La UE ci renderà devoti europeisti.

Col sistema cinese.


di Maurizio Blondet


Pubblicato sul sito dell'Autore


Presentazione nostra



Nel leggere il seguente articolo informativo di Maurizio Blondet vengono subito in mente le parole del capitolo XIII dell'Apocalisse di San Giovanni, qui citate dall'Autore stesso.
Si possono fare tutte le considerazioni che si vogliono, ma è un fatto acclarato che, giorno dopo giorno, ci avviamo verso il totale, capillare controllo di ogni nostro agire e di ogni nostro pensare; mentre si afferma sempre più la “normalizzazione” forzata voluta dal “pensiero unico”, che si serve delle leggi moderne, appositamente preparate, per bollare d'infamia, oggi, e certo per segregare in tutti i modi, in un prossimo domani, i dissidenti…  asociali, anomali, fanatici, duri di cuore, contro il progresso, nemici del popolo, … così verrano chiamati!

Qual è la vera causa di tutto questo?
Solo un uomo che ha voltato le spalle a Dio e si compiace di un mondo che conduce velleitariamente la guerra al suo Creatore, possono degenerare a tale livello subumano… con il ghigno compiaciuto del demonio: il padre della menzogna.

Meditate, gente! Meditate!… e soprattutto preghiamo che il Signore Iddio Onnipotente accorci questi giorni. (Cfr. Mc 13, 14-23)



La UE ci renderà devoti europeisti. Col sistema cinese.

Probabilmente molti lettori digitalizzati  ne sanno già più di me. Per cui mi limito a fare un copia-incolla.

La Cina darà un punteggio social ai cittadini

«Dal 2020, lo stato cinese elaborerà un punteggio per ciascuno dei suoi cittadini basandosi su comportamenti d’acquisto, posizione di credito, amicizie e relazioni online. Il governo cinese sta elaborando l’indicatore Social Credit System per valutare l’affidabilità dei suoi 1,3 miliardi di cittadini attraverso un vero e proprio punteggiosocial”.

«A detta dei suoi esponenti, l’obiettivo della Cina è quello di “creare e incentivare una cultura della sincerità“.  Tutti i cittadini cinesi saranno obbligati a iscriversi a una sorta di piattaforma basata sul ‘Social credit’: il governo valuterà il comportamento di ogni persona, ente e società con un punteggio social. Ogni cittadino cinese sarà obbligatoriamente inserito nel grande database nazionale che conterrà informazioni personali, fiscali e politiche, incluse violazioni della legge, tasse pagate o non pagate: accanto a ogni persona sarà indicato e visualizzato il punteggio social.
La serie televisiva Black Mirror diventa, quindi, realtà…».





A ciascuno il suo punteggio


Si fanno alcuni esempi:

«Se sali sull’autobus con il titolo di viaggio otterrai il massimo punteggio, così come se sei laureato, se invece non paghi le tasse o esprimi giudizi negativi sul governo riceverai una o zero stelline.

«Tutto sarà oggetto di monitoraggio da parte dell’occhio virtuale del governo cinese: abitudini di fruizione dei contenuti online (tempo speso guardando video, giocando, chattando) e rete di contatti con cui si interagisce abitualmente.

«Meglio cercare di avere molti amici quindi…  gli utenti saranno infatti incoraggiati a esprimere punteggi o critiche ad amici, conoscenti e colleghi.

«Tutti i risultati saranno, inoltre, visibili a tutti. Una sorta di Grande Fratello nazionale di massa che mira a “educare” i cittadini al rispetto delle regole imposte dal Governo.

WeChat, una società affiliata ad Alibaba, una delle 8  che lavora all’algoritmo, ha  dichiarato che saranno presi in considerazione i seguenti cinque fattori per la valutazione sociale di ogni cittadino:
    1. Pagamento regolare di bollette e tasse
    2. Affidabilità e adempimento dei propri obblighi contrattuali
    3. Dati anagrafici digitali: email, numero di cellulare
    4. Analisi delle abitudini d’acquisto e dei comportamenti online e offline.
    5. Relazioni interpersonali. Sei single, sposato, hai figli? Ad ogni status un punteggio diverso.
    Una sorta di TripAdvisor delle persone: la Cina assegnerà un punteggio ai suoi  cittadini in  base alle loro competenze, comportamenti, errori e relazioni».



Mi domando: il cittadino con basso punteggio sarà per sempre bollato, in modo irreversibile? O l’algoritmo prevede e terrà  conto di ravvedimenti, di sincere autocritiche e  la frequenza a corsi di  rieducazione offerti dal governo per rettificare  le idee sbagliate?

Attenzione:

Il  giudizio automaticamente assegnato dall’algoritmo di  Stato avrà conseguenze pratiche e concrete:  “Un basso punteggio social preclude l’acceso a treni ed aerei”, ad esempio.  Ovviamente, anche a certi studi, libri, informazioni; a nuovo credito, a certe  occupazioni eccetera.

Si  consenta a un paleo-cattolico ripetere ancora una volta che ciò  realizza  Apocalisse 13: il Falso Agnello
16 Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.

Nessuno creda per un attimo che questa novità sarà confinata alla Cina, dove i valori della libertà  personale non sono mai stati tenuti molto in alto. No.  Immediatamente, l’Unione Europea vi ha visto la soluzione ai suoi problemi di “deficit di democrazia”.

Copio e incollo:



Cyprus chosen to help mould ‘ideal EU citizens’ using social media points system

Jean Christou

Cipro scelta per  forgiare “il cittadino ideale UE” usando il sistema a punti social

CYPRUS has been chosen by Brussels for a new pilot programme to roll out a China-style Social Credit System that will publicly rate citizens on their behaviours using social media, data-collection techniques and new AI technologies. And you don’t even have to be an internet user to become part of the programme.  “Citizens’ behaviour can … Continue reading

L’autore riferisce:

“Cipro è stata scelta da Bruxelles per un nuovo programma-pilota per attuare un sistema cinese di Social Credit il quale valuterà pubblicamente i cittadini usando i social media, le tecniche di raccolta-megadati  e Intelligenza Artificiale.

Così capiamo meglio  che la UE darà particolare attenzione, nel forgiare l’ideale cittadino europeo,  ai sintomi di “razzismo, sessismo, misoginia, omofobia, trans fobia” e ovviamente, di “antisemitismo”.

In Germania tolgono i figli agli “antisemiti”

Già  la polizia tedesca toglierà i figli minori a genitori che  “criticano Israele o si oppongono al Sionismo”, ha  appena annunciato il capo del sindacato tedesco degli agenti, DPolG,  “anche se l’antisemitismo viene dai migranti” musulmani. La sacralità del “migrante” viene cancellata se questo è “antisemita”.  La CDU della Merkel e la CSU bavarese stanno per proporre una legge che prevede  l’espulsione (!) dei migranti che si macchiano della Colpa suprema. “La  completa accettazione della vita ebraica è un criterio per  un’integrazione di successo”:  tale la ratio della legge, come ha scritto  il quotidiano  Die Welt.

E chi giudica se certi atti sono antisemiti? Dei giudici? La polizia stessa? No. “ JosefSchuster, il capo del Consiglio centrale degli ebrei in Germania,  ha convocato  i capi della polizia  la settimana scorsa per introdurre un sistema scolastico migliore. Ha detto che insegnanti e studenti dovrebbero avere una possibilità più snella per denunciare gli “attiantisemiti o altri atti di violenza senza ostacoli burocratici”. 
Insomma sono gli ebrei – parte in causa – che giudicheranno, per delazione   – e per le spicce.  Giustizia sommaria.


Tutto del resto è già stato previsto nella serie tv Black Mirror, che descrive una società  che valuta i cittadini così.  Un basso punteggio rende impossibile trovare casa in un buon quartiere, noleggiare un’auto di lusso, anche trovare una fidanzata. Quelli dal più basso punteggio sono di fatto dei paria, dei fuori casta senza diritti; quelli in alto conducono un’esistenza privilegiata, ma rischiano ad ogni  istante di scadere di livello se, per esempio, sono maleducati col barista.

In Canada, apprendo, il sistema è già in uso. E’ una App (manco a dirlo) e si  chiama Carrot Rewards  perché per il momento lo Stato lo utilizza come metodo di “ricompensa” (reward) se adotti uno stile di vita sano: il tuo punteggio cresce se compri o mangi verdura, scende sa ti abboffi di cibo-spazzatura. Lo Stato moderno infatti si prende cura della vostra salute (a meno che siate un omosessuale, divorato dalle infezioni descritte dalla dottoressa De Mari?). Naturalmente il controllo della vostra salute – e delle idee malsane – sta per diventare pervasivo: presto ci saranno  nelle strade telecamere intelligenti che, mentre passate, fanno termografia ed encefalogramma del  vostro  corpo,   e possono dedurre   anche i vostri sentimenti (paura, eccitazione sessuale…) e se state pensando troppo (con la termografia della testa).



Tendo a ritenere  che per i funzionari UE, un cittadino che pensa troppo sia sospetto. Il cittadino ideale (non solo della UE) pensa poco. Infatti ci sono segnali che l’innovazione sta per essere accettata felicemente in massa. In Canada, si è cominciato con la salute, perché chi è contro un’app che ti  insegna ad essere sano? Poi, non è meglio sapere  – se sei un concessionario d’auto –  se  quel cliente ha precedenti per insolvenze?   O se sei un poliziotto, sapere  che punteggio ha quello che hai fermato  perché è passato col rosso?  Una società trasparente, dove tutti si sforzano di essere “simpatici”, collaborativi e conformi alle leggi è un sogno a cui si può credere.  Specie in un mondo dove la micro-criminalità, il micro-vandalismo (dei graffitari)  e  il micro-teppismo (tipo andare in treno senza pagare il biglietto, le minacce dei “migranti” ai controllori)   sono così onnipresenti e impuniti, da far sentire impotenti.

A Cipro, il funzionario agli Interni Christos Ilithios è entusiasta: “Già i ciprioti sono i massimi utenti di Facebook, quindi sano tutto di tutti. E ci tengono molto al giudizio del prossimo. Tanto per cominciare, il metodo terrà in riga  gli automobilastri, ridurrà gli incidenti stradali. Soprattutto, i produttori di “fake news” cadranno nel fondo della scala sociale”.

Capito? “fake news” sono quelle che la Boldrini ha dichiarato tali, come il ministro Orlando “che ha dato vita a un tavolo di lavoro con 51 ONG (militanti come l’Arci Gay) per monitorare l’informazione in rete” su ciò che a lui interessa: i discorsi “omofobi”.  Anche se il governo che ci ha propinato Boldrini e Orlando e Gentiloni è caduto,  non  è da credere che un governo PD-5 Stelle, non opererà anzitutto per stroncare con giudizi negativi  coloro che sono – per loro – produttori di notizie “false” sul loro conto, ossia gli avversari politici. O quelli anti-NATO ed anti-UE, che già oggi sono visti così male sul piano internazionale, da indurre Di Maio a prendere le distanze da simili paria  e fuori casta. L’intolleranza settaria  dei grillini  non ha bisogno di essere provata.  Al potere, sarebbero peggio del piddini alla Boldrini-Orlando-Fedeli e Lorenzini: figurarsi ora che sembra facciano il governo insieme.





Insomma: nelle mani di chiunque prenda il potere, il sistema diviene uno strumento di repressione dell’opposizione, delle minoranze  ideologicamente dissenzienti. Non è  per la  lotta  alla criminalità, ai graffitari e a chi entra in metrò senza pagare il biglietto che sarà usato, ma per  stroncare  “i discorsi d’odio”.

Attenzione: non sto parlando di Cipro.
In Trentino, c’è già chi ha proposto di introdurree nella Regione Autonoma il sistema di credito sociale cinese. Lo ha fatto  Stefano Fait, che si definisce “anticipatore sociale e analista di macrotendenze. Consulente strategico, responsabile della comunicazione e social media tra Trento e Tokyo”, sul Dolomiti del 3 aprile:

Non lo posto per non allungare il pezzo. Ma se lo leggete, vedrete che è denso di argomenti giusti e condivisibili. Fra essi mi sembra particolarmente toccante la difesa del Sistema Cinese di  Credito Sociale digitale  come “lo sforzo di convincere i cittadini a riacquistare il senso dell’onore e della reputazione”.

Toccante, perché  cose come il senso dell’onore e reputazione –  elementi essenziali della civiltà –  sono proprio ciò che il capitalismo terminale,   che ci ha liberato ” da ogni tabù”  e freno religioso e morale,  e semplicemente dal controllo sociale del vicino e delle vecchie zie, anzi da ogni appartenenza  nazionale, ha distrutto. Volontariamente:  nella sua ideologia esiste solo l’individuo isolato e i suoi desideri, e ricusa ogni idea di interesse comune, meno che meno nazionale,  basato sulle tradizioni e i costumi, non ritenendo la società che “la somma degli individui” quindi un’astrazione senza diritti – diritti anteriori e superiori a quella degli individui e dei loro desideri.

La capacità di lealtà, diceva già Christopher   Lasch, ha bisogno di ancorarsi a popolazioni e luoghi specifici; ma il mondo della Forma Capitale vuole essere un mondo di “individui  fluidi e disaffiliati, nomadi indipendenti, senza legami, senza identità fissa, dove tutto dev’essere disponibile a titolo di merce da consumare in funzione dei desideri di ciascuno”, dove per di più si additano come modelli esemplari da imitare quelli della “trasgressione morale e culturale permanente”, dai predatori della finanza mondiale fino agli indecenti del gay pride,  come possono sopravvivere “senso dell’onore e della reputazione”?  Queste sono qualità che vanno insegnate: anzitutto dai genitori ai figli,  poi dalla comunità, dal vicinato e dal villaggio,  e dallo Stato. Adesso non le insegna più nessuno.  I barbari della invasione verticale  di ogni nuova generazione, non vengono civilizzati, educati al carattere, alla virtù, al sacrificio. Ma al contrario: greed is good Lo insegna ogni giorno Wall Street e lo insegnano i  media, i pubblicitari la società dello spettacolo…

Ma siccome  la vita associata ha bisogno di queste virtù, che formano appunto il capitale sociale  di un gruppo umano: ossia dell’insieme di norme civiche condivise  inespresse,   informali  e spontaneamente obbedite, che consentono agli individui di una società di “fidarsi l’uno dell’altro”  – ciò che aiuta e facilita, ovviamente, lo sviluppo economico, il regime di Pechino   lo sta sostituendo con questa specie di protesi: il credito sociale assegnato dall’algoritmo. Il sostituto artificiale della morale, dell’educazione e della civiltà che  abbiamo dissipato  perché, fra l’altro,  era “bigotta”, reazionaria, “omofoba” e “giudicatrice”, “piena di pregiudizi.” Al posto dell’onestà  insegnata un tempo dai genitori, “l’automatizzazione di un apparato di sorveglianza sistematica”,   come la descrive Alessio Girola, un laureato in filosofia che risponde al futurologo Fait che vorrebbe applicare il metodo cinese al Trentino-Alto Adige.

Girola ricorda che “Gli algoritmi sono progettati da esseri umani (o da altri algoritmi) che vi implementano, consapevolmente o meno, certi valori e bias (pregiudizi)  che possono andare a penalizzare determinate categorie”.  Ma è una tipica superstizione della post-modernità tecnologica,   credere che ciò che è “fatto a macchina” è più oggettivo e  infallibile  del giudizio umano.

Insomma ci siamo liberati dai pregiudizi delle vecchie zie  giudicatrici  per   metterci, e volentieri, sotto i pregiudizi del sistema politicamente corretto.

Pensate solo alla visione dei grillini, ai quali  “ la segretezza sembra automaticamente sinonimo di criminalità”, mentre  al contrario un certo grado di privacy è il fondamento imprescindibile dell’autonomia personale”;

“Socialmente e politicamente, anche forme positive di dissenso e protesta potrebbero venire scoraggiate attraverso la stigmatizzazione sociale e l’ostracismo, arrivando finanche a forme automatizzate di diffamazione pubblica. Piuttosto che creare una reale coesione sociale, si verrebbe a creare una società di guardiani e vigili”.

Ed ecco il punto centrale, ossia politico:
Chi avrebbe la legittimità di decidere il modo in cui questo sistema debba essere progettato? Chi sarebbe responsabile per eventuali discriminazioni sistematiche esercitate dalsistema?”. Il filosofo sottolinea “ l’asimmetria di potere tra comuni cittadini e compagnie o governi. Un cittadino è molto più vulnerabile ad abusi di potere, al rischio di ritorsione pubblica e diffamazione se falsamente accusato, che non qualcuno in una posizione più elevata”.

Anche questa una critica che vale la pena leggere.




(Seguire una religione illegale, -50 punti).


Personalmente, non dubito che il Sistema cinese verrà  applicato presto, perché le obiezioni sono infinitamente minoritarie (riguardano la microscopica percentuale di  chi tiene alla libertà politica e culturale), mentre è perfettamente facile far accettare questo  come un elemento del progresso, persino necessario per stare alla pari: “Il sistema coi migliori “big data”, scrive Fait, “è  quello destinato a vincere nell’economia del futuro e la Cina ha deciso di rivoluzionare il contratto sociale che lega i cittadini tra loro e allo stato”.
Loro, i depositari del progresso, sono già più avanti.   Già nel 2014 “la Microsoft di Bill Gates è riuscita ad ottenere un brevetto per utilizzare il corpo umano come strumento di trasmissione dati per gli strumenti elettronici di uso comune, come i cellulari, i tablet e via discorrendo.
L’obiettivo è quello di fornire un’alternativa alle normali reti wireless, connettendo, attraverso elettrodi, una fonte esterna di energia da una parte, mentre dall’altra la connessione sarebbe con le periferiche.
In questo modo, ogni organismo umano, diventerebbe un vero e proprio network, molto autonomo e ‘personalizzato’.
L’invenzione è registrata come United States Patent 6,754,472 Williams , et al. June 22, 2004, mentre l’assegnatario risulta essere Microsoft Corporation (Redmond, WA).

Chi ha dato la notizia  si chiama Tiziano  Bruni ed ha anche prodotto un  breve video dove protesta:

“Siete sicuri, magari per avere l’ultimo modello di telefonino o di palmare, di volervi fare innestare qualche elettrodo, microchip, o chissà che altro, in qualche parte del vostro corpo, consentendo così in modo diretto l’accesso al vostro essere da parte di questi signori della morte e della corruzione?
Non ci viene in mente che essere umani significa altro?”.

Siamo in pochissimi, temo. Le masse sono già pronte a rispondere sì.  Quelle che dicono: “Mi sorveglino pure, tanto io non ho niente da nascondere”. Pronti al progresso ulteriore: “Tolgano la libertà di parola, tanto non ho niente da dire”.

Forse scriverò un prossimo articolo su questi nostri vicini come Traditori della Patria e  Nemici del Popolo.  Ma che fare, quando il Nemico del Popolo è il popolo stesso?

Rettifica – o avviso: mi segnalano che l’articolo di Chyprus Mail può essere  un pesce d’aprile, come può testimoniare la data della pubblicazione. In ogni caso lo hanno letto così i lettori ciprioti, come risulta dai loro commenti.  Uno dei quali dice: “Non diamo agli eurocrati anche questa idea”!




aprile 2018
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