Siamo a Koror, nella Repubblica di Palau, in Micronesia.
Si festeggia il 50° anniversario della fondazione della “Scuola San
Francesco Saverio”, nonché il 450° anniversario della morte
del Santo (2002).
I padri Gesuiti officiano Messa, anzi, come si dice oggi,
concelebrano: magari privando qualche altra chiesa del celebrante e della
Messa. Ma questa ormai è prassi acclarata, anche se impenitentemente
errata.
Non è per fare la critica a tutti i costi, ma,
trattandosi di una Messa cattolica, per la quale esiste tanto di Messale,
ci chiediamo che fine abbiano fatto i “colori lutirgici”, sia del celebrante,
sia dell'altare.
D'accordo che siamo in Micronesia, ma questo significa
che la Chiesa Cattolica in questi posti non pratica più la sua liturgia?
E quale liturgia pratica?
Non solo, ma che cosa significano, dal punto di vista
liturgico, quelle ridicole corone di fiori sul capo?
Se li avessimo visti in testa ai padri Gesuiti in qualsiasi
altro momento, fuori dalla Messa, avremmo potuto pensare ad una forma di
rispetto formale per certe usanze locali, ma indossarle nel corso della
Messa corrisponde una grave violazione liturgica.
D'altronde, si sa che queste coroncine venivano usate
dagli indigeni durante le cerimonie pagane, ragion per cui l'averle usate
nel corso della celebrazione della Messa ha stabilito una diretta corrispondenza
tra i vecchi culti pagani e il nuovo culto cristiano.
Confusione e demolizione della fede che oggi va sotto
il nome furbesco e altisonante di “inculturazione”.
Davvero è superfluo chiedersi che cosa ne penserebbe
Sant'Ignazio di Loyola? |
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