CHIESE  POSTCONCILIARI
 

CITTADELLA DEI FOCOLARINI A LOPPIANO

INCISA IN VAL D'ARNO (FI)

CHIESA DI MARIA THEOTÓKOS


La chiesa è stata inaugurata il 30 ottobre del 2004, 

Si notano due corpi distinti: la Chiesa vera e propria e il campanile che, alto 22 mt., è concepito come elemento toscano a casa torre campanaria.
Questi due corpi sono uniti nello spacco da pareti di vetro che delimitano lo spazio luminoso dove trova la sua collocazione il Tabernacolo modellato insieme a Fiamma Han, pittrice coreana.
Per noi ha un significato molto profondo questo spacco che distanzia e unisce nello stesso tempo: è Gesù Crocifisso e Abbandonato che ci ha redenti portandoci dal buio alla luce totale di Dio. Di notte , lo spacco, è il punto più luminoso della Chiesa.
Al primo livello della torre campanaria triangolare è situata la Cappella Ecumenica inaugurata anche essa il 30 ottobre con la presenza significativa di rappresentanti di varie denominazioni Cristiane.
L’interno ha come tema centrale la grande vetrata del presbiterio di Dina Figueiredo, pittrice portoghese. 
Altre due vetrate laterali, sempre di Dina, fanno parte integrante della struttura della chiesa, scandendo gli spazi nella forza irrompente dei colori e nella continuità delle linee. Quella, entrando a sinistra è un invito a meditare il mistero della passione di Gesù. La vetrata di destra rappresenta i momenti più salienti della Via Mariae. 
Il 1° novembre del 2004 solennità di tutti i Santi il Vescovo di Fiesole Mons. Luciano Giovannetti ha dichiarato la Chiesa di “Maria Theotokos” Santuario Mariano invitando “tutti i fedeli ed i numerosi pellegrini che vi accorreranno, a sperimentare la materna intercessione di Maria e rinnovare la loro vita spirituale e la propria testimonianza nel mondo”.


 
I testi che descrivono la chiesa, nel riquadro giallo e nelle didascalie, sono tratti dal sito
http://www.loppiano.it/

Ecco un esempio di come si costruiscono oggi le nuove chiese. 
La didascalia sotto la foto dell'esterno dice chiaramente che l'idea architettonica della chiesa è un vero e proprio parto della fantasia, magari ispirata da un qualche sentimentalismo religioso, ma pur sempre una fantasia.

Queste fantasie sono ancor più sottolineate dalle grandi vetrate che occupano le pareti della chiesa.
La vetrata che sta dietro il presbiterio viene descritta come una rappresentazione di Maria Theotókos che “come un grande cielo azzurro contiene il sole: Dio.”
Una sorta di puerile rappresentazione visiva di una realtà mal compresa, ove il senso vero viene ribaltato, magari inconsciamente, per acconsentire ai moderni luoghi comuni che vorrebbero la Madonna quasi più grande del Salvatore e vorrebbero sostenere che Dio è soprattutto Madre.

In questo modo non si aiutano certo i fedeli a comprendere il vero senso dell'insegnamento cattolico, piuttosto li si inducono a confondere l'insegnamento millenario della Chiesa con le deviazione parapsicologiche moderne.

Un altro esempio lo ritroviamo nelle forme confuse e sfuggenti delle due vetrate laterali.
Ammesso che oggi l'arte moderna continui ad arricchirsi di eleborazioni fantastiche sia nella pittura sia nella scultura, e constatato che tali produzioni sono quasi sempre spiegabili e comprensibili solo da parte dell'autore (ammesso che poi abbiano davvero un senso e una spiegazione), ci chiediamo in che termini e in base a quali canoni tutto questo possa etichettarsi di “arte sacra”.
Non v'è dubbio che, come il profano è penetrato in seno alla Chiesa in quanto catechesi, liturgia e predicazione, così vi è penetrato in quanto “arte”.

Tutto ciò, lungi dall'essere “edificante” per i fedeli, è principalmente deviante, soprattutto perché insinua nel convincimento comune che la fantasia e la piacevolezza individuali siano pilastri della dottrina, dell'insegnamento e della pratica della Fede.

Basta guardare i pezzi “ispirati” che compongono l'ambone e l'altare, o basta considerare i due semicerchi tangenti che, sul portone d'ingresso, dovrebbero raffigurare Maria Porta del Cielo (Ianua Coeli).
Davvero pura fantasia individuale, che spesso risulta essere anche interessata. 
Se si considera l'eccessiva similitudine tra l'ambone e l'altare, non si può fare a meno di notare come i due siano quasi identici, tranne che nel volume, col chiaro intento di suggerire che il valore dell'altare (su cui si compie - o si dovrebbe compiere - il sacrificio) debba essere stimato pari al valore dell'ambone (ove di dispiega quella tanto impropriamente decantata “liturgia della parola”).
Chi può negare che oggi nella Messa, pur con sfumature diverse, vi sia la tendenza ad assegnare quasi un maggior valore alla “parola” piuttosto che al sacrificio, facendo così propria la dottrina protestante a tutto discapito della dottrina cattolica?
E questa similitudine tra ambone e altare è ormai fin troppo diffusa nelle nuove chiese.

Un'altra cosa che occorre far notare è la contraddizione che scaturisce dalla posizione del tabernacolo.
In tante chiese moderne il tabernacolo è posto al centro del presbiterio, addossato alla parete, come in questo caso.
Ebbene, accade che in un qualche momento (magari nel corso di una adorazione ecucaristica), tutti (o quasi) si inginocchino davanti al tabernacolo (si veda la foto qui riportata), il che ci sembra più che corretto, anzi doveroso, visto che nel tabernacolo è “presente” Gesù Eucaristico.
Ma, di grazia, com'è allora che nel corso della celebrazione eucaristica il celebrante continua a volgere le spalle a questo tabernacolo e quindi a quello stesso Gesù Eucaristico che continua ad invocare e a pregare?
Qui siamo al cospetto di una palese e voluta contraddizione: una cosa è l'Eucaristia, quando ancora ci si crede, altra cosa è la Messa, che è centrata non sulla “presenza” di Cristo, ma sulla partecipazione dei fedeli.
In questo caso la palese contraddizione tra la dottrina cattolica della Presenza Reale e la dottrina protestante della “presenza immaginaria” (detta impropriamente spirituale) è del tutto evidente e, spesso, voluta.

Restano da spendere ancora due parole sulla cosiddetta Cappella Ecumenica, la quale, ci si dice, è stata inaugurata lo stesso 30 ottobre 2004 “con la presenza significativa di rappresentanti di varie denominazioni Cristiane.”
Ciò significa che erano presenti anche i protestanti, ma in effetti erano presenti anche i rappresentanti di altre cosiddette “religioni”.

C'è da notare che il 25 marzo 2004, solo qualche mese prima di questa inaugurazione, la Congregazione per il Culto Divino pubblicava il documento voluto dal Papa, Redemptionis Sacramentum, per contenere gli abusi liturgici.
Ebbene, sembra che i Focolarini (al pari di altri movimenti e gruppi ecclesiali moderni), siano esentati dal rispettare i documenti della Chiesa e dal sottostare alle disposizioni papali.
Ci si dirà che, forse, non celebrano l'Eucaristia con i protestanti (salvo, ovviamente, le dovute verifiche che non fa nessuno), ma nessuno riuscirà mai a far capire ai fedeli che pregare insieme con i protestanti in una chiesa cattolica significhi differenziarsi da questi stessi protestanti.

Nonostante tutti i documenti e le precisazioni in essi contenuti, resta il fatto che i fedeli percepiscono tutte le preghiere, le funzioni, le iniziative comuni con i protestanti come la prova che tra cattolici e protestanti non v'è alcuna differenza, se non per qualche “punto di vista“ di secondaria importanza.
Non solo, ma la cosa diventa ancora più grave quando addirittura si mettono in essere pratiche, prediche e azioni diverse che inducono alla confusione e all'indifferentismo religioso.

Il giorno dell'inaugurazione di questa chiesa, oltre al messaggio del Papa, si sono visti gli indirizzi di saluto espressi personalmente da:
- Padre Daniele a nome dell'Archimandrita 
     Dionisio, del Patriarcato Ecumenico di 
     Costantinopoli
- Padre Georgi Blantinski, della chiesa ortodossa 
     russa di Firenze: 
- Padre Lawrence Mac Lean, della chiesa 
     anglicana di Firenze:
- pastore valdese Paul Krieg
- sig. Munehiro Niwano a nome del suocero 
     Niciko Niwano, Presidente del movimento 
     buddista giapponese della Risso Kosei Kai 
- monaco buddista Phara-Maha Thongratana 
     (Luce Ardente), della Tailandia, a nome del 
     Gran Maestro Ajahnthong: 
- teologa islamica iraniana ,signora Shahrzad 
     Hushmand

Ci chiediamo: il card. Antonelli di Firenze, il card. Troppo, Presidente della Conferenza Episcopale Indiana, mons. Giovannetti, vescovo di Fiesole, i 10 vescovi italiani e i 10 tra Abati, Provinciali o Vicari generali di Ordini Religiosi, tutti presenti insieme ai fedeli cattolici, come hanno percepito dentro di loro, nei loro cuori e nelle loro menti, tanta ecumenica presenza, se non come una chiara indicazione catechetica della parità e della equivalenza tra la predicazione di Cristo e quella di Budda e di Maometto?

Che il Signore preservi la sua Chiesa dalle conseguenze degli errori degli uomini di Chiesa!

Esterno
Ho visto una costruzione con un piano inclinato che culmina 
in un campanile triangolare staccato. 
Maria come un grande piano inclinato, ci porta a Dio Trinità. 
Ed è così che si presenta oggi la costruzione.
 

Navata
 

Presbiterio
(La grande vestrata del presbiterio) Di tonalità azzurre, lascia 
trasparire il grande tabernacolo in bronzo dorato e 
riprende il tema di “Maria Theotokos” che 
come un grande cielo azzurro contiene il sole: Dio. 
 

Ambone e altare
 

Portone d'ingresso
La Chiesa ha tre ingressi: due laterali in vetro trasparente 
che permettono la visibilità dall’esterno, 
mentre l’ingresso centrale ha il portale in bronzo ideato e 
realizzato dalla scultrice argentina Maria Cristina Criscola. 
È dedicato a “Maria Porta del Cielo”.
 

Tabernacolo
 

Inaugurazione della Cappella Ecumenica 
 

Vetrata sinistra, particolare della Croce
 

Vetrata destra, particolare della Madonna

 

 
A proposito di moderna architettura sacra si veda: Esempii di nuova architettura postconciliare





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