NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

GIOVANNI  PAOLO  II  GIÀ  SANTO

ovvero

lo stato di decadenza della coscienza religiosa dei preti moderni



Riportiamo, pari pari, lo stupore e l'incredulità di un fedele di Palermo che entrato nella chiesa di San Mamiliano e soffermatosi ad ammirare le raffiguazioni sacre presenti, ad un tratto si è trovato davanti un inaspettato mosaico in stile bizantino:
 
 

Nell'ultima cappella in fondo a destra, accanto alla cappella barocca del SS. Sacramento, mi sorprendo a contemplare estasiato questo spledido mosaico in stile bizantino riguardante l'Ultima Cena (o Mistica Cena secondo la dicitura orientale, Mustikh Deipnon). 

Sennonché, sono rimasto incuriosito da un misterioso personaggio che nel tipo iconografico solitamente riscontrabile non è previsto: quel tizio accanto a San Giovanni (il quale è reclinato su Gesù), cioè la seconda figura a destra dopo il Signore.

Ma è lui? Ne siamo sicuri? Proviamo a verificare con uno zoom, inevitabilmente sgranato:


È inconfondibile, non possono esserci dubbi. Nonostante il grande artista abbia commesso la noncuranza di fargli impugnare il pastorale anzichè la ferula che spetta al Papa; i paramenti col pallio e lo zucchetto bianco non concedono scappatoie.
Sconvolge anche il fatto che abbia già l'aureola, nonostante sia attualmente solo Servo di Dio... ma un momento, a quando risale il mosaico? 

Leggiamolo nell'angolo in basso a destra:


AD 2003. 
Ma non è morto nel 2005 !? 
Evidentemente i fan(-atici) di Giovanni Paolo II reclamavano la sua canonizzazione già in vita, e gli avevano già preparato l'apparato iconografico per diffonderne il culto anzi tempo.



Fin qui la segnalazione del nostro amico.
Che dire ?
 
 
Giovanni Paolo II ha condotto il suo pontificato all'insegna della spettacolarità, usando al meglio le possibilità che gli offrivano i moderni mezzi di comunicazione di massa.
Era inevitabile che i fedeli, ed anche gli infedeli, finissero col percepirlo come un uomo di spettacolo, e si disponessero nei suoi confronti secondo le diffuse abitudini dell'idolatria per il divo. E lui, che aveva fatto anche l'attore, sapeva bene come sfruttare questa debolezza della massa.
Da qui, ad arrivare a manifestazioni come queste della santificazione anticipata in vita, o come quelle della formale venerazione appena dopo morto (vedi la foto qui accanto), prima ancora che la Chiesa si sia pronunciata sulle sue “virtù eroiche”, il passo è stato brevissimo e quasi obbligato.
Il guaio è che, continuando a seguire la moda moderna dello sfruttamento della spettacolarità, anche certi prelati più seri sono caduti nella trappola e si sono convinti che, fin quando è possibile, è bene sfruttare la fama acquisita in vita dal defunto Papa. E cosa c'è di meglio di una bella beatificazione fatta in grande stile con l'aiuto interessato di migliaia di giornalisti e di cineoperatori ?


Una scena incredibile, eppure reale e nemmeno tanto rara,
in una chiesa in Polonia si prega già per san Karol

Via libera, dunque, a questa grossa operazione “mediatica” (come si usa dire oggi; che poi in termini italiani più normali si direbbe “propagandistica” o “pubblicitaria”), abolendo tutti gli usuali percorsi istruttori che portano alla beatificazione.
Tanto ormai non v'è bancarella che non abbia già in vendita i “santini” di san Karol.

Intendiamoci, è anche possibile che Giovanni Paolo II meriti la gloria degli altari, ma guai se ciò accadrà perché i postulatori hanno fatto proprio l'urlo della piazza e hanno tenuto in conto l'effetto “pubblicitario”.
Sarebbe un altro passo verso l'involgarimento della religione cattolica e verso la banalizzazione e la perdita della Fede.

A chi obiettasse che il sentire della massa dei fedeli abbia da sempre dato inizio alle cause di beatificazione, ricordiamo che vi è una bella differenza tra il sentire dei fedeli del tempo di Sant'Alfonso, per esempio, e il sentire dei fedeli moderni.
Quelli di allora andavano a pregare in chiesa (molto religiosamente) per postulare l'aiuto del pio defunto, quelli di oggi gridano e saltano e si scalmanano (molto mondanamente) per postulare qualcosa di cui non sanno quasi niente.
 
Che ne sanno della santità e della Chiesa trionfante quei preti che hanno ordinato il mosaico di Palermo ?
Sembra incredibile, ma costoro addirittura non hanno neanche atteso la morte di Giovanni Paolo II, e fa bene il nostro amico a chiamarli fan-atici, poiché di questo si tratta: costoro sono dei fanatici autoreferianziali, si compiacciono di loro stessi e delle loro belle pensate, scambiando la chiesa per un luogo dove si può fare ciò che si vuole.
Appartengono alla stessa tipologia di preti moderni che invece di pregare organizzano le più impensate manifestazioni mondane, illudendosi così di tenere legati i fedeli alla Chiesa. 
La stessa tipologia di preti moderni che poi vendono in giro i braccialetti come quello qui a fianco. 

Ut Dómnum Apostólicum et ómnes ecclesiásticos Ordines in Sancta Religióne conserváre dignéris: Te rogámus, àudi nos
Che Ti degni di conservare nella Santa Religione il Supremo Pastore e tutti gli Ordini ecclesiastici: Ti preghiamo, ascoltaci.

(Dalle Litanie dei Santi)


(settembre 2006)



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