IL MODERNISMO NELLA CHIESA CATTOLICA

Spunti di riflessione

parte quarta


Articolo di Catholicus


Parte prima
Parte seconda
Parte terza
Parte quarta
Parte quinta

L'argomento è stato più ampiamente sviluppato dall'Autore. Le diverse parti sono scaricabili in formato pdf ai seguenti collegamenti:
Modernismo-parte-prima.pdf; Modernismo-parte-seconda.pdf; Modernismo-parte-terza.pdf; Brutte Chiese e telogia della fuffa.pdf; Chiesa cattolica e protestantesimo.pdf; Modernismo-Appendice.pdf



 I giorni nostri

La terza fase della parabola modernista è caratterizzata dal consolidamento del potere dei progressisti, cui fa seguito l’ostracismo ai tradizionalisti e la loro aperta persecuzione. La Chiesa cattolica scivola sempre più velocemente verso il baratro infernale, mentre il gregge è abbandonato a sé sesso, alla mercé dei lupi o, peggio ancora, guidato verso l’abisso nella confusione della mente (dottrina) e del cuore (liturgia).
L’apostasia della Chiesa, ad iniziare dal suo vertice, si fa sempre più manifesta, con il capovolgimento dei valori e la rinuncia ad adempiere ai propri doveri, in particolare al compito assegnatole dal suo Fondatore all’atto della Sua Ascesa al Cielo (“andate ad annunziare la Buona Novella, sino ai confini del mondo, battezzando tutte le genti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”).
Vediamo di fare una breve sintesi dell’evoluzione del fenomeno modernista all’interno della Chiesa Cattolica in questa terza fase.

Sotto i pontificati di Wojtyla e di Ratzinger ci eravamo un poco assopiti, distratti, riguardo alla pericolosità dell’assalto modernista alla Chiesa Cattolica. Ciò era dovuto al grande carisma di Karol Wojtyla e alla sua coraggiosa lotta contro il blocco comunista sovietico, una lotta vittoriosa, grazie soprattutto all’aiuto decisivo di Maria Santissima, alla quale GP II era devotissimo.
Scomparso Karol il Grande (come è stato sopranominato), il pontificato del suo grande amico e collaboratore, il teologo Joseph Ratzinger (già perito modernista al Concilio Vaticano II), divenuto Papa col nome di Benedetto XVI, è stato caratterizzato da un certo ammorbidimento del modernismo d’assalto degli anni ’60-’70, da qualche passo indietro sul rigore progressista (basti pensare al c.d. “Motu Proprio” in tema di Messa “Vetus Ordo”, alla parziale revoca della scomunica ai léfebvriani ed al tentativo di riavvicinamento con la Fraternità San Pio X); ciò senza tacere, però, il permanere di indubbi tratti modernisti nel magistero ratzingeriano, come la riunione interreligiosa di Assisi 2 (nel 2011), il rifiuto di ripetere la dubbia consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria Santissima (come richiesto a gran voce dai fatimiti), il diniego alle richieste (provenienti da cinque cardinali) di proclamare il quinto ed ultimo dogma mariano (Maria Corredentrice, Mediatrice di tutte le Grazie ed Avvocata nostra), come richiesto dalla Madonna ad Amsterdam negli anni ‘50, per il tramite della veggente Ida Peerdeman (diniego motivato affermando che una tale proclamazione avrebbe ostacolato il dialogo ecumenico con  protestanti ed anglicani).

Stante tutto ciò, le forze ultra progressiste presenti nella Chiesa (ed anche nel collegio cardinalizio) hanno lanciato un grido d’allarme: i loro sforzi per la piena attuazione del Concilio Vaticano II (CV II) rischiavano di vanificarsi, il loro obiettivo rischiava di allontanarsi sempre più (Martini aveva addirittura richiesto l’apertura di un Concilio Vaticano III, non essendo soddisfatto dello sfacelo provocato nella Chiesa e nella società dal CV II).
Dopo di ciò si è assistito all’assalto dei lupi al soglio petrino, per usare il linguaggio adoperato da Ratzinger all’atto del suo insediamento (“pregate per me, perché non fugga davanti all’assalto dei lupi”, aveva detto profeticamente nell’omelia della Messa pontificale). Si è amplificata l’eco degli scandali, in particolare quello della pedofilia nel clero statunitense (ma anche gli scandali finanziari nella gestione dello IOR, la banca vaticana).
Il colpo di grazia è venuto poi con la fuga di notizie riservate e lo scandalo Wikileas. Spingi oggi, spingi domani, i poteri forti hanno costretto Papa Benedetto a togliere il disturbo, lasciando campo libero alle forze ultramoderniste, ben organizzate e strutturate.
Negli ultimi tempi del suo pontificato era circolata sempre più insistente la voce che il Papa sarebbe deceduto entro la fine del febbraio 2013. Una soffiata dal suo entourage medico? la possibilità di un attentato al Papa, come successe nel 1981 a GP II? Chi poteva avere interesse a mettere in giro una tale notizia? Un ammonimento, una velata minaccia? La possibilità di un secondo caso Luciani?  Il quotidiano “Tempi” uscì con un articolo in cui si riferivano voci secondo cui il Papa sarebbe morto entro un anno; ciò che colpisce di questo articolo è la data della sua pubblicazione: l’11 febbraio 2012.  Esattamente un anno dopo Benedetto XVI avrebbe annunciato le sue dimissioni, fissando il termine del suo pontificato al 28 febbraio 2013.
Il buon Ratzinger deve aver preso molto sul serio questa minaccia strisciante, dato che poco tempo prima della scadenza dell’ultimatum ha preso la storica decisione di dimettersi. Un fatto più unico che raro nella storia della Chiesa, un vulnus nella casa costruita sulla roccia, una pericolosa falla nella già fragile barca di S. Pietro.
A differenza di quanto fece a suo tempo Celestino V poi, Benedetto XVI non si è ritirato in convento, non è scomparso dalla circolazione, ma  è rimasto in Vaticano come “Papa emerito”, con la veste papale, dando così vita ad una nuova carica ecclesiastica, dopo quella di “vescovo emerito” introdotta nella Chiesa da Paolo VI. Quest’anomala situazione fa tornare alla mente una famosa profezia della Beata Katharina Emmerick (autrice di una delle quattro biografie della Madonna attualmente in circolazione), nella quale la monaca agostiniana parla appunto di un tempo in cui la Chiesa avrebbe avuto due Papi, un’epoca molto infausta per la cristianità, come vedremo tra poco.

Infine una piccola “chiosa”: l’11 febbraio è una data molto   significativa,  ricorrendo la solennità della Madonna di Lourdes. Una veggente aveva riferito di aver ricevuto una locuzione da Nostro Signore nella quale si diceva che nel giorno di una importante solennità mariana ci sarebbe stato un grave evento in Vaticano, foriero di grandi sventure per la Chiesa. Alcuni esorcisti, poi, riferirono che durante alcuni esorcismi praticati nel 2012 l’entità presente nelle persone possedute era stata costretta a confessare che nel 2013 e nel 2014 le forze delle tenebre avrebbero sferrato un grande attacco contro il Papato. Retroscena esoterici, opinabili se si vuole, ma che portano acqua al mulino di coloro che sostengono la tesi che le dimissioni di Joseph Ratzinger hanno avuto motivazioni oscure, non portate a conoscenza della collettività.




Joseph Ratzinger : la fuga “davanti ai lupi”,
una decisione dolorosa e sofferta


Una volta ritiratosi Benedetto XVI, il collegio cardinalizio, ormai in maggioranza modernista, ha fatto cadere la sua scelta su di un uomo di sicura fede progressista, l’italo-argentino Jeorge Mario Bergoglio, che ha preso il nome di Papa Francesco, con riferimento al poverello di Assisi (e non, come io avevo pensato in un primo momento, a S. Francesco Saverio, cofondatore, con S. Ignazio di Loyola, della Compagnia di Gesù, della quale Bergoglio fa parte).
Sono corse voci di accordi preconclave, di condizioni imposte a Bergoglio, di irregolarità procedurali (ipotesi avanzata dal giornalista cattolico Antonio Socci).
Sin dal suo esordio al balcone del palazzo apostolico, Bergoglio ha sorpreso tutti con il suo “Buonasera!”, al posto del tradizionale “Sia lodato Gesù Cristo”, poi ha esplicitamente affermato di non voler benedire la folla in piazza San Pietro per non urtare la suscettibilità dei non credenti (altro che invito alla conversione!), e da lì è iniziata la serie dei suoi famosi “buongiorno, buon pranzo, buona sera, buona notte”. Inoltre, sempre al suo primo esordio, ha chiarito subito di avere “l’ambizione di attuare completamente il CV II”.
Tempo dopo, alle domande di chi si stupiva delle sue iniziative “poco ortodosse”, ha risposto “io devo fare ciò che mi hanno richiesto i signori cardinali” (non certo Burke e Caffarra, ovviamente, bensì coloro che lo avevano posto al timone della barca di Pietro).

Così con il pontificato di Papa Francesco è esploso in tutta la sua virulenza l’assalto finale dei neomodernisti a quel poco che resta di cattolico nella Chiesa di  Cristo: epurazioni ed allontanamento di cardinali filo tradizionalisti (Piacenza, Burke); commissariamento e distruzione di ordini religiosi fiorentissimi, accusati di simpatie preconciliari (frati e suore Francescani dell’Immacolata); apertura totale, senza invito alla conversione, al ravvedimento e al cambiamento di vita, ad anticlericali incalliti (Pannella, Scalfari, i leoncavallini dei centri sociali); atti personali di Bergoglio: offese e martellamento continuo, nelle omelie di S. Marta, ai cattolici,  a coloro che pregano intensamente,  che difendono i cd valori non negoziabili; preghiere interreligiose con capi musulmani, patriarchi ortodossi, primate anglicano (con evidenti atti di sottomissione, come il bacio delle mani), visita a moschee (pregando rivolto alla Mecca), templi buddisti, benedizioni richieste a pastori protestanti, sospensione di ogni giudizio sulle peggiori perversioni sessuali … la lista potrebbe continuare, ma ciò potrebbe essere scambiato per accanimento, quindi è meglio fermarsi qui.

L’ultima battaglia dei modernisti contro la Chiesa Cattolica, un vero “assalto alla baionetta”, viene condotto con le armi tradizionalmente usate dalla Chiesa, ma stavolta adoperate al contrario, contro sé stessa: misericordia, accoglienza, dialogo, perdono:  si perseguono ostinatamente le utopie e si combatte la Verità; così i difensori di quest’ultima si fanno apparire come mostri, soffocatori della libertà, “rigidi”, escludendoli a priori dal dialogo, dall’accoglienza, dal perdono, mentre sull’altro versante si accetta tutto: anarchia, violenza, perversioni, tutti i credi religiosi (inclusi gli animisti, gli sciamani, ecc.).  Un sempre maggior annebbiamento delle menti e dei cuori si diffonde nelle masse, cattoliche, anticattoliche, atee, non cristiane, che recepiscono senza batter ciglio qualsiasi uscita provocatoria e dissacratoria del “caro leader” italo argentino, dimostrando verso di lui un culto della personalità da far impallidire i leader sovietici del passato.

L’obiettivo inconfessato dei modernisti dell’ultima ora (Braz de Aviz, Madariaga, Kasper, Marx, ecc.), tutti portati a posti di comando nella Chiesa da Papa Francesco,  sembra essere quello di trascinare la Chiesa Cattolica a confluire in una nuova religione unica mondiale di stampo massonico, una specie di ONU delle religioni, dove l’identità cattolica, o anche solo cristiana,  si dissolva in una specie di ONG planetaria, una melassa buonista,  di stampo umanitario sociale laico.
Una richiesta in tal senso è già stata avanzata dal leader israeliano Simon Peres a Bergoglio: mettersi alla guida di una vera e propria ONU  mondiale delle religioni. Del resto, a Berlino è già iniziata la costruzione di un tempio sacro dedicato “all’Unico”, dove le tre grandi religioni monoteiste (le c.d. “religioni del libro”) possano celebrare assieme. Vittoria del sincretismo e del relativismo? E’ presto per dirlo, certo è che dal 1958 il potere della massoneria all’interno della Chiesa Cattolica è andato aumentando a dismisura, ponendo seri interrogativi sulla sopravvivenza stessa di questa istituzione religiosa.

Infine, non possiamo esimerci dal riportare alcuni brani delle visioni della beata Katharina Emmerick, in cui l’autrice della vita della Madonna parla dei tempi della Chiesa dei due Papi. Vediamoli quindi:

“La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare affinché il Papa non lasci Roma; ne risulterebbero innumerevoli mali se lo facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui. La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione.
“Vidi ancora una volta la Chiesa di Pietro, minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando…
“Vidi anche il rapporto tra i due Papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità...
“Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire.
“Poi vidi che tutto ciò che riguardava il protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.
“Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante ... Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti e avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione, una vera comunione di profani, vi sarebbe stato un solo pastore e un solo gregge. Doveva anche esserci un Papa, ma che non possedesse nulla... Così doveva essere la nuova Chiesa ... Ma Dio aveva altri progetti.
“Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma].  Vidi le sette segrete minare spietatamente la grande Chiesa. … tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti.  Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente.
In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre. Stavano (alcuni del clero) costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante. evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione.  Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto…c’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda…
Ho visto di nuovo la strana grande chiesa. Non c’era niente di santo in essa…..  c’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo”.

Come non rimanere allibiti di fronte a tali parole, a tali visioni, purtroppo confermate dall’attuale caos che regna all’interno della Chiesa Cattolica? E soprattutto dal fatto che ci sono due Papi, entrambi in abito papale, residenti in Vaticano, uno che  non si è spogliato delle vesti pontificie, non si è ritirato  nel  nascondimento, e l’altro che pur non volendosi dichiarare apertamente Papa, ma solo “Vescovo di Roma”, sta abusando dei poteri pontifici con arroganza e intolleranza.
Dato questo panorama desolante, mi sono chiesto più volte ultimamente “ma cosa sta succedendo dentro la Chiesa? Dove ci vogliono condurre questi pastori?”, Troppo distante, contradditorio, l’attuale insegnamento della Chiesa (pur se spacciato solo per pastorale e non dottrinale) rispetto a quello che mi è stato impartito negli anni ‘50 del secolo scorso, da un sacerdote rigorosamente in talare,  munito del Catechismo di S. Pio X, ed al quale servivo pure la Messa in latino.
Troppo grande  la rivoluzione avvenuta dopo la morte di Papa Pacelli, Pio XII, per non porsi degli interrogativi; e poiché non ci  fidiamo delle risposte fornite dal clero modernista (va tutto bene, non è cambiata la dottrina, si è trattato solo di un aggiornamento pastorale), della loro “ermeneutica della continuità” (del CV II rispetto ai precedenti venti concili), abbiamo deciso di fare una piccola indagine a ritroso nel tempo, di andare alle origini di questo capovolgimento di valori e di dottrina che  sembra affliggere oggi Santa Romana Chiesa, per capire cosa stia succedendo e dove andremo a finire di questo passo.

Questo breve excursus sulla parabola modernista in seno alla Chiesa Cattolica si arresta al 2017, centenario dell’apparizione della Madonna a Fatima, i cui messaggi per la salvezza della Chiesa Cattolica e dell’intera umanità devono ancora realizzarsi appieno, come ebbe ad affermare papa Bendetto XVI in occasione del suo viaggio a Fatima nel 2010..




Maria, Auxílium Christianórum, ora pro nobis!



 




 
marzo 2024
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