NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

CARDINALE AMERICANO PREGA ALLAH


Il 13 settembre del 2005, a Washington. D. C., nel Byron Auditorium, la Columbus School of Law della Catholic University of America, ricevette la prima visita di un Capo di Stato straniero. Si trattatava del Re di Giordania Abd Allāh II ibn al-Husayn, che, insieme con la moglie e alcuni dignitari, venne ricevuto ed accompagnato dall'allora Arcivescovo di Washington, il cardinale Theodore Edgar McCarrick, oggi 79enne Arcivescovo emerito.
La visita era stata organizzata dalla scuola nel quadro del programma interdisciplinare su Diritto e Religione, approfittando che all'ONU sarebbero stati presenti molti Capi di Stato. Il Re di Giordania era stato prima ricevuto a Roma dal Pontefice.




La scuola considerò una grazia questa visita, come si legge nel resoconto dell'avvenimento redatto dalla scuola stessa.

Il Re Abdullah presentò un intervento preparato per la bisogna: “Traditional Islam: The Path to Peace”, cioè “Islam tradizionale: la via alla pace”, centrato sulla necessità che le religioni si impegnino per la pace.
Iniziò dicendo: Bismillah ar-Rahman Ar-Rahim (In nome di Dio, il compassionevole, il misericordioso), As-Salaamu ‘alaykum (La pace sia con voi).
“L'obiettivo - disse il Re - è che la nostra religione si liberi degli estremisti verbali, violenti e ignoranti, che hanno cercato di dirottare l'Islam negli ultimi cento anni. … costoro non parlano a nome dell'Islam, non più di quanto parli a nome della Cristianità un terrorista cristiano”. (sic!)



Come cortesia vuole, non poteva mancare il saluto dell'Arcivescovo. Di questo, ci sembra sia opportuno riportare qualche passo, ad edificazione dei fedeli cattolici del mondo intero: perché prendano esempio di come si possa e si debba essere fedeli a Cristo e ai suoi Comandamenti, alla Chiesa e ai suoi insegnamenti, in pensieri, parole ed opere.
(in fondo alla pagina abbiamo riportato l'intero testo in inglese, tratto dal sito dell'Università)

Vostra Maestà,

pochi mesi fa, quando ho avuto il privilegio di pregare per voi in un'altra occasione in questa capitale, ho chiesto ad Allah, il compassionevole e misericordioso Signore di tutto il mondo, di benedirvi e di aiutarvi a rendere il vostro paese […] oggi, ascoltando le vostre parole, credo che la mia preghiera sia stata esaudita.
Infatti, il Messaggio di Amman di novembre dello scorso anno è un progetto ed una sfida non solo per il grande mondo dell'Islam, ma per tutto il genere umano. … [un pressante invito] a tutti noi, soprattutto ai popoli del Libro, la famiglia di Abramo, che condividono tante cose e che sono chiamati ad essere fratelli e sorelle nell'unica famiglia umana di Dio. 

Avete preso a cuore le parole del Papa Benedetto XVI, quando si è rivolto ai leader musulmani riuniti con lui in Germania il mese scorso…
L'invito di Vostra Maestà e quello del Santo Padre sono alla loro maniera la stessa cosa.

Possa Allah, il misericordioso e compassionevole, continuare a guidare i vostri passi
lungo questo nobile percorso. Voglia Egli guidarvi e proteggervi…

In nome di Allah, il Dio misericordioso e compassionevole, noi preghiamo. Amen.


Che dire?

Che Allah lo protegga, questo cardinale di Santa Romana Chiesa, così disinvolto e così comprensivo, così strafottente e così preso dalla pace a tutti costi.
Dopo il concilio Vaticano II, una prassi siffatta è stata la prassi della Chiesa conciliare, papi in testa, e per dirla tutta, dopo Assisi,  il Cardinale McCarrick fa solo la figura del discepolo diligente.
Ma la blasfemia resta, e nessuno può evitare di pensare che questo chierico non debba renderne conto a Dio, a suo tempo.
Noi non giudichiamo, il giudizio è Suo, ma abbiamo il dovere di indignarci e di non riconoscere in questo signore un successore degli Apostoli. Costui è come un untore che sparge veleni pestiferi a servizio della perdizione delle anime.
Anche a voler considerare la buona educazione, non riusciamo a capire perché il Re Abdullah possa invocare in una casa cattolica, di fronte a dei fedeli e dei prelati cattolici, il suo Allah, compassionevole e misericordioso, mentre invece il Cardinale McCarrick, a casa sua, non senta il dovere di invocare il vero Dio e il Suo Unigenito, anche a protezione di un miscredente.
Qui abbiamo un laico miscredente che fa il suo poprio dovere, anche a casa altrui, e un chierico supposto credente che, a casa sua, il suo dovere lo trascura e lo calpesta, blasfemando il vero Dio, di cui porta il simbolo sul petto, in bella vista, pregando un dio falso.

O siamo pazzi noi, o questi preti della nuova Chiesa hanno ormai apostatato senza neanche accorgersene, facendosi strumenti inconsci della perdizione, seguendo la nota massima che il miglior trucco del Demonio è quello di far credere che non esiste.

Noi che siamo semplici fedeli della strada, sbagliamo se pensiamo che un tipo così, non verrà mai ascoltato quando intona il Veni Creator, sia pure in ginocchio, e foss'anche anche in Conclave?

Che il Signore preservi la Chiesa dalle conseguenze degli errori degli uomini di Chiesa.



Maometto all'Inferno
Affresco nella cappella dei Re Magi della Cattedrale di San Petronio a Bologna
Ispirato ai versi del XXVIII canto dell'Inferno di Dante

Già veggia, per mezzul perdere o lulla,
com'io vidi un, così non si pertugia,
rotto dal mento infin dove si trulla.
Tra le gambe pendevan le minugia;
la corata pareva e 'l tristo sacco
che merda fa di quel che si trangugia.
Mentre che tutto in lui veder m'attacco,
guardommi, e con le man s'aperse il petto,
dicendo: «Or vedi com'io mi dilacco!
vedi come storpiato è Maometto!
Dinanzi a me sen va piangendo Alì,
fesso nel volto dal mento al ciuffetto.
E tutti li altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.

(Inferno, Canto XXVIII, vv. 22-36)


Your Majesty, King Abdullah
Your Majesty Queen Rania
Prince Ghazi
Members of the delegation from the Hashemite Kingdom of Jordan
Father President
Distinguished guests from many faith communities
Dear friends all,

Your Majesty,

A few months ago, when I was privileged to pray for you on another occasion in this capital city, I asked Allah, the compassionate and merciful Lord of all the world, to bless you and to help you make your country a bridge across which all nations might walk in unity, fellowship and love.  As I listened to your words today, I believe my prayer is being answered. 

Indeed, the Amman Message of November of last year is a blueprint and a challenge not only to the great world of Islam, but to the whole human race.  Your thoughtful leadership is a stirring invitation to all of us, especially to the people of the Book, the family of Abraham, who share so much and who are called to be brothers and sisters in God’s one human family.

You have taken to heart the words of Pope Benedict XVI when he addressed the Muslim leaders gathered with him in Germany last month and invited them all to join him in eliminating from all hearts any trace of rancor, in resisting every form of intolerance and in opposing every manifestation of violence.  As you quoted in your splendid talk to us today, Pope Benedict called his listeners, in this way, to turn back the way of cruel fanaticism that endangers the lives of so many people and hinders progress for world peace.

Your Majesty’s call and that of the Holy Father are in so many ways the same.  May Allah, the merciful and compassionate, continue to guide your steps along this noble path.  May He guide and protect you, your family and your beloved country and may peace and justice come to all lands and all peoples through your efforts, your vision and your courage.

In the name of Allah, the merciful and compassionate God, we pray.  Amen.




settembre 2009



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