Pellegrinaggio riparatore della Fraternità San Pio X
a Fatima

(Nostra informativa del 1 settembre 2005)


Tutti ricorderanno che a maggio dell'anno scorso si verificò a Fatima quell'incredibile episodio che vide protagonisti il Rettore del Santuario, mons. Guerra, e un gruppo di Indù.
Questi ultimi furono autorizzati dal primo, in combutta col vescovo di Fatima, a pregare, ovviamente da Indù, nella cappella della Madonna. 
(si veda il nostro articolo)

La cosa faceva seguito ad una conferenza in cui esponenti cattolici avevano dichiarato che il Santuario di Fatima - il nuovo santuario in costruzione - diventerà un santuario ecumenico.

Ovviamente ci furono reazioni pesanti in tutto il mondo, e un numero enorme di proteste vennero inviate a Fatima e a Roma. 

Dal canto suo la Fraternità San Pio X indisse un pellegrinaggio di riparazione per il 20, 21 e 22 agosto di quest'anno.

Al pellegrinaggio hanno partecipato quasi duemila fedeli provenienti da ogni parte del mondo. Essi erano accompagnati dai quattro vescovi della Fraternità, insieme a circa 150 tra religiosi, preti e seminaristi, e circa 50 religiose.

Il sabato 20 agosto 2005, i fedeli, divisi per gruppi linguistici, hanno ascoltato delle conferenze sul messaggio di Fatima, l'ecumenismo e l'atto di riparazione che si stava per compiere.

La Domenica 21 agosto, Mons. Fellay ha celebrata una solenne Messa pontificale. 
Manco a dirlo, non era stata concessa alcuna cappella, né il permesso di celebrare alla cappella della Madonna, sulla spianata: è evidente che tali permessi sono riservati agli Indù e ad altri personaggi che non siano cattolici tradizionali.
La S. Messa è stata dunque celebrata su un prato, usando per l'altare l'ottima attrezzatura della Fraternità, come è stato il caso della S. Messa celebrata a Colle Oppio a Roma, durante il pellegrinaggio giubilare del 2000.

Nel pomeriggio i fedeli, divisi per gruppi linguistici, hanno seguito la Via Crucis.

L'indomani lunedì, dopo la S. Messa celebrata da Mons. Fellay alle ore 11,30, i pellegrini si sono mossi in processione verso la spianata del Santuario, per recitare l'atto di riparazione.

Qui si sono verificati dei piccoli inconvenienti per i fedeli, inconvenienti che da piccoli diventano clamorosi e pesanti come macigni, perché rivelatori dello stato in cui versa la Chiesa di Fatima e di conseguenza la tutta la Chiesa cattolica.

Quando i fedeli raggiungono la spianata del Santuario, prima della cappella della Madonna trovano degli sbarramenti, con delle guardie che vorrebbero loro impedire di andare oltre.
La giustificazione è costituita dalla solita stupida scusa: non avete l'autorizzazione.
Come se per pregare la Madonna ci volessero le speciali autorizzazioni dei nuovi preti conciliari.
In effetti sembra che i responsabili del Santuario, sapendo che si sarebbe recitato un atto di riparazione per la profanazione che essi stessi avevano voluta l'anno scorso, abbiano tentato di disturbare la processione e la preghiera.
Responsabili dalla lingua biforcuta, però: perché in realtà era già stata concessa l'autorizzazione per sostare un'ora in preghiera.
Un'ora, un'ora sola, come se si trattasse di valutare a peso la devozione dei fedeli cattolici.

I fedeli, ovviamente spingono per andare avanti, fino a sfondare lo sbarramento e a proseguire senza poi tanti inconvenienti.

La cosa ridicola è che nella cappella della Madonna, guarda caso, vi erano le donne delle pulizie, con gli aspirapolvere in funzione. Ed ecco che sopraggiunti i fedeli in processione, gli aspirapolvere incominciano a trasmettere il loro suono tramite gli altoparlanti.
Si può iniziare il Santo Rosario?

Veramente ridicolo, stolto!

Non esageriamo, perché mentre i pellegrini stanno recitando il Santo Rosario, ecco che due preti del posto incominciano a recitare anche loro il Rosario in portoghese, usando gli altoparlanti.
Provocazioni e disturbi da comizio politico di bassa lega.

Un Redentorista non ce la fa più, salta il cordone di recinzione della cappella, e cerca di far finire questa farsa disgustosa. 
Torna al suo posto ad un cenno di Mons. De Galarreta e dopo che sono sopraggiunte le guardie.

La recita del Santo Rosario non è stata interrotta, ma sono continuate le provocazioni: entrano in funzione gli altoparlanti del Santuario. Come quasi a confessare che a Fatima, ormai, hanno diritto d'accesso e di preghiera solo i non cattolici e i cattolici conciliari: chi crede ancora in Nostro Signore e nella Madonna… ancora grazie che non viene cacciato con le cariche e gli idranti della polizia.

 


 





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