Informativa del Presidente della
Federazione Internazionale “Una Voce”
sull'incontro avuto col Card. Castrillon il 13 marzo 2004



 
 
Il Dott. Ralf Siebenbürger, nuovo Presidente della Federazione Internazionale “Una Voce” (FIUV), è stato ricevuto dal Card. Castrillon Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, il 13 marzo 2004.
In seguito all'udienza, il  Dott. Siebenbürger ha trasmesso la seguente informativa ai componenti del Consiglio Direttivo della Federazione.
La detta informativa è stata pubblicata su internet il 26 marzo, nonostante dovesse rimanere riservata.

Oggi, alla luce dell'intervista concessa dal Card. Castrillon alla rivista The Latin Mass, riteniamo opportuno che si conosca anche questa informativa, poiché in entrambi i documenti si trattano le medesime questioni.

L'importanza del confronto tra i due documenti sta nelle sfumature che permettono di meglio comprendere il pensiero del Cardinale in ordine alle questioni che ci stanno piú a cuore.

L'intervista del Cardinale ha certamente una valenza di ufficialità tale da porre dei punti fermi sulle questioni trattate, ma l'incontro che lo stesso ha avuto col Presidente della FIUV ha pur sempre un valore dichiarativo non trascurabile, ove si pensi che si è trattato del primo incontro ufficiale tra il Cardinale, Presidente della Pontifica Commissione “Ecclesia Dei”, e il nuovo Presidente della FIUV.

Se tra i due documenti vi sono delle incompatibilità è inevitabile che sorgano degli interrogativi che, a questo punto, possono trovare risposta solo nelle realizzazioni concrete, nei fatti.
Non ci resta che attendere!

Abbiamo sottolineato i punti su cui pensiamo occorra fissare l'attenzione.

Si veda anche l'intervista rilasciata dal Card. Castrillon a Il Giornale, il 31 maggio 2004

Si veda anche il testo in inglese

Cari amici,
il 13 marzo sono stato a Roma, dove ho avuto la possibilità di fare un giro tra i di Dicasteri vaticani. Sono certo che vi interesserà conoscere ciò che ho sentito. Ecco quindi la mia relazione.

Innanzi tutto ho fatto visita a mons. Perl, alla Commissione ED. Egli mi ha detto ? e il card. Castrillon Hoyos me lo ha confermato in seguito ? che le autorità della Santa Sede hanno abbandonato ogni progetto per la creazione di una giurisdizione propria dei fedeli che preferiscono l’Antico Rito (p. e. una Amministrazione Apostolica o qualcosa di simile).
Secondo mons. Perl, questi prelati temono le proteste dei vescovi locali e delle conferenze episcopali. 
Mi ha anche detto che la Santa Sede è stata piuttosto infastidita dalla conferenza stampa del Vescovo Fellay, del 2 febbraio, e dal documento sull’ecumenismo reso pubblico in quella occasione dalla FSPX.

In seguito ho fatto una breve visita alla Congregazione della Dottrina della Fede. Sua Eminenza  il Cardinale Prefetto non ha potuto vedermi. 
Dovevo sottoporgli un problema locale dell’Austria, su incarico di UV Austria, che non è molto significativo per la FIUV. Ho quindi interessata una persona dello staff del Cardinale.

Successivamente, ho incontrato Sua Eminenza il Cardinale Presidente della Commissione ED, nella Congregazione per il Clero. Insieme a me vi erano il Dr. Riccardo Turrini Vita, Presidente di UV Italia, il Prof. Fabio Marino, Presidente del Coordinamento UV delle Venezie, il Prof. Maurilio Cavedini, Presidente di Una Voce Verona, e l’Onorevole Federico Bricolo, Membro del Parlamento Italiano e di UV Verona. Questi tre ultimi avevano una questione circa la comunità dell’Indulto di Verona e l’hanno sottoposta al Cardinale nella seconda parte dell’udienza. 
Il Cardinale ci ha ricevuti molto amichevolmente e ci ha dedicato una buona ora del suo tempo. 
Egli ha tenuto a farci sapere che ama il Rito Antico, con il quale ha celebrato dalla sua ordinazione, nel 1952, al 1965.

Il Cardinale ha ripetuto che è stata abbandonata ogni idea di concederci una giurisdizione propria. Egli ha ricordato che tale giurisdizione propria è stata accordata solo alla Fraternità San Giovanni Vianney di Campos, dal momento che il fondatore di questa Fraternità, il Vescovo de Castro Mayer, si era spinto molto più in là dell’Arcivescovo Lefebvre. Il Cardinale ha sottolineato che l’Arcivescovo Lefebvre non ha mai fondato una struttura propria per la sua fraternità tale da poter essere considerata come un concreto atto scismatico. Al contrario, il Vescovo de Castro Mayer fondò una contro-diocesi che costituì un chiaro scisma. Al fine di risolvere questo scisma è stata accordata alla Fraternità e ai suoi fedeli una propria giurisdizione a Campos. 
Il Cardinale rigetta l’idea di considerare l’Antico Rito come un rito a sé stante, come p. e. il Bizantino o l’Armeno. “Vi è un solo Rito Romano”, ha sottolineato il Cardinale, “e questo Rito Romano ha diverse forme”. Così, secondo lui, l’Antico Rito non è un rito che ha un suo proprio diritto, ma esso e il Novus Ordo sono due forme di un solo e medesimo rito.

Al tempo stesso il Cardinale ha detto che la Santa Sede sta ancora considerando una soluzione che faciliti l’applicazione dell’indulto senza la concessione di una giurisdizione propria, tenendo presente l’opinione detta sopra.

Per quanto riguarda i nostri amici irlandesi, ho fatto presente ciò che è accaduto al Fr. Nevin nella Basilica di San Pietro, annunciando al Cardinale che in merito avrebbe ricevuta una lettera di Fr Nevin.
Il Cardinale ha colto l’occasione per illustrare le ragioni delle enormi restrizioni nei confronti della celebrazione del Rito Antico nella Basilica di San Pietro: la Basilica di San Pietro è il vero cuore della Chiesa, ci ha spiegato, e quindi in questa basilica può essere celebrato un solo rito, quello stesso che si celebra ovunque nella Chiesa Universale. E questo è il Novus Ordo.
(Queste parole appaiono come una contraddizione del Cardinale, secondo cui entrambi i riti, il Novus Ordo e il Rito Antico, non sarebbero due riti differenti, ma un solo e medesimo rito. Inoltre è il caso di ricordare che nel 1992, il Santo Padre stesso ha celebrato una Messa in San Pietro, nella Festa dell’Ascensione di Nostro Signore, col Rito Mozarabico.)

Quando ho chiesto al Cardinale che ogni prete che celebri in latino possa scegliere liberamente tra il Messale del 1962 e il Messale del 1970, il Cardinale ha subito ricordato qualcosa circa l’autorità dei vescovi locali.

Visto che l’udienza era incominciata alle 11, alla fine si era fatto mezzogiorno. Il Cardinale ha invitato la delegazione di UV a pregare l’Angelus con lui e l’insieme dello staff della Congregazione per il Clero. L’Angelus è stato recitato in latino.

Vostro in Domino
Ralf Siebenbürger
Presidente di Una Voce Internazionale.



Testo inglese

http://www.seattlecatholic.com/misc_20040326.html

Seattle Catholic 
A Journal of Catholic News and Views
26 Mar 2004

Una Voce International President Gives Report of His Visit to Rome

Dear friends, 
On March 13th, I was in Rome where I had the opportunity to make a tour through the Vatican Dicasteries. You surely will be interested in learning what I heard there. So, here is my report: 
At first, I visited Msgr Perl in the ED Commission. He told me - and Card. Castrillon Hoyos afterwards repeated it - that the Holy See authorities have dropped any plan to create a proper jurisdiction for faithful who prefer the Ancient Rite (i.e. Apostolic Administration or something similar). 
According to Msgr Perl, these Officials are afraid of protests from the local bishops and bishops' conferences. He also said that the Holy See was quite annoyed by Bishop Fellay's press conference on February 2nd and the document published on ecumenism at that occasion by the FSPX. 

Afterwards I made a short visit in the Congregation for the Doctrine of the Faith. His Eminence the Cardinal Prefect was not allowed to see me. My purpose there had to do with a local Austrian problem that the UV Austria had asekd me to bring to the Congregation of the Faith and which has no significance for the FIUV. I succeeded to present it to a person of the Cardinal's personal staff. 

Then, I met His Eminence the Cardinal President of the ED Commission in the Congregation for the Clergy. In my retinue were Dr. Riccardo Turrini Vita, President of UV Itala, Prof. Fabio Marino, President of the Coordinamento UV delle Venezie, Prof. Maurilio Cavedini, Chairman of UV Verona and the Right Honourable Federico Bricolo, Member of the Italian Parliament and of UV Verona. 
The three latter had a special problem of the Indult community at Verona which they brought the Cardinal to know in the last part of the audience. The Cardinal received us quite friendly and gave us a whole hour of his time. He made an emphasis that he loves the Ancient Rite which he had celebrated himself between his ordination in 1952 and 1965. 

The Cardinal repeated that they dropped any idea to give us a proper jurisdiction. He mentioned that such a proper jurisdiction had only been granted to the Fraternity of St John Vianney at Campos, as the founder of that Fraternity, Bishop de Castro Mayer, had gone much farther than Archbishop Lefebvre. The Cardinal underlined that Archbishop Lefebvre had never founded a proper structure of his fraternity that could be considered as a concrete act of schism. In contrary, Bishop de Castro Mayer had founded a counter-diocese which had been a clear schism. In order to solve this schism, the proper jurisdiction had been granted to the Fraternity and to ist faithful at Campos. The Cardinal rejected the opinion to regard the Ancient Rite to be a rite for its own like f. e. the Byzantinian or the Armenian Rite. "There is only one Roman Rite", underlined the Cardinal verbally, "and this Roman Rite has different forms." So, according to him, the Ancient Rite is not a rite in its own right, but the Ancient Rite and the Novus Ordo are two forms of one and the same rite. In the same time, the Cardinal said that The Holy See is still looking for a solution for the easier application of the indult without granting us a proper jurisdiction, keeping in mind the above-mentioned opinion. 
With regard to our Irish friends: I mentioned what had happened at St Peter's Basilica to Fr Nevin and announced the Cardinal that he would get a letter from Fr Nevin on this issue. 
The Cardinal took this as an occasion to tell the reason why there are such enormous restrictions for the celebration of the Ancient Rite at St Peter's Basilica: St Peter's basilica is the very heart of the Church, he explained to us, and for that, there shall only one rite be celebrated in this basilica, and this is the rite that is celebrated everywhere in the Universal Church. And that is the Novus Ordo.
 (These words seem to be somehow a self-contradiction to the Cardinal's own words according to which both, the Nous Ordo and the Ancient Rite, were not two different rites, but one and the same rite. And besides, it is possible to remind that in 1992, the Holy Father has himself celebrated a Mass at St Peter's at the Feast of the Ascension of Our Lord in the Mozarabian Rite.) 
When I asked the Cardinal that every priest celebrating in Latin should have the free choice between the Missal of 1962 and the Missal of 1970, the Cardinal just spoke something about the authority of the local bishops. 
As the audience had started at 11 AM, it was high noon at the end of our meeting. The Cardinal invited the UV delegation to pray the Angelus together with him and the whole staff of the Congregation for the Clergy. The Angelus was prayed in Latin. 

Yours in Domino, 
Ralf Siebenbürger 
President of Una Voce International 

Si veda l'intervista rilasciata dal Card. Castrillon alla rivista inglese The Latin Mass, il 3 maggio 2004
Si veda l'intervista rilasciata dal Card. Castrillon a Il Giornale, il 31 maggio 2004


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