Eleison Comments DXCV

DISCUSSIONS  RENEWED ?  –  II

Commenti settimanali di

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  8 dicembre 2018

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo all'incontro del 22 novembre 2018 tra Don Pagliarani, FSSPX, e il Cardinale Levada - Seconda parte.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
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Se qualcuno ha una mente veramente cattolica,
Il Vaticano II deve lasciarselo alle spalle.


Discussioni rinnovate? - II

Il comunicato stampa ufficiale del Quartier Generale della Fraternità San Pio X di venerdì di due settimane fa, relativo all’incontro del giorno precedente tra il Superiore Generale della Fraternità e il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede a Roma, è pieno di buone parole. Resta da vedere come queste parole si tradurranno in atti da parte del nuovo Superiore Generale.

Il comunicato stampa contiene sette paragrafi. I primi due paragrafi introducono il Cardinale Ladaria e Don Pagliarani con i rispettivi assistenti, e affermano che è stato il Cardinale ad invitare Don Pagliarani a Roma per discutere lo stato delle relazioni fra Roma e la Fraternità, perché esse potrebbero evolvere dopo l’elezione di Don Pagliarani come nuovo Superiore Generale della Fraternità nel luglio scorso. Il terzo e quarto paragrafo collocano il problema fra Roma e la Fraternità esattamente al suo posto: nell’ambito della dottrina.
Eccoli qui, nel testo integrale:—

(3) Nel corso dell’incontro con le autorità romane è stato ricordato che il problema di fondo è esattamente dottrinale e né la Fraternità né Roma possono eluderlo. E’ a causa di questa divergenza dottrinale irriducibile che ogni tentativo di elaborare una bozza di dichiarazione dottrinale accettabile per le due parti non è giunto in porto da sette anni. E questo perché la questione dottrinale rimane assolutamente primaria. (4) La Santa Sede non dice altra cosa quando afferma solennemente che la definizione di uno statuto giuridico per la Fraternità potrà farsi solo dopo la firma di un documento a carattere dottrinale.

Tuttavia, il quinto paragrafo arriva a concludere che “Tutto spinge la Fraternità a riprendere le Discussioni teologiche”, il cui scopo non è tanto di convincere i Romani, quanto di portare davanti alla Chiesa la testimonianza incondizionata della Fede. Gli ultimi due paragrafi esprimono la fiducia della Fraternità nella Provvidenza. Il suo futuro è nelle mani di Dio e della Sua Santissima Madre (Fine del comunicato stampa).

Ahimè, ci si può anche chiedere se sia utile o prudente cercare di riaprire le Discussioni Dottrinali con questi Romani. Uno dei quattro rappresentanti della Fraternità espresse un commento sui quattro rappresentanti romani, dopo l’ultima serie di tali Discussioni tenutesi dal 2009 al 2011: “Sono malati di mente, ma sono loro che hanno l’autorità”. Questo commento non era inteso in maniera personale, ma testimoniava con precisione l’incapacità dei neomodernisti romani di cogliere l’essenza stessa della dottrina cattolica, cioè il suo carattere oggettivo, che non consente alcuna interferenza soggettiva.
Dio Onnipotente significa ciò che Egli dice, ed Egli lo dice attraverso la Sua Chiesa, e quindi non si può parlare di rimodulare per i tempi moderni – come ha fatto il Vaticano II – ciò che la Sua Chiesa ha sempre e immutabilmente detto prima del Vaticano II. Come possono allora i Romani di oggi essere fedeli alla Chiesa di Dio e al tempo stesso al Vaticano II senza che le loro menti siano ammalate da contraddizione, o senza che abbiano un’idea completamente falsa della Chiesa?

Stando così le cose, sarà interessante vedere come verrà presentata la prospettiva di una riapertura delle Discussioni dottrinali, se e quando la Santa Sede emetterà un comunicato stampa sulla stessa riunione del 22 novembre. Essi vogliono certamente le Discussioni, nella speranza di attirare il nuovo Superiore Generale fuori dalla sua inespugnabile fortezza della dottrina della Chiesa, ma la loro dottrina conciliare può essere solo falsa in quanto si discosta dalla Tradizione. E così i due grandi argomenti a loro disposizione potranno essere, come sempre, autorità e unità, trascurando la dottrina. Ma che cos’è l’autorità cattolica quando non è più al servizio della Verità? E che cos’è l’unità cattolica se si realizza intorno ad un cumulo di menzogne insidiose (Vaticano II)? Ahimè, l’autorità e l’unità sono le uniche gambe su cui questi Romani conciliari possono stare in piedi.

Perciò, onorevole Superiore Generale, ecco un atto per dare seguito concretamente alle sue parole: perché non rendere pubblica una sintesi chiara e corretta del resoconto delle ultime discussioni dottrinali del 2009–2011? Sosterrà così i suoi bei paragrafi dottrinali del 23 novembre con un vero e proprio atto dottrinale!

Kyrie eleison.
                                                                                  


dicembre 2018

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