Branding e Crociata

Editoriale di Don Patrick Girouard, FSSPX
del 10 dicembre 2013





Pubblicato nel sito dello stesso Don Girouard: Sacrificium

impaginazione e neretti sono nostri


Cari lettori,

La recente lettera di Mons. Fellay agli Amici e Benefattori (n° 81), del 6 dicembre 2013 e pubblicata il 9, è una nuova prova che il “branding” della Fraternità ha talmente infettato questa istituzione al punto che ormai la si può chiamare «Neo-Fraternità».
Infatti, benché Mons. Fellay si lamenti, a ragione, del declino morale e dottrinale che affligge la Chiesa moderna e il mondo in generale, egli si guarda bene dal colpire con vigore là dov’è la causa del male. Ne daremo di seguito alcuni esempii.

I passi tratti dalla lettera 81, sono in corsivo.

«Mi sembra che occorre ricordare ancora una volta le dimissioni di Papa Benedetto XVI e l’elezione del suo successore, il Papa Francesco.»

Ciò che Mons. Fellay avrebbe dovuto aggiungere qui è il grande scandalo di queste dimissioni di Benedetto XVI! Invece di rientrare nei suoi panni abituali e di ritirarsi in un monastero, come fece Celestino V, Benedetto XVI conserva il suo nome, la sua veste bianca, e resta sempre in Vaticano. Il giorno dell’inaugurazione della nuova statua di San Michele Arcangelo, si sono potuti vedere due Papi, fianco a fianco! In pratica, questa rivoluzione trasforma il Papa in un semplice «Capo Dipartimento» di una multinazionale chiamata «Chiesa Cattolica». I successori di Benedetto XVI saranno tentati, o si sentiranno obbligati, a fare come lui. Benedetto XVI ha dunque terminato il suo pontificato con un’innovazione in più, con un nuovo colpo basso inferto alla Tradizione della Chiesa Cattolica!
Ora, Mons. Fellay non esprime alcun rimprovero a riguardo!

«Il Sommo Pontefice venuto dall’Argentina si è presentato, fin dai primi giorni, in maniera molto diversa da tutto quello che avevamo conosciuto fino ad oggi.»

Non è questo che diceva Mons. Fellay due mesi dopo l’elezione di Francesco, quando il suo solo commento fu che il nuovo Papa aveva una Fede profonda! E tutti converranno che Papa Francesco è peggio che «diverso», egli è una vera catastrofe ambulante!
E allora, perché Mons. Fellay non ce lo dice? Non siamo tra amici e benefattori? A meno che tra i vostri amici e benefattori non vi sia della gente del Novus Ordo.

«La recente Esortazione apostolica Evangelii Gaudium illustra la difficoltà di capire una persona fuori della norma che non esita a formulare delle critiche veementi e ripetute nei confronti del mondo contemporaneo e la Chiesa moderna. Egli enuncia molti dei veri problemi, ma ci si può interrogare sull’efficacia delle misure annunciate, e dubitare della loro realizzazione. Non è facile prendersi cura di un malato moribondo, e certi trattamenti ancora più rivoluzionari di quelli già impiegati a questo fine, potrebbero finirlo!»

Ed ecco daccapo all’opera il nuovo «branding»!
Invece di condannare fermamente e chiaramente gli errori e le lacune di questa Esortazione Apostolica, Mons. Fellay si accontenta di dire che « ci si può interrogare sull’efficacia delle misure annunciate, e dubitare della loro realizzazione.» Il suo paragone con un malato moribondo che rischia di finire, è simpatico, ma non sostituisce una buona condanna vigorosa e tonante!
Invece di dire che Papa Francesco è «una persona fuori dalla norma» difficile da capire, perché non dire che questo Papa è un nuovo Attila che dietro di lui lascerà solo rovine di ciò che ancora restava in piedi nella Chiesa ufficiale?

«A prima vista, non sapremmo dire se i mesi trascorsi del nuovo pontificato abbiano migliorato questa situazione

Invece che questo sofisticato eufemismo, noi avremmo preferito una forte condanna: della lavanda dei piedi di una musulmana il Giovedì Santo, della GMG del Brasile, dei vescovi che ballano il Rock and Roll, del pallone da spiaggia sull’altare di S. Maria Maggiore, degli elogi dei cardinali eretici Kasper e Martini, del naso rosso da clown, della giornata ecumenica per la pace in Siria, della lettera allo scrittore ateo, degli innumerevoli baci ai bambini e alle donne, e così via.

«Se noi conserviamo la speranza che verrà il giorno di una ripresa, per delle mani autenticamente ispirate da Dio, nondimeno la realtà delle sofferenze spirituali della Chiesa militante rimangono

Sì, e non bisognerebbe dimenticare le sofferenze di quelli e di quelle che vedono la Fraternità perdere sempre più il suo mordente e che si rifiutano di accettare la porta aperta dal Capitolo del 2012 ad un riconoscimento canonico da parte della Roma modernista. E nell’ottica di questa posizione, sempre ufficiale, si è in diritto di chiedersi se la menzionata «ripresa per delle mani ispirate» non alluda al desiderio di Mons. Fellay di trasformare la nuova Chiesa “dall’interno” grazie ad una regolarizzazione canonica!

«Questo può solo aggravarsi, sia per la diminuzione del numero dei sacerdoti, che si fa pesantemente sentire in Europa e altrove, sia per l’istruzione impartita nei seminari. Il cambiamento del Papa non ha modificato per niente questa situazione disastrosa e la riaffermazione degli disastrosi orientamenti del concilio Vaticano II ci fa temere che, le stesse cause producendo gli stessi effetti, la situazione globale della Chiesa cattolica resti drammatica e non sia prossima a migliorare. Non è la canonizzazione di due papi strettamente legati alla tenuta e all’applicazione del Vaticano II, che l’aggiusteranno

Suvvia, Mons. Fellay! Mi sembrava che Lei avesse detto di accettare il 95% del Concilio; e che questo illuminasse degli elementi della Rivelazione fino ad allora «nascosti»; e che la libertà religiosa del Vaticano II ha un senso molto, molto limitato; e che quelli che si pensava fossero errori del Concilio sono solo delle cattive interpretazioni; e che in ogni caso non bisogna fare degli errori del Concilio delle super-eresie!
Sarebbe forse in procinto di condannare il Concilio e quindi di contraddirsi? Ma, no! Perché parla solo di «disastrosi orientamenti del Concilio» e non di errori ed eresie! Il suo discorso è fatto proprio per rassicurare Papa Francesco (e il suo eventuale successore) circa la sua volontà di «cooperare».

Nel seguito, Mons. Fellay parla della sua gioia nel vedere i meravigliosi sviluppi della Fraternità nel mondo intero, con i suoi 253 seminaristi, di cui 43 nuovi, il suo nuovo seminario in costruzione in Virginia, le sue centinaia di scuole, e termina lamentandosi per la mancanza di sacerdoti, esclamando: «Signore, concedeteci dei sacerdoti!»
Io gli consiglierei semplicemente che, prima di chiederne altri al Buon Dio, egli dovrebbe smettere di espellere quelli che ha già!

E infine, Mons. Fellay annuncia al mondo intero il lancio di una nuova Crociata del Rosario, la Quarta Crociata! Ed è bene che egli lo faccia ogni tanto, poiché è il Generale!
«In questo contesto drammatico, ci sembra molto necessario lanciare una nuova Crociata del Rosario, nello stesso spirito delle precedenti, tenendo presenti le richieste e le promesse del Cuore Immacolato di Maria, come furono espresse a Fatima, ma questa volta insistendo di più sul suo carattere universale. È necessario che mettiamo tutto il cuore, tutta la nostra anima, in questa nuova crociata: non accontentarci della recita quotidiana del Rosario, ma attuando accuratamente il secondo punto chiesto dalla Madonna, che è la penitenza. Preghiera e penitenza. Penitenza, comprese certune come l’accettazione di certe rinunce, ma soprattutto come il compimento molto fedele del nostro dovere di stato.»

E dai! Ce l’aspettavamo! Ma non con speranza ed entusiasmo… piuttosto con paura, visto quello che è seguíto alle tre precedenti: Motu Proprio del 2007, che relega ufficialmente la vera Messa al secondo posto; sospensione nel 2009 degli effetti canonici del decreto di «scomunica» del 1988 per i quattro vescovi sopravvissuti; proposta di Roma di un riconoscimento canonico e di una prelatura personale (settembre 2011) e negoziati che hanno quasi condotto ad un accordo a giugno 2012; e soprattutto il disastro rappresentato dal Capitolo Generale del luglio 2012. Quando Mons. Fellay ci dice qui che questa nuova crociata si farà «nello stesso spirito delle precedenti», si è in diritto di chiedersi con angoscia che cosa ne sarà di noi quand’essa sarà terminata.

Poi, dopo aver citato a lungo i testi di Mons. Lefebvre su una crociata per trasformare il mondo con lo spirito di sacrificio che ci viene dal Sacrificio dell’Altare, Mons. Fellay ci fornisce i dettagli della sua nuova Crociata: «Noi vi incoraggiamo dunque ad uno spirito di crociata permanente, benché, a causa delle necessità umane, noi faremo iniziare ufficialmente questa nuova crociata del Rosario il 1° gennaio 2014, per concluderla nella festa di Pentecoste (8 giugno 2014), con l’obiettivo di formare un bouquet di cinque milioni di Rosari in riparazione degli oltraggi inflitti all’onore della Madonna, al suo Cuore di Vergine e di Madre di Dio.»

Si passa dunque da un obiettivo di nientemeno che 25 milioni della terza Crociata, ai pochi 5 milioni di oggi. Che significa?
Sarà per caso che Mons. Fellay si sarebbe accorto che dopo il «branding» della Fraternità, questa avrebbe perduto dei consensi? Teme di non poter raggiungere una cifra superiore a 5 milioni? Si rende conto che se anche non tutti i fedeli si possono permettere il lusso di abbandonare le cappelle e le scuole della neo-Fraternità, molti conservano tuttavia una fedeltà incrollabile all’opera di Mons. Lefebvre e non lo seguiranno più nelle sue iniziative, per quanto pie esse possano essere?
E fra gli oltraggi inflitti al Cuore Immacolato, Mons. Fellay vi include tutte le volte che ha affermato che i gesti di Roma nel luglio 2007 e nel gennaio 2009 erano dei regali della Santa Vergine in risposta alle due prime Crociate?

Miei cari lettori, come potete vedere, lungi dal migliorare, la situazione nella neo-Fraternità continua a degradarsi e il suo Superiore generale persiste nella strategia della conciliazione e della dolcezza derivate dal «branding»!
Solo nei confronti dei membri chierici e laici dell’opera di Mons. Lefebvre non si applicano questi nuovi princípii!

E allora, tenete duro! La lotta continua!

Dio vi benedica!

Don Patrick Giroaud


Contatti:
Don Patrick Girouard, P.O. Box 1543, Aldergrove, BC, V4W 2V1, Canada
 
Posta elettronica:
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dicembre  2013

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