Valida, non è buona
 



A causa dell'attuale emergenza, il numero di Radicati nella Fede di maggio non è stato possibile stamparlo, quindi non ne possiamo pubblicare l'editoriale.
In sostituzione pubblichiamo il contenuto dei video che sono stati messi in linea e che contengono gli interventi di Don Alberto Secci.

In questa pagina quello del 13 giugno 2020.
Il video può essere visto su YouTube
https://www.youtube.com/watch?time_continue=97&v=2k-VdbunU7Q&feature=emb_logo

E' stato mantenuto lo stile parlato.


 Radicati nella Fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (
dove si celebra la S. Messa tradizionale)




VALIDA NON E' BUONA




Se permettete, oggi … con una certa baldanza, spero non sfrontata … mi permettete di citarmi.
Dopo tutto quello che abbiamo detto sulla riforma liturgica anglicana, che ha introdotto il protestantesimo, in modo così profondo, con un lavoro lento e inesorabile, da staccare l’Inghilterra dalla cattolicità; mi permettete di dire una parola sulla questione della Messa nuova, nostra, non anglicana; e del problema di assistervi oppure no.
Vi rimando all’editoriale del bollettino del marzo 2012, penso sia un testo importante. Abbiamo cercato, all’epoca, di spiegarci.


Il problema non è se la Messa nuova è valida oppure no; perché può essere valida, ma non è buona. Valida non vuol dire che è buona. E se non è buona, non basta nemmeno dire che è meno buona della Messa tradizionale. Perché, se è vero tutto quello che mi hanno detto sulla riforma liturgica anglicana, è vero allora, anche per i nostri giorni, che una riforma errata della Messa, che può restare valida, la Messa, è una riforma che va molto male. D’altronde, abbiamo davanti il deserto prodotto. Solo un cieco, ideologicamente cieco, può negare il disastro.
D’altronde, molti personaggi fuori da ogni sospetto, non ultimo Benedetto XVI, disse che il problema … a suo tempo, prima di essere Papa,  … il problema era veramente la riforma liturgica.
Allora, leggo semplicemente le prime parole di questo editoriale: Se avessimo ritenuto che la Messa com’è celebrata nella quasi totalità delle chiese, la nuova Messa, se avessimo ritenuto che questa Messa andasse bene, non avremmo deciso di passare totalmente al rito antico. Rifiutandoci di celebrare la nuova Messa.
 
Sia ben chiaro: non stiamo dicendo che la Messa del Novus Ordo, la Messa di Paolo VI per intenderci, riformata dopo il concilio Vaticano II, non stiamo dicendo che questa Messa non sia valida … ci mancherebbe … Affermare questo, sarebbe non più ragionare in modo cattolico. Certo che la Messa di Paolo VI è valida! Certo che è una vera Messa! Solo che, così ridotta nel suo esprimere il senso cattolico e, aggiungo, tace così tanto i dogmi fondamentali, del Santo Sacrificio di Cristo, da non educare, più, compiutamente i fedeli, ed anche i sacerdoti che la celebrano, alla fede cattolica.
Molti diranno: ma, se è una vera Messa, se è valida, allora di che cosa vi preoccupate?
Allora non avete ancora capito: ci preoccupiamo proprio di crescere nel senso cattolico; vogliamo vivere integralmente una vita cristiana, cattolica. Per questo vogliamo vivere con la Messa tradizionale, e non celebriamo più la Messa nuova.

Non c’è niente da fare, la crisi impressionante del cattolicesimo, la confusione dottrinale e spirituale, nella quale siamo immersi da troppi anni, l’abbandono imponente della pratica cristiana nei nostri paesi, ha la sua causa centrale, non unica ma centrale, in una riforma liturgica che ha travolto quello che era il baluardo della fede della vita cristiana: cioè la Messa. Il nuovo rito della Messa, fatto per piacere anche ai fratelli separati delle chiese protestanti, tacendo sugli aspetti principali della concezione cattolica della Messa, ha fatto sì che la liturgia non sia più la roccia sicura su cui fondare la vita cristiana, personale e sociale. E aggiungo: non solo non è la roccia sicura, ma se uno è immerso nella nuova Messa per tutta la vita, pian piano non pensa più in modo compiutamente cattolico.

Infatti, i vecchi preti, che a malincuore accettarono la nuova Messa, rimasero cattolici; non ebbero il tempo di cambiare. Ma chi è nato con la nuova Messa, è cresciuto con la nuova Messa, … va verificato fino in fondo se è ancora cattolico; e se resta cattolico, non lo è per la Messa, lo è mal sopportando il nuovo rito della Messa e dovendosi formare sempre su altro. Questo non è normale. Vuol dire che la gente … semplice, la gente…  non vuol dire ignorante, anche gli intellettuali, ma che vogliono affidarsi alla Chiesa, non lo possono più fare con la semplicità di un tempo, perché la Messa non li difende.

Allora, che cosa occorre fare? Per i preti occorre tornare a celebrare esclusivamente la Messa di sempre, il Vetus Ordo; e per i fedeli occorre assistere alla Messa giusta, a quella che ti fa restare cattolico. E’ così semplice! Costa sacrificio? Sì. Ma è immensamente … è immensamente una grazia.
Allora, per la grazia, e per la salvezza, per restare cattolico, devi essere disposto a dare la vita.
Buona giornata e sia lodato Gesù Cristo.












giugno 2020

Ritorna al Sommario articoli diversi

Ritorna ad Appunti per una pastorale veramente cattolica