Lettera di Mons. Bernard Fellay,
Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X

al Papa Benedetto XVI



17 giugno 2012


Questa lettera è tratta dal bollettino interno della FSSPX, Cor Unum, n° 104 del marzo 2013.
Questo numero di Cor Unum contiene diversi documenti, come era stato annunciato nella  Lettera circolare ai Superiori della Fraternità San Pio X, del 7 marzo 2013, con la quale si dava notizia della rimozione di tre sacerdoti del Distretto di Francia, in seguito alla pubblicazione della
Lettera aperta a Mons. Fellay di 37 sacerdoti del Distretto di Francia.

La lettera è stata pubblicata dal sito francese La Sapinière, gestito da sacerdoti e laici della Fraternità contrari all'accordo con Roma. Essi si propongono di pubblicare anche altri dcumenti contenuti in questo numero di Cor Unum, e a questo proposito hanno presentato questa precisazione:

«Cor Unum è l’organo interno dei membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X. Per sua natura, Cor Unum è dunque una rivista destinata esclusivamente ai membri. Di conseguenza è vietato farla conoscere o lasciarla leggere alle persone che non sono membri della Fraternità».

Il lettori comprenderanno che solo il pericolo di un accordo o di una deriva liberale della Fraternità, ci autorizza a non tenere conto di questo divieto.


Per cominciare, ecco la corrispondenza scambiata tra Mons. Fellay e il Papa Benedetto XVI nel giugno 2012, in seguito al rifiuto di Papa Benedetto XVI della dichiarazione dottrinale di Mons. Fellay del 15 aprile 2012.

Questi testi sono rivelatori, soprattutto la lettera di Mons. Fellay.





Fraternità Sacerdotale San Pio X


A Sua Santità il Papa Benedetto XVI

Santissimo Padre,

in un momento nel quale Voi siete afflitto da delle dure prove, per le quali Vi assicuro le mie povere preghiere, sono turbato nel doverVi sottoporre un problema ulteriore, invece che le mie consolazioni.

Infatti, mercoledì sera, 13 giugno, il cardinale Levada, nel corso di un incontro che è stato cordiale, mi ha consegnato una dichiarazione dottrinale che io non posso firmare. Non tenendo conto della supplica di non ritoccare la proposta che avevo inviato io, a causa delle conseguenze che questo avrebbe comportato, il nuovo testo riprende quasi tutti i punti del Preambolo del settembre 2011 che presentavano delle difficoltà e che io mi ero sforzato di scartare.

Sfortunatamente, nel contesto attuale della Fraternità, la nuova dichiarazione non passerà.

Io confesso di non sapere più che pensare. Avevo creduto di capire che Voi foste disposto a rinviare a più tardi la soluzione delle differenze ancora in corso su certi punti del Concilio e della riforma liturgica, un po’ come al Concilio di Firenze si era passato sotto silenzio la questione del divorzio per cause d’adulterio presso i Greci, pur di arrivare all’unione, ed io mi sono impegnato in questa ottica malgrado l’opposizione molto forte nei ranghi della Fraternità e a prezzo di importanti disordini. Ed ho intenzione di continuare ad attuare tutti i miei sforzi per proseguire su questa strada, al fine di arrivare ai chiarimenti necessari.

Adesso sembra che io mi sia sbagliato e che veramente, prima di andare avanti, è richiesta l’accettazione totale dei punti controversi… Se alcune delle mie recenti proposte aggiungono dell’imbarazzo, me ne dispiaccio, ma era per cura della chiarezza.

In più, vista la massiccia opposizione che si prepara in certi ambienti della Chiesa, che intendono rendere impossibile l’attività della nuova prelatura, e vista anche la pressione di certi Stati, io mi chiedo come il progetto potrebbe essere realizzato in queste circostanze.

Mi sembra che Voi solo potete ancora cambiare il corso degli avvenimenti che si delinea. Evidentemente, per me non si tratta di fare qualsivoglia pressione, ma semplicemente di esporVi i fatti e sapere se io mi sbaglio circa le Vostre intenzioni sulla nostra situazione. Se Voi lo ritenete opportuno, in questo momento molto delicato, oso chiedere alla Vostra bontà una udienza (la più discreta possibile) al fine di ascoltare dalla Vostra bocca la Vostra valutazione nei nostri confronti.

Si degni Vostra Santità di credere alla mia filiale devozione e al mio desiderio più caro di servire la Santa Chiesa.

Menzingen, Domenica 17 giugno 2012

+Bernard Fellay







maggio 2013

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