Comunicato stampa 
della Fraternità Sacerdotale San Pietro
(precisazioni dopo il comunicato del 12 febbraio 2000)


 
Il presente comunicato intende apportare le necessarie precisazioni a riguardo della dichiarazione del 12 febbraio scorso.
Allo stato attuale delle cose, il testo definitivo dell’accordo raggiunto dai membri della Fraternità San Pietro non può essere pubblicato: lo stato di salute del Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Sua Eminenza il Cardinale Felici, impedisce che tale testo, ad uso soprattutto interno della Fraternità, possa essere confermato dall’autorità competente.
Ciò nonostante, questa dichiarazione comune, approvata dalla grande maggioranza dei membri incardinati nella Fraternità, impegna costoro fin da adesso.
È chiaro che le Responsa Officialia di Sua Em.za il Cardinale Medina affermano un diritto generale dei preti della Chiesa Cattolica di rito latino, e cioè che essi possano celebrare la Messa secondo il nuovo rito. È altrettanto chiaro che la Fraternità San Pietro, in quanto società, ha ricevuto nel 1988 il diritto particolare di usare in maniera permanente i libri liturgici in vigore nel 1962. La questione dei rapporti che intercorrono esattamente tra il diritto generale e il diritto proprio non è ancora chiarita. Tale questione tocca anche il fine specifico della Fraternità e i motivi che permettono di aderire liberamente ad essa. In seguito alla nostra assemblea generale del febbraio scorso e alle richieste dell’autorità romana, è stato costituito un comitato che ha il compito di approntare i chiarimenti relativi a questa questione e di proporli al Capitolo Generale che si terrà nel prossimo mese di luglio.
Anche per delle ragioni di identità e di unità, i membri della Fraternità San Pietro hanno deciso di rinunciare esplicitamente all’uso del diritto di celebrare la Messa secondo il Novus Ordo Missae. Tuttavia, quei membri che lo desiderano, potranno concelebrare la Messa crismale con l’Ordinario locale, dando cosí un segno di unità col Vescovo.
Questo accordo intende preservare innanzi tutto l’unità della nostra Società e l’attenzione per i nostri fedeli. In questo spirito ogni membro si impegna a rispettarlo sia nella forma sia nel contenuto, in fedele obbedienza alle legittime autorità della Chiesa.
Brannay, 30 marzo 2000
Joseph Bisig, 
Superiore Generale della FSSP
(Comunicato diramato dalla FSSP il 30 marzo 2000)
 


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