CHIESE  POSTCONCILIARI

LA  CHIESA  DI  SANTA  MARIA

a  Marco de Canaveses, vicino Oporto, Portogallo

“opera”  realizzata dal famoso “architetto” Alvaro Siza
a cui è stato assegnato il premio “Frate Sole” nel 2000



Nella motivazione per l'assegnazione del premio si diceva:
“La Commissione ha riconosciuto in quest’opera valori di alta significazione plastica e poetica, 
generatori di un senso di spazialità sacra ottenuti per mezzo di forme e materiali
                essenzialmente minimali ed esemplarmente elementari come materia e come trattamenti.”

Resta da concludere che, se per caso, qualcuno non cogliesse la “spazialità sacra”
generata da questa supposta chiesa, o è un cretino o è un insensibile incompetente.
Veramente vi è anche la possibilità che si tratti di un vero cattolico,
di quelli ancora non contaminati dalla lebbra modernista e postconciliare.

Su questo “grande architetto” si veda la nota relativa


Una veduta aerea della chiesa e del centro parrocchiale.
Attenzione! La chiesa in questione non è quella piccola un po' sulla destra, quella con le croci:
quella è la vecchia cappella del posto costruita quando nella Chiesa andava tutto per il verso sbagliato.
La nuova chiesa, invece, è quella grande in primo piano, proprio quella che non è sovrastata da alcuna croce.
Oggi, che finalmente la Chiesa è al passo coi tempi e tutto va bene, la croce non si usa più.
Forse è per questo che questo “capolavoro” è stato premiato.



 

Questo è il lato dell'ingresso, con la porta incassata tra due pareti.
Nella motivazione per l'assegnazione del premio, questa stramberia dell'ideatore viene segnalata così:
“L’interno, il cui accesso è appena preannunciato dall’invito formato dalla rientranza simmetrica del fronte principale, coperto solo di cielo, … ” 

Non vogliamo infierire: ma come si fa, leggendo una cosa siffatta, ad evitare di pensare che per scrivere corbellerie del genere non vi è certo bisogno di istituire una giuria e un apposito premio.
Via! … siamo seri!
O si tratta di colpevole aria fritta o di complicati contorcimenti mentali. In entrambi a casi è bene che qualcuno provveda.

Questo lato della chiesa, il posteriore, corrisponde a quello che un tempo era l'esterno dell'abside, che ovviamente si presentava con forma convessa, corrispondente al concavo dell'abside stessa.
Tanto per non smentirsi, al pari di tutte le depravazioni architettoniche moderne, anche questa chiesa presenta una inversione dei simboli.

Purtroppo non abbiamo un'immagine dell'interno, ma possiamo aiutarci con la segnalazione contenuta nella motivazione per l'assegnazione del premio:
“Le due forme convesse, che sorgono a fianco dell’altare, generano una proiezione energetica dello stesso verso l’assemblea, … ”
Ovviamente, le due forme convesse corrispondono ai due concavi che si vedono nella foto.

Abbiamo avuto occasione altre volte di indicare il significato della forma concava dell'abside, ma riteniamo che non faccia male ricordarlo.

La pianta tipica del Tempio cristiano è la stessa Croce di Cristo. Questa Croce, si presenta sempre distesa sul piano. I due bracci centrali (o verticali) corrispondono alla lunghezza della navata. I due bracci laterali (o orizzonatli) corrispondono ai due transetti, i quali possono presentarsi come tali fin dall'esterno oppure possono essere ricavati all'interno dalla dipartizione della navata centrale. I quattro bracci si incontrano in un dato punto che corrisponde alla posizione dell'Altare o, comunque, alla posizione del presbiterio.
Questa rappresentazione, basata sulle quattro linee che formano la croce, costituisce la raffigurazione simbolica della terra: il luogo ove stanno gli uomini, i fedeli. Ma la chiesa è un luogo sacro, cioè un luogo separato dal resto del mondo ordinario, la cui funzione è quella di permettere l'esistenza in terra di un apposito spazio ove i fedeli possano incontrarsi in modo particolare con Dio e con la Sua Grazia. In altri termini si può dire che si tratta di un luogo sacro in cui si manifesta eminentemente la presenza divina.
Un tale spazio, a cui in ultima analisi corrisponde la totalità dell'universo, deve quindi comprendere anche la raffigurazione simbolica del cielo. Se la terra è raffigurata simbolicamente dalle quattro linee (corrispondenti ad un quadrato), il cielo sarà simbolicamente raffigurato da un semicerchio o da un arco di cerchio (corrispondenti al cerchio stesso, come si vede nella raffigurazione simbolica dei Cori celesti).
Il semicerchio in questione è quello che forma l'abside, che viene così a trovarsi “in cima” alla croce.
In molte chiese, anche a pianta romanica (crociata) oltre all'abside è presente anche la cupola, in perfetta corrispondenza con l'incrocio dei bracci della croce. Il che rafforza ulteriormente la disposizione simbolica qui accennata.
Se in una chiesa viene a mancare l'abside è come se venisse a mancare il cielo, che sovrasta la terra e la proietta verso Dio. 

Ora, gran parte delle chiese moderne ignorano volutamente e colpevolmente tutto questo, nonostante ci si continui a riempire la bocca di “ritorno alle origini”. Si realizza così, in maniera scientifica, la demolizione della chiesa edificio e contemporaneamente della Chiesa Corpo di Cristo.

Cosa dire allora di questa pretesa chiesa moderna e di chi l'ha premiata, con la sua palese inversione simbolica, tale che al posto dell'abside vi sono due superfici convesse, quasi a raffigurare doppiamente l'estraneazione del cielo nei confronti dei fedeli? 
E se i fedeli non hanno più il cielo a cui rivolgersi, non diventa inevitabile che finiscano col rivolgersi agli inferi, come sembra voler indicare questa stessa forma sblasfema?


 





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