Il proselitismo? Una solenne sciocchezza, non ha senso

(Intervista di Scalfari a Bergoglio – pubblicata su “La Repubblica”, 1 ott. 2013)

di Catholicus


Il cambiamento di rotta della Chiesa Conciliare

La Chiesa uscita dal Concilio Vaticano II, che rifiuta due millenni di magistero, la Tradizione, le pastorali cattoliche, basandosi su Nostra Aetate, Unitatis Reintegratio, Dignitatis Humanae (nonché sull’ambiguo “subsistit in” di Lumen gentium, 8/b), non ne vuol più sapere di convertire, fare proseliti, guadagnare anime a Cristo, avendo completamente ribaltato presupposti, strumenti ed obiettivi, nascondendosi dietro la foglia di fico del cosidetto “aggiornamento”, ed in tal modo ingannando diabolicamente il gregge affidatole da Nostro Signore; non più annuncio del Vangelo e conversione di tutte le genti, ma solo aiuto materiale, umanitario; non più visione soprannaturale, ma solo sociale, politica (ovviamente a senso unico, di sinistra); non più Cristocentrismo ma antropocentrismo (il “culto dell’uomo” di Paolo VI).
E i nuovi prelati poi giustificano il loro odio contro la Chiesa preconciliare, quella del Concilio di Trento, della Controriforma, di San Pio X e Pio XII, dicendo di voler tornare alla Chiesa delle origini, e non  si accorgono che si contraddicono, perché fanno finta di non sapere che i primi cristiani avevano come compito principale l’annuncio del Vangelo e la conversione di tutte le genti, fino ai confini della terra, e che a tal fine si spinsero fino alle estremità del mondo allora conosciuto, incuranti di ogni pericolo, sacrificando spesso la loro stessa vita.

Vediamo cosa ne pensa un cattolico “tout court” di questo nuovo corso bergogliano, o meglio vaticansecondista.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2209_Video_papa_nov_2017.html

Adesso anche le pubbliche bugie
Un cattolico indignato




Vero è che al peggio non c’è mai fine, ma arrivare fino a diffondere pubblicamente delle bugie è davvero il colmo.
Non è Francesco direttamente il responsabile, ma certo che i suoi servitori fedeli avranno pur appreso tanta spudoratezza da qualcuno.
“Il video del Papa” di novembre è presentato così: “Testimoniare il Vangelo in Asia”. Ebbene, se si accosta questo titolo al testo di questo video, non si trova neanche una virgola che parla della testimonianza del Vangelo.

Ecco il titolo:

Testimoniare il Vangelo in Asia – Novembre 2017


e il testo:
Ciò che più mi colpisce dell’Asia è la varietà delle sue popolazioni, eredi di antiche culture, religioni e tradizioni.
In questo continente in cui la Chiesa è una minoranza, la sfida è appassionante.
Dobbiamo promuovere il dialogo tra religioni e culture.
Il dialogo è parte essenziale della missione della Chiesa in Asia.

Preghiamo per i cristiani in Asia, perché favoriscano il dialogo, la pace e la comprensione reciproca, soprattutto con gli appartenenti alle altre religioni.

Ora, l’unica parola che sembrerebbe evocare la testimonianza del Vangelo è “missione”, laddove si parla di “missione della Chiesa in Asia”. Ma è un’impressione tutta nostra, che ostinatamente e forse colpevolmente alimentiamo in noi la speranza che ogni tanto questo papa riesca a dire qualcosa di cattolico, e quindi di vero. In effetti, anche qui, Bergoglio spiega che la “parte essenziale” della “missione della Chiesa in Asia” è “il dialogo”! Quindi niente testimonianza del Vangelo e tanto meno evangelizzazione.

Ma allora, perché quel titolo falso e fuorviante?
Anche quando Bergoglio invita a pregare “per i cristiani in Asia”, precisa che non è perché questi testimonino il Vangelo, figuriamoci predicarlo! Ma è perché “favoriscano il dialogo, la pace e la comprensione reciproca”, favoriscano queste cose, meramente umane e tratte dai luoghi comuni correnti, “soprattutto con gli appartenenti alle altre religioni”, e cioè soprattutto con coloro a cui dovrebbero portare il Vangelo di Gesù, perché credano, si convertano e si salvino.
Di questo neanche una parola!
Detto questo, dobbiamo esplicitare un altro pensiero che ci è venuto in mente: e se non si trattasse di un titolo menzognero? E se invece il titolo ha voluto essere solo rispondente alla verità, non alla verità cattolica ovviamente, ma alla verità bergogliana?

Detto questo, dobbiamo esplicitare un altro pensiero che ci è venuto in mente: e se non si trattasse di un titolo menzognero? E se invece il titolo ha voluto essere solo rispondente alla verità, non alla verità cattolica ovviamente, ma alla verità bergogliana?

E già! Forse si tratta proprio di questo: secondo Bergoglio, testimoniare il Vangelo significherebbe “favorire la comprensione reciproca con gli appartenenti alle altre religioni”!
E qui, arriviamo all’indignazione, perché è davvero indegno per un papa, perfino per un papa che si vuole solo “vescovo di Roma”, che, non solo non parli di evangelizzazione, secondo il comando di Nostro Signore, ma insegni che evangelizzare significherebbe praticare la reciproca comprensione con gli appartenenti alle altre religioni.
Indegno due volte: perché è falso e perché si fa beffe del comando di Gesù.
Eppure è questa la triste e amara verità: Bergoglio non vuole che si testimoni il Vangelo, vuole che i cattolici pratichino il dialogo, la pace e la reciproca comprensione tra la verità e l’errore, tra il Vangelo di Gesù e i culti pagani, fra Cristo e Beliar.
A ulteriore conferma che Bergoglio dimostra di non essere cattolico, di non essere cristiano, ma di essere un agente al servizio dei piani dell’Anticristo.
Ma nessuno si scoraggi, anzi, tutti noi dobbiamo sentirci spinti a testimoniare sempre più e sempre meglio la vera fede, perché questo è il nostro dovere di cattolici fedeli e soprattutto perché vincit omnia veritas.
Christus vincit!”


Anche un missionario ancora cattolico si esprime in maniera analoga:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1692_Padre-Juan_Lettera_al_Papa.html

Lettera di un missionario a Papa Francesco


Essendo in missione per grazia di Dio nella cordigliera dell’Himalaya e sul punto di celebrare quattro anni della mia Ordinazione Sacerdotale, mi appresto a scriverLe questa lettera, che rendo pubblica perché il suo contenuto riveste il medesimo carattere ….
Essendo stato inviato missionario in Estremo Oriente  (“un’enorme grazia celeste per me con la mia anima di peccatore”) da tempo però “il mio spirito soffre di una desolazione estrema nel leggere le ripetute invettive di Sua Santità contro quello che in modo peggiorativo e senza distinguo chiama proselitismo. E particolare dolore mi ha causato aver letto che il Vicario di Cristo, senza chiarire il senso, abbia detto che ‘il proselitismo è una solenne sciocchezza’, e che ‘non ha senso’. …è cresciuta la mia angoscia quando Sua Santità ha chiesto retoricamente: ‘Vado a convincere qualcuno perché si faccia cattolico?’, per rispondere dopo: ‘No, no, no’. (Videomessaggio per la festa di San Gaetano). Questa tripla negazione del Papa attuale mi ha riportato alla memoria quella del primo”….
La Santa Madre Chiesa, per mezzo dei superiori religiosi, e “anche per mezzo di Sua Santità , mi ha comandato di andare missionario in Estremo Oriente”, mi  ha inviato in terre lontane per evangelizzarle.
Non ho ricevuto nessun mandato come assistente sociale, come soccorritore di emergenze, alfabetizzatore, distributore di polenta o dialogatore seriale; ma fui inviato dal Padre celeste e dalla Santa Chiesa come banditore della Santa Fede cattolica, per cercare di guadagnare a Cristo il maggior numero di anime, predicando opportune e inopportune”.

Sono  felice di “impegnarmi sino alla morte per conquistare alla Chiesa cattolica il maggior numero possibile di anime, sicuro che così giungano al Paradiso, e convinto che questo compito di diffondere la Chiesa di Dio nelle terre del paganesimo, dell’eresia e dell’idolatria sia una santissima opera di misericordia, superiore a tutti i benefici corporali o temporali prodigabili. L’esempio che mi ispira è quello di San Francesco Saverio, gesuita lei, Santo Padre.…Mi  sento perciò spinto a manifestare il profondo malessere che invade la mia anima nel constatare le sue reiterate condanne di quell’operare che Lei,  Santità, definisce con il termine socialmente odioso di proselitismo,  estremamente ambiguo (che può essere impiegato per definire manovre vili)  e, nello stesso tempo, il sacrificio apostolico dei missionari “che si consumano e muoiono per convertire pagani, eretici e scismatici all’unica vera Chiesa. Ricordo ancora  alcuni testi famosi delle missioni, nei quali  il termine proselitismo viene usato in senso positivo, ma soffre quando vedo che il Pontefice “omette di segnalare” il senso buono: questa omissione è dolorosissima per il mio spirito, perché se non si chiarisce il valore ulteriore, è quasi obbligatorio interpretare queste condanne papali come rimproveri fulminanti  al lavoro di ogni missionario, incluso il sottoscritto, che osi fare quello per cui è stato inviato dalla Chiesa stessa, e cioè la conversione degli infedeli…..”


Ma forse il nuovo spirito missionario auspicato da Bergoglio è quello presente nella missione in Amazzonia:
https://gloria.tv/post/xHcN3ctdLAoj4b3mjQuCGiA1Y


Missionari nell'Amazzonia: nessuno battezzato dopo 53 anni!

L’Istituto Missionari della Consolata, originario di Torino e presente in 28 paesi, possiede dal 1965 una missione fra gli Yanomami attualmente diretta dal sacerdote italiano Corrado Dalmolego, assistito da tre religiose del ramo femminile della stessa congregazione…..Gli uomini sono soliti consumare la pianta “epená” o virola, che contiene una sostanza allucinogena, utilizzata anche in rituali di guarigione da parte degli sciamani allo scopo di identificare le malattie attraverso la comunicazione con gli spiriti…..In una recente intervista al portale Religión Digital, il missionario della Consolata ha fornito interessanti dettagli sulla sua concezione della missione e sulle sue attività missionarie…..Una delle “tradizioni” più radicate fra gli Yanomami è l’infanticidio praticato dalla stessa madre.
per il missionario Corrado Dalmonego, che vive a Catrimani da 11 anni e che dunque li conosce bene, essi possono “con l’esperienza della propria religiosità, della propria spiritualità, aiutare la stessa Chiesa a purificarsi da schemi, strutture mentali che forse sono divenute obsolete e inadeguate”….. aiutano la Chiesa a “difendere questo mondo” e a “costruire una ecologia integrale….“nelle ricerche che si realizzano sulla stregoneria, sulle mitologie, sui diversi saperi, sulle visioni del mondo, sulle visioni di Dio”, la Chiesa si arricchisce, poiché i momenti forti di dialogo aiutano i missionari “a scoprire l’essenza della nostra fede, molte volte nascosta da orpelli, da tradizioni culturali”….. il religioso della Consolata….. conclude affermando che, ad ogni modo, “noi non siamo i proprietari della verità”….. Da questa concezione dell’azione evangelizzatrice della Chiesa come mero esercizio di dialogo interreligioso, ne risulta che padre Corrado Dalmonego si vanta di un fatto stupefacente a cui fa riferimento il suo intervistatore e che per qualsiasi missionario tradizionale sarebbe il calice più amaro: egli dirige “una missione di presenza e di dialogo” in cui dopo cinquantatre anni nessuno è stato battezzato!






Analoga posizione e medesimo punto di vista si ritrovano anche nei religiosi della Congregazione Sacre Stimate di NSGC, i  cosidetti Padri Stimmatini.
Il vescovo stimmatino Padre Giuseppe Pasotto, Primate della Chiesa cattolica di Georgia, Armenia e Arzebaigian conferma in modo lapidario questa nuova interpretazione (in realtà un rinnegamento) del comando di NSGC “andate e battezzate tute le genti, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, chi crederà e si farà battezzare sarà salvato ma chi rifiuterà sarà condannato”; afferma infatti “Non siamo qui per convertire” (Rivista Il Missionario, giugno 2020, pag. 21).

Sempre rimanendo in casa stimmatina, in un convegno missionario svoltosi a Poggiomarino, il Padre Aldo d’Andria parla dei “vari movimenti d’uscita che la comunità di S. Antonio da Padova in Poggiomarino fa, spinta dalla forza suasiva di Papa Francesco, che ci incoraggia ad essere Chiesa in Missione” (alla faccia della sincerità). “Non è facile cambiare rotta, dopo tanti secoli di Cristianesimo vissuto ad intra, ripiegati su sé stessi, in un rapporto intimistico tra me e Dio…questa è una delle più grosse sfide pastorali: spingere i cristiani a uscire dalla sacrestia e dalle sale delle opere parrocchiali” afferma (ma con quale faccia tosta dice tali enormità?  chi ha evangelizzato interi continenti?  chi ha dato la vita pere portare Cristo fino ai confini del mondo?); secondo Padre d’Andria “ci accorgiamo tutti, ogni giorno di più, che l’orizzonte della fede si sta visibilmente trasformando…la nostra catechesi si rivela quasi fallimentare”  (non si rende conto che è la loro mentalità  che si è trasformata, che hanno  smarrito la fede, dal Concilio Vaticano II in poi, e non trasmettono più niente, solo aiuto materiale e vuote chiacchiere, un dialogo sterile e infruttuoso, un ecumenismo calabraghe, sincretista e relativista).
Prosegue poi affermando che in “questo grande ospedale da campo che è il Regno di Dio (puerile piaggeria) l’assoluta priorità (è) rispettare e curare  l’ambiente in cui viviamo”.
Questa la nuova catechesi ecologica , basata sulla “Laudato sì”; i nuovi peccati sono quelli contro l’ambiente, l’ecologia, l’ecumenismo, senza dimenticare un elogio alla politica di sinistra, cattocomunista, immigrazionista, massonica; infatti Padre d’Andria così conclude “alcuni nostri giovani poggiomarinesi, cresciuti nell’ambito dell’azione cattolica, si sono ad esempio distinti a livello nazionale per il loro impegno politico….hanno partecipato alla scuola di politica a livello nazionale organizzata da Enrico Letta….la stessa azione Cattolica di Poggiomarino ha organizzato incontri cittadini sull’accoglienza dei migranti, sulla “Laudato sì”   e sulla “Politica via della pace”di Papa Francesco”
 (ibidem, pagg. 22-25).

Alcuni anni or sono, in una nota località di villeggiatura dove in estate si fa raccolta di fondi per le missioni, nell’omelia domenicale il parroco riferiva la destinazione dei fondi raccolti l’anno precedente; era lì presente un folto gruppo di bambini, ai quali il don era solito rivolgere domande retoriche, in stile catechismo modernista. Ad  un certo punto si rivolse loro chiedendo “bambini, cosa ci vanno a fare i sacerdoti nelle missioni?”, al che i piccoli risposero in coro “ad aiutare a costruire case, scuole, ospedali”; “ecco, vedo che avete capito cosa significa fare il missionario”, replicò il parroco.
Negli anni cinquanta essi avrebbero sicuramente risposto (così come anche noi stessi)  “ a convertire gli infedeli per portarli a Cristo, in Paradiso”.

Dalla rinuncia all’evangelizzazione, alla  conversione di tutti gli uomini, alla conquista di anime a Cristo, si è giunti infine ad abbracciare il paganesimo, lo sciamanesimo tribale, i culti pagani non cattolici né tantomeno cristiani…
Un bel video che mostra a quale livello sono scesi questi usurpatori delle sedi cattoliche e delle vesti sacerdotali: una combriccola di esaltati, fanatici e integralisti, questi sì  integralisti, perché il loro comportamento ossessivamente pagano rivela una forma di integralismo senza cervello né sano discernimento :
https://youtu.be/aNAVo0HwxVE

Ma fosse solo questa l’unica esternazione eretica di papa Francesco; qui ne vediamo un elenco aggiornato a gennaio 2021: da rimanere senza parole ! :
https://gloria.tv/post/djNvNE6jyp2X4rMeRxCDJRBun

Dinanzi ad un tale scempio della Santa Chiesa di Dio,  Una, Santa Cattolica e Apostolica, invasa ad ogni livello da lupi travestititi da pastori, dediti alla sua demolizione e ad indirizzare il gregge di Cristo verso l’abisso infernale, verso l’eterna dannazione, non possiamo che rivolgere un accorato appello all’Immacolata, Vergine Potente contro il Male, Fortezza Inespugnabile, Regina delle Vittorie, affinché scacci gli usurpatori che hanno invaso la Chiesa del Suo Divin Figlio  (ad ogni livello, dalla prima sede in giù) e le restituisca gloria e splendore.




Nostra Signora di La Salette, restaura la Santa Chiesa





gennaio 2021
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