NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

Esempio di Chiesa molto poco cattolica:
da una parrocchia di Roma


Pubblichiamo lo sfogo di una giovane fedele da poco giunta a Roma, e rimasta scandalizzata dalla pratica cattolica moderna che ha riscontrata nel frequentare la sua nuova parrocchia.

Da notare che la fedele in questione, pur sentendosi a disagio per le novità apprese e in parte costretta a praticare, ha mantenuta la sua fede solo grazie al fatto di essere cresciuta in un ambiente diverso ed educata alla maniera “antica”.

Quanto lamentato da questa fedele è ugualmente riscontrabile in tutte le diocesi, con toni più o meno accentuati. 
Il punto di partenza è sempre la “nuova pastorale” scaturita dal Concilio e dalle sue applicazioni.
La prassi usata è sempre quella che scaturisce dalla pretesa di avvicinare la liturgia agli usi del mondo, per “comunicare” meglio.
Il punto di arrivo sarà, inevitabilmente, il mutamento degli insegnamenti di Cristo, la banalizzazione della Chiesa Cattolica e dei suoi riti, e, in ultima analisi, l'aumento esponenziale dei rischi che i fedeli corrono per la salvezza delle proprie ànime.

Le sottolineature sono nostre


 

Buongiorno,

mi chiamo ………, ed ho visitato il vostro sito, che decisamente mi ha rincuorato. Grazie.

Nella mia “pia” ignoranza davo per scontato che si trattasse del solito sito “di innovazione della spiritualità”, alla stregua di rinnovamento dello spirito o di altre carnevalate simili. Mea culpa. 

Colgo quindi l’occasione per raccontarvi la mia storia.

Vissuta in un paesino di campagna decisamente rétro, non mi ero mai accorta di quanto la Chiesa fosse cambiata, o, come si dice oggi, come fosse progredita.

Un anno fa mi trasferisco a Roma e entro nella parrocchia del mio quartiere…

Primo stupore: la chiesa è un esempio decisamente evidente di arte moderna, nel quale ci sono solo sedie, non c’è nemmeno un inginocchiatoio… pensavo certe modernità non fossero di certo uso di Roma.

Secondo stupore: al di fuori degli orari delle Messe e del Rosario, la Chiesa è sempre chiusa….??? 
Chiedo spiegazioni al vice Parroco, e mi dice che “sai, i furti… etc… questo non è un bel quartiere”… bah

Terzo stupore: non è previsto un orario per le Confessioni. 
Richiedo spiegazioni al vice Parroco, che mi dice che durante la Messa se voglio, c’è un Sacerdote a disposizione, altrimenti, quando voglio, basta che io chieda ad un “prete di passaggio” (testuali parole) e sarò esaudita. 
Detto fatto: chiedo direttamente al viceParroco, che dice “va bene, vieni con me”, e mi porta a passeggiare in cortile (nel frattempo lui si accende una sigaretta), e, con il massimo della nonchalance, mi dice “dimmi pure”… rimango basita, oso chiedere uno straccio di confessionale, o dove io mi possa inginocchiare quantomeno, e lui mi dice “che importa? Su su dai non essere così timida”. 
Mi hanno insegnato a non obiettare e ad obbedire a Chi rappresenta Cristo, e così faccio. 
Lui ascolta i miei peccati, e quando ho finito di parlare, mi dice un candido “su dai che sei brava, hai la benedizione di Cristo!”. 
Niente atto di dolore, niente penitenza, ed un’assoluzione che se non altro non è la solita che ho sempre sentito. 

Quarto stupore: chiedo se posso dare il mio contributo in Parrocchia, mi assegnano all’Oratorio, e subito (visto che lavoro col computer) mi fanno fare la locandina per la festa della Parrocchia, mi dicono: falla colorata e ben visibile. Io la faccio, e la porto al Parroco (responsabile dell’Oratorio) che si mette a ridere e mi dice che le immagini che ho scelto sono troppo devote: 
al posto dell’angioletto, così viene sostituito un bambino che canta, 
al posto di San Bernardo, una scacchiera, 
e, dulcis in fundo, al posto della Chiesa un piatto di spaghetti fumanti… 

Quinto stupore: mi dicono che se voglio effettivamente essere una buona praticante, devo entrare in Comunità Neocatecumenale: provo ad andarci, 

ed assisto ad una messa celebrata in una delle sale della Parrocchia adattata con un paio di tappeti e un bel tavolo quadrato bianco che fa da Altare, pieno di fiori e di candele, con il celebrante che sta sempre con la chitarra in mano, il Vangelo commentato a turno dai partecipanti, grandi baci ed abbracci per lo scambio della Pace, ed infine un bel girotondo attorno all’altare.


Altre “chicche” si susseguono giorno dopo giorno, e, mio malgrado, mi sono dovuta adattatare, per così dire, 
ad inginocchiarmi per terra con gli altri che mi guardano come fossi un extraterrestre, 
a confessioni da peripato, 
a preti che si fanno dare del tu e mi rispondono “ciao” al Sia lodato Gesù Cristo,
etc…

Il mio quesito è ora questo: mi hanno insegnato ad obbedire. 
La suorina che mi ha seguito sin dalla tenera età mi diceva che a volte non ci è dato di capire il perché, ma comunque dobbiamo ubbidire ai Ministri di Cristo, altrimenti cadiamo nella tentazione e pecchiamo di superbia. 
Ne ho parlato col mio confessore spirituale, che mi dice che sono tenuta ad obbedire ai dettami della Chiesa, altrimenti sono un’eretica.
Ma sono veramente questi i dettami della Chiesa? 
E soprattutto non capisco come mai il modo giusto di operare sia quello di togliere dignità e rispetto a Dio. 

Cordialmente,




gennaio 2006
 
 



Ritorna a Sommario I frutti del Concilio
Ritorna a Documenti