NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

Parrocchia San Lino, Roma

Natale 2004

Un esempio del nuovo modo di celebrare la Novena di Natale




IN SEGUITO  ALLE  MINACCE  CHE  CI  SONO  PERVENUTE  IL  23  E  IL  26  GENNAIO  2006, 
ABBIAMO  RITENUTO  OPPORTUNO  TOGLIERE  LE  IMMAGINI  IL  27  GENNAIO  2006

Si legga lo svolgimento della vicenda



Il 25 maggio del 1997, con la nuova chiesa parrocchiale in costruzione, Giovanni Paolo II visitò la parrocchia e, nell'indirizzo di saluto rivolto al consiglio parrocchiale, espresse questo auspicio.

Qui ci troviamo nella nuova Roma, in un nuovo ambiente, e si deve costruire una nuova chiesa, architettonicamente un po' diversa dalle antiche Basiliche come san Pietro o san Paolo.
Ci vuole una chiesa moderna, corrispondente alla mentalità di oggi.

Auguro agli artisti, agli architetti e anche a tutti i parrocchiani di costruire veramente una bella chiesa che corrisponda alle aspettative dei nostri contemporanei. 

Non potevano maturare frutti peggiori.


 
Queste scene sono un piccolo esempio di quanto accade in tantissime chiese. 
In questa stessa chiesa la farsa americana di babbo natale è regolarmente preceduta dalla celebrazione della festa delle streghe, altrimenti detta di halloween. 
Noi ci rendiamo conto che il parroco (don Sergio Casalini) cerchi di catturare l'interesse e la simpatia dei fedeli per poterli tenere vicini alla Chiesa, ma a queste condizioni egli non fa altro che rallegrare le loro menti e condurre a perdizione le loro ànime.

La cosa più grave è che questo catechismo alla rovescia viene “praticato” nei confronti dei bambini, i quali, ignari di tante cose, crescono convinti che il Natale del Signore, babbo natale, il chiasso e le canzonette sono tutte una cosa: come dire che l'Incarnazione del Figlio di Dio non è altro che una festicciuola come tante.
In questo, anche i genitori hanno la loro responsabilità, certo, ma non bisogna dimenticare che i genitori sono stati indottrinati dai nuovi preti della nuova Chiesa:
e questi sono i frutti.

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Nei due riquadri vuoti, qui sopra a destra, erano riportate due foto dove si vedevano numerosi bambini vestiti con una maglia bianca e un cappellino rosso, orlato di bianco, mentre eseguivano una “recita di Natale” in chiesa, nello spazio che una volta si chiamava presbiterio.
In seguito alla pubblicazione di dette foto e del breve commento che ancora si può leggere qui sopra a sinistra, abbiamo ricevuto (il 23 gennaio 2006) una protesta da una persona che si dice appartenente alla parrocchia. Lettera firmata, ma dove non si specifica meglio il ruolo che tale persona riveste, né il titolo in base al quale ci intima una serie di cose che riportiamo qui di seguito (a destra), insieme al nostro commento (a sinistra).

 
Innanzi tutto si afferma che la nostra pagina sarebbe capitata “per caso all'attenzione di numerosi parrocchiani”, il che ci sembra quanto meno strano, poiché “per caso” è davvero quasi impossibile che “numerosi parrocchiani” si imbattano contemporaneamente nella stessa pagina, fra milioni che ve ne sono su internet.
È evidente che tra questi parrocchiani ve ne sono di quelli che seguono il nostro sito (e ce ne rallegriamo) e che quindi hanno pensato bene di far notare ad altri la segnalazione.

Si dice poi che la nostra segnalazione (che non è affatto un articolo, ma un brevissimo commento sulle foto) avrebbe suscitato sdegno e preoccupazione. Tanto da indurre la scrivente ad “autoincaricarsi” di rispondere. 
E subito ella definisce “l'articolo” un “cumulo di enormi  bugie e diffamazioni”.
Vediamo allora punto per punto:

a) (lo vediamo per ultimo)

b) si conferma che si tratta di una recita natalizia,
quindi la cosa è vera, come è anche vero che tale recita si è svolta nel tempo dell'Avvento.

c) si conferma che tale recita si è svolta in chiesa, quindi anche in questo caso abbiamo riportato un fatto vero.

Non sapevamo, però, che in questa chiesa avvengono spesso cose come queste, come ci informa la scrivente: “Durante tali attività i paramenti sacri e il santissimo vengono spostati in un'altra cappella per evitare la profanazione di un luogo sacro.
È per questo che non abbiamo parlato di profanazione, ma adesso sappiamo che in questa chiesa si profana continuamente il Santissimo, spostandolo di qua e di là per fare posto a festicciuole mondane di vari tipo.
Il nostro commento era quindi fin troppo benevolo.
d) Abbiamo parlato della “Novena” di Natale solo nel titolo, volendo significare che lo spettacolo in questione si è svolto nel corso dell'Avvento. È inutile prendere alla lettera il nostro riferimento, e offendersi, quando il tenore della nostra critica è più che evidente dal testo.

e) Si sostiene che nella parrocchia non è mai stata organizzata “la festa di Halloween”.
A noi risulta il contrario, ma è anche possibile che sia la scrivente ad aver ragione. Se fosse così: CHIEDIAMO SCUSA PER AVER RIPORTATA UNA COSA INESATTA.

Ci permettiamo però di fare osservare, da cattolici, che troviamo estremamente singolare e significativo che chi protesta si preoccupi di scrivere “Halloween” con la Maiuscola, e “immacolata” e “santissimo” con la minuscola.
Ci è permesso osservare che si tratta di una cattolica quanto meno “distratta”?
f) Infine si precisa che il parrocco è stato ordinato più di 40 anni fa, quindi non sarebbe un prete “nuovo”. Il che ci lascia davvero perplessi, perché ci viene il sospetto che chi si è “autoincaricata” di protestare sia un po' confusa.

Per quanto riguarda il punto
a) nel quale ci si chiede se abbiamo la liberatoria per pubblicare le foto dei bambini, facciamo notare che si tratta di una scusa molto sospetta. In quelle foto infatti non si può riconoscere alcun bambino,  sia per la dimensione, sia per la definizione delle foto stesse. Con le foto abbiamo voluto testimoniare solo che si tratta di bambini, come ricordato nel commento, senza dare adito a riferimenti personali di alcun genere, né addebitare alcunché ai bambini.
Si ha piuttosto l'impressione che la scrivente voglia usare i bambini come strumento per avanzare delle minacce nei nostri confronti.
Pazienza!

Spett. associazione unavox,
vi scrivo in merito all'articolo apparso sul vostro sito intitolato "NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA - Parrocchia San Lino, Roma Natale 2004 Un esempio del nuovo modo di celebrare la Novena di Natale.

Tale articolo è capitato per caso all'attenzione di numerosi parrocchiani e visto lo sdegno e la preoccupazione che ha suscitato mi sono incaricata
di rispondervi.
Vi elencherò i punti che fanno del vostro articolo un cumulo di enormi bugie e diffamazioni che rasentano l'illegalità.

a) spero che insieme alle foto sia arrivata la liberatoria a pubblicarle, visto che si tratta di minori.
b) Le foto rappresentano la recita natalizia di una scuola cattolica che opera da molti anni  nel nostro territori e in cui probabilmente vanno a scuola gli stessi figli di chi vi ha fornito questo materiale.
c) Durante tali attività i paramenti sacri e il santissimo vengono spostati in un'altra cappella per evitare la profanazione di un luogo sacro.
d) La novena dell' immacolata e quella di Natale vengono regolarmente recitate nel modo più tradizionale.
e) La nostra parrocchia non ha mai organizzato la festa di Halloween e non è dedita ad incoraggiare nulla del genere, neppure per conquistare i ragazzi.
f) Don Sergio è stato ordinato più di quaranta anni fa e perciò non lo definirei un prete "nuovo"

Potrei proseguire ancora per molti punti, ma preferisco venire al dunque.
Ho letto il vostro statuto molto attentamente e riporto qui sotto gli scopi per cui vi site riuniti in un'associazione:

I) difendere la Tradizione immutata e incorruttibile della Fede Cattolica;
II) conservare e promuovere la liturgia latino-gregoriana;
III) incentivare lo studio e l'approfondimento teologico e culturale dell'immenso patrimonio religioso, storico e artistico della Cristianità;
IV) favorire occasioni di dialogo e d'incontro tra le diverse associazioni, esperienze o gruppi operanti
nell'ambito tradizionale.

Per molte cose siamo in linea con le vostre idee, per altre no e, certamente scrivere un articolo denigratorio senza avere il coraggio di firmarlo e senza dare la possibilità di replicare (sono certa che non pubblicherete la mia e-mail) non è lo stile della nostra parrocchia.

Siamo sempre pronti ad accettare la correzione fraterna e ad assumerci le nostre responsabilità ma, le informazioni che vi hanno dato sono completamente false ed è questo che maggiormente ci addolora: uno o più persone della nostra comunità hanno cercato di ottenere una piccola vendetta dicendo "falsa testimonianza"
e mettendo in cattiva luce il lavoro svolto in parrocchia.

Inoltre vi hanno usato, perchè incapaci di affrontare personalmente coloro che volevano attaccare.
Cosi facendo rischiate di perdere credibilità.

Vi chiedo dunque, sia per mio conto, che dei parrocchiani e del consiglio pastorale di rimuovere immediatamente le foto e l'articolo e di sostituirlo
con le scuse che a questo punto credo siano doverose.
Anche a tutela di tutte le persone che hanno dovuto leggere queste menzogne e che purtroppo hanno rischiato di crederci.

Ovviamente io firmo questo messaggio perché non ho nulla da nascondere e spero vogliate fornirci i nomi di chi ci sta attaccando in modo cosi vile
e stupido.
Distinti saluti


 
 
Comunque: in questo elenco non v'è traccia di bugie e di diffamazioni. Ciò che abbiamo riportato corrisponde a verità, anzi pecchiamo per difetto.
Infatti abbiamo saputo, dalla stessa protestataria, che in questa chiesa il Santissimo non ha un posto “degno” e “idoneo” per l'adorazione eucaristica, come previsto dalle norme liturgiche perfino moderne, ma è trattato come una qualsiasi suppellettile che si sposta di qua o di là in funzione di attività profane.
Siamo autorizzati  a chiederci in che modo, in questa chiesa, si crede nella Presenza Reale del Signore nel Santissimo Sacramento?
 
Se le cose stanno così, perché abbiamo tolto le due foto che avevamo riportate?
Per il motivo che si può dedurre dalla lettura di una seconda lettera che abbiamo ricevuta il 26 gennaio 2006.
Come per la prima, riportiamo questa seconda lettera con un breve commento.

 
Ecco un'altra persona che si è imbattuta “per caso” nel nostro sito. C'è da pensare che il nostro sito sia diventato onnipresente.
In questo caso la scrivente si sente offesa… non si capisce bene per che cosa, ma soprattutto non tollera di essere “accusata di indottrinamento”.
Ci scusi, la signora, ma, a parte la sua intolleranza, ci chiediamo cosa ci sia di male nell'essere indottrinati dai nostri parroci. Forse avremmo dovuto parlare di "catechizzazione", e la signora sarebbe stata più contenta, ma il succo del discorso non cambia: i nuovi preti della nuova chiesa insegnano cose sbagliate e fanno praticare la religione cattolica in modo sbagliato.
Se la signora avesse letto i documenti della Chiesa Cattolica saprebbe che il Santissimo non si sposta di qua e di là quando e come si vuole.
Né si celebra l'Avvento con i paludamenti di “babbo natale”, che è un simbolo pagano o, quanto meno, una invenzione commerciale e consumistica, più volte oggetto di critica da parte della Chiesa.
Né si inducono in errore i figli facendo loro realizzare o praticare in chiesa spettacoli quanto meno acristiani.
La signora non sa che i preti non “si scelgono”, sia pure “liberamente e responsabilmente”, semmai si ha il dovere di assicurare ai propri figli una corretta educazione cattolica, la quale non ha niente a che vedere con la libertà personale, ma solo con i comandamenti del Signore e gli insegnamenti della Chiesa.

Tutto il resto è aria fritta, che spesso arreca molto danno all'ànima di chi si sente di essere “all'altezza”.

Caro “signore”, imbattendomi per caso nel suo, alquanto bizzarro, articolo sulla parrocchia di San Lino ed il coro natalizio dei bambini pubblicato sul sito www.unavox.it  mi sento chiamata in causa come parrocchiana di San Lino e come mamma di due di quei bambini facenti parte del coro da lei nominato. 

Mi ritengo pertanto offesa nel  mio ruolo di genitore per la sua scarsa considerazione…

Posso rispettare le sue assurde posizioni e vedute nei confronti della Chiesa, ma non tollero mi si accusi di indottrinamento!

Sono LIBERA figlia di Dio consapevole di essere insieme a mio marito, la prima educatrice religiosa dei miei figli e soprattutto mi sento all’altezza di poter scegliere liberamente e responsabilmente i sacerdoti che ritengo più idonei ai quali affidarli!

Sappia, inoltre, che è stata inoltrata una segnalazione nei confronti del vostro sito, per aver violato la legge della privacy pubblicando le foto dei bambini senza autorizzazione …

Non so se lei sia un buon cristiano … certo non è un buon cittadino!

Inoltre: io ho il coraggio firmarmi


 
Comunque, il motivo di questa seconda lettera è chiaro alla fine, dove si esprime la precisa volontà di volerci arrecare del danno, il che ci ha indotti a togliere dal sito le foto che avevamo riportate, non tanto perché sospettiamo di aver violato la riservatezza dei bambini (questione del tutto immaginaria e gratuita), quanto piuttosto perché è possibile che sia in atto una sorta di piccola livorosa manovra per cercare di arrecarci del danno con gli imprevedibili mezzi “profani”.

I bambini sono solo una comoda scusa, in mancanza di argomenti seri si arriva fino a nascondersi dietro i bambini, piuttosto che fare un cristiano esame di coscienza.

Noi pensiamo che in tutta questa storia il parroco non c'entri per niente, perché, diversamente, si sarebbe fatto sentire lui stesso, cosa che non è avvenuta.
Ma allora, non siamo autorizzati a pensare che forse in questa chiesa chi comanda siano alcuni fedeli smaniosi di creatività e molto poco informati sulla dottrina cattolica e sulla pratica religiosa cattolica? 
E non facciamo bene a ricordare al parroco che si pecca anche per le “omissioni”?

A sostegno di ciò, pubblichiamo qui sotto una pagina di un giornale della stessa parrocchia, in cui si descrive con molta compiacenza, un piccolo spettacolo tenutosi dopo una S. Messa (non è specificato se anche in questo caso il Santissimo è stato sloggiato).

In questa occasione ci si compiace di aver composta davanti all'altare una “coreografia” che realizza una stella a cinque punte. Per di più questa coreografia è stata realizzata con un metodo del tutto simile al tracciamento della stella a cinque punte usato in massoneria. Non solo un simbolo massonico, quindi, ma anche l'uso di un metodo massonico.

È anche possibile che chi ha ideata una simile stramberia non sappia niente della stella a cinque punte, ma questo non torna certo a suo favore, evidenzia invece la mancanza di responsabilità, l'estrema leggerezza con cui si pratica modernamente la religione cattolica, la diffusa misconoscenza della dottrina e della pratica cattoliche.
In questa chiesa si passa indifferentemente dalla Messa allo spettacolo, come se la chiesa fosse un luogo di intrattenimento dove si può fare di tutto, … perfino la Messa!

Per opportuna informazione ricordiamo brevemente che la “stella a cinque punte” è il simbolo principale della “Loggia di Compagno”, corrispondente al secondo grado della gerarchia massonica. Il modo con cui si traccia questo simbolo è di per sé una sorta di segno di riconoscimento, quasi la riprova dell'appartenenza al grado di “Compagno”.
Il segno viene tracciato con un'unico tratto continuo, in modo da raffigurare la stella senza interrompere il tracciato. 

In questa coreografia, l'uso specifico del “nastro” passato da una mano all'altra sottolinea la continuità del tracciato, come indicato prima. 
Con l'aggravante della presenza di cinque bambini in corrispondenza delle cinque punte della stella, che evidenzia un'altro elemento tipico della “Loggia di Compagno”: la presenza minima di “cinque luci”, e cioè di cinque “Ufficiali di Loggia”, per la sua valida costituzione; i quali sono disposti in “loggia” esattamente come i bambini ai vertici della stella. 
Non è un caso che la stella a cinque punte sia uno dei simboli del New Age e di altri organismi anticattolici similari.

E tutto questo si svolge davanti all'altare dove appena prima è stata celebrata la Messa.
Ce n'è abbastanza per indicare che ci troviamo di fronte a pratiche che hanno molto, molto poco di cattolico, pratiche a cui vengono educati i bambini con la incosciente complicità di genitori che menano perfino vanto di tutto questo.

Con ciò riteniamo chiusa ogni questione, in maniera definitiva.
Abbiamo già dato fin troppo spazio ad una diatriba da bar dello sport, e ce ne scusiamo con i nostri amici. 
Cerchiamo di non scadere mai a livelli del genere, ma questa volta abbiamo fatta una eccezione proprio sulla base della indicazione, segnalata fin dall'inizio, che il nostro sito sia seguito da diversi fedeli appartenenti a questa parrocchia: è per loro che abbiamo ritenuto fosse il caso di produrre le precisazioni fatte sopra. 

 



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