Eleison Comments CDXLIX

BISHOPS

Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  20 febbraio 2016

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo al bisogno di buoni vescovi per la difesa della Fede cattolica.

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
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La FSSPX non è in alcun modo “fuori dalla tormenta”.
I vescovi resistenti devono “tenere la consegna”!

Vescovi adeguati

Fin dal Capitolo Generale del luglio 2012, quando sotto la direzione di Mons. Fellay la Fraternità San Pio X ha preso una decisiva sbandata verso un accordo di compromesso con la Roma conciliare, i cattolici di Tradizione si sono chiesti da che parte stessero gli altri due vescovi della FSSPX, Mons. Tissier de Mallerais (MT) e Mons. de Galarreta (MG), in quanto entrambi sono stati piuttosto discreti in pubblico da allora.
Tuttavia, le ferme parole pronunciate da ciascuno di loro il mese scorso hanno sollevato speranze per il futuro della FSSPX. Sono giustificate tali speranze? I cattolici possono avere bisogno di rimanere in guardia . . .

Il sermone per le Cresime tenuto da MT il 31 gennaio a Saarbrücken in Germania non avrebbe potuto essere più retto o chiaro. Per esempio. Nel confronto tra la FSSPX e Roma, la prima non può mai mirare al compromesso o al doppio gioco. Non potremo mai negoziare con Roma fino a quando i rappresentanti della Neo-Chiesa (sic) rimarranno aggrappati agli errori del Vaticano II. Ogni discorrere dei nostri con Roma deve essere inequivocabile, ed avere lo scopo della conversione dei rappresentanti della neo-Chiesa alla nostra unica e sola verità della Tradizione cattolica. Nessun compromesso o doppio gioco fino a quando non abbiano receduto dai loro errori conciliari e si siano convertiti alla Verità.

Parole ammirevoli! La rettitudine non è un problema per MT. Non è un uomo politico, che Dio lo benedica. Il suo problema è che quando si tratta di mettere in atto le parole, il suo “cinquantismo” lo porta ad obbedire al suo Superiore e a ritornare in linea con i politici del quartier generale della FSSPX a Menzingen. Nulla indica che questo non accadrà anche questa volta, ma possiamo sempre pregare perché, come dice il proverbio, “Anche un verme si rigirerà”. MT è ben altro che un verme, ma nasconde a se stesso, o veramente non riesce a vedere, l’intera malizia dell’azione di Menzingen. Non è solo l’unità e il benessere della FSSPX che sono in gioco, ma la continuazione della Fede cattolica.

Al contrario MG è un politico. Purtroppo non abbiamo il testo completo della conferenza da lui tenuta il 17 gennaio a Bailly, in Francia, perché ciò che conta sono le sue esatte parole. Possiamo quindi solo citare basandoci su una sintesi dei suoi principali pensieri: le ultime proposte teologiche e canoniche di Roma per un accordo Roma-FSSPX rimangono inaccettabili, ma il Papa vuole certamente un accordo ed è perfettamente in grado di scavalcare i suoi funzionari e di imporre un riconoscimento “unilaterale” della FSSPX. Tale riconoscimento potrebbe sicuramente danneggiare la FSSPX internamente, ma se la FSSPX non avrà fatto alcunché per ottenerlo, allora non c’è nulla che essa possa fare a riguardo. Tuttavia, la Provvidenza potrebbe ancora una volta preservare l’opera di Mons. Lefebvre.

Ma, Eccellenza, Menzingen è ormai da molti anni che sta facendo tutto il possibile perché si giunga ad un negoziato politico e ad un riconoscimento ufficiale da parte di Roma, ed il suo eventuale arrivo “unilaterale” sarebbe un mero pretesto per ingannare i tradizionalisti in modo da svendere la FSSPX potendo rivendicare, senza dubbio con il permesso di Roma dietro le quinte, che sia stata tutta colpa di Roma. Ma resterebbe il fatto che la Fraternità di Monsignore in definitiva sarebbe stata tradita, e Lei con i suoi “No, no, mille volte no . . . ma possibile, sì” dovrebbe rispondere di non aver fatto tutto quello che avrebbe potuto e dovuto fare per bloccare questo tradimento.

In breve, quel sistema di illuminazione di emergenza della Chiesa universale nel buio conciliare, che è la FSSPX, è in fase di sfarfallio e in pericolo di non dare più luce. Quindi, quella squadra di riparazione per sostenere l’illuminazione di emergenza, che è la “Resistenza”, è ancora necessaria, ed essa ha bisogno a sufficienza di buoni capisquadra.
È già stato previsto un terzo vescovo per la “Resistenza”, come lo scorso anno per il 19 marzo, nel monastero vicino a Nova Friburgo in Brasile. Si tratta del Priore, dom Thomas Aquinas, combattente fedele e veterano della guerra post-conciliare per la Fede.
Che Dio sia con lui, e con tutti gli umili e fedeli servitori di Dio.
                                                                                                                        
Kyrie eleison.
                                                                                  



febbraio 2016

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