La terra piatta?

I retroscena di una falsificazione

Parte quarta



Articolo di Don Frédéric Weil, FSSPX



Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità



Eclissi di sole - in Imago mundi di Gossuin de Metz (1246)


No, la falsificazione di cui parleremo non viene dalla NASA, ma riguarda l’idea radicata e tuttavia falsa di un Medioevo «terrapiattista», e i retroscena ideologici di questo mito. Dopo aver confutato il mito di un Medioevo che pensava che la terra fosse piatta, e illustrato la maniera con cui si è imposta questa idea, occorre considerare la discendenza del mito.


L’inerzia di una falsificazione

Tutti questi elementi [vedi la parte 3] potrebbero fuorviare i non-iniziati, ma non  possono impressionare uno storico appena serio. I primi propagatori sono stati i più colpevoli; ma una volta che sono passate le prime falsificazioni coloro che seguirono hanno ripetuto il catechismo volteriano, mossi da una fede cieca nel progresso, senza occhio critico, e col tempo la falsificazione ripetuta migliaia di volte ha assunto il valore di una verità storica consolidata.

Michelet, che merita il titolo di romanziere piuttosto che di storico, ha ripreso chiaramente questa favola, al pari di tanti altri. Essa è stata portata avanti da Antoine-Jean Letronne, titolare della cattedra di storia nel prestigioso Collège de France nel XIX secolo [1]. Col tempo ha sbagliato anche un autore come Arthur Koestler, che tuttavia ha contribuito a demitizzare l’affare Galileo [2].

Vi è anche un libro del 2015 che pur pretendendo di «distruggere il mito» ne veicola una versione leggermente mitigata [3].
All’inizio, questo mito è stato diffuso soprattutto dagli ambienti anticattolici, ma col tempo ha finito rapidamente ad ingannare i cattolici.

In seguito si sono aggiunti altri elementi, come le mappe antiche, talvolta esibite come prove del «piattismo» medievale. Ma prendere le mappe piane come prova del «piattismo» è un argomento stupido e fuorviante: sarebbe come classificare i creatori delle mappe Michelin o i progettisti di Google Maps tra i «piattisti» con il pretesto che rappresentano la superficie della Terra piatta.

Quanto alle rappresentazioni sezionali, che potrebbero costituire una prova reale, esse non sono tratte da manoscritti medievali, ma sono produzioni contemporanee destinate a illustrare il mito! Il mito diventa così artefice delle proprie «prove». Si sostiene da solo.


Le origini del «piattismo» contemporaneo

Per ironia della sorte, la nascita dell’attuale fenomeno «piattista» è da ricercare nel XIX secolo, poco dopo i «lumi», nell’ascesa del razionalismo, all’interno di una comunità socialista utopica.

Infatti, verso il 1839, Samuel Rowbotham, segretario dell’effimera comunità utopica Manea Fen, di ispirazione Oweniste [4], fece degli esperimenti sul fiume Bedford dai quali concluse che la Terra è piatta. Egli scrisse un opuscolo dal titolo «Astronomia zetetica» (1849) per difendere la sua strana conclusione, facendo appello al suo metodo «zetetico [5]» basato sulla sola ragione.

In seguito scrisse un’opera più importante (1881), aggiungendo alcuni passi biblici interpretati in maniera molto personale, senza fare appello ai Padri, né a Cosma, né al Medioevo e ovviamente nemmeno al magistero; si trattava infatti di un protestante non legato ad alcuna denominazione.

In seguito, le sue idee furono riprese da una setta protestante: la Christian Catholic Apostolic Church, che in realtà non aveva niente di cattolico malgrado il suo nome. Poi furono riprese dalla famosa Flat-Earth Society, che esiste tuttora.


Conclusione

E’ inquietante e rivelatore constatare che un errore così grossolano sia ancora tanto diffuso. Se un tale mito ha potuto occupare i libri di scuola per due secoli, quanti altri miti si nascondono ancora nelle rappresentazioni contemporanee della Cristianità medievale? Il presunto divieto di dissezione [6], la storia assurda della discussione sull’anima delle donne [7], il mito del diritto del signore che Voltaire non teme di attribuire ai Vescovi [8], ecc.

La realtà si rivela ancora più difficile da cogliere quanto dei fatti reali vengono mescolati con una parte di un mito: come la caccia alle streghe, l’inquisizione o il caso Galileo. Tutti questi miti si radicarono tanto più durevolmente in quanto arrivarono a rafforzare le idee preconcette degli anticlericali di tutte le convinzioni, rivoluzionarie o protestanti, anche se costoro avevano costantemente in bocca la “lotta contro i pregiudizi”.

È in questo stato d’animo che dobbiamo trovare la causa principale di questi miti: si giudica irrazionale il periodo medievale perché lo si guarda con uno sguardo irrazionale. Si proietta la nostra irrazionalità sul passato per rafforzare meglio l’orgoglio di un presente ritenuto «illuminato» dalla ragione: il passato è «oscurantista» e noi siamo finalmente «illuminati», si dice con orgoglioso manicheismo.

Ma l’«illuminazione» del III millennio non è poi così chiara: non vediamo oggi degli alti personaggi interrogarsi seriamente sull’opportunità di mettere degli uomini nelle prigioni per donne o nelle competizioni sportive per donne, semplicemente perché questi uomini hanno dichiarato di sentirsi donne? Non vediamo dei politici eletti che invocano la preservazione dei “ratti” di Parigi?

Veramente il nostro mondo non gira. La perdita della fede non avrebbe qualcosa a che fare con questa perdita della ragione? Dimenticando questa verticalità religiosa che fa tendere l’uomo verso Dio, la Terra di oggi ha perso una delle sue dimensioni: è diventata spiritualmente piatta.



NOTE

1 - Sulle opinioni cosmografiche dei Padri della Chiesa, si veda la Revue des deux Monde [Rivista dei Due Mondi], tomo 1, 1834.
2Les Somnambules, 1955. Koestler non è uno storico, ma ha il merito di andare spesso a cercare le fonti… salvo che per il periodo pre-copernicano, da cui prende Comas come un’autorità incontestata.
3 - «All’inizio del Medioevo, l’oscurantismo imposto dalla Chiesa cattolica fece regnare l’idea che la terra fosse piatta. Ma i contemporanei di Cristoforo Colombo sapevano che la terra non era piatta», in Lydia Mammar, C’est vrai ou c’est faux ? 300 mythes fracassés, Paris, L’Opportun, 2015, sezione Prima di Cristoforo Colombo tutti pensavano che la terra fosse piatta.
4 – Dal nome di Robert Owen, fondatore del socialismo utopico britannico. Owen vedeva in queste comunità il solo mezzo per condurre una vita «razionale» e fondò la Rational Society per promuovere la sua ideologia, sostenendo tra le altre cose il controllo delle nascite e opinioni molto liberali sul matrimonio. Rowbotham cercò l’approvazione della «Rational Society» a favore della sua comunità, ma senza successo, benché ne avesse dei sostegni. La comunità non fece notizia e durò appena due anni (1839-1841), dopo di che lo stesso Rowbotham la giudicò biasimevole e impraticabile. Cfr. “A Monument of Union”: Social Change and Personal Experience at the Manea Fen Community, 1839–1841, John Langdon, 2012.
5 - Dal greco “zeteo”, «io cerco». Come la maggior parte di coloro che, ancora oggi, impiegano questo termine «zetetico», Rowbotham pretendeva di basarsi innanzi tutto sull’esperienza, mentre teneva di più alla teoria. Egli non fu l’inventore dell’uso di questo termine «zetetico»; lo si trova nella Edinburgh Free Thinkers’ Zetetic Society, fondata nel 1820 da dei liberi pensatori atei provenienti dal popolino.
6 - Si veda l’articolo di Don Knittel: L’Eglise avait-elle interdit la dissection ?
7 - Si veda l’articolo sulla Leggenda del concilio di Mâcon, su Wikipedia.
8 - La leggenda è stata ripresa da Michelet. Ovviamente essa non ha alcun fondamento storico. Cfr. Dictionnaire philosophique, Voltaire, articolo Cuissage: «È sorprendente che nell’Europa cristiana sia stata applicata per lungo tempo una sorta di legge feudale e che almeno sia stato considerato un diritto consuetudinario avere la verginità del proprio vassallo. La prima notte di nozze della ragazza del vassallo spettava indiscutibilmente al signore... Non c’è dubbio che gli abati, i vescovi, si attribuissero questa prerogativa in quanto signori temporali».








agosto 2023

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