I testi che descrivono la chiesa, nel riquadro
giallo e nelle didascalie, sono tratti dal sito
http://www.loppiano.it/
Ecco un esempio di come si costruiscono oggi le nuove
chiese.
La didascalia sotto la foto dell'esterno dice chiaramente
che l'idea architettonica della chiesa è un vero e proprio parto
della fantasia, magari ispirata da un qualche sentimentalismo religioso,
ma pur sempre una fantasia.
Queste fantasie sono ancor più sottolineate dalle
grandi vetrate che occupano le pareti della chiesa.
La vetrata che sta dietro il presbiterio viene descritta
come una rappresentazione di Maria Theotókos che “come un grande
cielo azzurro contiene il sole: Dio.”
Una sorta di puerile rappresentazione visiva di una realtà
mal compresa, ove il senso vero viene ribaltato, magari inconsciamente,
per acconsentire ai moderni luoghi comuni che vorrebbero la Madonna quasi
più grande del Salvatore e vorrebbero sostenere che Dio è
soprattutto Madre.
In questo modo non si aiutano certo i fedeli a comprendere
il vero senso dell'insegnamento cattolico, piuttosto li si inducono a confondere
l'insegnamento millenario della Chiesa con le deviazione parapsicologiche
moderne.
Un altro esempio lo ritroviamo nelle forme confuse e sfuggenti
delle due vetrate laterali.
Ammesso che oggi l'arte moderna continui ad arricchirsi
di eleborazioni fantastiche sia nella pittura sia nella scultura, e constatato
che tali produzioni sono quasi sempre spiegabili e comprensibili solo da
parte dell'autore (ammesso che poi abbiano davvero un senso e una spiegazione),
ci chiediamo in che termini e in base a quali canoni tutto questo possa
etichettarsi di “arte sacra”.
Non v'è dubbio che, come il profano è penetrato
in seno alla Chiesa in quanto catechesi, liturgia e predicazione, così
vi è penetrato in quanto “arte”.
Tutto ciò, lungi dall'essere “edificante” per i
fedeli, è principalmente deviante, soprattutto perché insinua
nel convincimento comune che la fantasia e la piacevolezza individuali
siano pilastri della dottrina, dell'insegnamento e della pratica della
Fede.
Basta guardare i pezzi “ispirati” che compongono l'ambone
e l'altare, o basta considerare i due semicerchi tangenti che, sul portone
d'ingresso, dovrebbero raffigurare Maria Porta del Cielo (Ianua Coeli).
Davvero pura fantasia individuale, che spesso risulta
essere anche interessata.
Se si considera l'eccessiva similitudine tra l'ambone
e l'altare, non si può fare a meno di notare come i due siano quasi
identici, tranne che nel volume, col chiaro intento di suggerire che il
valore dell'altare (su cui si compie - o si dovrebbe compiere - il sacrificio)
debba essere stimato pari al valore dell'ambone (ove di dispiega quella
tanto impropriamente decantata “liturgia della parola”).
Chi può negare che oggi nella Messa, pur con sfumature
diverse, vi sia la tendenza ad assegnare quasi un maggior valore alla “parola”
piuttosto che al sacrificio, facendo così propria la dottrina protestante
a tutto discapito della dottrina cattolica?
E questa similitudine tra ambone e altare è ormai
fin troppo diffusa nelle nuove chiese.
Un'altra cosa che occorre far notare è la contraddizione
che scaturisce dalla posizione del tabernacolo.
In tante chiese moderne il tabernacolo è posto
al centro del presbiterio, addossato alla parete, come in questo caso.
Ebbene, accade che in un qualche momento (magari nel
corso di una adorazione ecucaristica), tutti (o quasi) si inginocchino
davanti al tabernacolo (si veda la foto qui riportata), il che ci sembra
più che corretto, anzi doveroso, visto che nel tabernacolo è
“presente” Gesù Eucaristico.
Ma, di grazia, com'è allora che nel corso della
celebrazione eucaristica il celebrante continua a volgere le spalle a questo
tabernacolo e quindi a quello stesso Gesù Eucaristico che continua
ad invocare e a pregare?
Qui siamo al cospetto di una palese e voluta contraddizione:
una cosa è l'Eucaristia, quando ancora ci si crede, altra cosa è
la Messa, che è centrata non sulla “presenza” di Cristo, ma sulla
partecipazione dei fedeli.
In questo caso la palese contraddizione tra la dottrina
cattolica della Presenza Reale e la dottrina protestante della “presenza
immaginaria” (detta impropriamente spirituale) è del tutto evidente
e, spesso, voluta.
Restano da spendere ancora due parole sulla cosiddetta
Cappella Ecumenica, la quale, ci si dice, è stata inaugurata lo
stesso 30 ottobre 2004 “con la presenza significativa di rappresentanti
di varie denominazioni Cristiane.”
Ciò significa che erano presenti anche i protestanti,
ma in effetti erano presenti anche i rappresentanti di altre cosiddette
“religioni”.
C'è da notare che il 25 marzo 2004, solo qualche
mese prima di questa inaugurazione, la Congregazione per il Culto Divino
pubblicava il documento voluto dal Papa,
Redemptionis Sacramentum,
per contenere gli abusi liturgici.
Ebbene, sembra che i Focolarini (al pari di altri movimenti
e gruppi ecclesiali moderni), siano esentati dal rispettare i documenti
della Chiesa e dal sottostare alle disposizioni papali.
Ci si dirà che, forse, non celebrano l'Eucaristia
con i protestanti (salvo, ovviamente, le dovute verifiche che non fa nessuno),
ma nessuno riuscirà mai a far capire ai fedeli che pregare insieme
con i protestanti in una chiesa cattolica significhi differenziarsi da
questi stessi protestanti.
Nonostante tutti i documenti e le precisazioni in essi
contenuti, resta il fatto che i fedeli percepiscono tutte le preghiere,
le funzioni, le iniziative comuni con i protestanti come la prova che tra
cattolici e protestanti non v'è alcuna differenza, se non per qualche
“punto di vista“ di secondaria importanza.
Non solo, ma la cosa diventa ancora più grave
quando addirittura si mettono in essere pratiche, prediche e azioni diverse
che inducono alla confusione e all'indifferentismo religioso.
Il giorno dell'inaugurazione di questa chiesa, oltre al
messaggio del Papa, si sono visti gli indirizzi di saluto espressi personalmente
da:
- Padre Daniele a nome dell'Archimandrita
Dionisio, del Patriarcato Ecumenico
di
Costantinopoli
- Padre Georgi Blantinski, della chiesa ortodossa
russa di Firenze:
- Padre Lawrence Mac Lean, della chiesa
anglicana di Firenze:
- pastore valdese Paul Krieg
- sig. Munehiro Niwano a nome del suocero
Niciko Niwano, Presidente del
movimento
buddista giapponese della Risso
Kosei Kai
- monaco buddista Phara-Maha Thongratana
(Luce Ardente), della Tailandia,
a nome del
Gran Maestro Ajahnthong:
- teologa islamica iraniana ,signora Shahrzad
Hushmand
Ci chiediamo: il card. Antonelli di Firenze, il
card. Troppo, Presidente della Conferenza Episcopale Indiana, mons. Giovannetti,
vescovo di Fiesole, i 10 vescovi italiani e i 10 tra Abati, Provinciali
o Vicari generali di Ordini Religiosi, tutti presenti insieme ai fedeli
cattolici, come hanno percepito dentro di loro, nei loro cuori e nelle
loro menti, tanta ecumenica presenza, se non come una chiara indicazione
catechetica della parità e della equivalenza tra la predicazione
di Cristo e quella di Budda e di Maometto?
Che il Signore preservi la sua Chiesa dalle conseguenze
degli errori degli uomini di Chiesa! |
Esterno
Ho visto una costruzione con un piano inclinato che culmina
in un campanile triangolare staccato.
Maria come un grande piano inclinato, ci porta a Dio Trinità.
Ed è così che si presenta oggi la costruzione.
Navata
Presbiterio
(La grande vestrata del presbiterio) Di tonalità azzurre, lascia
trasparire il grande tabernacolo in bronzo dorato e
riprende il tema di “Maria Theotokos” che
come un grande cielo azzurro contiene il sole: Dio.
Ambone e altare
Portone d'ingresso
La Chiesa ha tre ingressi: due laterali in vetro trasparente
che permettono la visibilità dall’esterno,
mentre l’ingresso centrale ha il portale in bronzo ideato e
realizzato dalla scultrice argentina Maria Cristina Criscola.
È dedicato a “Maria Porta del Cielo”.
Tabernacolo
Inaugurazione della Cappella Ecumenica
Vetrata sinistra, particolare della Croce
Vetrata destra, particolare della Madonna
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