NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

DAL CATTOLICESIMO AL PAGANESIMO

IL DISPREZZO DELLA RELIGIONE
È ENTRATO IN CHIESA:

LA CHINA E' SEMPRE PIU' RIPIDA

La statua di una donna incinta nuda
messa in una cappella per essere venerata
seconda puntata
(vai alla prima puntata)

Non varrebbe la pena insistere ancora sull’avvilente vicenda della statua della donna incinta nuda in chiesa, a Sezano (VR), se non si rendesse necessario fare qualche precisazione.

Prima precisazione
Siamo convinti che tanti amici tradizionali che continuano a ripetere che quella statuetta sarebbe una Madonna commettano un errore.
Quella statuetta non è affatto una Madonna, non potrebbe esserla per niente, per il semplice motivo che è un volgare nudo di donna atto a raffigurare qualsiasi cosa: basta affibbiargli un titolo e pubblicizzarla.
Noi fedeli cattolici non possiamo condividere questi trucchi linguistici subdolamente blasfemi, perchè anche senza volerlo finiremmo col portare acqua al mulino del lavoro sovversivo degli Stimmatini di Sezano e di altri pari loro.

Qui è in discussione se sia corretto esporre in chiesa una qualsiasi statuina di una donna nuda spacciandola per “ la Madonna” e invitando i fedeli a venerarla.
Questo, non solo è scorretto, ma è oltremodo condannabile, perché così facendo si ottiene lo scopo, più o meno professo, più o meno cosciente, di ridurre la religione cattolica al livello della paccottiglia volgare e morbosa che infesta tutta la pubblicistica, la letteratura, l’arte e la vita moderne; si ottiene lo scopo di abbassare la religione cattolica al livello dell’idolatria moderna del corpo.




Ed ecco la statuina, tutto al vento, sorpresa mentre si reca in chiesa per andarsi a mettere in equilibrio sul piedistallo
 


Arrivata in chiesa, la statuina va a mettersi sul piedistallo per offrirsi all'ammirazione dei frequentatori del locale.
Sembra che qualche buontempone abbia confessato provocatoriamente di riconoscerne le fattezze.
Seconda precisazione
A parte il fatto che ci scappa da ridere al solo pensare che si possa parlare di “lavoro artistico”, che dire di chi vorrebbe far passare l’idea che si tratterebbe addirittura di una “opera d’arte sacra”?
L'unica cosa che si può dire è che questi nuovi preti della nuova Chiesa non hanno la minima idea di ciò che significhi “sacro”.

Ecco infatti una dichiarazione attribuita al parroco della cattedrale di Verona, Monsignor Antonio Finardi: «Non ho visto questa statuetta di Marco Danielon», spiega, «ma posso testimoniare che è un artista molto preparato e serio, un uomo di fede, che non compone un'opera con soggetto sacro se prima non ha studiato il tema dal punto di vista biblico e teologico e non si è consultato con sacerdoti e laici preparati. Per la cattedrale, commissionate da me, ha realizzato varie sculture, di grande valore» (L'arena di Verona del 15/12/2009).

Senza voler mancare di rispetto a Mons. Finardi, che pare sia un amante dell'arte, ci chiediamo che cos’abbia di “sacro”, di elaborato biblico e teologico, di così particolarmente efficace per l’edificazione dei fedeli questa statua di una donna incinta nuda!
Da che cosa si capisce che è “un soggetto sacro”?
Da che cosa si capisce che è la Madre di Dio, come stoltamente si vorrebbe far credere?

E ci chiediamo ancora, chi sono i sacerdoti e i laici “preparati” che l’artista ha consultato per partorire questa scultura che rappresenta una donna incinta nuda?
E soprattutto per poi spacciarla diabolicamente per la Madre di Dio?

O noi siamo diventati scemi o lo è qualcun altro: poiché è indiscutibile, sulla base del minimo buonsenso, che se questa statuina fosse stata posta in un qualsiasi bar della città, a nessuno, proprio a nessuno, sarebbe venuto minimamente in mente di vedervi “una madonna”.
Che se poi bastasse collocare una qualsiasi cosa dentro una chiesa per farla diventare un “soggetto sacro”, saremmo davvero alla pura negazione della fede, come in effetti siamo.

Ai cultori dell’arte, magari sacra, ricordiamo che un tempo l’arte sacra era detta la Bibbia dei poveri, proprio perché per mezzo di essa il semplice fedele coglieva con immediatezza i fatti religiosi e gli insegnamenti da essi derivati, senza bisogno di chissà quali spiegazioni dotte o di chissà quali studi.
Cosa diavolo apprenderà con immediatezza il fedele che entri in questa cappella e si soffermi a contemplare questa “mirabile” statuina? Se non qualche cattivo insegnamento del tutto contrario all’Avvento e all’Incarnazione?



COL PERMESSO DELLI SUPERIORI

Ecco in che cosa consiste la blasfemia.
L'aver collocato un nudo di donna qualsiasi, di una volgarità del tutto gratuita,
non solo all'interno di una chiesa, a fianco dell'altare,
ma appositamente accanto al Tabernacolo, ed averlo offerto alla venerazione dei fedeli anche dal punto di vista logistico.
Se un fedele si inginocchiasse davanti al Tabernacolo, giocoforza si inginocchierebbe davanti a questo nudo di donna.
Altro che paganesimo! Qui sono stati superati tutti i limiti!



Terza precisazione
Abbiamo letto alcune spiegazioni degli stessi Stimmatini di Sezano e di certe donne in religione a loro vicine, e siamo davvero stupefatti per la pochezza di certe considerazioni.

« Del resto la statuetta non vuole essere il ritratto della Madonna ma il ritratto di tutto ciò che è simbolo di vita e di comunione con il mondo. Lo stesso titolo è un inno alla gioia della maternità perché ogni madre è portatrice di vita quindi è vicina a Dio » (L’Arena di Verona, 15.12.09).

Ora, una donna incinta nuda sarà pure un simbolo di vita, ma in quanto alla comunicazione con il mondo ci sembra assolutamente banale e insignificante, se non equivoco.

Ma, di grazia, perché immischiarci la Madonna per poi dire che non c’entra niente?

E se è ovvio che “ogni madre è portatrice di vita quindi è vicina a Dio”, e parimenti ovvio che anche ogni padre è portatore di vita e quindi è vicino a Dio: metteremo quindi in chiesa un uomo nudo appositamente acconciato?

Qui davvero sembra che le parole scorrano a ruota libera senza bisogno di giustificazione intellettiva: la bocca che parla indipendentemente dal cervello.


 “arte sacra”!?
Per noi, che siamo solo dei semplici fedeli,
si tratta di una qualsiasi statuina,
la cui unica attrattiva è la nudità,
una nudità semplicemente morbosa,
che offende il profondo significato della maternità  e svillaneggia, abbrutendolo, il senso
dell'essere donna.

E ancora
:
Le comboniane, donne progressiste in religione e che quindi se ne intendono (http://www.combonifem.it/articolo.aspx?a=1868&t=N), dicono che i critici della statuina della donna incinta nuda piazzata in chiesa non hanno saputo vedere in essa Maria che avanza danzando, e non si sono accorti che quel suo passo, «animato dallo Spirito a cui Maria si affida con lo sguardo», «danza la Parola che la riporta verso casa».

Noi non siamo poeti, e ce ne scusiamo, nessuno è perfetto, e quindi, oltre a non riuscire a vedere madonne dappertutto, non riusciamo a capire il senso di “un passo che danza la Parola”.
Qui, o c’è un errore nel testo o c’è un errore nella struttura mentale di certa gente.

In realtà, una cosa (poco seria) è la licenza poetica o il lirismo parolaio, altra cosa (seria) è la Madonna, la religione, la fede. Una cosa sono le divagazioni personali, magari da psicologia del profondo, altra cosa è la pratica e la professione della fede cattolica.
Una volta si diceva: scherza coi fanti e lascia stare i santi. Oggi invece sembra che la Madonna e i Santi possano essere usati a piacimento per soddisfare le fantasie oniriche di artisti, religiosi e religiose.

La verità è che questa gente dimostra così di non aver capito niente della Madonna, né della fede e della Chiesa. La responsabilità però non è loro, ma di quelli che li tengono lì.


Miserere nostri, Dómine, miserere nostri

(vai alla prima puntata)


dicembre 2009



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