Siamo ad Aachen (Aquisgrana), il 22 gennaio di quest'anno.
Nel corso di una manifestazione carnevalesca si nota
la corpulenta presenza del capo dei vescovi tedeschi, Sua Eminenza Reverendissima
il Signor Cardinale Karl Lehmann, Arcivescovo di Mainz (Magonza).
Egli sale sul palco di carnevale e tiene un sermone rituale
dal tenore e dal contenuto carnevalesco.
È paludato come un povero pecoraio, ma si percepisce
bene la grinta del capo popolo.
I presenti ne apprezzano il tono e il contenuto e gli
conferiscono il titolo di Gran Cavaliere dell' "Ordine contro il bestial
rigore" (Order Wider den tierischen Ernst).
Povero cardinale, con le sue sparate supermoderniste ha
rischiato perfino il cardinalato, che gli è stato conferito all'ultimo
momento perché il Papa non nega un cappello a nessuno.
Meno male che si è rifatto adesso col cavalierato
di carnevale, che mostra fiero e impettito.
Intendiamoci, lo stesso titolo è stato conferito
a tanti altri uomini illustri, politici e studiosi, perfino a qualche italiano,
e mancava proprio un uomo di Chiesa, e il cardinale Lehhmann non ha perso
l'occasione di fare il primo della classe.
D'altronde, anche in Germania, tanti uomini di Chiesa
sono ormai abituati alle più seriose pantomime, dove, come in occasione
del carnevale, ci si diverte a sfoggiare i più diversi colori per
sottolineare la diversità ecumenica che è una ricchezza per
la "chiesa universale".
Il cardinale, temprato da tanti esercizi ecumenici, ha
pensato bene che andando al carnevale avrebbe riscosso altrettanto successo.
E così è stato.
A volte ci chiediamo se si tratta magari di un qualche
scherzo da prete, ma poi ci prende sempre più lo sconforto nell'essere
costretti a riconoscere che al peggio non c'è mai fine.
Ci sforziamo di avere fiducia nell'avvenire, di sperare
nella buona volontà di tanti bravi sacerdoti, monsignori e vescovi
cattolici che si astengono dalle buffonate, ma dopo quarant'anni, assistendo
ancora a sceneggiate come queste non possiamo impedirci di pensare che
forse abbiamo sbagliato Chiesa.
Il Signore perdoni i nostri cattivi pensieri, perché
sa che non abbiamo la minima intenzione di arrecare offesa alla Santa Madre
Chiesa, e ci conceda la forza di tenere ancora il nostro posto perché
un giorno si possa giungere a cacciare i novelli mercanti dal Tempio
(Informazioni tratte principalmente dal sito internet:
http://www.corritalia.de/) |
Il card. Lehmann in tenuta da pecoraio tiene la sua Büttenrede
(arringa fiume) ricca di ridanciane facezie.
E conquista il titolo di Gran Cavaliere l'Ordine Wider
den tierischen
Ernst (contro il bestial rigore)
Che mostra con grande soddisfazione
Il cardinale Lehmann non è nuovo alle feste di
carnevale:
eccolo impegnato seriamente in una celebrazione ecumenica
Dopo così luminosi esempii, che può dire
se questa foto ritrae uno
scherzo o una ben triste realtà: monache, preti
e diavoli tutti
amorevolmente uniti in una sana ricreazione
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