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IL RATZINGERISMO.
SFUMATURE O RETICENZE? CINQUE CASI ESEMPLARI. di Enrico Maria Radaelli
![]() Dopo la pubblicazione nel 2017,
del saggio “Al cuore di Ratzinger, al cuore del mondo”,
nessuna meraviglia per le reazioni critiche a questo nuovo lavoro del
Prof. Enrico Maria Radaelli, visto che in ambito cattolico si era
instaurato da tempo e ancora perdura una sorta di viscerale ammirazione
per questo noto prelato che amava circondarsi di un’aura “tradizionale”
per far meglio passare la sua concezione eterodossa del cattolicesimo,
culminata nell’invenzione inedita e antitradizione del “papa emerito”:
plateale affermazione di una sorta di sdoppiamento del “Vicario di
Cristo” che annulla di fatto la stessa unicità del vero Caput Ecclesiae:
Nostro Signore Gesù Cristo.
Questa sorta di camuffamento che
rivestiva e riveste la distorsione della dottrina di Cristo con
paludamenti dall’apparenza tradizionale venne inaugurata dallo stesso
“Papa buono”: quel Giovanni XXIII che amava sfoggiare strascichi
lunghissimi, sedie gestatorie e triregni mentre preparava
scientificamente il sovversivo concilio Vaticano II e riabilitava i
chierici che la Chiesa aveva condannato per eterodossia.
Già da cardinale, Joseph
Ratzingher amava celebrare in pompa magna la liturgia tradizionale
mentre promuoveva la vendita in milioni di copie dei suoi scritti che
riducevano a niente tutto l’insegnamento tradizionale della Chiesa:
come il noto Introduzione al
Cristianesimo che è preso in esame dal Prof. Radaelli.
![]() Nessuna meraviglia, quindi, che
le puntuali messe a punto del Prof. Radaelli sulla reale natura degli
insegnamenti diretti e indiretti del Cardinale Razinger – Benedetto
XVI, abbiano trovato dei chiosatori interessati a difendere il proprio
ingiustificato apprezzamento di un “teologo” hegelianamente amante sia
la Tradizione della Chiesa sia la sovversione della stessa Chiesa.
In merito, il Prof. Radaelli,
dopo avere già scritto “Dove Gesù dice bianco, Ratzinger
dice nero”, presenta adesso una nuova messa a punto volta a
precisare i termini di ciò che chiama “Il ratzingerismo”:
“una
deviazione, anzi, per dir meglio, un insieme, un coacervo di
deviazioni, velato, nascosto, subdolo, che non vuole farsi riconoscere,
ma vuol passare per una semplice e professorale illustrazione tra le
tante della verità, ed è così che si è
diffuso nella Chiesa: navigando come sott’acqua, senza farsi vedere,
senza far parlare di sé, ma ammantandosi di ogni espediente per
non farsi scoprire di essere, nel suo nucleo ideologico centrale, il
più raffinato e completo travisamento della Redenzione.”
“Il
‘Ratzingerismo’ infatti, - scrive l’Autore - nel suo nucleo centrale, è una
dottrina che debilita, dimezza, dissecca e prosciuga la Redenzione, e
con tale dimezzamento debilita e dissecca la fede – la dottrina
contenuta nel Credo cattolico –: lo fa punto per punto, metodicamente,
la smolla e derubrica in un soggettivistico fideismo storicistico,
marcatamente antimetafisico, di stampo chiaramente tutto semiprotestante.”
E tale dimezzamento della
Redenzione, che l’Autore individua in “dieci punti nevralgici”
“viene
piallata dal ‘Ratzingerismo’ in un mite, pacifico, ma falso ‘sviluppo
dell’uomo lungo un tragitto senza soluzione di continuità’,
senza i molteplici traumi e le fratture dovuti a: peccati concepiti
come offese a Dio, Dèi offesi e irati, pene eterne e senza
rimedio, Figli di Dio suppliziati, differenze dei destini umani finali.”
Insomma una sorta di volgare
umanizzazione del divino che secondo noi si lega a doppio filo ed
insieme spiega quella sostituzione del culto di Dio col culto
dell’uomo, operata da Vaticano II di cui Ratzinger fu uno degli
artefici.
Ma è bene che i
lettori leggano per intero questa nuova messa a punto del Prof.
Radaelli; ne presentiamo quindi il testo in formato pdf: che esso possa
servire a fugare le residue illusioni sulla vera natura del
pensiero e dell’insegnamento del Cardinale Joseph Ratzinger.
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maggio 2018 |