NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

I FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA CACCIATI 

DAL SANTUARIO DI CASTELPETROSO (IS) 



ATTO  SECONDO

ALLA  CACCIATA  DEI  FRANCESCANI  DELL'IMMACOLATA

ERA  GIÀ  TUTTO  PRONTO  PER  STRAVOLGERE  LA  LITURGIA

NEL  SANTUARIO  DELLA  BEATA  VERGINE  ADDOLORATA
 

Se qualcuno avesse avuto dei dubbi sulle reali intenzioni della Curia di Campobasso-Bojano circa la cacciata dei Francescani dell'Immacolata dal Santuario di Castelpetroso (cui abbiamo parlato poco tempo fa), avrà di 
che riflettere nel considerare come sia stato possibile che nel corso della prima settimana di gennaio 
(i Francescani sono andati via alla fine di dicembre) si sia potuto trasformare il santuario 
nella maniera che si può vedere osservando queste foto.



 
 

Qui si vede l'interno del Santuario com'era ancora 
a dicembre 2005. 
Anche se non si vede bene (si può vedere meglio nella foto sottostante), tra le due colonne in fondo è posizionato l'altare “verso il popolo”. Dietro di esso vi è il vecchio altare “ad Dominum”, sovrastato dall'immagine della Beata Vergine Addolorata di Castelpetroso.
La chiesa ha una pianta ottogonale, come si può intuire dal rosone centrale a pavimento, ma con la collocazione dell'altar maggiore di fronte all'ingresso veniva mantenuto l'asse di orientamento che portava dal luogo profano (l'ingresso) al luogo divino (l'altare), così da segnare il senso del percorso della stessa vita del fedele, che, per mezzo della Chiesa, si porta dalla sua condizione umana al suo destino divino.

Qui si vede l'interno del Santuario, com'è stato trasformato nei primi giorni di gennaio 2006.
L'altare è stato posto al centro della chiesa, in corrispondenza del rosone ottogonale che si può vedere a pavimento nella foto a sinistra. 
In tal modo questa chiesa ha perso ogni orientamento.
A nulla vale la collocazione della Croce a fianco del nuovo altare, poiché il punto focale per i fedeli sarà solo il nuovo altare, per di più a forma ottogonale fin dagli scalini che lo tengono rialzato. Anche questa forma rivela la precisa volontà di realizzare un centro artificiale.


 

 
 

Questa foto ritrae l'addobbo della chiesa in occasione
del Corpus Domini del 2003.
L'infiorata si snoda lungo l'asse della chiesa che porta
dall'ingresso all'altare. L'altare moderno è posto tra le due colonne che segnano l'accesso al presbiterio. In fondo si notano i seggi del celebrante e dei ministri, posti purtroppo davanti al vecchio altar maggiore, a causa dello sconquasso prodotto della riforma liturgica postconciliare.
Sulla sinistra, accanto all'altare moderno, si vede l'ambone
ricavato con un rialzo che gira intorno alla colonna.

Questo è il nuovo altare posto al centro.
Come si vede, guardando in prospettiva l'altare della Vergine Addolorata, si è trasferito il punto focale dalla Vergine al centro dell'edificio, costringendo così i fedeli a centrare la loro attenzione sul quello che accade sull'altare, relegando di fatto la Vergine e Gesù morto in un angolo della chiesa.


 

Questa foto ritrae l'addobbo della chiesa in occasione del Corpus Domini 2005.
Questa vista dall'alto permette di rendersi conto di alcuni elementi importanti del cambiamento apportato.
Come si vede i banchi sono posti in modo da convergere verso l'altare, quindi verso il vecchio presbiterio e il vecchio altare della Vergine.
Il punto in cui sono posti i due primi banchi centrali corrisponde al centro della chiesa, come si può intuire dalla convergenza del disegno del pavimento.
Adesso l'altare è stato spostato proprio su questo centro, come si vede nella foto a fianco.
Come si può facilmente intuire, i fedeli non avranno più di fronte la Vergine Addolorata (nonostante ancora disturbata della presenza del celebrante in primo piano): ma i loro occhi saranno rivolti solo verso la tavola intorno alla quale si muoveranno i vari personaggi del moderno servizio liturgico.

Lo spostamento dell'altare al centro ha prodotto la collocazione periferica di tutte le sei cappelle laterali, come si vede nella foto che inquadra una di esse. Stessa sorte è toccata alla cappella principale con l'altar maggiore e la raffigirazione della Vergine Addolorata che contempla il Figlio morto.
Di fatto i fedeli volgono le spalle a tutte le sette cappelle e a tutti i sette altari della chiesa, e la loro attenzione viene concentrata sul celebrante. Se prima si poteva biasimare l'eccessiva esposizione del celebrante rivolto verso i fedeli, oggi si deve senz'altro condannare questa sua collocazione centrale che finisce col sostituirsi alla centralità di Cristo.
Qui non si converge più verso Dio, ma verso l'uomo


 
Per meglio intendere come sono andate le cose, abbiamo
riprodotto qui a fianco la pianta del Santuario.
La scritta “AAD” indica la posizione dell'altare vecchio, quello rivolto “ad Dominum”.
La scritta “AVP” indica la posizione dell'altare moderno, quello rivolto “verso il popolo”.
La scritta “AN” indica la posizione dell'altare come è collocato adesso, quello che in pratica è rivolto verso niente.
Questo nuovo posizionamento dell'altare, ha imposto la
ricollocazione dei banchi, i quali oggi convergono tutti
verso il centro. In tal modo è stata annullata la focalizzazione visiva dei fedeli nei confronti della B. Vergine Addolorata.
Ovviamente ci si chiede, quale impellente necessità abbia
mai potuto esigere questa ridicola novità.
Ci si chiede anche com'è stato possibile che nel giro di qualche settimana si sia potuto approntare il tutto.
Pare evidente, a chiunque, che fosse già tutto pronto, visto che ai Francescani non sarebbe stato permesso rimanere un minuto di più. I Francescani dell'Immacolata, infatti, non avrebbero mai potuto accettare lo stravolgimento della liturgia, inevitabilmente derivante dalla nuova posizione dell'altare. 
Perché tale stravolgimento?
Qualcuno pensa che molto probabilmente, con l'altare al centro, sarà possibile favorire la celebrazione della Messa secondo lo stile dei Neocatecumenali.
Come si dice: a pensar male si fa peccato, ma si indovina…, soprattutto oggi con i nuovi preti della nuova chiesa.
D'altronde, noi abbiamo già pubblicata, tempo fa, una foto in cui Mons. Dini, Vescovo di Campobasso-Bojano, celebra una Messa su un tavolo addobbato secondo lo stile neocatecumenale.
La riproduciamo qui sotto.

Si può facilmente notare il tavolo gigantesco, bordato di fiori, con, in primo piano, il famoso candelabro a nove
braccia tipico delle celebrazioni neocatecumenali. Peraltro, come lascia intendere il grande manifesto dietro il celebrante,
non si tratterebbe nemmeno di una chiesa, ma di un locale occasionale, così che si deve pensare che il tavolo sia stato volutamente predisposto in tal modo, come se il vescovo celebrasse solo secondo le norme neocatecumenali piuttosto
che secondo le norme liturgiche in uso nella Chiesa Cattolica.
Cosa si potrebbe infatti dire a giustificazione del fatto che non si vede una croce, come se non si trattasse di un rito cattolico?


gennaio 2006



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