Fraternità Sacerdotale San Pio X
Comunicato della Casa generalizia
Destinato ai membri della Fraternità e delle Comunità amiche




1. In seguito al nostro pellegrinaggio a Roma, questa estate, il Cardinale Castrillòn Hoyos ha avuto un primo contatto con i Vescovi della Fraternità, in agosto.

2. Nel mese di settembre, lo stesso Cardinale, su mandato del Papa Giovanni Paolo II, ha invitato il Superiore Generale a venirlo a trovare “per preparare una visita al Papa”.

3. Il 29 dicembre, il Cardinale Castrillòn ha proposto a Mons. Fellay i diversi elementi che potrebbero servire per un possibile accordo tra Roma e la Fraternità, e il Superiore Generale ha espresso il suo punto di vista, la sua diffidenza e le sue preoccupazioni (benché Roma non si sia mai spinta cosí avanti in favore della Tradizione).

4. Il 30 dicembre, per alcuni momenti, il Superiore Generale ha intravisto il Papa nella sua cappella privata (non sono state scambiate parole di una certa importanza)

5. Il 13 gennaio si è svolta una riunione speciale del Consiglio generale dei Vescovi e del delegato Mons. Rangel, in cui si sono stabiliti i principii che ci guidano nella presente situazione.

6. Il 16 gennaio vi è stato un nuovo incontro con il Cardinale Castrillòn, nel corso del quale il Superiore Generale ha esposto la necessità di garanzie da parte di Roma, prima di andare avanti piú concretamente in eventuali discussioni o accordi:
- che la Messa tridentina sia concessa a tutti i preti della Chiesa;
- che le censure che colpiscono i Vescovi siano annullate.

I principii che ci guidano in questa situazione un poco nuova, sono i seguenti:
1. Essendo stata Roma a fare il primo passo, è normale che la Fraternità esamini la cosa con la serietà che 
     essa merita.
2. Di fronte al recente esempio della Fraternità San Pietro, da un lato, e alla continuità della linea 
     post-conciliare costantemente riaffermata da Roma, dall’altro, la nostra sfiducia è estrema.
3. La Fraternità non ha alcuna intenzione di modificare i suoi principi e la sua linea di condotta. I frutti cosí 
     abbondanti della grazia, da un lato, e il disastro conciliare, dall’altro, non fanno che rafforzare la sua 
     determinazione a conservare la tradizione cattolica.
4. Se vi sarà un accordo, esso dovrà realizzarsi nella prospettiva di ridare alla tradizione il suo diritto di 
     cittadinanza, anche se il trionfo finale si potrà ottenere solo gradualmente.
5. Le preghiere chieste ai membri della Fraternità per un mese non significano affatto che ci aspettiamo che le 
     cose debbano regolarsi in questo periodo o con una qualche precipitazione. Si tratta di un tempo di 
     preghiera in cui chiediamo a Nostra Signora di aprire i cuori dei responsabili romani e dei Vescovi, di 
     evitarci ogni inganno e di far trionfare nella Chiesa i diritti del suo Figlio divino.

Menzingen, 22 gennaio 2001

+ Bernard Fellay
 


 



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