NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
I nuovi preti ammodernano il culto popolare
disprezzando la Madonna e il popolo
Raccolta di firme a Ceccano contro le fantasie clericali
di certi preti ignoranti
Protesta dei fedeli
Nostra breve nota
Comunicato dei fedeli del 28.9.2004
La notizia qui di seguito riportata
va completata con le seguenti informazioni:
- di fatto i preti interessati
hanno fatto marcia indietro e i fedeli hanno
ottenuto soddisfazione:
la processione si è svolta come di consueto
- a cose fatte sono arrivate le
recriminazioni e si sono diffuse delle
notizie al limite
della calunnia, atte a capovolgere i termini del
problema: i
due sacerdoti, da provocatori e dissacratori, si tenta di
farli passare
per vittime.
In merito a quest'ultimo aspetto,
pubblichiamo qui il comunicato
diffuso dall'Avv. Gizzi a nome del Comitato Spontaneo per l'Addolorata
di Ceccano
|
Pubblichiamo il testo di una petizione popolare
indirizzata
al Vescovo di Frosinone e al Cardinale Castrillon Hoyos
|
11 e 12 settembre 2004
Oggi e domani a Ceccano è in corso una
raccolta di firme su questo testo indirizzato al Vescovo di Frosinone,
per impedire un autentico oltraggio alla
tradizione spirituale della nostra Città. Infatti,
i due amministratori parrocchiali della Chiesa di San Nicola, Dante Sementilli
e Don Franco Quattrociocchi,
intendono utilizzare per una processione di settembre
la venerata STATUA DELL’ADDOLORATA che esce dalla Chiesa di San Nicola
solo il VENERDI’
SANTO e VESTITA DI NERO. Per colmo di ridicolo e sacrilegio,
i due sacerdoti hanno vestito DI ROSSO la Statua, provocando lo sconcerto
e la viva
preoccupazione di moltissimi fedeli.
|
A Sua Eccellenza Reverendissima
MONS. SALVATORE BOCCACCIO
Vescovo della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino
e p.c. A Sua Eminenza Reverendissima
IL CARDINALE DARIO CASTRILLON HOYOS
Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei
Città del Vaticano
Eccellenza Reverendissima,
Recentemente, un gruppo di fedeli di Ceccano, rivolgendosi
con devota fiducia al loro Pastore, avevano auspicato la ripresa nella
Chiesa di San Nicola della solenne celebrazione della Festività
della Madonna Addolorata il 15 settembre di ogni anno, con la recita
del Settenario e della Benedizione Eucaristica, secondo le prescrizioni
del Rito Romano Tradizionale, in uso nella Chiesa suddetta dal 1806 al
1999 (recitato pubblicamente e solennemente fino al 1975 dall’Abate Mons.
Ottavio Sindici e negli ultimi decenni dal Parroco Don Luigi Mattone).
Come riferiva la petizione, nella Chiesa Abbaziale di
San Nicola, nella Città di Ceccano, antica Diocesi di Ferentino,
si venera un quadro di Maria Santissima Addolorata di gran pregio, a cui
è legata la recita, ogni anno, di un devoto Settenario per la festa
liturgica dell’Addolorata del 15 settembre, che testimonia una antica e
profonda devozione per questa immagine sacra.
Le origini di questo culto mariano sono testimoniate da
numerosi atti e documenti e da una tradizione ininterrotta, che ha le sue
origini nella erezione di una Cappella e di una Confraternita denominata
dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria.
Infatti, lo storico di Ceccano Carlo Cristofanilli, recentemente,
ha rinvenuto l’atto originale del Notaio Magno Colantoni di Ceccano, datato
13 aprile 1806, che testimonia le origini canoniche e l’aggregazione della
Confraternita stessa all’Ordine dei Servi di Maria.
Su richiesta dell’Abate di San Nicola, Don Michelangelo
De Nardis, il Procuratore Generale dell’Ordine dei Servi di Maria, Fra
Luigi Maria Bentivegna, con sua Patente datata Roma, 22 febbraio 1804,
aveva concesso all’Abate De Nardis le opportune facoltà per l’erezione
nella Chiesa di San Nicola di Ceccano della Cappella sotto l’invocazione
dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria e della Confraternita aggregata
all’Ordine Regolare dei Servi di Maria, con tutti i Privilegi ed Indulgenze
concessi dai Sommi Pontefici all’Ordine suddetto ed alle Confraternite
ad esso aggregate.
L’erezione canonica della Cappella e della Confraternita
avvenne, con il pieno consenso del Vescovo di Ferentino Mons. Nicola Buschi,
nel corso di una solenne cerimonia, il 13 aprile 1806.
Nella sacrestia della Chiesa, si conserva ancora il volume
degli iscritti alla Confraternita dei Sette Dolori della Beata Vergine
Maria, contenente gli elenchi dei confratelli fino alla seconda metà
del XX secolo, testimonianza della perenne vitalità della Confraternita,
di cui si hanno notizie orali e devozionali dirette fino agli anni settanta
e ottanta del XX secolo.
Tale sodalizio ha sempre assunto un notevole rilievo nella
vita religiosa della nostra Città, come testimoniano alcune importanti
manifestazioni di fede e devozione, organizzate dalla Confraternita stessa,
fra cui, in primis, il Settenario dell’Addolorata e la Solenne Processione
con il quadro miracoloso dell’Addolorata per le strade di Ceccano, la Terza
Domenica di Settembre.
Il Sommo Pontefice GREGORIO XVI, nella Bolla di unione
dei Capitoli di San Nicola, Santa Maria a Fiume e San Giovanni Battista,
per la creazione della Collegiata di San Giovanni Battista, citò
esplicitamente la grande devozione dei ceccanesi per il quadro miracoloso
dell’Addolorata di San Nicola: «Ceccanensis Populus maxima devotione
veneretur Beate Marie Virginis sub titulo Dolorum
Que in prefata Sancti Nicolai Ecclesia colitur».
(L’originale della Bolla si conserva nell’Archivio della
Ven. Collegiata di San Giovanni Battista in Ceccano. Il testo è
stato riprodotto da Carlo Cristofanilli, nella sua monografia La Chiesa
Abbaziale di San Nicola in Ceccano, Frosinone 1981, a pag. 45).
Questo anno, purtroppo, non solo l’auspicio dei fedeli
di poter assistere alla celebrazione secondo il Rito Romano Tradizionale
non è stato accolto, ma addirittura, gli Amministratori Parrocchiali
pro tempore della Chiesa di San Nicola intendono operare una gravissima
offesa alle tradizioni spirituali e devozionali della Città di Ceccano,
promovendo una processione per la sera del 15 settembre NON COL IL QUADRO
DELLA VERGINE DEI SETTE DOLORI (a cui la festività di settembre
si riferisce), MA CON LA STATUA DELL’ADDOLORATA UTILIZZATA PER LA PROCESSIONE
DEL VENERDI’ SANTO (che quindi viene fatta uscire dalla Chiesa ? dopo tre
secoli di ininterrotta e straordinaria devozione - in altra occasione che
non sia il Venerdì Santo) addirittura CON UN ABITO ROSSO, togliendo
L’ABITO NERO che la pietà dei fedeli da ben tre secoli ha imposto
alla statua stessa!
Poiché tale iniziativa partorita dalla fervida
mente degli Amministratori Parrocchiali in totale spregio della tradizione
spirituale del popolo di Ceccano rasenta il RIDICOLO (nel vedere la Statua
dell’Addolorata uscire non il Venerdì Santo e con un abito rosso)
ed il SACRILEGO, con profondo turbamento di molti fedeli, i sottoscritti
CHIEDONO
un immediato intervento che impedisca questo autentico
scandalo pubblico, di cui certamente la Città di Ceccano non ha
alcun bisogno. |
Breve Nota
Che in questi quarant'anni di postconcilio sia stata operata
la sistematica distruzione dei diversi culti popolari, è cosa risaputa,
ma è meno noto che tale distruzione è stata condotta sulla
base di una abissale ignoranza di certi preti, i quali, abusando della
loro auotirtà, hanno imposto al popolo cattolico le più strampalate
innovazioni basate solo sulle loro fantasie progressiste.
In questo caso è ben evidente l'ignoranza dei preti
in questione che impongono la sostituzione del manto nero della Madonna
Addolorata con un manto rosso.
Pare che la giustificazione si basi sulla necessità
di usare il colore liturgico del tempo.
Ora, non v'è dubbio che il tempo liturgico richieda
dei colori diversi, ma è altrettanto indubbio che nonostante
il "tempo" debba essere usato il coloro liturgico corrispondente alla funzione
che si svolge.
Quindi se questa fosse veramente la giustificazione,
si tratterebbe di una falsità.
In ogni caso, trattandosi di una processione, il coloro
liturgico non c'entra niente.
La statua della Madonna che viene condotta in processione
possiede di per sé i suoi paramenti con i suoi colori.
Ma anche a voler considerare un minimo di coerenza tra
la processione e il colore liturgico, come si potrebbe pensare di usare
il colore rosso, che è quello riservato ai martiri e al martirio,
al posto del colore nero, che è quello del lutto e del dolore?
Forse che la Madonna Addolorata, a seconda dei momenti
dell'anno (o delle fantasie dei nuovi preti), diventi una martire o chissà
che?
L’Avv. Stefano Gizzi, in nome e per conto degli aderenti
al Comitato Spontaneo per l’Addolorata,
richiede cortesemente la pubblicazione INTEGRALE del
seguente
COMUNICATO STAMPA
Comprendiamo bene la volontà del Vescovo
di Frosinone Mons. Boccaccio, che,
come suo dovere e diritto, intende “difendere” i sacerdoti
della sua Diocesi.
Ma affermare che i due sacerdoti abbiano ricevuto delle
“MINACCE”,
è un fatto talmente grave da meritare una
pronta e franca risposta.
Innanzitutto, nessuno degli aderenti al Comitato Spontaneo
in difesa dell’Addolorata
ha MAI profferito alcuna minaccia nei confronti dei due
sacerdoti.
Se poi qualcun altro si è reso colpevole di tali
minacce, suggeriamo alle persone lese
di presentare una circostanziata querela all’autorità
giudiziaria.
Ma nel caso in cui la questione delle “minacce” venisse
agitata falsamente
per coprire l’atto sconcertante compiuto dai due sacerdoti
e
creare nuova divisione, saremmo nell’ambito della mistificazione
e della calunnia gratuita.
L’unica “minaccia” percepita dai fedeli di Ceccano è
quella operata nei confronti
delle tradizioni spirituali più sentite nella
nostra Città.
Infatti, il solo vedere la venerata Statua dell’Addolorata
del Venerdì Santo ridotta
ad una maschera di carnevale vestita di rosso, ha fatto
inorridire centinaia e centinaia di fedeli,
per i quali Dante Sementilli non aveva alcun diritto
di operare
questa azione di pessimo gusto (se non profanazione).
Come ben sanno anche i bambini, la Madonna Addolorata
che il Venerdì Santo viene
condotta in processione, possiede di per sé i
suoi paramenti con il colore nero,
che è quello del lutto e del dolore.
E le norme liturgiche vietano severamente la sostituzione
dei colori liturgici per le statue
utilizzate esclusivamente per particolari celebrazioni
(come nel caso della Statua di Ceccano).
E secondo lo stesso logico principio, ad esempio, è
vietato vestire a lutto il Bambinello di Natale!
Non penso che a qualcuno dispiaccia l’aver constatato
che i fedeli di Ceccano
conservino ancora le tradizioni spirituali patrimonio
prezioso della Chiesa di Roma.
La devozione popolare, da sempre, viene tutelata dalla
Santa Sede,
come confermato dalle ultime disposizioni della Sacra
Congregazione del Culto Divino,
a firma del Cardinal Medina.
La devozione all’Addolorata ed il desiderio della sua
conservazione
senza pagliacciate e iniziative ridicole non costituiscono
UN’APPARENZA!
Di certo non accettiamo una fantasiosa ricostruzione secondo
cui
un gruppo di facinorosi improvvisamente e senza motivo,
ha accusato ed aggredito due candidi agnellini, vittime
dei furori popolari.
Non vorremmo che per la mascherata dell’Addolorata, Dante
Sementilli e l’Arciprete venissero proposti per una “medaglia
al Valor Civile e Religioso”!
La “Tradizione” non è una vuota parola che si può
sostituire con fantasiose e ridicole innovazioni,
offensive dei sentimenti più sinceri e disinteressati
del Popolo Cristiano.
Intendono costituire una “Chiesa Parallela” proprio quei
sacerdoti che,
secondo le loro personali credenze,
demoliscono le fondamenta della tradizione spirituale
dei fedeli
ed abusando della loro autorità vogliono imporre
al popolo cattolico
le più strampalate innovazioni basate solo sulle
loro fantasie ultraprogressiste.
28 settembre 2004
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I
frutti del Concilio
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