IL MODERNISMO NELLA CHIESA CATTOLICA

Spunti di riflessione

parte prima


Articolo di Catholicus


Parte prima
Parte seconda
Parte terza
Parte quarta
Parte quinta

L'argomento è stato più ampiamente sviluppato dall'Autore. Le diverse parti sono scaricabili in formato pdf ai seguenti collegamenti:
Modernismo-parte-prima.pdf; Modernismo-parte-seconda.pdf; Modernismo-parte-terza.pdf; Brutte Chiese e telogia della fuffa.pdf; Chiesa cattolica e protestantesimo.pdf; Modernismo-Appendice.pdf











Premessa generale

Cosa sarà mai questo modernismo? Potrebbe chiedersi l’ignaro lettore che sente parlare per la prima volta di questo tema.

Rivolgendoci idealmente a tale categoria di lettori, totalmente ignari dei pur minimi rudimenti in materia, tenteremo di fornire qualche elemento utile per dare una risposta esauriente a tale angoscioso interrogativo.

Il modernismo religioso, originatosi e sviluppatosi in seno alla Chiesa Cattolica, è un movimento di idee (che genera tutta una serie di azioni e di comportamenti ecclesiastici) che trova la sua origine nell’Illuminismo, a sua volta figlio della moderna Massoneria (quella, per intenderci, nata a Londra nel 1717) e si sviluppa dopo la Rivoluzione Francese con il positivismo scientifico e l’affermazione del trinomio rivoluzionario “Libertè, Egalitè, Fraternité” : la libertà di liberarsi violentemente dei propri nemici (in primis della Chiesa Cattolica), l’uguaglianza delle sole élites illuminate (a cui tutti gli altri devono obbedienza cieca ed assoluta), la fraternità massonica (fatta di complotti e ladrocini) per sconfiggere intere nazioni.

Ma è con il mito ottocentesco della scienza e con la ribellione all’autorità costituita ed alla sana tradizione (l’Ancièn Régime) da parte del liberalismo borghese (la rivoluzione borghese di Luigi Filippo, in Francia, nel 1830) che questa corrente di pensiero prende sempre più piede, sfociando in un’aperta ribellione contro la Chiesa Cattolica e il Papa. 
Man mano che il mito della libertà dal potere temporale esercitato per diritto divino e dell’onnipotenza della scienza crescono, diminuisce la fede ed aumenta l’irrequietezza.
I moti del 1848 ne sono l’esempio eclatante. Si passa dall’infatuazione giacobina per il Papa supposto liberale (Pio IX) all’odio viscerale per lo status quo e per la Chiesa che ne è vista come la garante.
Una ribellione al Papa, a Santa Romana Chiesa ed alla verità rivelata. Un moto di rivolta analogo a quello dell’89 in Francia, che si estende dalla società civile a quella religiosa.

Nell’ambito del movimento di pensiero che va sotto il nome di modernismo e che, dopo il secondo conflitto mondiale, cambia il nome in neomodernismo, o progressismo (poiché il periodo dalla morte di Papa Sarto all’elezione di Papa Roncalli è un periodo di transizione, di complotti, intrighi, cospirazioni, un po’ come il famoso “decennio di preparazione” del Risorgimento italiano) si possono individuare quattro “liet motiv”, quattro pilastri su cui poggia tutta l’impalcatura della neo Chiesa modernista. Vale quindi la pena di esaminarli separatamente, sia pure a grandi linee.

1) Il filoprotestantesimo. E’ caratteristico del primo periodo del modernismo (quello del Beato Pio IX e di San Pio X, per intenderci), poiché all’epoca non era molto diffuso il marxismo, specialmente il c.d. socialismo reale, ed anche per il fatto che i primi modernisti erano transalpini (francesi, austriaci, tedeschi, inglesi). Inoltre la riforma protestante si era caratterizzata, a suo tempo, come un’aperta ribellione al potere costituito della Chiesa, al Papato, e quindi andava benissimo come sostenitore di quest’altra ribellione (si veda il caso di Enrico Buonaiuti).

2) Il filocomunismo. Si sviluppa dopo la Rivoluzione di Ottobre russa, anche come tentativo di Stalin di infiltrare agenti comunisti nei seminari e, successivamente, negli episcopati, in modo da dare una spallata dall’interno a Santa Romana Chiesa (quello che sta avvenendo attualmente in modo esponenziale).
Gli esponenti italiani più importanti, a questo riguardo, furono Angelo Roncalli e Giovan Battista Montini.
Il primo, nel periodo tra le due guerre mondiali era Nunzio Apostolico in Bulgaria e nutriva simpatie per il comunismo e per gli Ortodossi, oltre ad essere stato in gioventù discepolo ed amico del modernista Buonaiuti.
Il secondo era di famiglia comunista, amico personale di Palmiro Togliatti, simpatizzante dei partigiani comunisti,  segretamente in contatto col Cremlino al tempo in cui era addetto alla Segreteria di Stato, (tradendo così la fiducia accordatagli  da Papa Pacelli), realizzatore della famosa Ostpolitik nei confronti dell’URSS e dei paesi satelliti.

3) L’ecumenismo fanatico e ideologico. Si sviluppa anch’esso tra le due guerre mondiali, ad opera di uomini come Angelo Roncalli, per poi dilagare nella Chiesa Cattolica nella seconda metà del secolo XX, assieme al relativismo ed al sincretismo. E’ forse il più pericoloso fattore destabilizzante del Cattolicesimo, perché può condurre ad un vero e proprio suicidio della Chiesa  (sia Cattolica sia Cristiana), poiché rinnega due millenni di Cristianesimo e di propaganda missionaria (la famosa “Propaganda Fide”); rifiuta il motto “extra Ecclesiae nulla salus” e l’adempimento dell’incarico affidato da Cristo ai Suoi discepoli (e dopo di essi, a tutti i battezzati, laici o religiosi che siano) all’atto della Sua Ascensione al Cielo, cioè portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra, battezzando tutte le genti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, incarico che presuppone, ovviamente, l’accettazione delle parole di Gesù “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.

4) La Massoneria. Questa setta segreta si pone allo stesso tempo all’inizio ed al termine della parabola modernista; all’inizio perché è dalla Massoneria moderna (nata a Londra nel 1717) che traggono origine l’Illuminismo, la Rivoluzione Francese, il giacobinismo, il liberalismo e, successivamente, il comunismo (forma estrema del liberalismo); ed al termine poiché la tentata opera di scomparsa del Cristianesimo dalla faccia della terra sembra stia per concludersi grazie al piano massonico di far confluire le tre religioni monoteiste in un’unica religione mondiale, esclusivamente orientata al sociale, all’immanenza, all’umanesimo laico e priva dei segni identificativi delle fedi religiose che vi dovrebbero confluire.
Con la Massoneria la trascendenza viene soppiantata dall’immanenza e la religione viene spiegata come esperienza essenzialmente umana, espressione di un’innata esigenza dell’animo umano, e  non più come un qualcosa venuto dall’Alto, una Rivelazione del Dio Creatore. Da ciò consegue la negazione della divinità di Gesù Cristo, dell’opera di Redenzione da Lui attuata, dei Suoi miracoli, della Sua Resurrezione ed Ascensione (tutte cose relegate nel campo dei miti) oltre che, ovviamente, di tutti i dogmi mariani.

Scopo precipuo della Massoneria è giungere alla distruzione del Cristianesimo (in particolare del Cattolicesimo e del Papato); vista l’impossibilità di giungere in tempi brevi al loro obiettivo tramite lo scontro frontale, i massoni decisero di ripiegare sul sistema “cavallo di Troia”, cooptando nella Massoneria alti prelati che potessero  provvedere dall’interno della Chiesa all’opera di demolizione della Chiesa stessa. In particolare, ciò sembra oggi possibile facendo confluire le tre grandi religioni monoteiste in un’unica religione mondiale, una specie di Onlus, una melassa buonista ed immanentista, infarcita di umanesimo ateo ed orientata esclusivamente al sociale, a “curare le ferite” degli uomini in una specie di “ospedale da campo” (metafora tanto cara a Papa Bergoglio).
Ovviamente tutto questo presuppone la scomparsa dei concetti di evangelizzazione, conversione, proselitismo, comandamenti, precetti, divieti. Non è forse quello che predica quotidianamente Papa Bergoglio? Andare incontro ai fratelli, ma senza portare loro la Verità, senza imporre loro nessun peso, nessuna restrizione al loro modo di vivere.
Due segnali preoccupanti in questa direzione sono di qualche anno fa : la proposta di Simon Perez a Papa Bergoglio di mettersi a capo di una sorta di ONU delle religioni e l’avvio della costruzione, a Berlino, del tempio dell’Unico, in cui si dovrebbe celebrare il culto delle tre religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo ed islam).

Quattro pilasti, quattro basamenti sui quali si regge tutto l’edificio modernista. Ma la storia ci insegna che tutti gli “ismi” prima o poi collassano, crollano e scompaiono dall’orizzonte terrestre; sicuramente ciò avverrà anche per il modernismo.
A sconfiggerlo ci penserà la Santissima Madre di Nostro Signore, debellatrice di ogni eresia, fortezza inespugnabile, Regina delle vittorie. Il trionfo del Suo Cuore Immacolato, infatti, si avvicina sempre più (come Lei stessa ci ha rivelato più volte nelle Sue recenti apparizioni), tra l’indifferenza e l‘ostilità di protestanti, comunisti, ebrei, musulmani e massoni.

Questa analisi del modernismo vuole anche essere una risposta ai dubbi e alle perplessità che stanno sempre più frequentemente emergendo riguardo alla nuova linea pastorale (e implicitamente dottrinale) che Papa Francesco sembra voler imprimere alla Chiesa Cattolica. In realtà lui non si è definito Papa, ma solo “vescovo di Roma”, ritenendo sorpassato ed inutile il titolo di Vicario di Cristo,  e ha messo in chiaro che la Chiesa non è “cattolica”, così come non lo è lui e nemmeno Nostro Signore (poveri noi, che confusione!).

In effetti questo nuovo indirizzo pastoral-dottrinale non è frutto di una sua personale decisione, come peraltro lui stesso ha tenuto a precisare sin dal momento della sua apparizione al balcone del palazzo apostolico quando, meravigliando tutti con quel famoso “buonasera” al posto del tradizionale “sia lodato Gesù Cristo”, ha affermato di avere l’ambizione di attuare completamente il Concilio Vaticano II. Questo nuovo indirizzo, dicevamo, è la linea che la Chiesa ha scelto di adottare sin dall’epoca del Concilio (quando i modernisti pronunciano questa parola, si riferiscono sempre e solo al Concilio Vaticano II, poiché gli altri li hanno dimenticati o non li considerano più cogenti, cioè vincolanti per la Chiesa), voluto da Papa Giovanni XXIII e dal card. Agostino Bea.

Le radici di questo nuovo modo di pensare all’interno della Chiesa, dai suoi vertici alla base, vanno però ricercate nel secolo XIX, dato che il movimento che prese il nome di “modernismo” si manifestò apertamente all’epoca di Papa Mastai Ferretti, Pio IX, (che tentò di combatterlo promulgando i famosi documenti pontifici “Il Sillabo”  e “Quanta cura”), per poi rafforzarsi a cavallo del  nuovo secolo.
Fu il primo Papa del secolo XX ad opporre una sistematica e decisa resistenza a questa deriva dottrinale di una parte del clero cattolico (all’epoca decisamente minoritaria). Ci riferiamo ovviamente a Papa Giuseppe Sarto, San Pio X, ed alla sua nota battaglia antimodernista, i cui documenti principali sono l’enciclica “Pascendi”, il decreto “Lamentabili”, il “Sacrorum antistitum”, contenente il “giuramento antimodernista”, e la lettera “Notre charge apostolique”, rivolta al clero francese.

Vale la pena, qui, di accennare al fatto che l’attuale gerarchia modernista al potere nella Chiesa da oltre 50 anni, in occasione del centenario della morte di Papa Sarto, nel 2014, ha voluto celebrarlo presentando Pio X come un grande riformatore e precursore del Concilio, il che dimostra come chi è al potere, e  lo esercita senza scrupoli né vergogna, può  falsificare la realtà per adattarla alla propria ideologia (come hanno fatto i comunisti e le sinistre, e  sta ora facendo la Chiesa modernista).
Volendo andare ancora più a fondo nella ricerca delle radici del modernismo cattolico, potremmo individuare l’origine di questa rivolta contro l’autorità e la tradizione cattolica nello spirito giacobino della rivoluzione francese, considerandolo come nemesi storica del “gran rifiuto” opposto dal Re Sole, Luigi XIV (il figlio del miracolo, come veniva chiamato) alla richiesta di consacrazione della Francia al Sacro Cuore di Gesù, fattagli pervenire per il tramite di Santa Maria Margherita Alacoque nella seconda metà del diciassettesimo secolo. Così infatti riferì Suor Lucia di Fatima, parlando di un messaggio affidatole da Gesù per i Papi, che si ostinavano a non voler dar corso alle richieste consegnate da Maria Santissima ai pastorelli di Fatima (consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato, introduzione della pia devozione dei primi 5 sabati del mese accanto a quella dei primi 9 venerdì del mese, recita quotidiana del Santo Rosario con una precisa supplica).

Ciò premesso, non si può ignorare che la visione che Papa Leone XIII ebbe il 13 ottobre 1884 (Satana che chiedeva a Gesù cento anni per provare a distruggere la Chiesa Cattolica, permesso concessogli da Nostro Signore) sia un chiaro segno premonitore di un’accelerazione della battaglia del diavolo contro la Chiesa (l’ultima battaglia del diavolo, secondo il reverendo Paul Kramer, autore del libro “The devil’s final battle” - La Battaglia finale del Diavolo), che ben si presta a spiegare il fenomeno dell’ascesa del modernismo sino alla conquista del ponte di comando della barca di Pietro (conquista avvenuta con il Concilio, appunto).
Come si ricorderà, Leone XIII, impressionato da tale visione, formulò subito una preghiera speciale a San Michele Arcangelo perché difendesse la Chiesa dall’assalto delle potenze infernali, e dispose che fosse inserita nel canone della Messa (da cui fu poi tolta per volere di Paolo VI). Da notare, infine, la coincidenza della data della visione di Papa Pecci con la data del miracolo del sole a Fatima, nel 1917, nell’occasione dell’ultima apparizione della Madonna.
Non va dimenticato, a proposito della Madonna di Fatima, l’annosa querelle sul contenuto del Terzo Segreto, che secondo voci ben accreditate (di prelati che avrebbero avuto accesso alla lettura del testo) avrebbe profetizzato l’apostasia del clero modernista, a partire dal suo vertice (del resto, Maria Santissima non aveva già previsto, a La Salette nel 1846, che Roma avrebbe perduto la fede e sarebbe divenuta la sede dell’Anticristo? Profezia, quest’ultima, in piena concordanza con la parte insabbiata del Terzo Segreto).

Poiché sembra, a nostro avviso, che la battaglia finale del diavolo contro la Chiesa Cattolica stia subendo un’impennata,  una decisa accelerazione (un vero e proprio “motus in fine velocior”), riteniamo indispensabile ed urgente rendere edotte quante più persone possibile sulla tremenda crisi in atto all’interno della Chiesa Cattolica  e sul grave pericolo per la salvezza delle anime che si corre seguendo gli attuali insegnamenti (più o meno espliciti, più o meno velati) di questa Chiesa postconciliare, vaticansecondista e neomodernista.



Enormi i danni finora prodotti dal modernismo
 nella Chiesa Cattolica; ancora maggiori
quelli che potrebbe produrre in futuro.





La Madonna appare a Fatima - 13 maggio 1917
 




 
marzo 2024
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