NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

Collegiata di San Secondo, Asti

Le omelie eretiche del parroco
con
annesso raccontino satirico sui “preti sessantottini”


Pubblichiamo il testo di una lettera che abbiamo ricevuta da dei fedeli che hanno “preso Messa” ad Asti, nella Collegiata di San Secondo.

Essi non sono nuovi alla frequentazione di questa parrocchia, ed è per questo che un bel giorno si sono decisi a prendere appunti nel corso dell’ “omelia” del parroco. Ed ecco che cosa ne è venuto fuori.

Abbiamo eliminato i dettagli, ma il giorno, l’ora e il nome del celebrante sono a disposizione dell’Autorità ecclesiastica.

Abbiamo aggiunto un breve commento, che ci è servito a introdurre un curioso raccontino satirico sui “preti sessantottini”




[…] il contenuto dell’omelia, che ci ha lasciati a dir poco a bocca aperta.
[…] riportiamo qui i passi essenziali (che abbiamo trascritto subito dopo essere usciti dalla chiesa per non rischiare di ricordarceli erroneamente o parzialmente), corredati da un nostro piccolo commento.
[…]
Il parroco ha iniziato con un deciso attacco alla politica italiana, accusando il sistema legislativo troppo complesso, l'iniqua giustizia ecc.. 
Qualcosa poteva anche essere condivisibile, ma non capivamo il motivo di questo intervento.
Poi le cose sono peggiorate....

“È più facile salvarsi stando fuori dalla Chiesa piuttosto che standoci dentro ma comportandosi non da veri cristiani”
[come dire] essere cristiani o no, non importa, basta “fare il bene”. 
E l’insegnamento del Magistero infallibile secondo cui “Fuori della Chiesa non v’è salvezza” [Extra Ecclesia nulla salus] ? 
Questo parroco se l’è dimenticato?

San Secondo, Asti

È stato molto bello il movimento che si è sviluppato in Francia negli anni ‘50, costituito da persone che erano uscite dalla Chiesa per un po’ e poi sono tornate. È normale che si possa uscire dalla Chiesa rifiutandola per un certo periodo: ci sono anche persone che rifiutano la Chiesa ma non Gesù Cristo, il che in effetti come discorso può anche essere accettabile
[come dire] va bene star dentro, va bene star fuori, può andar bene anche farsi la propria idea di Cristo e rifiutare i preti brutti e cattivi! 

Forse rendendosi conto di aver davvero esagerato, ha aggiunto subito dopo (ma frettolosamente e cambiando argomento subito dopo) 
“Va beh, questo in realtà non sarebbe teologicamente corretto, ma comunque…”.

“Io sono stato un sessantottino, lo dico chiaramente e non rimpiango nulla di quel periodo che è stato molto bello”
Ma siamo in Chiesa o ad un comizio politico?

“Ormai ci sono pochi preti operai, com’era 30-40 anni fa. San Paolo è stato il primo prete operaio…”
Ormai stiamo andando proprio alla deriva....

“La Chiesa deve ascoltare ed essere vicina alle masse, per fare una buona evangelizzazione…”
È sempre meno una predica, per contenuti e terminologia…

“Mi sento molto uomo di secolo”
Ecco una affermazione di stampo protestante: il rifiuto della concezione ecclesiale. 
A cosa mira il parroco: a stare vicino alle masse e a esaltare il cosiddetto sacerdozio universale dei fedeli?
 

“Ieri ho chiesto ai bambini: secondo voi è meglio che esistano parroci, vescovi e cardinali, oppure che esistano dei buoni cristiani? Naturalmente mi hanno risposto: la seconda.”
Ed ecco la mazzata alla gerarchia ecclesiastica: qui siamo direttamente all’attacco contro la Gerarchia. La Chiesa sulla terra in realtà non serve a niente, è più importante essere “buoni”, che si sia nella Chiesa o meno, magari essere “operai” ed essere vicini alle “masse”.

E come se non fosse stato sufficientemente chiaro, con il passo successivo chiarisce il concetto.

“Alla fine non conta poi tanto dire: sono cristiano, sono musulmano, sono ebreo, ecc., ma conta poter dire: sono un uomo.” 
Conclusione logica del discorso: ognuno può essere di qualunque religione, non importa quale, basta essere buoni ed avere sentimenti umani. 
E questo lo dice un sacerdote di Santa Romana Chiesa!

San Secondo

Dopo questa scioccante omelia la Messa è andata avanti fino alla comunione. 
Ed ecco che, com’è ormai prassi consolidata in molte chiese, anche se non ve n’è reale necessità, la Comunione è stata distribuita da un laico: una donna “ministro straordinario”, che da sola è andata verso il coro, mentre il parroco si preparava a distribuirLa ai fedeli.
Ritardando di 2-3 minuti la fine della Messa il parroco avrebbe potuto distribuire da solo la Comunione, senza necessità di delegare questo compito ad un laico. 
Perché questa già discutibile pratica, che è stata autorizzata in casi speciali, è divenuta ormai la norma? 
Forse per stare “vicini alle masse” e rimarcare che “non conta che uno sia sacerdote o laico, basta che sia buono”?
 
La pratica della Comunione in mano, da noi disapprovata, produce anche effetti inquietanti: 
abbiamo visto una fedele tornare dall’altare con la mano sinistra a coppetta, prelevare un pezzo di Ostia (che è il Corpo di Cristo) e metterselo in bocca, quindi continuare per tornare al suo posto sempre con la mano sinistra a coppetta, dove evidentemente continuava a portare qualcosa (sempre il Corpo di Cristo).
Se ne teneva un po’ per casa o per gli amici?

Prima della benedizione finale, il parroco ha anche fatto un intervento di tipo economico sulle finanze della chiesa e sui lavori richiesti.
Rimarcando che suo padre era comunista integrale ecc. ecc., e ricordando episodi del passato su denaro che non è stato gestito bene ecc. ecc.; elencando poi le varie voci di spesa per interventi già effettuati o da effettuare, tra cui:
cifra approssimativa per i nuovi confessionali, che ora sono belli e ricordano un salotto, e che ho fatto cambiare perché quelli antichi sono scomodissimi

San Secondo, Asti, navata

Anche in questo caso si vuole eliminare la differenza tra chi va a confessarsi e il sacerdote. Il Sacramento della Riconciliazione deve sembrare più una piacevole conversazione fatta in un “salotto” e alla pari, piuttosto che essere un atto vero e proprio di contrizione, di riconoscimento dei peccati e di sincero proponimento di non commetterne più.

Chi ogni domenica partecipa a questa Messa si vede sistematicamente indottrinato da questo individuo: Gesù Cristo era “comunista”, predicava l’uguaglianza tra gli uomini, l’abbattimento delle classi sociali, della (futura?!) struttura interna della Chiesa ecc..
 
 

Breve commento con annesso raccontino satirico

Non v'è dubbio che i nostri amici sono rimasti scandalizzati, e questo accade sempre più spesso, grazie a Dio, poiché non se ne può più di questi falsi preti, messi lì, nella Vigna del Signore, a fare da guastatori e servitori del Demonio.

Inutile sarebbe ricordare a questo “parroco” la sorte che il Signore ha espressamente indicata per coloro che scandalizzano i fedeli. Ormai i nuovi preti della nuova chiesa non hanno più ritegno, né limiti, né senso del ridicolo.

Ed è per questo che a volte è anche il caso di guardare con una certa ironia allo stato di incoscienza di certi “preti sessantottini”. Iddio avrà pietà di loro, perché non sanno quello che fanno.

Ma, … vuoi vedere che, poveretti, questi “preti sessantottini” non hanno poi tanta colpa?
È quello che lascia intendere un curioso raccontino satirico che ci è stato inviato da un simpatico amico.

Si racconta che quando Dio creò il mondo, affinché gli uomini prosperassero
decise di concedere loro due virtù. 

E così fece:
   Gli Svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi.
   Gli Inglesi perseveranti e studiosi.
   I Giapponesi lavoratori e pazienti.
   I Francesi colti e raffinati.
   Gli Spagnoli allegri e accoglienti.

Quando arrivò agli Italiani si rivolse all'Angelo che prendeva nota  e gli
disse: 
            “Gli Italiani saranno intelligenti, onesti e di  sinistra!”

Quando terminò con la creazione, l'Angelo gli disse: 
“Signore, hai dato a tutti i popoli due virtù, ma agli Italiani tre, questo farà  sì che prevarranno su tutti gli altri”.

“È vero! Ma le virtù divine non si possono più togliere: che gli Italiani
abbiano tre virtù! Però ogni persona non  potrà averne più di due insieme”.

Fu così che:
- L'Italiano che è di sinistra ed onesto, non può essere intelligente.
- L'Italiano che è intelligente e di sinistra, non può essere onesto.
- L'Italiano che è intelligente ed onesto non può essere di sinistra.



febbraio 2006



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