Vista parziale esterna
La croce a terra è un parto dell'estro dell'artista,
che è poi il motivo vero per cui si fanno chiese come queste
Questo dovrebbe essere l'ingresso
Come si può notare dalla foto qui a fianco, oltre
allo squallore assolutamente ingiustificato, la cosa che risalta è
quest'idea di mettere una croce “di luce”.
Una sorta di banalità da bambini dell'asilo, che
rivela un'autocompiacenza che rasenta il patologico.
Delle esigenze della chiesa, del culto, dei fedeli e
del rispetto delle cose sacre non v'è neanche l'ombra: nonostante
tanta pretesa luce.
Per far posto alla volontà di potenza dell'ideatore,
si è pensato bene di mettere in un fianco financo l'altare (sempre
che si possa ancora usare questo termine).
Tutto qui è decentrato, a testimonianza del fatto
che ci troviamo al cospetto di un macroscopico esempio di caos architettonico,
che si tradurrà inevitabilmente in caos liturgico e quindi in caos
dottrinale.
C'è da chiedersi di che razza di tempio si tratta,
di che razza di religione e, inevitabilmente, di che razza di preti e di
vescovi,
Se si pensa che questa roba è stata anche premiata,
e che della giuria facevano parte anche preti e monsignori, non si può
fare a meno di pensare che lo stato di apprendimento della religione cattolica
da parte di costoro è davvero di un livello molto basso: una
condizione questa alla quale Roma dovrà portare rimedio il prima
possibile, perché diversamente la crisi della Chiesa si accentuerà
ancora con ulteriori gravi danni per la salvezza delle ànime dei
fedeli. |
Vista parziale esterna
Si nota una grande fessura a forma di croce, una di
quelle che permette di chiamare questa chiesa: “della luce”
Ed ecco l'interno della chiesa

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