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ROMA FELIX
Editoriale di don Michele Simoulin sullo stato dei contatti con il Vaticano Tutti hanno saputo più o meno dei contatti avvenuti questi mesi scorsi con il Vaticano. Dapprima, Mons. Fellay aveva scelto la discrezione, anzi il silenzio, perché il segreto non era solo nostro, ma anche quello del Papa e del cardinale che ci aveva invitato a qualche colloquio. Però, siccome ci sono state delle indiscrezioni, perfino nella stampa francese o italiana, ritengo utile darvi qualche informazione. Questo genere di cose tanto delicate non sopporta di solito troppa pubblicità, ma cercherò di non svelare niente che possa creare qualche complicazione. Dopo il pellegrinaggio dell’estate scorsa, il cardinale Castrillòn Hoyos, Prefetto della Congregazione del Clero, colpito dalla nostra fede e del fervore dei fedeli, volle incontrare i nostri vescovi. Infatti tre di loro andarono da lui. Poi, egli chiese a Mons. Fellay di venire ad incontrarlo per un colloquio informale. Alla fine, espresse il desiderio di condurre Mons. Fellay dal Papa, cosa che avvenne l’indomani. L’incontro fu molto breve, perché il Papa era atteso sulla piazza San Pietro per l’udienza pubblica, e si svolse nella sua cappella privata. Non essendo il luogo appropriato per delle dispute teologiche, non ci fu niente di più che uno scambio di buone parole. Il Papa disse che era felice di questi incontri, che ci benediceva e che ci augurava un buon anno. Poi, ci fu un altro incontro in gennaio con lo stesso Cardinale, dopo
di che questi ci fece delle proposte abbastanza inattese e favorevoli.
Se si può dire così, tutto sembra tanto bello e insperato
che facciamo fatica a crederci.
Ora, dunque che cosa dobbiamo fare?
Dunque nell’attesa dello studio stesso, leggete e meditate questa supplica,
e preghiamo tutti affinché il Papa l’ascolti e le dia una risposta
benedetta da Dio.
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