Eleison Comments DXCIV

DISCUSSIONS  RENEWED ?  –  I

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  1 dicembre 2018

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo all'incontro del 22 novembre 2018 tra Don Pagliarani, FSSPX, e il Cardinale Levada - Prima parte.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it





La Fraternità ha già condotto discussioni,
Come mai non hanno dissipato le illusioni?


Discussioni rinnovate? - I


L’ultimo comunicato stampa della scorsa settimana del Quartier Generale della Fraternità San Pio X, riguardante l’incontro del giorno precedente tra il Superiore Generale della Fraternità e il capo della Congregazione per la Dottrina della Fede a Roma, suscita un cauto ottimismo; certo controllato, perché, come dice il proverbio, “Il gatto scottato teme (anche) l’acqua fredda”, e i cattolici tradizionali sono stati scottati per gran parte degli ultimi 20 anni dalla politica traditrice di Menzingen, che ha messo l’approvazione conciliare al di sopra della Fede cattolica, pur fingendo sempre di fare il contrario. Tuttavia, c'è spazio per un barlume di ottimismo, perché questo comunicato stampa rimette la dottrina della Fede al primo posto che le spetta.

Altri due proverbi dicono: “Meglio buono che bello” e “I fatti valgono più delle parole”. E così i cattolici che fanno del loro meglio per mantenere la Fede saranno diffidenti per un po’, anche per molto, almeno finché non vedranno le azioni e non solo le belle parole di Menzingen, specialmente quando la conclusione pratica del comunicato stampa è che devono essere riprese le discussioni dottrinali fra Roma e la Fraternità. Discussioni dottrinali? Ma si sono già tenute, tra il 2009 e il 2011, abbastanza a lungo per discutere tutti i temi principali, e abbastanza chiare da dimostrare l’impossibilità di qualsiasi accordo dottrinale tra la Tradizione cattolica e il Vaticano II. Da lì Menzingen abbandonò nel 2012 il buon senso di Mons. Lefebvre: “Nessun accordo pratico SENZA accordo dottrinale”, per sostituirlo con  l’insensatezza del suo successore: “Nessun accordo dottrinale QUINDI un accordo pratico”, che è il diretto opposto! E tale infida direttiva venne seguita docilmente da gran parte di quella che prima era stata la Fraternità di Monsignore…

In questo passaggio da una formula all’altra sta l’essenza del tradimento, che non è una parola troppo forte, perché la formula di Monsignore mette la dottrina della Fede avanti all’approvazione dei Romani conciliari, mentre si può dire che la seconda formula mette la Fede al secondo o terzo posto. Così, da diversi anni ormai, la Fraternità può essere accusata di aver perseguito come sue priorità: per prima il riconoscimento ufficiale da parte della Roma conciliare, per seconda l’unione nella Fraternità e con Roma, e per terza la Fede. Ma qual è il valore cattolico del riconoscimento da parte dei non cattolici, e cioè dei sostenitori del Vaticano II? E qual è per i cattolici l’utilità di un’unità in qualsiasi foggia, dimensione o forma con i conciliari?  Quello che fu deludente nel 2012 è la mancanza di una sufficiente reazione da parte di tanti sacerdoti formati da Monsignore. Ma tutti noi viviamo in un mondo in cui “indottrinamento” è diventata una brutta parola, e in cui la maggior parte delle persone vogliono nella loro testa la poltiglia massonica perché li libera da tutti e dieci i Comandamenti…

Ciò nonostante, i cattolici che vogliono ancora andare in Cielo continuano a volere la Fede, perché, come ci dice Dio Onnipotente nella Sacra Scrittura, senza la fede è impossibile piacere a Lui: infatti, come si potrebbe arrivare al Suo Cielo senza piacere a Lui (Ebrei XI, 6)?  Tali cattolici, quindi, scottati dalla travolgente apostasia che li circonda, potrebbero trarre quantomeno un barlume di speranza dal comunicato stampa di cui sopra, perché almeno a parole esso annuncia l’intenzione di Menzingen di rimettere al primo posto la dottrina della Fede, come questi “Commenti” diranno la prossima settimana. (Nel frattempo un atto che il nuovo Superiore Generale potrebbe immediatamente compiere è quello di rendere pubblica una chiara e corretta sintesi del resoconto delle discussioni dottrinali del 2009-2011, cosa che ci era stata promessa all'epoca e che è rimasta una promessa mai mantenuta.)

Tuttavia, Don Pagliarani avrà la visione e la forza d’animo per mettere in atto gli atti corrispondenti alle sue parole?  Solo il tempo lo dirà. In tutta onestà, egli ha ancora bisogno di tempo per far girare in mare la grande petroliera, e secondo questi “Commenti” ha bisogno sicuramente - o  in ogni caso - delle nostre preghiere. Che la Madonna sia con lui, se veramente intende assumersi il pesante compito che gli sta di fronte di raddrizzare la Fraternità. Compito che rischia di essere una lotta!

Kyrie eleison.
                                                                                  


dicembre 2018

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