AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La mediazione di tutte le grazie della Madre di Dio

Seconda parte





Pubblicata dalla FSSPX il 26 marzo 2022


Nella prima parte abbiamo ricordato che Cristo è il mediatore fra Dio e gli uomini, e ciò che questo significa. Abbiamo anche mostrato che Maria poteva essere una mediatrice presso l’unico mediatore. Rimane da mostrare che questo è conveniente e spiegare in che consista questa mediazione di Maria.

Gli argomenti dei Padri e dei teologi espongono come sia conveniente che Maria sia mediatrice.

Questa convenienza deriva prima di tutto dall’immagine rivelata della nuova Eva, applicata a Maria: è per mezzo di Eva che il peccato è stato trasmesso a tutta l’umanità, e l’ordine della riparazione è parallelo all’ordine della caduta.

In più, la Vergine Maria ha meritato queste grazie e quindi è conveniente che ella le distribuisca.

Infine, questa mediazione è il prolungamento naturale della sua corredenzione. La vergine non è solo lo strumento utilizzato dal Verbo per darsi un corpo umano: la cooperazione di Maria è molto più profonda, perché il suo Fiat è stato pronunciato in piena conoscenza di causa e la sua compassione è stata una unione morale il cui merito e la cui soddisfazione, per disposizione divina e per la carità unica di Maria, hanno una portata universale.

Colei che ha una tale parte nel principio e nel culmine di quest’opera non può essere lasciata fuori dalla sua realizzazione: l’applicazione dei meriti alle anime - chiamata redenzione soggettiva - e la loro gloria in cielo. Quest’opera è una mediazione.


Come si esercita la mediazione di Maria?


Durante la sua vita terrena: con la sua preghiera, la sua compassione e i suoi meriti di corredentrice.
Dopo l’Assunzione ella coopera alla redenzione soggettiva.

- Nella mediazione ascendente, perché la Vergine Maria presenta a Dio le preghiere degli uomini, le sostiene e le porta a compimento: «I desideri che sarebbero ricevuti con meno favore da persone indegne [sono] grazie alla raccomandazione della Sua santissima Madre, ricevuti da Dio con il più grande favore ed esauditi». (Leone XIII, Octobri mense, 22 settembre 1891).

In più, la sua sollecitudine tende a rendere migliori gli uomini, così che loro preghiere siano più gradite a Dio. Bisogna aggiungere che la Madre di Dio presenta anche i meriti degli uomini a suo Figlio. Infine e soprattutto ella si unisce al Sacrificio della Messa.

- Nella mediazione discendente, perché Maria partecipa alla distribuzione delle grazie, anche quelle meritate dagli altri Santi, come ministro, dispensatrice, distributrice, tesoriere.

Bisogna sottolineare che questo riguarda tutte le grazie (Leone XIII, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII). E questo è cominciato quando, già Madre di Dio, Maria ha avuto conoscenza dei bisogni spirituali delle anime. Quanto alle grazie sacramentali, si consideri che Maria dispone le anime a riceverle – per esempio la conversione dei peccatori conduce alla confessione.
Questa distribuzione si applica a tutte le anime, anche a quelle del Purgatorio, come insegnano San Pier Damiano o Sant’Alfonso.

Maria intercede ugualmente per gli uomini, in maniera universale e onnipotente. Ogni grazia ci è accordata per l’intercessione della Vergine.

Come la corredenzione è secondaria in rapporto a Cristo, la mediazione di Maria è una mediazione subordinata e non necessaria in rapporto all’ufficio di mediatore di Gesù Cristo. La Madre di Dio non produce la grazia, ma la conferisce agli uomini come causa, almeno morale.

La mediazione di tutte le grazie è una verità certa che fa parte della dottrina cattolica; essa è anche definibile, poiché è implicitamente rivelata nei titoli dati tradizionalmente alla Vergine. In più, i Padri e i dottori, la liturgia e i Papi, l’insegnano abitualmente, così che si può affermare che questa verità è stata creduta dappertutto, sempre e da tutti.