Eleison comments CLXXXVI
 
LIBERAL CONTAMINATION

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  5 febbraio 2011

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson relativo alla confusione che si è generata nell'ambito tradizionale a partire dal Motu Proprio del 2007, e ai rischi che corrono i fedeli tradizionali di essere trascinati in contrasti, divisioni e derive liberali.

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://dinoscopus.blogspot.com/




Un Italiano osserva come Benedetto XVI sia riuscito a smantellare molta resistenza cattolica in Italia. Ci vuole chiarezza di pensiero e di linguaggio.

Contaminazione liberale


Se il liberalismo in senso lato può essere definito come la liberazione dell'uomo da Dio (si veda il Commento della settimana scorsa), allora si può dire che il cattolicesimo liberale del XIX secolo, derivato dalla Rivoluzione Francese (1789), abbia avuto un largo successo nel liberare la politica da Dio, mentre il modernismo liberale dei primi del XX secolo sia stato il tentativo fallito di liberare da Dio la Chiesa Cattolica, tentativo soffocato da San Pio X. E tuttavia, tale tentativo è riuscito mezzo secolo più tardi anche al di là dei migliori sogni liberali, col Concilio Vaticano II.
Qui di seguito riporto un'altra recente testimonianza che ho ricevuto dall'Italia, nella quale si fa notare come il tradizionalismo liberale sia adesso al lavoro per liberare da Dio la Tradizione cattolica (ah, se avessimo solo la metà della perseveranza del Demonio!) :-- 
 
“Dopo la liberalizzazione della Messa Tridentina col Motu Proprio di Benedetto XVI del 2007, una gran quantità di cattolici si è avvicinata alla Tradizione, ma in essa la qualità è variegata. Com'era inevitabile, l'incremento numerico ha condotto verso la Tradizione molti cattolici che non erano mai stati convinti della sua importanza e che avevano un'idea sostanzialmente soggettiva della Tradizione, vale a dire che la consideravano facoltativa per i fedeli e non obbligatoria.
Da questo punto di vista, anche se Benedetto XVI ha detto alcune cose utili nel suo discorso programmatico del 22 dicembre 2005, i suoi effetti sono stati disastrosi. 
 
“La fiducia nel Papa ha poi fatto sì che ogni pensiero critico sulla liturgia, sulla catechesi e sulla dottrina moderne, passasse in secondo piano. Operare distinzioni o chiarire confusioni rendeva largamente impopolari. Ciò nonostante, l'annuncio di Assisi III ha procurato un forte scompiglio in questo ampio e variopinto ambito tradizionale e i nodi sono venuti al pettine. Sono scoppiati i contrasti e sono emerse le prime divisioni. 
 
“Benedetto XVI è riuscito a contaminare il promettente potenziale dei giovani cattolici legati o vicini alla Tradizione ed è riuscito a creare delle divisioni. Buona parte di questo potenziale è oggi rovinata, anche se si può sperare che con l'aiuto di Dio molti altri giovani finiranno col parlare e col comportarsi in modo ortodosso. Quanti saranno i fedeli che abbracceranno con tutto il cuore la giusta causa della Chiesa? Occorre aspettare che la confusione decanti perché possano mostrarsi degli uomini di buona volontà e di rinnovato vigore. 
 
"Testimoniare la Tradizione richiede più che mai puntualizzazioni chiare e ferme. Ogni tentennamento può risultare solo dannoso. Nel frattempo occorre combattere, accentuando i toni ovunque occorra e indicando più apertamente i mali della nuova Chiesa conciliare di Benedetto XVI. L'opinione pubblica in Italia è molto lontana dai veri problemi della Chiesa. Qui i fedeli cattolici, praticanti o no, hanno imparato da secoli che ciò che dice il Papa è Vangelo. Sono figli del nostro tempo.”
 
Questa testimonianza indica sicuramente che la marginalizzazione di Ecône da parte dei dirigenti della Chiesa, nel 1975, e la sua drastica condanna con la “scomunica” del 1988, hanno contribuito a salvare la Tradizione cattolica dalla contaminazione.
Perché si raggiunga lo stesso scopo, dovrà il Signore Iddio permettere altra divisione e altra marginalizzazione?
Speriamo piamente di no! 
                                                                                           
Kyrie eleison.

Londra, Inghilterra



febbraio 2011

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