“Norme” vaticane del 1986 sulla S. Messa tradizionale
Avvertenza: la nota che segue non è un documento ufficiale
del Vaticano
Nell’estate del 1986 venne istituita una commissione di otto cardinali
di Curia, al fine di valutare se l’indulto del 1984 avesse funzionato.
La commissione riscontrò che in pratica l’indulto non si era dimostrato
“di valido aiuto”, ed approntò alcune dettagliate raccomandazioni
per una nuova regolamentazione valida per tutta la Chiesa. L’essenziale
di queste raccomandazioni può essere riassunta nel modo seguente:
1 - Negli uffici del Rito Romano deve essere concesso al latino l’onore
dovuto. I Vescovi si devono assicurare che nelle
domeniche e nei giorni feriali venga
celebrata almeno una Messa in latino in ogni importante località
della loro diocesi. In
ogni caso le letture possono essere
fatte anche in volgare.
2 - Nelle loro Messe private, tutti i preti, in qualsiasi tempo, possono
usare la lingua latina.
3 - Per ogni Messa celebrata in latino, con o senza fedeli presenti,
il celebrante è libero di scegliere tra il Messale di Paolo VI
(1970) e quello di Giovanni XXIII (1962).
4 - Se il celebrante sceglie il Messale di Paolo VI, ne dovrà
osservare anche le rubriche.
5 - Se il celebrante sceglie il Messale di Giovanni XXIII, egli dovrà
osservarne le rubriche, ma può anche:
- usare per le letture sia il latino
sia il volgare
- usare i prefazi e le preghiere del
Proprio della Messa secondo il Messale di Paolo VI, ed introdurre le “preghiere
universali”.
6 - Il calendario liturgico da usare sarà quello corrispondente
al Messale scelto dal celebrante.
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