La terra piatta?

I retroscena di una falsificazione

Parte terza



Articolo di Don Frédéric Weil, FSSPX



Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità



Cattedrale di Reims, XIII secolo:
Cristo tiene il globo terrestre nella mano sinistra


No, la falsificazione di cui parleremo non viene dalla NASA, ma riguarda l’idea radicata e tuttavia falsa di un Medioevo «terrapiattista», e le basi ideologiche di questo mito. Dopo aver confutato il mito di un Medioevo che pensava che la terra fosse piatta, e illustrato la maniera con cui si è imposta questa idea, occorre considerare l’insegnamento della Santa Scrittura e della Chiesa.


La Bibbia è “piattista”?

Nel tribunale del «piattismo», Voltaire chiama sul banco degli accusati la Santa Scrittura.
Con la velenosa ironia che lo caratterizza, egli scrive: «Il giusto rispetto per la Bibbia, che ci insegna le più necessarie e sublimi verità, è stato la causa di questo errore universale tra noi. Si era trovato nel salmo 103 che Dio ha steso il cielo sulla terra come una pelle» [1].

Certo, se vogliamo estrarre dalla Scrittura un’ammissione di «piattismo», possiamo sempre applicare questa idea preconcetta ad un versetto che faccia meglio al caso [2]. È possibile anche il contrario, dato che la Vulgata designa regolarmente la Terra come «orbis», che noi traduciamo facilmente con «globo» [3].

Ma piuttosto che soffermarci su questi sterili dibattiti, ricordiamo questo principio cattolico ben conosciuto: la Scrittura si deve leggere alla luce dell’interpretazione dei Padri. Ora, Voltaire non è un Padre della Chiesa. Lasciamo quindi la parola alla rimarchevole saggezza di San Basilio di Cesarea († 379):
«I fisici che hanno trattato del mondo, hanno parlato molto della figura della terra, hanno esaminato se si tratta di una sfera o di un cilindro, se somiglia ad un disco, se è arrotondata da tutti i lati o se ha la forma di un furgone, se è vuota nel mezzo; perché queste sono le idee che i filosofi hanno avuto, e con le quali si sono combattuti l’un l’altro [4].

«Quanto a me, non disprezzerò la nostra formazione del mondo perché il servo di Dio, Mosè, non ha parlato della forma della terra, perché non ha detto che la sua circonferenza è di 180.000 stadi [5]; perché non ha misurato lo spazio d’aria in cui si estende l’ombra della terra quando il sole ha lasciato il nostro orizzonte; perché non ha spiegato come questa stessa ombra, avvicinandosi alla luna, provochi le eclissi.

«Poiché ha taciuto su questi punti che, essendo inutili per noi, non ci interessano, devo sminuire gli insegnamenti dello Spirito Santo paragonandoli alla stolta sapienza [del mondo]? O non dobbiamo forse glorificare Colui che, lungi dal divertire la nostra mente con le vanità, ha voluto che tutto fosse scritto per l’edificazione e la salvezza delle nostre anime?

«Mi sembra che, non avendo capito questo, alcuni abbiano cercato, alterando il significato e usando interpretazioni figurative, di dare alle Scritture una profondità presa in prestito. Ma questo significa essere più saggi degli oracoli dello Spirito Santo e, con il pretesto dell’interpretazione, introdurre nel testo pensieri personali. Prendiamo dunque [questi oracoli] come sono scritti». Omelie sull'Esamerone, h. IX.

Un’osservazione simile si trova in Sant’Agostino, a proposito del movimento degli astri: «Mai il Vangelo mette sulle labbra del Signore parole come queste: “Vi mando il Paraclito perché vi insegni il corso della luna e del sole”. Gesù Cristo voleva fare dei cristiani, non dei matematici. Su queste materie, gli uomini hanno bisogno solo degli insegnamenti impartiti nelle scuole». Contro Felice il Manicheo, l. I.


La Chiesa è «sferista»?

La Chiesa, quindi, non ha affermato né la piattezza né la rotondità, perché non afferma nulla su questo argomento. Tutti i Padri, i teologi e i Papi che affermano che la Terra è sferica non basano il loro pensiero sulla fede, perché ritengono che la fede taccia su questo argomento. Essi fanno sistematicamente riferimento a «filosofi», «fisici» e «matematici».

Questi forniscono degli argomenti tratti dalla ragione e dall’osservazione: l’ombra della Terra sulla Luna durante le eclissi, l’albero della nave che scompare dopo lo scafo o le nuove stelle che appaiono all’orizzonte durante i viaggi. Questo è un punto importante, perché il mito voleva far credere che la fede fosse esclusiva della scienza.

Ciò significa perdere una contestualizzazione elementare che misuri la trasmissione delle idee. Con tali amalgami si potrebbe anche dire che il terzo millennio è “terrapiattista” se si giudica da certi video presenti su Internet: questo vuol dire prendere per norma una tesi marginale. Ancora oggi non è raro vedere Cosma citato come il riferimento che non è mai stato.

Il credente sarebbe stato portato a cercare la verità solo nella fede, senza lasciare spazio alla ragione. Ma non è questo il modo di pensare della Chiesa. I Padri della Chiesa si sono preoccupati solo di rifiutare l’idea dell’eternità del mondo trasmessa dalla cosmologia antica. La cosmologia moderna non glielo rinfaccerà.

Continua


NOTE

1 - Voltaire ha aggiunto le parole «sulla terra», che non si trovano nel versetto citato.
2Certi invocano Isaia (40, 22) che parla del Signore «assiso sul cerchio [gyrum] della terra», Ma il fatto di porre Dio seduto è chiaramente un antropomorfismo da prendere in senso metaforico; è chiaro che non ci si può basare su tale versetto per trarne un significato letterale. C’è anche questo passo di un Salmo: «Io tengo salde le sue colonne» (Sal. 75, 4), ma Sant’Ambrogio dice chiaramente di questo passo: «non possiamo ritenere che si tratti di vere colonne, ma di quella virtù con la quale [Dio] rafforza e sostiene la sostanza della Terra» (P. L. XIV, col. 133).
3 - Cfr. l’Introito della Pentecoste: «Spíritus Dómini replévit orbem terrárum» (Sap. 1, 7).
Il latino orbis è ambiguo perché può significare «cerchio» o «sfera». E’ la stessa ambiguità della parola «rond - rotondo»: si parla di «terra rotonda» per indicare una sfera, ma si parla anche di «tavola rotonda», che tuttavia è piatta.
Il dizionario latino di F. Gaffiot traduce così l’espressione « orbis terræ » : «disco della terra secondo le idee antiche, per noi globo terrestre». Ma è chiaro che F. Gaffiot è tributario del mito. Se si guarda ai testi dei Padri, si vede per esempio Sant’Ambrogio che parla indifferentemente di orbis lunæ e di globus lunæ, cosa che indica che l’orbis è un globo (P. L., t. XIV, col. 127 et 200).
Nel XVI secolo, lo studioso e poeta Jean-Pierre de Mesmes non esista a fare questa applicazione: «Dobbiamo quindi concludere che la massa della terra è rotonda, poiché la sua ombra è rotonda: questo è ciò che confessano i Santi Profeti, chiamando la terra nelle loro mani Orbis terræ» (Institutions astronomiques, chap. 18, p. 54–55).
4 – San Basilio richiama qui le opinioni dei filosofi greci, che non sostengono tutti la sfericità. Citiamo il canonico Copernico che ci informa sugli autori di queste diverse opinioni: «La terra non è piatta, come dicevano Empedocle e Anassimene, né a forma di tamburello, come diceva Leucippo, né a forma di barca, come diceva Eraclito, né cava in altro modo, come diceva Democrito. Né cilindroide, come diceva Anassimandro, né radicata nell’infinito spessore della parte inferiore, come diceva Senofane, ma è assolutamente sferica, come pensano i filosofi» (Copernico, De revolutionibus orbium cœlestium). Questi ultimi filosofi sono essenzialmente Pitagora, Platone e Aristotele. Facciamo notare che l’immaginazione umana va al di là della dualità riduttrice tra disco e sfera.
5 - E’ la misura data da Tolomeo nella sua Geografia. Egli usava lo stadio filotairico, del valore di 210 metri, che dà una circonferenza di 37.800 km. Il valore reale è di 40.070 km. Cfr. Pierre Duhem, Le Système du monde, t. II, p. 7.









agosto 2023

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