Brani dell'omelia pronunciata da S. Ecc. Mons. Alfonso De Galarreta 
durante la S. Messa per le ordinazioni sacerdotali
della Fraternità San Pio X
a Ecône, il 27 giugno 2008

Si veda il testo dell'intera omelia




 
 

Qui, per adesso, riportiamo i brani che riguardano la posizione della Fraternità in merito alle pressioni esercitate dalla Curia romana e da tanti giornalisti

A parte si può leggere un nostro breve commento 
sullo svolgimento della vicenda in questi ultimi giorni (28 giugno 2008)




Mons. De Galarreta ha centrato la sua omelia sul valore e sul significato del sacerdozio cattolico, ricordando che " il sacerdozio è interamente ordinato a Nostro Signore Gesù Cristo. Chi costruisce su un diverso fondamento è in errore, poiché ciò che importa è omnia instaurare in Cristo. L’attuale deriva della Chiesa è in radicale opposizione con l’insegnamento di Cristo"

Ha quindi precisato  che oggi " non si predica più la verità, si è invece alla ricerca della verità ", ed è da questo che deriva la grande importanza e la necessità delle ordinazioni fatte dalla Fraternità: " per la sopravvivenza del sacerdozio cattolico".
" Noi rivendichiamo queste ordinazioni, ma non come se si trattasse di una sorta di ribellione contro l’Autorità o contro l’autorità del Papa, … al contrario, le rivendichiamo per la loro reale consistenza, … per la salvaguardia del sacerdozio cattolico. E chi dice salvaguardia del sacerdozio cattolico, dice salvaguardia della fede cattolica e della Chiesa cattolica. … Noi rivendichiamo sì la figura di Sua Eccellenza Mons. Marcel Lefebvre… è in questo contesto che la sua figura emerge come il principale salvatore della Tradizione… E ci si dice: voi siete “lefebvriani”, ma noi non siamo lefebvriani, noi siamo cattolici, noi siamo discepoli di Mons. Lefebvre e ne siamo fieri, molto fieri. … Noi siamo ben felici di aver condiviso la sua battaglia e siamo e saremo ben felici di continuare ancora la sua battaglia e di condividere le sue sofferenze, le sue pene, le sue avversità, le sue dichiarazioni e anche le sue condanne. Noi non ci vergogniamo del Vangelo di Nostro Signore, non ci vergogniamo di Nostro Signore Gesù Cristo, non ci vergogniamo della fede cattolica di sempre, non ci vergogniamo della Chiesa cattolica di sempre, né, dunque, di Mons. Lefebvre".

A proposito del cosiddetto ultimatum del Card. Castrillon, Mons. De Galarreta ha detto: "Noi abbiamo ricevuto un ultimatum da parte del Cardinale Castrillon, ma io penso che è troppo parlare di ultimatum. Vi è evidentemente la volontà di sospingerci, di intimorirci un po’, di farci pressione, per giungere ad un accordo puramente pratico. … Voi conoscete già il nostro pensiero, questa strada è un vicolo cieco, … per noi è la strada della morte, e  non la seguiremo. Non possiamo impegnarci a tradire la professione di fede cattolica, non possiamo, è impossibile… non possiamo lasciarci ingaggiare in un’impresa di demolizione, stracciare tutto quello che abbiamo detto, è impossibile. … Ed allora, evidentemente, la nostra risposta va nel senso di ciò che abbiamo già chiesto da tempo, … seguire le tappe indicate nei preamboli già noti, che condurranno eventualmente alle discussioni, al confronto teologico  … Cosa potrà accadere adesso? … Io penso che probabilmente si arriverà ad una pausa, ad una stagnazione dei contatti con Roma, oppure ad una nuova dichiarazione contro di noi, ma più probabilmente si arriverà forse al ritiro del decreto di scomunica e in seguito alle discussioni sulla Fede cattolica.  "
 
 



giugno  2008

Ritorna a Documenti