Il cardinale Ratzinger:
Non abbiamo pubblicato l’intero
Terzo Segreto di Fatima

di Maike Hickson

15 maggio 2016

Pubblicato sul sito americano One Peter five

L'impaginazione è nostra




Oggi, festa della Pentecoste, ho chiamato Padre Ingo Dollinger, sacerdote tedesco ed ex professore di teologia in Brasile,
che è ormai anziano e fisicamente debole. Egli è stato un amico personale del Papa Emerito Benedetto XVI per molti anni. Padre Dollinger inaspettatamente ha confermato al telefono i seguenti fatti:

Non molto tempo dopo la pubblicazione del giugno 2000 del Terzo Segreto di Fatima da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger disse a P. Dollinger, durante una conversazione personale, che vi è ancora una parte del Terzo Segreto che essi non hanno pubblicato! “Vi è più di quello che abbiamo pubblicato”, disse Ratzinger. E disse anche a Dollinger che la parte del Segreto pubblicata è autentica e che la parte non pubblicata del Segreto parla di “un cattivo concilio e di una cattiva messa” che sarebbero sopraggiunte nel prossimo futuro.

Padre Dollinger mi ha dato il permesso di pubblicare questi fatti in questa Solennità dello Spirito Santo e mi ha dato la sua benedizione.

Padre Dollinger è stato ordinato sacerdote nel 1954 ed è stato segretario del  venerato vescovo di Augsburg (Augusta), Josef Stimpfle. La Provvidenza di Dio mi ha permesso di incontrare questo vescovo quando non ero ancora cattolico, e fui profondamente toccato dalla sua umiltà, dal suo calore e dall’accoglienza riservatami. Mi invitò a fargli nuovamente visita ad Augusta. Quando ero sulla strada della conversione, mi misi in contatto con lui, ma scoprii, con mio dispiacere, che Mons. Stimpfle era già morto. (Fu una grande mancanza.)

Padre Dollinger fu anche coinvolto nelle discussioni della Conferenza Episcopale Tedesca riguardanti la Massoneria, nel 1970, al termine delle quali fu diffusa la dichiarazione che la Massoneria non è compatibile con la fede cattolica.

In seguito egli ha insegnato teologia morale al seminario dell’Ordine dei Canonici Regolari della Santa Croce, che appartiene all’Opus Angelorum. Anche Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Kazakhstan, è membro del medesimo Ordine dei Canonici Regolari della Santa Croce. Cosa ancora più importante, Padre Dollinger ebbe per molti anni come suo confessore Padre Pio (morto nel 1968) e gli fu molto vicino. Padre Dollinger è anche conosciuto personalmente da uno dei miei amati familiari.

Queste delicate informazioni riguardanti il Terzo Segreto, che stanno circolando tra alcuni gruppi cattolici da un paio di anni a questa parte, mi sono state ora confermate personalmente dallo stesso Padre Dollinger, in un momento storico in cui la Chiesa sembra essere caduta in una voragine di confusione. Esse potrebbero aiutare a spiegare, almeno in parte, il perché oggi siamo in questa situazione.

È importante sottolineare come esse mostrino l’amorevole misericordia della Madre di Dio nel metterci in guardia per preparare i suoi figli per questa battaglia nella quale si trova impegnata oggi la Chiesa. Nonostante la decisione di coloro che occupavano posti di responsabilità all’interno della Chiesa, Ella ha fatto in modo che l’intera verità  possa essere ancora rivelata e diffusa.

Questa informazione potrebbe anche spiegare il motivo per cui Papa Benedetto XVI, una volta diventato papa, cercò di annullare alcune delle ingiustizie che sono in diretta relazione con questa rivelazione di Padre Dollinger, vale a dire: la liberazione della Messa Tradizionale dalla sua soppressione; la remissione della scomunica ai vescovi della Fraternità San Pio X (FSSPX); e, infine, la sua pubblica dichiarazione del 2010 a Fatima: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”. (Omelia del Santo Padre Benedetto XVI, Spianata del Santuario di Fátima, 
Giovedì, 13 maggio 2010).

Inoltre, durante il volo verso Fatima, parlando con i giornalisti ha aggiunto queste parole:
Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa e che la Chiesa quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità della giustizia. (Intervista concessa dal Santo Padre Benedetto XVI ai giornalisti durante il volo verso il Portogallo, volo papale, martedì, 11 maggio 2010).

Con questa affermazione, Benedetto XVI ha in effetti contraddetto le sue stesse parole del giugno 2000, quando dichiarò:

Innanzitutto dobbiamo affermare con il Cardinale Sodano: «... le vicende a cui fa riferimento la terza parte del «segreto» di Fatima sembrano ormai appartenere al passato». Nella misura in cui singoli eventi vengono rappresentati, essi ormai appartengono al passato. Chi aveva atteso eccitanti rivelazioni apocalittiche sulla fine del mondo o sul futuro corso della storia, deve rimanere deluso. (Congregazione per la Dottrina della Fede, Il messaggio di Fatima)

Tutte queste azioni di Papa Benedetto XVI dimostrano che egli doveva sapere, in coscienza, che in qualche modo doveva correggere alcune ingiustizie e confuse ambiguità del recente passato: difese la Messa tradizionale, restituì la dignità alla Fraternità San Pio X, e rinnovò l’importanza del messaggio di Fatima. In più cercò di affrontare il mistero del Vaticano II, anche se, a quanto pare, in modo troppo vago.

In questo contesto, potrebbe valere la pena di ricordare che a me e a mio marito insieme, un sacerdote ci disse di avere incontrato privatamente Papa Benedetto XVI, e che egli gli aveva detto che considerava Mons. Marcel Lefebvre “il più grande teologo del XX secolo.” Mio marito ed io possiamo garantire di aver sentito queste esatte parole direttamente da questo sacerdote - parole che sarebbero state pronunciate da Papa Benedetto nel contesto della proposta del Papa di introdurre più ampiamente nella Chiesa cattolica l’insegnamento di Marcel Lefebvre.

Mentre consideriamo la gravità delle complessive omissioni e ritardi relativi alla pubblicazione dell’intero Terzo Segreto, tenuto conto che il Cielo ci aveva chiesto di farlo non più tardi del 1960, siamo grati allo Spirito Santo per aver verosimilmente reso possibile che adesso si conoscesse questa affermativa conversazione telefonica in occasione della Festa di Pentecoste. Che il vero messaggio di Fatima - insieme con le recenti rivelazioni di Padre Brian Harrison e della dottoressa Alice von Hildebrand su ciò che esso contiene – possa diffondersi in lungo e in largo e aiutare a liberare tutti i fedeli cattolici da ogni schiavitù delle mezze verità e delle carenti lealtà.

Si possa noi tutti liberamente e pienamente aderire alla piena Verità del messaggio della Misericordia di Maria - che sicuramente, con la grazia, ci aiuterà a liberarci!




maggio 2016

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