I doni dello Spirito Santo


Pietà







Dopo aver spiegato perché la santificazione della nostra anima porta il nome di dono o di spirito, consideriamo adesso i 7 doni divini: dopo il dono dell’intelligenza o Intelletto, il dono della Sapienza, il dono della Scienza, il dono del Consiglio, vediamo adesso il dono della Pietà.

San Tommaso dice che il dono della Pietà riguarda Dio come Padre. Nel Commento alle Sentenze egli spiega: «Benché la virtù di religione si rivolga a Dio, essa è misurata con qualcosa di umano, cioè i benefici ricevuti da Dio. Ma il dono della Pietà è misurato con qualcosa di divino: esso rende onore a Dio che è degno di ogni onore, essendo di per Sé tutta la Sua gloria».

La virtù di religione infusa è basata in qualche modo sulla nozione di debito: noi consideriamo i benefici di Dio e cosa Gli dobbiamo per tali benefici (Cfr. Ps. 116, 12: Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?)

Il dono della Pietà, lasciando da parte la misura di questa generosità di Dio e di ciò che Gli dobbiamo in cambio, onora e magnifica Dio per Sé stesso, che Egli ci dispensi dei beni o dei mali; spogliato di ogni altra considerazione, esso vede solo la grandezza divina in se stessa.

L’anima considera Dio come la sua eredità eterna, si unisce a Lui immediatamente, Gli rende culto e Lo venera in Sé stesso. Quest’anima onora Dio col dono della Pietà – poiché aderire a Dio è la meta verso cui tende il dono della Pietà, come dice San Tommaso – e l’onora nella buona e nella cattiva sorte.

La Beata Vergine dice nel suo Cantico: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della Sua serva».
Il motivo per cui si magnifica Dio e si esulta in Lui non è altro che la stessa grandezza di Dio in questa profondissima umiltà, piuttosto che le sublimi grazie concesse a Maria.


A quali oggetti si estende il dono della Pietà ?

L’ambito a cui si estende il dono della Pietà è innanzi tutto ciò che attiene al culto filiale di Dio: «Voi avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: “Abbà, Padre!”» (Rm. 8, 15). Noi siamo figli adottivi per la grazia e aspettiamo l’eredità della gloria.
E dal momento che nell’ordine umano la virtù che porta a onorare i genitori si chiama pietà, il dono che le corrisponde nell’ordine soprannaturale si chiama anch’esso Pietà.

Il dono della Pietà si estende anche a tutte le creature con le quali l’anima può comunicare nella grazia – cosa che non fa la virtù di religione. La Pietà considera nei genitori il fatto stesso che essi sono fonte ed origine, e porta a venerare il padre in quanto egli ha la dignità di principio. E’ per questo che ovunque si trovi questo carattere di origine, deve essere esercitata la Pietà.

Con la Pietà noi onoriamo non solo i genitori, ma tutti quelli dello stesso sangue, ciò che riguarda il carattere di origine e di generazione. Da cui consegue che il dono della Pietà esige che venga esteso agli uomini in quanto sono figli di Dio, in forza dell’immensità della Sua gloria.

Ora, la gloria di Dio deve essere considerata non solo in quanto è comunicata ai figli di Dio, resi partecipi della natura divina; appartiene alla grandezza del Padre, autore della grazia, condurre alla gloria un gran numero dei suoi figli. Ora, le creature spirituali, salvo i dannati, sono figli di Dio o possono diventarlo: per questo il dono della Pietà si estende a tutte queste creature. 








 
maggio 2024
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