NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
LA MODERNA PROFONDITÁ DI
PENSIERO
Pubblichiamo il testo di un articolo apparso sul quotidiano
Il Giornale - Edizione Cronaca di Milano del
19 febbraio 2004
ove si narra delle disavventure capitate a San Michele Arcangelo
nella simpatica città di Monza
Monza, Il sindaco di sinistra disarma San Michele (Articolo
di Marco Pirola)
Rivoluzione pacifista a Monza e a farne le spese è
una statua.
Infatti alla fine a "smenarci" sarà l'arcangelo
San Michele che rimarrà solo. O meglio indifeso, senza la sua inseparabile
arma. Almeno a Monza. In Brianza l'angelo guerriero per eccellenza è
stato infatti disarmato.
Perderà la spada ed è stato arruolato a
forza nelle "brigate per la pace".
Una statua, collocata in una piazza centrale della terza
città della Lombardia, sancirà la trasformazione del
"capo supremo dell'esercito celeste", come si legge nell'Apocalisse
di San Giovanni, in un accanito pacifista.
Così lo ha voluto il sindaco di sinistra Michele
Faglia, con la benedizione di monsignor Enrico Rossi, vicario
giudiziale del Duomo, che ha deciso di puntare su un
simulacro meno tradizionale della rappresentazione
classica. Il più bellicoso degli arcangeli celesti
da sempre raffigurato con le armi in pugno nell'atto di combattere il male,
dovrà accontentarsi di una raffigurazione astratta, rigorosamente
disarmata, in uno dei salotti buoni di Monza.
Costo 150mila euro, in bronzo, altezza 3,7 metri senza
basamento.
"E un simbolo ecumenico dice il sindaco diessino - che
piacerà a credenti e non. Monza si è impegnata come città
della pace e mi auguro che questo San Michele raffiguri la vittoria del
bene e della pace sui male".
Dalle Sacre Scritture in poi, San Michele rappresenta
il guerriero che è patrono oltre che degli "innocui radiologi" anche
della Polizia di Stato, dei paracadutisti e dei mastri armaioli. Ma a Monza
proprio no.
Via la spada e avanti con il pacifismo visto e trovato
anche dove non c'è.
Togliere l'arma alla statua di San Michele è come
voler ritoccare la storia o la tradizione o anche più
semplicemente la credenza popolare. Ma il nuovo corso
impera, i simboli vanno adattati a seconda delle
convenienze del terzo millennio.
Per primo è toccato ai santi, quando toccherà
ai simboli "pagani" come la benda della Fortuna o la modesta
copertina di Linus? Tempi duri per il Clint Eastwood
e l'ispettore Callaghan.
Marco Pirola
Breve nota:
La notizia è cosí ridicola che non meriterebbe
neanche di essere riportata.
Noi non ci occupiamo di politica ed evitiamo accuratamente
di accostarne gli argomenti. Ma questa volta ci è sembrato opportuno
riportare la notizia perché nell'articolo è presente un richiamo
ad un Monsignore di Curia.
Che San Michele possa far paura a certi chierici non è
certo una novità.
Uno dei piú inquietanti interventi sopraggiunti
con la riforma liturgica è stata l'abolizione alla fine della S.
Messa della preghiera a San Michele Arcangelo.
Intendiamoci, non era tanto la preghiera che dava fastidio,
ma di certo dava fastidio San Michele, perché è l'Angelo
del Giudizio. Ora, non v'è dubbio che chiunque abbia qualcosa da
temere al momento del Giudizio sia spontaneamente portato a rifuggire perfino
l'idea di San Michele.
Non pensavamo però che si potesse giungere tanto
in basso, soprattutto dimostrando di non avere neanche un minimo di senso
del ridicolo. Strumentalizzare i Santi per le ridicole velleità
da piccoli uomini.
Questo ci colpisce, il fatto che cose come queste rivelino
una realtà che ha davvero del disastroso.
Noi preghiamo sempre perché in qualche modo le
cose si aggiustino, ma di fronte a cose come queste ci assale lo sconforto.
Cosa possiamo sperare da certi preti che credono di poter cambiare il mondo
togliendo la spada da una statua di San Michele Arcangelo?
Poveri cattolici, in che stato miserando siamo ridotti!
Togliamo la spada a San Michele, cosí facciamo
capire ai cattolici che loro non hanno nulla a che vedere con le armi e
con la guerra. E per farlo che si fa?
Si va da San Michele e gli si dice:
- Caro San Michele, ma non lo sai che sei un Arcangelo,
e che gli Arcangeli sono buoni? Ed allora perché continui a portare
la spada che è una cosa cattiva?
E San Michele (che è buono):
- Ma… veramente me l'ha data Iddio!
- Ma no, non è possibile, figurati! Dio! Non
diciamo sciocchezze! Certo ti sarai confuso.
- No, guarda, è dall'inizio dei tempi che porto
la spada per volere di Dio: per colpire il male ovunque si trovi e proteggere
i credenti che mi invocano contro il Demonio.
- Senti, San Michele, ma credi davvero di saperne
piú di noi che siamo preti, soprattutto dopo che abbiamo fatto il
Concilio. Dai retta a me, ti sarai confuso.
- Senti tu invece. Credi davvero che se mi fai togliere
la spada dalla statua, io non ce l'avrò piú veramente? Non
lo sai che la statua è niente di fronte alla realtà delle
cose di Dio?
- Non esageriamo adesso. Ti ho detto che sono un prete.
È mai possibile che nel duemila tu creda ancora a queste cose?
Suvvia, apri gli occhi, non vedi come sono cambiate le cose da quando abbiamo
fatto il Concilio?
- Senti, prete, forse non hai ancora capito che il
Concilio l'avete fatto voi in terra, non penserete mica di aver cambiato
le cose anche in cielo!?
- Sentimi bene. Intanto incominciamo a togliere la
tua spada, cosí la finiamo una volta per tutte con questi richiami
guerrafondai, e ci puoi scommettere che questo farà riflettere tanti
anche in cielo.
- Non ti illudere, prete, in cielo non hanno bisogno
di riflettere, lí sanno tutto dall'inizio alla fine, e sanno anche
di che stoffa sei fatto tu, fin da quando fosti concepito nel grembo di
tua madre; e sanno anche che non vivrai in eterno, verrà anche per
te il momento del giudizio, e in quel momento io sarò lí,
con la spada e con la bilancia, e peserò la tua ànima: guai
a te se il piatto penderà dalla parte sbagliata: verrai cacciato
nelle tenebre esteriori, e lí sarà pianto e stridore di denti.
Oremus
Sancte Míchaël Archángele, defénde
nos in proélio: contra nequítias et insídias diáboli
esto praesídium. Imperet illi Deus, súpplices deprecámur:
tuque, Prínceps milítiae coeléstis, Sátanam
aliósque spíritus malígnos, qui ad perditiónem
animárum pervagántur in mundo, divina virtúte, in
inférnum detrúde.
- Amen. |
Preghiamo
O San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro
presidio contro la malizia e le insidie del diavolo. Che Dio lo sòggioghi:
chiediamo supplicando; e tu, principe della milizia celeste, caccia nell’inferno
Satana e gli altri spiriti maligni che a perdizione delle anime vanno errando
per il mondo.
- Amen. |
Ritorna a Sommario
I
frutti del Concilio
Ritorna a Documenti
|