SANTA MESSA TRADIZIONALE

Roma 24 maggio 2003

Basilica di S. Maria Maggiore
 

RASSEGNA STAMPA
 
 

Articoli e segnalazioni prima della celebrazione
 

18-19 maggio 2003 - La Padania
2° articolo

 

Da tutto il mondo per la messa di sempre

Il 24 maggio a Roma la “storica” funzione del rito tridentino

La Pontificia Commissione Ecclesia Dei, incaricata di tenere i rapporti con i cattolici tradizionalisti, in particolare con i sacerdoti e i fedeli dell’arcivescovo Marcel Lefebvre, è intervenuta sull’iniziativa di una messa in latino, sabato 24 maggio, nella basilica di Santa Maria Maggiore. “Numerosi fedeli provenienti da diversi paesi ­ si legge in un comunicato ­ che si avvalgono dell’indulto Ecclesia Dei per la celebrazione della Santa Messa secondo il rito cosiddetto di San Pio V, vogliono onorare il Santo Padre nell’approssimarsi del suo XXV anniversario di elevazione al sommo pontificato, nel contesto dell’anno del Santo Rosario”. “Questi fedeli ­ prosegue il testo ­ hanno desiderato manifestare tale atto di devozione a Sua Santità, il prossimo 24 maggio, nella basilica liberiana di Santa Maria Maggiore, mediante la recita del Santo Rosario e la celebrazione della Santa Messa, secondo l’antico rito liturgico al quale si sentono legati”. “Essi vogliono anche ringraziare il Santo Padre Giovanni Paolo II ­ prosegue il testo ­ per il motu proprio Ecclesia Dei (2 luglio 1988), nel quale egli tra l’altro affermava che ‘dovrà essere comunque rispettato l’animo di tutti coloro che si sentono legati alla tradizione liturgica latina, mediante un’ampia e generosa applicazione delle direttive, già da tempo emanate dalla Sede Apostolica, per l’uso del messale romano secondo l’edizione tipica del 1962”. “Il programma del 24 maggio ­ conclude il comunicato ­ prevede la recita del Santo Rosario alle ore 15,30, alla quale seguirà la Santa Messa celebrata, nel suddetto rito, dall’eminentissimo cardinale Dario Castrillon Hoyos, presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei”.

Secondo il mensile americano Latin Mass la Ecclesia Dei ha giocato un ruolo decisivo nel convincere l’attuale vescovo di Verona, mons. Flavio Carraro, a concedere, il 10 gennaio 2003, la celebrazione in latino secondo il rito di San Pio V, in una chiesa di quella diocesi, più volte sollecitata dai fedeli aderenti alla sezione triveneta della federazione “Una Voce” che raccoglie, su scala internazionale, una serie di cattolici tradizionalisti che sono, tuttavia, in dialogo col Papa e con le autorità vaticane.
 

(su)



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