Chiesa nel Medioevo, essa poteva conoscere solo una lunga discesa fino alla fine del mondo. In particolare, tre esplosioni hanno segnato questa discesa: quella del protestantesimo, che ha rifiutato la Chiesa nel XVI secolo, quella del liberalismo, che ha rifiutato Gesù Cristo nel XVIII secolo, e quella del comunismo che ha rifiutato interamente Dio nel XX secolo. Ma la cosa peggiore di tutte è avvenuta quando questa Rivoluzione per tappe è infine riuscita a penetrare fin nell’interno della Chiesa, col Vaticano II (1962-1965). Volendo avvicinare la Chiesa al mondo moderno che si era considerevolmente allontanato da essa, il Papa Paolo VI ha saputo fare adottare ai Padri del Concilio «i valori di due secoli di cultura liberale» (Cardinale Razinger). Quello che i Padri adottarono fu il triplice ideale della Rivoluzione Francese e in particolare: la libertà, l'uguaglianza e la fraternità, nella triplice forma della libertà religiosa, la quale, valorizzando la dignità umana, implica l’elevazione dell’uomo al di sopra di Dio; della collegialità, la quale, promuovendo la democrazia, livella e sovverte ogni autorità nella Chiesa; dell’ecumenismo, il quale, lodando le false religioni, implica la negazione della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. E in mezzo secolo trascorso dalla fine del Vaticano II, le conseguenze, mortali per la Chiesa, di questa adozione dei «valori» rivoluzionari, sono divenute sempre più evidenti, culminando negli spaventosi scandali che screditano quasi ogni giorno il pontificato del Papa regnante. Ma la cosa più grave di tutte, in questo XXI secolo, è forse la massa di cattolici, chierici e laici, che seguono ancora docilmente i distruttori. Circa gli uomini di Chiesa, com’è che i distruttori non si accorgono tra loro di quello che fanno? Dev'essere per quel “disorientamento diabolico” richiamato già prima del Concilio da Suor Lucia di Fatima. E circa i laici, com’è che molti non vedono ancora che l’Autorità cattolica esiste solo per stabilire la Verità cattolica, e dal momento che la prima tradisce la seconda, l’Autorità perde il suo diritto di essere obbedita? Dev'essere per lo stesso “disorientamento”. E allora, in che consiste esattamente questo disorientamento? Nella perdita della Verità, nella perdita progressiva di ogni senso dell’esistenza stessa di una verità oggettiva, perché gli uomini hanno voluto liberarsi della realtà di Dio e delle Sue creature, per rimpiazzarla con la loro stessa fantasia, così da poter fare ciò che piace a loro. La falsa libertà è sempre all'opera. Ma Dio non abbandona la Sua Chiesa, e così, negli anni 1970, per venirle in aiuto, Egli suscitò Mons. Lefebvre. Monsignore riconobbe che il Papa e i suoi spiriti affini, al Concilio preferivano essere moderni, abbandonando la Tradizione della Chiesa, e che così facendo avrebbero finito col distruggere la Chiesa. Ma per una sorta di miracolo egli riuscì a costituire all’interno della Chiesa una solida resistenza all’opera di distruzione, sottoforma di una Fraternità Sacerdotale che dedicò a San Pio X, Papa perfettamente lungimirante quanto alla corruzione dei tempi moderni. Ma, le autorità romane non sopportavano che qualcuno rifiutasse il loro supposto “rinnovamento” del Vaticano II e fecero yuyyo ciò che era in loro potere perché la resistenza di Monsignore sparisse. Tuttavia, egli tenne loro testa, e per assicurare la sopravvivenza della sua opera, di un’importanza immensa per la difesa della Tradizione cattolica, nel 1988 procedette alla consacrazione di quattro vescovi, contro l'espressa volontà delle autorità romane fuorviate, ma in linea con l'implicita volontà di tutti i Papi a partire dall'inizio della Chiesa, salvo gli ultimi quattro, tutti presi dal Concilio. Questa eroica decisione di Mons. Lefebvre fu ampiamente giustificata dagli eventi, in particolare dalla ininterrotta decadenza delle autorità della Chiesa, il cui unico desiderio era quello di portare la Chiesa in linea con il corrotto mondo odierno. Di questi quattro vescovi, quello che parlava spagnolo venne scelto per stabilirsi nell’America del Sud dove occuparsi dei fedeli che avrebbero voluto conservare la Fede di sempre in tutto questo continente un tempo così cattolico, ma dove non c'erano più vescovi a cui appellarsi per condurre le anime al Cielo. Ahimé, da allora la decadenza non è cessata, solo che adesso a cadere vittima della corruzione universale è stata la Fraternità San Pio X di Monsignore, per mezzo del suo Capitolo Generale del 2012, dove i capi della Fraternità, sotto il loro Superiore Generale, l’hanno fatta pendere verso il Concilio. Invece di insistere sul primato dell'immutabile dottrina della Chiesa, della Tradizione, essi hanno aperto la porta ad un accordo con la Roma ufficiale, devota al Concilio. E così, a partire dal 2012, lo stesso disorientamento si sta facendo strada all’interno della Fraternità, sui cui vescovi, almeno per il momento, non si può più contare. Questo è molto triste, ma è del tutto normale nello stato attuale della Chiesa e del mondo. Ed ecco che ancora una volta bisognava consacrare un vescovo affidabile per assicurare la sopravvivenza dellìimmutabile Fede, soprattutto in un intero continente di anime che hanno bisogno di un vero pastore per salvarsi per l’eternità. Che Dio sia con lui! Preghiamo la Santissima Vergine perché lo conservi fedele sotto il suo manto, fedele fino alla morte. Mons. Richard Williamson Mons. Jean-Michel Faure (torna su)
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