NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
Un altro caso di Comunione negata
perché la fedele vuole riceverla in ginocchio
È accaduto il 3 agosto 2005, nella chiesa di Santa
Maria Assunta, a Roccasecca Scalo,
in provincia di Frosinone, nella diocesi di Sora.
L'interessata ha provveduto a denunciare l'abuso al vescovo
e alle autorità romane,
giusto quanto previsto al n° 184 dell'Istruzione
Redemptionis Sacramentum:
Ogni cattolico, sia Sacerdote sia Diacono sia fedele
laico, ha il diritto di sporgere querela su un abuso liturgico presso il
Vescovo diocesano o l’Ordinario competente a quegli equiparato dal diritto
o alla Sede Apostolica in virtù del primato del Romano Pontefice.
(CIC can. 1417) |
Pubblichiamo parte del testo della lettera che l'interessata, la
Prof.ssa Pia Mancini, ha inviata direttamente al parroco, don Domenico
Buffone, e per conoscenza alle diverse autorità ecclesiastiche.
Abbiamo intercalato il testo con dei passi dell'Istruzione Redemptionis
Sacramentum.
Don Domenico
……………
Ho dovuto constatare che i dettati pastorali della S.
Sede non vengono, purtroppo, applicati nella sua “Parrocchia”, come mostra
il suo rifiuto di comunicarmi in ginocchio, in aperta opposizione a quanto
previsto dal par. 91 del documento sull’Eucarestia “Redemptoris Sacramentum”,
approvato da Sua Santità Giovanni Paolo II e stilato dal Card. Arinze,
che testualmente recita: “…. Non è lecito, quindi, negare
a un fedele la S.Comunione per la semplice ragione, ad esempio, che egli
vuole ricevere l’Eucarestia in ginocchio oppure in piedi”.
Ella, nel corso della S. Messa delle ore 18,30 del 03
agosto 2005, mi imponeva in modo perentorio di alzarmi, per ben due volte,
astenendosi dal porgermi le Sacre Specie, per cui mi sono alzata e sono
uscita dalla Chiesa.
[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare
che"i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano
opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto
la proibizione di riceverli". [CIC can. 843 § 1; cf. can.
915]
Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto,
deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi,
negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio,
che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi.
[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere,
a sua scelta, la santa Comunione in bocca, [Missale Romanum, Institutio
Generalis, n. 161] se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza
dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso,
vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia.
Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma
subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando
in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione,
non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli. [Congregazione
per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Dubium: Notitiae
35 (1999) pp. 160-161]
|
……………
Nel ricordarLe che Ella è ministro, non padrone
della Parrocchia (di cui, per grazia di Dio, non faccio parte, frequentandola
saltuariamente e perché costretta dalla necessità di non
perdere la S.Messa domenicale) e, come tale, obbligato sia all’obbedienza
alle Autorità Vaticane sia al rispetto della coscienza individuale
che non Le è permesso in alcun modo di coercizzare sulla base delle
Sue opinabili, personali interpretazioni della dottrina millenaria di Santa
Madre Chiesa, vorrei chiederLe se Ella si ritenga ancora Cattolico o se
il Suo relativismo religioso l’abbia dirottato su altri lidi.
[186.] Tutti i fedeli partecipino, secondo le possibilità,
pienamente, consapevolmente e attivamente alla Santissima Eucaristia,
[Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione sulla Sacra Liturgia, Sacrosanctum
Concilium, n. 14; cf. anche nn. 11, 41 e 48] la venerino con
tutto il cuore nella devozione e nella vita. I Vescovi, i Sacerdoti e i
Diaconi, nell’esercizio del sacro ministero, si interroghino in coscienza
sulla autenticità e sulla fedeltà delle azioni da loro compiute
a nome di Cristo e della Chiesa nella celebrazione della sacra Liturgia.
Ogni ministro sacro si interroghi, anche con severità, se ha rispettato
i diritti dei fedeli laici, che affidano a lui con fiducia se stessi e
i loro figli, nella convinzione che tutti svolgono correttamente per i
fedeli quei compiti che la Chiesa, per mandato di Cristo, intende adempiere
nel celebrare la sacra Liturgia. [S. Tommaso d’Aquino, Summa Theol.,
III, q. 64, a. 9 ad primum] Ciascuno ricordi sempre, infatti, di essere
servitore della sacra Liturgia. [Missale Romanum, Institutio Generalis,
n. 24] |
……………
Perché Le urta che ci si prostri dinanzi all’Altissimo?
Crede Ella che nelle Sacre Specie vi sia il Salvatore con Corpo, Sangue,
Anima e Divinità? … Crede, veramente, con simili comportamenti
vessatori, di portare anime a Cristo?
Prima di stigmatizzare gli atteggiamenti ortodossi, farebbe
bene a porre rimedio, dall’alto del Suo posto di comando, allo stato di
devastazione in cui versa la Chiesa di S.Maria Assunta, dove, la domenica
sembra di trovarsi al mercato e dove, ora che è estate, ho visto
gente girare con l’ombelico scoperto, senza peraltro alcun segno di rispetto
per il Tabernacolo.
Ella pretende d’impedire atti esteriori di adorazione
al SS.Sacramento che dovrebbe non solo approvare e condividere, ma anche
incoraggiare, mentre lascia correre sulle regole elementari di comportamento
nei luoghi sacri; mi creda, ho visto tante Chiese, ma, in quanto a caos
e lassismo, quella affidata alle Sue cure le supera tutte.
[169.] Quando si compie un abuso nella celebrazione della sacra
Liturgia, si opera un’autentica contraffazione della Liturgia cattolica.
Ha scritto san Tommaso: "incorre nel vizio di falsificazione chi per conto
della Chiesa manifesta a Dio un culto contro la modalità istituita
per autorità divina dalla Chiesa e consueta in essa". [S. Tommaso
d’Aquino, Summa Theol., II, 2, q. 93, a. 1] |
………………
Non Le sembra temerario disobbedire ai Suoi superiori,
oltretutto con il Santissimo tra le mani?
Povera, povera Chiesa, se questa è la linea che
saremo obbligati a seguire!
Le consiglio un’attenta e costante lettura dei documenti
vaticani, è dovere morale di chi ha il mandato di guidare le anime;
inoltre è necessario che essi vengano illustrati anche ai fedeli
affinché il Magistero del Papa penetri nel Corpo di Cristo che è
la Chiesa, a vantaggio dell’uniformità liturgica e sacramentale
tanto auspicata.
Sarebbe opportuno che i Sacerdoti passassero più
tempo dinanzi ai Tabernacoli: eviterebbero di cadere nella tentazione di
prodigarsi troppo nelle opere sociali, compito precipuo dei laici; vedrebbero
più chiaramente le eresie subdole di alcuni gruppi che ormai sono
padroni di gran parte delle Parrocchie ed eviterebbero madornali cantonate!
Che Dio La illumini!
Cordiali saluti.
Bojano, 05/08/05
Pia Mancini
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I
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