Dei Padri sinodali a immagine di Francesco

parte prima

29 agosto 2023


Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità




Pubblicato il 7 luglio 2023, l’elenco dei partecipanti alla XVI Assemblea generale del Sinodo ordinario dei vescovi – o Sinodo sulla sinodalità – è stato presentato alla stampa dal Vaticano. L’elenco comprende i membri ordinari, in conformità con la Costituzione Apostolica Episcopalis communio (15 settembre 2018), e i partecipanti nominati personalmente da Papa Francesco.

Come ha fatto notare Michael Haynes su LifeSiteNews del 7 luglio: «si può osservare una differenza tra i delegati scelti dalle rispettive Chiese o dalle Conferenze Episcopali, e quelli scelti da Francesco».


Dei guardiani della rivoluzione conciliare

Tra i circa 50 membri designati da Francesco si possono far notare:

Mons. Stephen Chow, gesuita: vescovo di Hong Kong, che ha minimizzato i timori sull’accordo segreto tra Vaticano e Cina.

Mons. Timothy Costelloe: vescovo di Perth (Australia), contrario alla Messa tradizionale, che ha scioccato i cattolici australiani quando ha assistito ad un rituale pagano indigeno all’inizio della Messa di apertura del V Sinodo plenario australiano.

Il cardinale Blase Cupich: arcivescovo di Chicago (Stati Uniti), noto in particolare per la promozione delle Messe LGBT e per la restrizione delle Messe in latino, e che recentemente ha fatto l’elogio del Cammino Sinodale tedesco.

Il cardinale Josef De Kesel: arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles (Belgio), che ha firmato e approvato il documento dei suoi confratelli belgi che hanno redatto delle benedizioni per le coppie dello stesso sesso. Incontrando Francesco alcuni mesi dopo, in occasione della visita ad limina, egli ha dichiarato che la riunione era stata «indiscutibilmente calorosa» e che i vescovi belgi non erano stati rimproverati per il loro documento.

Il cardinale Wilton Gregory: arcivescovo di Washington D.C. (Stati Uniti), elevato al cardinalato da Francesco nel 2020, nonostante un lungo elenco di azioni contro la famiglia e la tradizione.

Il cardinale Jean-Claude Hollerich, gesuita: arcivescovo di Lussemburgo, relatore generale del Sinodo e nominato recentemente membro del consiglio dei cardinali del Papa. Si tratta di un cardinale pro-LGBT che ha già affermato di essere «in pieno accordo con Papa Francesco» a proposito dell’opposizione all’insegnamento cattolico sull’omosessualità.

Il cardinale Robert McElroy: vescovo di San Diego (Stati Uniti), notoriamente eterodosso, elevato al rango di cardinale nel 2022, che promuove la Comunione per le persone che conducono un modo di vita LGBT, e che è stato accusato dai vescovi Thomas Paprocki (Springfield, Illinois) e Athanasius Schneider (ausiliario di Astana, Kazakhstan) di essersi scomunicato da sé.

Il cardinale Oscar Andres Rodrigues Maradiaga: ex Presidente del consiglio dei cardinali consiglieri di Papa Francesco e suo stretto confidente. Egli è stato circondato di scandali per numerosi anni, compresa l’accusa di dissimulazione su questioni finanziarie e sessuali.

Padre James Martin, gesuita: notoriamente pro-LGBT, membro del Dicastero per la comunicazione, che ha beneficiato di un crescente favore papale nonostante la sua lunga e costante promozione  dell’ideologia LGBT, in contrasto con l’insegnamento cattolico. Ha incoraggiato le unioni civili tra persone dello stesso sesso ed ha definito «dannoso» il considerare Dio come un uomo.

A fianco di queste personalità ultra-progressiste si trovano certi nomi destinati a dare l’illusione di una uguale rappresentazione delle tendenze opposte:

Il cardinale Luis Ladaria Ferrer, gesuita: Prefetto uscente della Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto il cui mandato, nel 2021, sono state proibite le benedizioni delle coppie omosessuali.

Il cardinale Gerhard Müller: predecessore del cardinale Ladaria a capo della stessa Congregazione, che ha condannato il Sinodo come «una acquisizione ostile» alla Chiesa che minaccia di «mettere fine» al cattolicesimo.

Mons. Stefan Oster: vescovo di Passau (Germania), che è stato una delle rare voci dissidenti a diverso titolo del disastroso ed eterodosso Cammino Sinodale tedesco.

Michael Haynes prosegue riportando questa confidenza: «Di fronte a questo elenco dei partecipanti, il vaticanista Edward Pentin ha dichiarato che un “alto responsabile della Chiesa” gli aveva recentemente confidato che alcuni di questi ecclesiastici “non hanno alcun criterio di teologia oggettiva, metodologica e corretta. Essi non aderiscono più all’oggettività della divina Rivelazione, ne hanno solo una comprensione soggettiva sulla base di pregiudizi”».

A questo lungo elenco di partecipanti vanno aggiunti degli «invitati speciali» o «delegati fraterni» senza diritto di voto, a differenza dei partecipanti non-vescovi e dei laici designati come «membri dell’Assemblea». Francesco ne ha scelti 70 a titolo personale.

Tra gli «invitati speciali» figura il frate Alois, Priore della Comunità di Taizé, che quest’anno rimetterà il suo incarico ad un anglicano britannico, frate Matthew. Alois sarà responsabile di una veglia di preghiera ecumenica in piazza San Pietro, destinata a favorire «il cammino verso l’unità dei cristiani e il cammino di conversione sinodale della Chiesa»; in altre parole: la conversione della Chiesa alla sinodalità.

Fra l’altro, il padre domenicano inglese Timothy Radcliffe, notoriamente pro-GBT, è indicato come uno dei due «assistenti spirituali» del Sinodo. Egli è stato invitato personalmente dal Papa a predicare un ritiro pre-sinodale per i vescovi.









agosto 2023

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