Eleison Comments CDLXXIX

CHURCH'S INFALLIBILITY

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  17 settembre 2016

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo al corretto concetto di infallibilità papale.

Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
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Ai Papi conciliari devo “disobbedire”,
Ma che non sono Papi non c’è bisogno di dire.



Infallibilità della Chiesa

Dalla terra al Cielo salgono i problemi. Dal Cielo alla terra scendono le soluzioni. Molti dei problemi cattolici basta solo affrontarli dall’alto perché diventino un po’ meno problematici. Un esempio classico potrebbe essere il problema dei Papi conciliari, un problema che dal 2013 ci si è posto come mai prima d’ora, almeno così brutalmente. Vi è comunque implicato un mistero, ma se noi non ci spingiamo abbastanza in alto, facilmente cadiamo preda di una delle due classiche tentazioni: o questi è il Papa e quindi devo obbedire, o non posso obbedire e quindi non può essere il Papa. Ma se mi spingo al di sopra dell’umanità del Papa fino alla divinità della Chiesa, allora mi rendo conto che la cosiddetta infallibilità papale è in realtà l’infallibilità della Chiesa, che lascia molto più spazio perché questo o quel Papa, o anche una serie di Papi, possano essere meno che soddisfacenti. Vediamo allora la definizione dell’infallibilità del 1870, essa stessa infallibile. Ecco il testo, con alcune parole evidenziate e l’inserimento di quattro numeri:—

 . . . proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e 1 in forza del suo supremo potere Apostolico 2 definisce 3 una dottrina circa la fede e i costumi, 4 e vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del Beato Pietro, gode di quell’infallibilità con cui il Divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa. – Concilio Vaticano, Sess. IV, Const. de Ecclesia Christi , capitolo IV.

In questo testo vediamo chiaramente le quattro famose condizioni perché il Papa possa esprimersi infallibilmente, ma vediamo anche, subito dopo, le tre parole che qui sono evidenziate e che sembra non vengano notate spesso, ma che indicano molto chiaramente da dove viene l’infallibilità del Papa: essa non viene dal Papa stesso, ma dalla Chiesa.
Facciamo un confronto familiare tratto dalla vita moderna, da una casalinga che collega il suo ferro da stiro ad una presa a muro. Perché il ferro riscaldi, lei deve collegarlo alla presa, ma l’elettricità che farà riscaldare il ferro non viene, ovviamente, da lei, ma dalla locale centrale elettrica.

Perché una definizione papale sia infallibile, il Papa, per così dire, deve collegare le quattro condizioni alla Chiesa, e lui è la sola e unica persona al mondo che può farlo. Per questo si parla di “infallibilità papale”, ma l’infallibile protezione dall’errore egli non l’ha ottenuta da se stesso, ma dallo Spirito Santo per mezzo della Chiesa, un po’ come l’elettricità non viene dalla casalinga, ma dalla centrale elettrica attraverso la presa. E così, come la casalinga può avere ogni tipo di qualità o difetto personale, ma basta che mette la spina nella presa perché queste qualità o difetti non facciano la differenza ché il suo ferro si riscaldi o meno, allo stesso modo il Papa può essere un santo o molto meno che un santo, ma, se è debitamente nominato o eletto Papa, dal momento che egli impegna le quattro condizioni la sua definizione sarà necessariamente esente da errori.

Ciò significa che ogni volta che il Papa non impegna queste quattro condizioni, a rigor di termini può dire sciocchezze proprio come tutti noi, senza che per questo la Chiesa cessi di essere infallibile. Infatti, l’infallibilità ordinaria di essa è molto più importante di questa infallibilità straordinaria delle definizioni papali; come due numeri precedenti di questi “Commenti” hanno cercato di illustrare con un altro confronto familiare, quello tra una montagna e la sua cima innevata (vedi EC 343 e 344, dell’8 e del 15 febbraio 2014). La neve può fornire una maggiore visibilità, ma il vederla dov’è dipende totalmente dalla montagna che sta sotto di essa. Quindi, una volta che affrontiamo il problema dall’alto, non è così importante per la Chiesa che i Papi conciliari siano fuori di testa. Noi possiamo soffrire adesso per dei Papi insensati, ma la Madre Chiesa rimane serenamente infallibile.


Kyrie eleison.
                                                                                  



settembre 2016

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