L’ottobre scorso il Portugal News ha riportato la novità
di un congresso interreligioso tenutosi a Fatima, uno dei luoghi più
sacri del cattolicesimo, nel corso del quale rappresentanti delle grandi
religioni avrebbero esaminato, a quanto sembrava, la possibilità
di aprire il santuario a qualsiasi confessione. Benché il settimanale
abbia ricevuto molte lettere di felicitazioni per il suo servizio sul congresso,
non sono mancati i gruppi che hanno espresso delle critiche, sostenendo
che Fatima rimarrebbe esclusivamente cattolico.
Ciò nonostante possiamo annunciare che i primi
passi per la conversione di Fatima in un centro pluri-confessionale, probabilmente,
sono stati già fatti. Il 5 maggio, SIC e SIC Noticias hanno riferito
che nella Cappella delle Apparizioni, a Fatima, si è svolto un servizio
religioso indù. Il servizio diffuso su SIC sembra proprio confermare,
in qualche misura, la notizia riportata a ottobre dal Portugal News.
Una sessantina di indù, guidati da un prete, sono
giunti da Lisbona per rendere omaggio alla dea Devi, divinità della
natura. Il reporter di SIC ha descritto gli indù che, prima di partire,
si sono riuniti nel loro tempio per pregare e adorare le diverse statue
degli dei indù. Arrivati a Fatima, si sono diretti verso la Cappella
delle Apparizioni dove il prete indù ha diretto delle preghiere.
Il reporter televisivo ha fatto il seguente commento:
“È questo un momento unico e senza precedenti
nella storia del santuario. Il prete indù, o Sha Tri, recita all’altare
la Shaniti Pa, o preghiera per la pace.”
Si vedono gli indù che si tolgono le scarpe prima
di accostarsi alla balaustra del santuario, mentre il prete recita le preghiere
all’altare del santuario. Nel corso del servizio si sente il rettore
del santuario, padre Luciano Guerra, che dice:
“Questi incontri ci danno la possibilità
di ricordarci che viviamo in una comunità”.
Dopo aver adorato i loro dei e pregato nella Cappella,
si vedono gli indù che vengono guidati in una sala in cui si trova
un plastico della nuova controversa basilica, già in costruzione.
In un contesto, che il commentatore qualifica come diplomatico, ogni indù
è accolto personalmente dal vescovo di Leiria-Fatima, che si inchina
di fronte al prete indù ripetendo il suo gesto di saluto. Si vede
allora il prete indù che pone sulle spalle del rettore del santuario
di Fatima e del vescovo, uno scialle indù. Il reporter descrive
la scena ai telespettatori:
“Sulle spalle dei più alti rappresentanti
della Chiesa a Fatima, il prete indù pone uno scialle che porta
delle iscrizioni della Bagavad Gita, uno dei libri sacri dell’induismo”.
Il servizio si conclude con delle scene che riprendono
il prete indù che accende una candela nel santuario, mentre gli
altri indù danzano all’esterno della Cappella delle Apparizioni
cantando le lodi dei loro dei. Il commentatore televisivo conclude dicendo:
“Nel 1982, un guru, gran sacerdote indù,
è venuto a Fatima da Bombay … Ha firmato il libro d’onore subito
dopo la firma di papa Giovanni Paolo II e sulla stessa pagina su cui aveva
firmato madre Teresa di Calcutta.”
Altre reazioni al rituale indù: un vecchio fedele
della diocesi di Leiria-Fatima, meno disponibile a che si apra il santuario
ad altri culti e religioni, ha dichiarato al Giornale di Leiria:
“Capisco che si apra il luogo ad altre religioni,
ma non sono d’accordo con la pratica di rituali non cattolici all’interno
della parte più sacra dei santuario”.
Il vescovo della diocesi, Dom Serafim Ferreira y Silva,
ha un’opinione diversa. Ad un giornale della regione ha dichiarato:
“Non vogliamo essere dei fondamentalisti, ma siamo
sinceri e onesti”.
Portugal's National Weekend Newspaper (22 mai 2004)
http://the-news.net/cgi-local/story.pl?title=Hindus%20worship%20at%20F%E1tima%20altar&edition=755
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