GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE NEL MONDO
ASSISI, 24 Gennaio 2002



 
 
 
 

Ogni pianta non piantata dal Padre mio celeste sarà sradicata
(Mat. XV, 13)





Nostra presentazione

Significato della giornata: di S. Ecc. Mons. Piero Marini, Maestro di Cerimonie del Papa

Programma della giornata: di S. Ecc. Mons. Piero Marini, Maestro di Cerimonie del Papa

Elenco dei partecipanti

Florilegio delle “testimonianze ufficiali” offerte dai convenuti

Florilegio dei resoconti della giornata, presentati dal giornale della CEI (Avvenire, 25.1.2002)

Citazioni dai Santi Vangeli sul vero significato della pace

Citazioni dalla sacra Scrittura sul connubio con gli infedeli e sulla unicità di Dio, del Suo Figlio Unigenito e della Sua Chiesa

Comunicato di S. Ecc. Mons. Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X

Lettera aperta al Papa, redatta nel 1985 e, purtroppo, piú attuale che mai









Questa seconda giornata di Assisi è stata cosí contestata all’interno della Chiesa, che ci sembra superfluo aggiungere anche qualcosa di nostro. 
Fin da quando il Papa ne ha dato l’annuncio, sono state piú le perplessità, gli imbarazzi, i dinieghi, che i consensi. Sembra addirittura che il Papa sia stato invitato a ripensarci, e che lui abbia comunque deciso di andare avanti.

Dopo 16 anni di riflessioni e di commenti da parte dei fedeli, laici e chierici, sulla prima giornata “ecumenica” del 1986, la seconda giornata di Assisi per la pace era meglio se non si fosse fatta. 
Il Papa invece, prendendo spunto dai clamorosi avvenimenti di tre mesi fa, ha invitato súbito i cattolici a pregare e a digiunare per il venerdí di chiusura del mese di Ramadan, il 14 dicembre scorso; e i fedeli, un po’ sorpresi, non lo hanno seguito in tanti, soprattutto sapendo che il mese di Ramadan non appartiene all’anno liturgico della Chiesa, ma alla scansione annuale in uso nell’Islam.
Non contento, ha deciso di approfittare ancora dell’occasione, ha forzato la mano di molti ed ha invitato i rappresentanti di tutte le “religioni del mondo” a ritornare ad Assisi, il 24 gennaio 2002, per pregare insieme Iddio affinché conceda a questo mondo quella pace che non ha mai avuta fin da quando il Serpente regalò la morte ad Adamo ed Eva e Caino uccise Abele.

Da quando il Papa ha dato l’improvviso annuncio, sono sorte parecchie iniziative, in Italia e all’estero, in tutto il mondo cattolico, perché nello stesso giorno del 24 gennaio si recitassero delle preghiere di riparazione, chiedendo a Dio di salvare la Santa Chiesa dagli errori degli uomini di chiesa.

Non riteniamo necessario alcun commento specifico, e ci limiteremo dunque a fornire alcune informazioni relative a questa giornata.

Dal “significato” e dal “programma” si può comprendere quale sforzo teologico e liturgico sia stato 
     compiuto, soprattutto tenendo conto che Mons. Marini, che quasi tutti conoscono perché è sempre a fianco 
     del Papa in televisione, è l’uomo di fiducia del Papa per tutte queste nuove coreografie di tipo ecumenico e 
     interreligioso.
Dall’“elenco dei partecipanti” si può facilmente comprendere il relativo successo riscosso dall’appello del 
     Papa tra i prelati e i presuli cattolici (soprattutto notando gli assenti), insieme al grande lavoro 
     “diplomatico” compiuto in fretta e furia per convincere molti a diventare “ospiti”,  al di là del peso della 
     loro rappresentatività. Molti capiranno come la Chiesa Cattolica si sarebbe impegnata “in prima persona”, 
     col Papa, e gli altri abbiano risposto con figure marginali, spesso rappresentative di sé stesse.
Dal “florilegio delle testimonianze ufficiali” si potrà cogliere il vero senso dell’adunanza, ove ognuno parla di 
     un dio diverso, non avendo in vista la Pace del Signore, ma realizzando di fatto una sorta di deificazione 
     della “pace del mondo”.
Dal “florilegio dei resoconti della giornata” si potrà comprendere lo “spirito” che ànima certo mondo cattolico 
     in preda al modernismo.
Dalle “citazioni dai Santi Vangeli sul vero significato della pace” si potrà comprendere quanto ci sia da 
     riflettere sulla differenza tra la pace di Cristo, la pace del mondo, e i destinatarii della pace del Signore.
Dalle “citazioni dalla sacra Scrittura sul connubio con gli infedeli” si potrà comprendere la totale incoerenza 
     dottrinale che corre tra questa ennesima iniziativa interreligiosa e l’insegnamento di Nostro Signore, 
     incoerenza che ancora oggi porta il nome di eterodossia.
Dal “comunicato di Mons. Fellay” si potrà cogliere il suono dell’altra campana, quella che suona ancora in 
     àmbito cattolico, grazie a Dio, per opera di un Vescovo Cattolico, che in definitiva è diventato il portavoce 
     “palese” di tanti fedeli, sacerdoti, vescovi e cardinali che ne condividono e ne apprezzano il suono, “di 
     nascosto”.
Dalla "lettera aperta al Papa" si potranno dedurre i fondamenti dottrinali che impediscono di accettare i concetti 
     tutti moderni di "dialogo interreligioso", "libertà religiosa" e "ecumenismo". In questa lettera aperta, tali 
     fondamenti sono stati espressi in maniera estremamente semplice e concisa, cosí da non permettere alcuna 
     confusione.
(le sottolineature sono nostre)


 
 

Significato della giornata: 
di S. Ecc. Mons. Piero Marini, Maestro di Cerimonie del Papa

Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo!
In nome di Dio ogni religione porti sulla terra Giustizia e Pace, Perdono e Vita, Amore!

Significato della giornata (in generale, ndr)

1. Un mondo reso più fragile dalla violenza e dal terrorismo 
I luttuosi eventi che nel mese di settembre 2001 hanno sconvolto il mondo, proprio all'inizio del terzo millennio, seminando violenza e odio, guerra e ritorsione, hanno rotto l’incantesimo di una società che si sentiva progredita e libera e che ad un tratto si è ritrovata fragile, divisa, minacciata.
Gli atti terroristici, che hanno abbattuto e danneggiato alcuni dei luoghi ritenuti simboli della potenza economica e militare, hanno toccato i cuori di tutti ed hanno messo in luce la fragilità della situazione mondiale, mostrando il pericolo di considerare l'intera vicenda come uno scontro fra l’occidente e il terzo mondo, o, peggio ancora, come la contrapposizione fra il mondo islamico e altre religioni, specialmente quella cristiana, maggioritaria nelle nazioni del primo mondo.

2. Il grido della pace nel cuore dei credenti
Al di là dalla scontata e quasi unanime condanna del terrorismo, trattandosi di una minaccia della convivenza e dei diritti degli uomini e dei popoli in ogni parte della terra, i tragici eventi del settembre 2001 hanno provocato, negli spiriti più lucidi, specialmente tra i credenti delle varie religioni, alcune salutari reazioni.
- Anzitutto la condanna del terrorismo, ma anche della ritorsione e della guerra, che portano con sé sempre odio e violenza e seminano ovunque morte e dolore.
- Inoltre, il desiderio di testimoniare insieme che le religioni sono impegnate a favorire nel mondo un clima di pace, di giustizia e d’intesa fra i credenti, evitando ad ogni costo le contrapposizioni fra le varie fedi religiose e la strumentalizzazione delle varie credenze come giustificazione della guerra e della violenza.
- Infine i credenti delle varie religioni, con il cuore illuminato dallo spirito religioso che favorisce ovunque la fraternità degli uomini e delle donne di questo mondo, hanno sentito profondamente quanto siano ancora aperte e sanguinanti le piaghe dell’ingiustizia, i conflitti etnici e sociali, le violenze della guerra, la sopraffazione dei diritti degli uomini e dei popoli, fonte di sofferenze e di povertà endemiche, di mancanza di lavoro e di dignità, di grandi migrazioni e di minacciosi conflitti sempre in agguato.

3. Un impegno corale delle religioni davanti al mondo
Davanti a questo panorama mondiale tre sono i grandi impegni nei quali i Rappresentanti delle varie Religioni hanno trovato quasi spontaneamente negli ultimi mesi un’ideale convergenza che spesso hanno testimoniato nelle diverse nazioni del mondo.
- Prima di tutto, un accresciuto senso del valore della pace come dono di Dio, da implorare sempre con maggiore fiducia, secondo la prassi e la tradizione di ciascuna religione.
- Inoltre, il desiderio di manifestare solidarietà nella preghiera, unendosi, per quanto è possibile, gli uni con gli altri, in una corale implorazione di pace.
- Infine, l’urgenza di testimoniare insieme l’impegno per la pace e la giustizia, sia nella convivenza quotidiana, che nelle grandi scelte della vita politica e sociale. Testimonianza che il mondo secolarizzato e lontano dalla religione spesso richiede e di cui si sente bisognoso. 

4. L’appello di Giovanni Paolo II
Il Santo Padre Giovanni Paolo II, che fin dall’inizio dei luttuosi eventi del settembre scorso ha condannato il terrorismo e ha esortato tutti alla pace, alla giustizia e al perdono, con la sua autorità morale, riconosciuta in tutto il mondo, ha interpretato i desideri di molti invitando i cattolici ad una giornata di digiuno e di preghiera in favore della pace - giornata che si è svolta il 14 dicembre 2001 durante l’Avvento con un’intensa partecipazione  - e i Rappresentanti delle Religioni del mondo a compiere un pellegrinaggio di preghiera nella città di Assisi. “Vorrei annunciare che è mia intenzione invitare i Rappresentanti delle Religioni del mondo a venire ad Assisi il 24 gennaio 2002 a pregare per il superamento delle contrapposizioni e per la promozione dell’autentica pace. Ci si vuol trovare insieme, in particolare cristiani e musulmani, per proclamare davanti al mondo che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza” (“Angelus” del 18 novembre 2001).
In un rinnovato “spirito di Assisi”, nella grata memoria della Giornata di preghiera delle religioni  per la pace del 27 ottobre 1986, che offrì al mondo una commovente testimonianza e fu preludio ad un cambiamento epocale nelle nazioni dell’Est europeo, il Santo Padre ha rivolto l’invito a recarsi ad Assisi il 24 gennaio 2002, invito che è stato ampiamente e generosamente accolto da parte di molti Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali e delle grandi Religioni del mondo.
 
 

Significato della Celebrazione dei Cristiani 

1. Insieme come discepoli di Cristo
Nel contesto della Giornata di preghiera per la pace nel mondo, ha una particolare rilevanza la partecipazione dei vari Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali. Essi, presenti ad Assisi in numero rilevante, sono un segno di unità davanti al mondo in questo momento della storia.
Come discepoli di Cristo che vivono immersi nella storia, essi sono sensibili “alle gioie e alle speranze, alle tristezze e alle angosce degli uomini del nostro tempo… nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (cf. Gaudium et spes n. 1). Per questo si associano, con tutti gli uomini e donne di buona volontà e con i Rappresentati delle altre Religioni, alla causa della pace, in un momento travagliato della nostra storia.
Come seguaci del Maestro divino, desiderano testimoniare insieme una delle parole iniziali della Buona Novella: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9)
Come seguaci del Principe della Pace, vogliono offrire la loro fattiva testimonianza, la loro comune preghiera, il loro comune impegno, tutti uniti, consapevoli dell’importanza della testimonianza comune dei discepoli di Gesù “affinché il mondo creda” (cf. Gv 17, 21). 

2.Una testimonianza evangelica per tutti 
Il messaggio e il dono della pace, che Gesù ha lasciato in eredità ai suoi discepoli, diventano sempre più necessari in questo tempo. I cristiani ne sono consapevoli. Tutto il messaggio dell’Antico e del Nuovo Testamento è intriso di riferimenti alla pace con Dio e con i fratelli. Come scrive Paolo: “Egli è la nostra Pace, ha fatto un popolo solo abbattendo il muro di separazione…per riconciliare tutti con Dio in un solo corpo per mezzo della croce… Egli è venuto ad annunziare la pace… e per mezzo di lui possiamo presentarci gli uni e gli altri in un solo Spirito “ (cf. Ef 2, 14-18).
Depositari del testamento di Gesù, i cristiani sono nel mondo i custodi del dono della fraternità universale nell’unico Padre celeste e i testimoni dell’amore reciproco, dell’amore dei nemici, fino al dono stesso della vita, secondo l’insegnamento e l’esempio del loro Maestro.
Sono molti i testimoni della fede di Oriente e di Occidente che hanno dato la vita per la pace e la riconciliazione e hanno versato il loro sangue anche pregando per i loro persecutori.
Questa grande testimonianza cristiana è bene espressa dalle parole di Giovanni Paolo II nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002: “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”.

3. Una preghiera comune
Tutti i cristiani, in comunione di fede nella confessione della Santa Trinità, uniti nella parola che salva e nel vincolo del santo battesimo, non soltanto possono e devono testimoniare in favore della pace ed assumere con coraggio gli impegni per costruire un mondo rinnovato dal perdono e dall’amore, ma possono anche pregare insieme, nell’ascolto della stessa Parola, nell’intercessione dell’unico Signore Gesù, nella comunione dello stesso Spirito, nell’invocazione del comune Padre celeste. 
Per questa ragione nella Giornata di Assisi tutti i cristiani pregano insieme in una particolare celebrazione ecumenica - proprio durante lo svolgimento della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani - caratterizzata da alcuni elementi comuni a tutte le confessioni cristiane.
La celebrazione si svolge nella Basilica inferiore. Tutta la celebrazione ruota attorno al grande segno dell’Evangeliario, portato in processione mentre si cantano testi neotestamentari sulla pace, intronizzato, illuminato dalle lampade ed incensato, come presenza viva del Signore nella sua Parola.
L’invocazione iniziale del Santo Padre e la triplice invocazione trinitaria sottolineano la comunione nel vincolo della Trinità, fonte di amore e di riconciliazione. L’invocazione è conclusa dal Santo Padre con una intensa e accorata orazione per la pace.
La Parola di Dio - dono, impegno e profezia della pace - viene proclamata con tre letture del Nuovo Testamento. Ad ogni lettura seguono tre invocazioni a Cristo, ispirate alla stessa parola proclamata, coronate da una preghiera per la pace detta da un Patriarca delle Chiese Orientali. È noto quanto siano numerose, intense e significative le preghiere per la pace nei vari riti cristiani.
Parola e preghiera, annunzio ed invocazione, costituiscono la trama della comune celebrazione dei cristiani che porta all’impegno e alla testimonianza.
La celebrazione è conclusa dal canto comune della preghiera del Signore e dalla benedizione aaronitica, che invoca il dono della pace.

Città del Vaticano, 19 gennaio 2002 

+ Piero Marini
Vescovo tit. di Martirano
Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie



 
 

Programma della giornata: 
di S. Ecc. Mons. Piero Marini, Maestro di Cerimonie del Papa

Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo!
In nome di Dio ogni religione porti sulla terra Giustizia e Pace, Perdono e Vita, Amore!

5. Testimonianze, preghiere, impegni
La giornata di preghiera per la pace si svolge nella città di Assisi, nel segno del Poverello, Francesco di Assisi, testimone della non violenza, della pace con tutti, dell’armonia con il creato. 
Lo svolgimento prevede quattro momenti successivi. 
Nel primo momento, dopo l’arrivo ad Assisi il Santo Padre accoglie e saluta in Piazza S. Francesco i Rappresentanti delle varie Religioni del mondo.
Alcuni Rappresentanti leggono, quindi, delle testimonianze in favore della pace. 
Il secondo momento è dedicato alla preghiera. I Rappresentanti con le loro Delegazioni, nel rispetto delle diverse credenze religiose, si recano in luoghi distinti per la preghiera. I cristiani, appartenenti alle varie Chiese e Comunità ecclesiali, pregano insieme in una celebrazione ecumenica nella Basilica inferiore di San Francesco. 
Come segno di comunione e di ospitalità, è prevista nel programma anche un’agape fraterna nel Sacro Convento, sia dei Rappresentanti che delle loro delegazioni. 
Nel pomeriggio ha luogo, nuovamente in Piazza S. Francesco, il quarto momento della giornata. Si prevede la lettura da parte di alcuni Rappresentanti di un testo comune di impegno per la pace, concluso dal segno delle lampade, l’abbraccio fraterno e il congedo del Santo Padre per una rinnovata testimonianza comune in favore della pace nel mondo di oggi, all’inizio del terzo millennio. 

Svolgimento della Giornata 

Il programma della giornata, come già accennato, prevede i seguenti momenti: 
I. Accoglienza e Testimonianze per la pace 
II. Preghiera in luoghi diversi
III. Agape fraterna
IV. Impegno per la pace e Congedo 
 

I. Accoglienza e Testimonianze per la pace
1. Accoglienza 
- Sua Santità Giovanni Paolo II giunge in auto alle ore 11 davanti all’ingresso della Basilica inferiore ed entra a piedi in Piazza San Francesco. Quindi davanti al palco accoglie i Rappresentanti che entrano nella piazza provenienti da Via Fra Elia insieme con le rispettive Delegazioni. Nel frattempo ha luogo un’esecuzione musicale e il suono di tutte le campane di Assisi. 
- Quando tutti i Rappresentanti sono al loro posto sul palco, il Santo Padre rivolge loro un saluto. Quindi la schola esegue il canto Non levabit gens contra gentem gladium. 
- Terminato il canto il Cardinale François Xavier Nguyên Van Thuân, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, legge dal leggio una monizione d’introduzione. 

2. Testimonianze per la pace 
Alcuni Rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali e delle altre Religioni leggono dal leggio una testimonianza in favore della pace in varie lingue: 
- Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartolomeo I (lingua greca) 
- Arcivescovo di Canterbury (testimonianza letta dal Vescovo Richard Garrard) (lingua inglese) 
- Dr. Ishmael Noko (Federazione Luterana Mondiale)
- Dr. Setri Nyomi (Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate) (lingua inglese) 
Intermezzo musicale
- Geshe Tashi Tsering (Buddismo) (lingua inglese) 
- Chef Ainadou Gasseto (Religione Tradizionale Africana) (lingua fon ? francese) 
- Didi Talwalkar (Induismo) (lingua inglese) 
Intermezzo musicale
- Sheikh Al-Azhar Mohammed Tantawi (testimonianza letta dal Dr. Ali Elsamman) (Islam) (lingua francese) 
- Rabbi Israel Singer (Ebraismo) (lingua ebraica) 
- Chiara Lubich, Andrea Riccardi (Chiesa Cattolica) (lingua italiana) 

3. Discorso del Papa 
- Il Santo Padre tiene il suo discorso.
- Terminato il discorso ha luogo un momento di silenzio e quindi un intermezzo musicale.

4. Invito alla preghiera 
- Il Santo Padre, con una breve monizione, invita tutti a recarsi in diversi luoghi per la preghiera.
- La Cappella Musicale Pontificia, i Rappresentanti con le rispettive Delegazioni e il Santo Padre escono dalla piazza verso la Basilica inferiore e si recano verso i luoghi previsti per la preghiera. Nel frattempo ha luogo un’esecuzione musicale.

II. Preghiera in luoghi diversi
1. Accesso ai diversi luoghi di preghiera 
- La Cappella Musicale Pontificia e le Delegazioni dei cristiani entrano direttamente nella Basilica inferiore e si recano immediatamente al loro posto, prima della processione d’ingresso del Santo Padre e dei Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali. 
- Ogni Rappresentante delle altre Religioni insieme con la propria Delegazione, appena uscito dalla piazza, viene accompagnato dal personale dei Pontifici Consigli interessati e dai frati del Convento nel luogo destinato alla preghiera. 

2. Luoghi destinati della preghiera 
- Basilica Inferiore: Cristiani 
- Sacro Convento: Sala A, Islam; Sala B, Buddhismo; Sala C, Sikhismo; Sala D, Religioni Tradizionali Africane; 
                              Sala E, Induismo; Sala F, Tenrikyo; Sala G, Shintoismo; Sala H, Ebraismo; 
                              Sala I, Zoroastrianesimo, Giainismo e Confucianesimo.

III. Agape fraterna 
Alle ore 13.30 il Santo Padre e i Rappresentanti si recano nel refettorio e le Delegazioni in altri luoghi del Convento per partecipare ad un’agape fraterna. 

IV. Impegno per la pace e Congedo
1. Ingresso e monizione 
- Alle ore 15.30, dopo che le Delegazioni sono state accompagnate al loro posto in Piazza San Francesco, ha luogo l’ingresso dei vari Rappresentanti e del Santo Padre. 
Durante l’ingresso ha luogo una esecuzione musicale.
- Quando tutti sono al loro posto si esegue il canto di apertura O quam pulchri pedes annuntiantis pacem. 
- Terminato il canto, il Cardinale Francis Arinze, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, legge dal leggio una monizione d’introduzione.

2. Impegno per la pace 
- Alcuni frati francescani portano al Santo Padre e ai Rappresentanti una lampada accesa. 
- Alcuni Rappresentanti si collocano attorno al leggio e leggono il testo dell’impegno comune per la pace in varie lingue: 
 - Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartolomeo I (lingua francese) 
 - Rev. Dr. Konrad Raiser (Consiglio Ecumenico delle Chiese) (lingua tedesca) 
 - Bhai Sahibji Mohinder Singh (sikh) (lingua punjabi) 
 - Metropolita Pitirim (ortodosso) (lingua russa) 
 - Metropolita Jovan (ortodosso) (lingua serba) 
 - Sheikh Abdel Salam Abushukhadaem (musulmano) (lingua araba) 
 - Vescovo Vasilios (ortodosso) (lingua greca) 
 - Sig. Chang-Gyou Choi (confuciano) (lingua coreana) 
 - Hojjatoleslam Ghomi (musulmano) (lingua farsi) 
 - Rev. Nichiko Niwano (buddista) (lingua giapponese) 
 - Rabbino Samuel-René Sirat (ebreo) (lingua ebraica) 
 - Dr. Mesach Krisetya (Conferenza Mennonita Mondiale) (lingua inglese) 
- Il Santo Padre conferma e conclude l’impegno comune per la pace con queste parole: 
     Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo!
     In nome di Dio ogni religione porti sulla terra Giustizia e Pace, Perdono e Vita, Amore!
- Il Santo Padre, seguito dai Rappresentanti, si reca presso il tripode posto al centro davanti al palco e vi colloca la lampada.
Lo stesso fanno dopo di lui tutti i Rappresentanti. 
Nel frattempo ha luogo il Cantico delle creature di san Francesco. 

3. Segno di pace 

- Terminato il canto, il Card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, egge dal leggio una monizione per invitare allo scambio della pace. 
- Il Santo Padre scambia un segno di pace con tutti i Rappresentanti. 
Anche i presenti nella piazza si scambiano un segno di pace, mentre ha luogo un’esecuzione musicale. 

4. Congedo 
- Il Santo Padre congeda l’assemblea con brevi parole. 
L’assemblea si scioglie mentre ha luogo un’esecuzione musicale. 
 
 

Svolgimento della celebrazione (per i cristiani)

I. Riti iniziali 
1. Ingresso e intronizzazione del Libro dei Vangeli
- Alla processione d’ingresso verso l’altare della Basilica prendono parte il Santo Padre e i Rappresentanti delle Chiese e 
     Comunità ecclesiali. La processione è aperta dal Libro dei Vangeli portato da un Diacono ortodosso e accompagnato da 
     quattro lampade portate da laici provenienti dalle diverse Chiese e Comunità ecclesiali. 
- Durante la processione la schola e l’assemblea eseguono il canto d’ingresso Beati pacifici. 
- Giunta la processione davanti all’altare il Libro dei Vangeli viene collocato sull’apposito tronetto. Quindi il Santo Padre e il 
     Patriarca Ecumenico infondono l’incenso e due Diaconi, uno ortodosso e uno latino, incensano il Libro dei Vangeli. 

2. Invocazione di lode alla Santa Trinità e orazione 
- Il Santo Padre introduce la celebrazione. 
- Segue una invocazione di lode alla Trinità da parte di tre Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali:
     Un Rappresentante della Chiesa di Scozia (lingua inglese) 
     Una Rappresentante dei Quaccheri (lingua tedesca) 
     Un Rappresentante dell’Alleanza Battista Mondiale (lingua inglese) 
     Ad ogni invocazione l’assemblea risponde cantando Benedictus Deus in sæcula. 
- Il Santo Padre dice un’orazione. 

II. Letture e invocazioni 
1. Letture bibliche 
- Un Rappresentante delle altre Chiese e Comunità ecclesiali proclama dall’ambone un testo biblico. 

2. Invocazioni 
- Tre Rappresentanti dicono tre invocazioni cristologiche. Dopo ciascuna invocazione il cantore e l’assemblea cantano 
     l’acclamazione Kyrie, eleison. 

3. Preghiera per la pace
- Dopo l’ultima acclamazione, il Patriarca di una Chiesa Orientale dice una preghiera per la pace. Segue un momento di 
     silenzio. 
Si ripetono quindi altre due volte: la lettura di un testo biblico; le tre invocazioni cristologiche con l’acclamazione Kyrie, eleison; la preghiera per la pace e il silenzio. 

__________
Proclamano le letture bibliche:
Un Rappresentante del Patriarcato di Mosca (lingua russa) 
Un Rappresentante della Chiesa Ortodossa d’Albania (lingua greca) 
Un Rappresentante della Chiesa Ortodossa del Malankar (lingua siriaca) 

Dicono le invocazioni:
Un Rappresentante del Patriarcato Greco Ortodosso d’Alessandria e di tutta l’Africa (lingua francese) 
Un Rappresentate della Chiesa Armena Apostolica (lingua armena) 
Un Rappresentante della Chiesa Ortodossa di Bulgaria (lingua bulgara) 
Un Rappresentante della Chiesa Ortodossa di Polonia (lingua polacca) 
Un Rappresentante del Patriarcato Greco Ortodosso d’Antiochia e di tutto l’Oriente (lingua araba) 
Un Rappresentante del Patriarcato Greco Ortodosso di Gerusalemme (lingua inglese) 
Un Rappresentante del Consiglio Metodista Mondiale (lingua inglese) 
Un Rappresentante dei Pentecostali (lingua inglese) 
Un Rappresentante dei Discepoli di Cristo (lingua inglese) 

Dicono la preghiera per la pace:
Il Patriarca Ecumenico (lingua greca) 
Il Patriarca Greco Ortodosso d’Antiochia e di tutto l’Oriente (lingua araba) 
Il Catholicos Patriarca Assiro dell’Oriente. (lingua assira) 
__________

4. Pater noster 
- Detta la terza preghiera per la pace e fatto il relativo silenzio, il Santo Padre introduce con una monizione il Pater noster che 
     viene cantato da tutti. 

III. Benedizione e congedo 
- Il momento di preghiera si conclude con la Benedizione aaronitica: tre Rappresentanti dicono le tre invocazioni e il Santo Padre dice il testo di conclusione. 
- Mentre l’assemblea si scioglie ha luogo una esecuzione musicale. 

Città del Vaticano, 19 gennaio 2002 
+ Piero Marini
Vescovo tit. di Martirano
Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie



 
 

Elenco dei partecipanti








CHIESE ORTODOSSE
Patriarcato Ecumenico
  - Sua Santità Bartholomaios I, Patriarca Ecumenico
  - Sua Eminenza Gennadios, Arcivescovo-Metropolita dei Greci Ortodossi in Italia, Esarca dell’Europa Meridionale
  - S.E. Emmanuel, Vescovo di Reghion, Direttore dell’Ufficio della Chiesa Ortodossa presso la Comunità Europea
  - Diacono Stefanos, Diacono patriarcale
  - Sig. Nikolas Manghinas
  - Sig. Basilios Karaghiorghis
Patriarcato Greco ortodosso d’Alessandria e di tutta l’Africa
  - S.E. George [Vladimirou], Vescovo di Nilopolis, Vicario Patriarcale in Alessandria
Patriarcato Greco ortodosso d’Antiochia e di tutto l’Oriente
  - Sua Beatitudine Ignace IV Hazim, Patriarca greco ortodosso d’Antiochia e di tutto l’Oriente
  - S.E. Lukas El Khoury, Vescovo Ausiliare del Patriarca
  - S.E. Gabriel Saliby, Metropolita dell’Europa Occidentale e Centrale
  - Sig. Dimitri Yamanoglu, Segretario, al seguito del Metropolita Saliby
Patriarcato Greco ortodosso di Gerusalemme
  - Rev.mo Archimandrita Nikolaos Nikodimos Farmakis
  - Rev.mo P. Rafaele Apostolos Anagnostakis
Patriarcato ortodosso di Mosca
  - S.E. Pitirim, Metropolita di Volokolamsk e Juriev, Vicario Patriarcale di Mosca
  - S.E. Innokentij, Vescovo di Korsoun
  - S.E. Hilarion, Vescovo di Kerchen
Patriarcato ortodosso di Serbia
  - S.E. Jovan, Metropolita di Zagabria e Ljubljana
Patriarcato ortodosso di Romania
  - S.E. Ioan Salagean, Vescovo di Harghita e Covasna
Patriarcato ortodosso di Bulgaria
  - Rev.mo Arciprete Ivan Petkin, Vicario Episcopale per l’Europa Centrale e Occidentale
Chiesa ortodossa di Cipro
  - S.E. Vasilios, Vescovo di Trimithus, Vicario dell’Arcivescovo greco ortodosso di Nea Justiniana e tutta Cipro
  - Prof. Christos Economou
Chiesa ortodossa di Polonia
  - Rev.mo Archimandrita Jerzy [Pa?kowski]
Chiesa ortodossa d’Albania
  - Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Tirana, Durres e di tutta l’Albania
  - Rev. P. Jani Trebicka, Segretario Generale del Santo Sinodo

ANTICHE CHIESE DELL’ORIENTE
Patriarcato Siro ortodosso d’Antiochia
  - S.E. Mor Gregorios Yohanna Ibrahim, Metropolita di Aleppo
Chiesa Apostolica Armena
  - S.E. Khajak Barsamian, Primate della Diocesi Orientale degli Stati Uniti d’America
Catholicossato Armeno di Cilicia
  - S.E. Oshagan Choloyan, Arcivescovo Prelato della Costa Orientale degli Stati Uniti d’America e Canada
Chiesa ortodossa d’Etiopia
  - Rev.mo P. Abba G. Egziabher G. Selassie, Rettore della Comunità Etiopica di Roma
  - Dr. Tarekegne Taka, Presidente dell’Associazione della Comunità Etiopica in Italia
Chiesa Ortodossa Sira del Malankar (India)
  - S.E. Thomas Mar Athanasius, Vescovo di Chengannur
  - Rev. Dr. Mathew Baby, Orthodox Syrian Seminary, Kottayam
Chiesa Assira dell’Oriente
  - Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente
  - S.E. Mar Bawai Ashur Soro, Vescovo Assiro di Seattle, Segretario Generale della Commissione interecclesiale per le 
     relazioni ecumeniche

CHIESE, COMUNITÀ ECCLESIALI, FEDERAZIONI, ALLEANZE E ORGANIZZAZIONI CRISTIANE D’OCCIDENTE
Comunione Anglicana
  - S.E. Richard Garrard, Vescovo Assistente per la Diocesi d’Europa della Chiesa d’Inghilterra, Direttore del Centro 
     Anglicano in Roma
Federazione Luterana Mondiale
  - Rev. Dr. Ismael Noko, Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale
  - S.E. Munib A. Younan, Vescovo Luterano di Gerusalemme
Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate
  - Rev. Dr. Setri Nyomi, Segretario Generale dell’Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate
Chiesa Presbiteriana di Scozia
  - Rev.mo John D. Miller, Moderatore
Consiglio Metodista Mondiale
  - Rev.mo Sunday Mbang, Presidente del Consiglio Metodista Mondiale
  - Rev. Dr. George Freeman, Segretario Generale del Consiglio Metodista Mondiale
Christian Church (Disciples of Christ)
  - Rev. Alvin O. Jackson, Moderatore, Pastore della National City Christian Church a Washington
  - Dr. David M. Thompson, Moderatore del Disciples Ecumenical Consultative Council e primo Vice Presidente della World
     Convention of Churches of Christ
Pentecostali
  - Rev. Dr. Cecil M. Robeck, Co-Presidente della Commissione internazionale di dialogo cattolica-pentecostale
Alleanza Battista Mondiale
  - Rev. Denton Lotz, Segretario Generale dell’Alleanza Battista Mondiale
Federazione Battista Europea
  - Rev. Pastore Italo Benedetti, Unione Battista Italiana
Conferenza Mennonita Mondiale
  - Dr. Mesach Krisetya, Presidente della Conferenza Mennonita Mondiale
The Salvation Army (Esercito della Salvezza)
  - Capitano Pascal Lemasle, Quartiere Generale per l’Italia dell’Esercito della Salvezza
  - Capitano Frederick Wong, Quartiere Generale per l’Italia dell’Esercito della Salvezza
Friends World Committee for Consultation (Quaccheri)
  - Ms. Hamsa Eichler, del Vienna Quaker Group
Moravian Church (Chiesa Morava)
  - Rev. Angetile Yesaya Musomba, Direttore della Unity Board della Chiesa Morava - Unitas Fratrum
World Council of Churches (Consiglio Ecumenico delle Chiese)
  - Rev. Konrad Raiser, Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese

EBRAISMO
  - Rabbino Joseph H. Ehrenkranz, Direttore del Center for Christian-Jewish Understanding (Stati Uniti d’America)
  - Prof. Dr. Leon Feldman, Segretario dell’International Committee for Interreligious Consultations (Stati Uniti d’America)
  - Rabbino Ron Kronish, Direttore dell’International Coordinating Council in Israel (Gerusalemme)
  - Rabbino Alan Placey, Responsabile per le questioni interreligiose, Ufficio del Rabbino Capo della United Hebrew 
     Congregations of the British Commonwealth of Nations (Londra)
  - Rabbino Capo David Rosen, Presidente, International Council of Christians and Jews (Gerusalemme)
  - Rabbino Israel Singer, Presidente del Governing Board, World Jewish Congress (Stati Uniti d’America)
  - Gran Rabbino Samuel-René Sirat, del Concistoro Centrale (Francia)
  - Rabbino Arthur Schneier, Presidente, Appeal of Conscience Foundation (Stati Uniti d’America)
  - Rabbino Henry I. Sobel, Senior Rabbi, Congregação Israelita Paulista (São Paulo)
  - Dott. Maram Stern, Segretario Generale aggiunto, World Jewish Congress, Bruxelles
  - Rabbino Prof. Elio Toaff, Rabbino Capo emerito di Roma (Italia)

ISLAMISMO
  - Prof. Hamid Ahmad Al-Rifaie, Arabia Saudita
  - Dr. Mohammad Sammak, Libano
  - S.E. Dr. Mahid Mutilan, Presidente Ulama League, Filippine
  - Msr. Mutilan, Filippine
  - S.E. Dr. Kamil Al-Sharif, Giordania
  - Dr. Ali Wahby El Samman, Egitto
  - S.E. Imam Wallace Deen Mohammed, Stati Uniti d’America
  - Imam Abdul Karim Hasan, Stati Uniti d’America
  - S.A.R. Principe El Hassan bin Talal, Giordania
  - Hojjatoleslam Ghomi, Iran
  - Hojjatoleslam ‘Alami, Iran
  - S.E. Gran Muftì Mustafa Ceric, Bosnia
  - Dr. Ifet Mustafic, Bosnia
  - S.E. Gran Muftì Selim Myumyum Mehmed, Bulgaria
  - Dr. Nikolay Pankov, Bulgaria
  - Shaikh Abdel Salam E.H. Abushukhaidem, Gerusalemme
  - Shaikh Saad A.M. Darwish, Gerusalemme
  - Dr. Main Badawi Ibrahim Dweik, Gerusalemme
  - Dr. Mohammed Ahmed Sharif, Libia
  - Dr. Mansour Tantush, Libia
  - S.E. Gran Muftì Kafiz Sabri Kochi, Albania
  - Mr. Bujar Mullahi, Albania
  - S.E. Reshat Bardhi, Albania
  - Mr. Edmond Brahimaj, Albania
  - S.E. Imam Mahmoud Hammad Ibrahim Sheweitah, Italia
  - Shaikh Ahmed Khalifa Niasse, Senegal
  - Prof. Ahmed Abd al Rahman Mohammed, Sudan
  - Dr. Ridvan Caarkir, Turchia
  - Mr. Abdul Chapor Mohammed Taha Al-Qaysi, Iraq
  - Mr. Yassin Hikmat Taha Ibrahim, Iraq
  - Dr. Mohammed Yassef, Marocco

BUDDISMO

  - Geshe Tashi Tsering, Rappresentante del Dalai Lama, Gran Bretagna
  - Most Ven. Yi I, Rappresentante Fo Kuang Shan - Taiwan, Capo Delegazione
  - Ven. Chueh Yann
  - Ven. Chueh Ru
  - Most Ven. Gensho Hozumi, Rinzai Zen, Giappone
Federazione Buddista Giapponese (Giappone)
  - Monst Ven. Chiko Iwagami, Capo Delegazione
  - Mr. Yuki Kashiwagi
  - Dr. Kenneth Kenichi Tanaka
  - Dr. Satoru Eguchi
Tendai (Giappone)
  - Most Ven. Kojun Handa, Capo Delegazione
  - Most Ven. Ryoko Nishioka
  - Ms. Hatsuko Handa
  - Ven. Ejun Ota
  - Ven. Tetsuen Saito
  - Ven. Yuigyo Okubo
  - Ms. Yumiko Nishioka
  - Mr. Uchiyama
  - Mr. Yoshihiro Kitagawa
Rissho Kosei-kai (Giappone)
  - Rev. President Nichiko Niwano, Capo Dlegazione
  - Rev. Hideyuki Kobayashi
  - Dr. Koichi Kawamoto
  - Mr. Yasutomo Sawahata
  - Ms. Megumi Hirota
  - Mr. Junichi Kazawa
Myochikai (Giappone)
  - Rev. Keishi Miyamoto, Capo Delegazione
  - Mr. Fumitoshi Hongo
  - Ms. Yasuko Waki
  - Mr. Shoro Fujita

TENRIKYO
  - Rev. Zensuke Nakata, Capo Delegazione
  - Rev. Noriaki Nagao
  - Rev. Hideo Yamaguchi
  - Dr. Ikuo Higashibaba

SHINTOISMO
Oomoto
  - On. Yasumi Hirose, Capo Delegazione
  - Mr. Mitsuo Yamazaki
  - Mr. Masamichi Tanaka
  - Mr. Katsuya Kimura
  - Mr. Kimio Matsumoto
  - Mr. Akira Naruo

CONFUCIANESIMO
  - Ven. Chang Gyon Choi, Presidente del Centro Nazionale per il Confucianesimo, Corea

GIAINISMO
  - Mr. Harshad Nandlal Sanghrajka, Gran Bretagna

SIKHISMO
  - Mr. Harbans Singh, Singapore
  - Bhai Sahijb Mohinder Singh, Capo Delegazione, Gran Bretagna
  - Mr. Sewa Singh Mandla, Gran Bretagna
  - Mr. Gurcharan Singh Chandan, Gran Bretagna
  - Jethadar Joginder Vedanti, India
  - Baba Amar Singh, India
  - Sardar Prithipal Singh, India
  - Manjinder Singh, India
  - Jasdev Singh Rai, India
  - Kamaljit Singh, India

INDUISMO
  - Shri Krishnarajav Vanavarayar, India
  - Mrs. Karuna Vanavarayar, India
  - Mrs. Dhanashree Srinivas Talwalkar, India
  - Prof. Raj Krishan Srivastava, India
  - Swamiji Agnivesh, India

ZOROASTRIANESIMO
  - Ervad Rustom Bhedwar, Gran Bretagna

RELIGIONI TRADIZIONALI AFRICANE
  - Komfo Afua Serwah Mensah, Ghana
  - Mr. Gasseto Ainadou, Benin
  - Mr. Alexander André Paqui, Benin

CARDINALI, ARCIVESCOVI E VESCOVI
  - Card. Angelo Sodano, Segretario di Stato di Sua Santità
  - Card. Roger Etchegaray, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
  - Card. Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti
  - Card. Ignace Moussa I Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
  - Card. Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano
  - Card. Francis Arinze, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso
  - Card. Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli
  - Card. Silvano Piovanelli, Arcivescovo emerito di Firenze
  - Card. Eduardo Martínez Somalo, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica
  - Card. Achille Silvestrini, Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali
  - Card. Michele Giordano, Arcivescovo di Napoli
  - Card. Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma
  - Card. Vinko Pulji?, Arcivescovo di Vrhbosna (Bosnia ed Erzegovina)
  - Card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di Palermo
  - Card. Polycarp Pengo, Arcivescovo di Dar-es-Salaam (Tanzania)
  - Card. Paul Shan Kuo-hsi, Vescovo di Kaohsiung (Taiwan)
  - Card. Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi
  - Card. Severino Poletto, Arcivescovo di Torino
  - Card. Cormac Murphy-O'Connor, Arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna)
  - Card. Edward Michael Egan, Arcivescovo di New York (Stati Uniti d'America)
  - Card. Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore di Lviv degli Ucraini (Ucraina)
  - Card. Edward Idris Cassidy, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
  - Card. Luigi Poggi, Archivista emerito di Santa Romana Chiesa
  - Card. Lorenzo Antonetti, Delegato Pontificio per la Patriarcale Basilica di S. Francesco in Assisi
  - Card. François Xavier Nguyên Van Thuân, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
  - Card. Sergio Sebastiani, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede
  - Card. José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi
  - Card. Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli
  - Card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
  - Sua Beatitudine Raphaël I Bidawid, Patriarca di Babilonia dei Caldei
  - S.E. Leonardo Sandri, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato
  - S.E. Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato
  - S.E. Marc Ouellet, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
  - S.E. Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
  - S.E. Michael Louis Fitzgerald, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso
  - S.E. Paolo Romeo, Nunzio Apostolico in Italia
  - S.E. Paolo Sardi, Nunzio Apostolico con Incarichi speciali
  - S.E. Josip Bozani?, Arcivescovo di Zagreb (Croazia)
  - S.E. Amédée Grab, Vescovo di Chur, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa
  - S.E. Simon Ntamwana, Arcivescovo di Gitega (Burundi)
  - S.E. Víctor Manuel López Forero, Arcivescovo di Bucaramanga (Colombia)
  - S.E. Fernando R. Capalla, Arcivescovo di Davao (Filippine)
  - S.E. Johannes Sudiarna Hadiwikarta, Vescovo di Surabaya (Indonesia)
  - S.E. Joseph Bagobiri, Vescovo di Kafanchan (Nigeria)
  - S.E. Andrew Francis, Vescovo di Multan (Pakistan)
  - S.E. Augustin Misago, Vescovo di Gikongoro (Rwanda)
  - S.E. Juan María Uriarte Goiricelaya, Vescovo di San Sebastián (Spagna)
  - S.E. Oswald Thomas Colman Gomis, Vescovo di Anuradhapura (Sri Lanka)
  - S.E. Fouad Twal, Vescovo di Tunis (Tunisia)
Sono presenti, inoltre:
  - Vescovi Membri del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana
  - Membri della Commissione della Conferenza Episcopale Italiana per l'Ecumenismo e il Dialogo
  - Arcivescovi e Vescovi dell'Umbria, di diverse Diocesi dell'Italia, di Taiwan, del Viêt Nam e di altri Paesi.

AUTORITÀ CIVILI
  - S.E. il Signor Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica Italiana, e Seguito
  - S.E. il Signor Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri, e Seguito
  - On. Pier Ferdinando Casini, Presidente della Camera dei Deputati
  - On. Pietro Lunardi, Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, e Seguito
  - On. Giuliano Urbani, Ministro per i Beni e le Attività Culturali
  - On. Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
  - On. Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

INVITATI
  - Chiara Lubich, Opera di Maria (Focolarini)
  - Andrea Riccardi, Comunità di Sant’Egidio
  - Jesús Carrascosa, Comunione e Liberazione
  - Kiko Argüello, Cammino Neocatecumenale
  - Paola Bignardi, Azione Cattolica Italiana
  - Frère Denis, Comunità di Taizé
  - Suor Nirmala, Superiora Generale Missionarie della Carità
  - Suor Raymonde-Andrée, Superiora Generale Piccole Sorelle di Gesù
  - Padre Angelo Panigatti, Barnabiti
  - Padre Giuseppe Moretti, Barnabiti
  - Dr. William F. Vendley, Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace
  - Dr. Peter P. Stewart, Thanksgiving Square, USA
  - S.E. Sami Elia Gargis, Direttore per gli Affari cristiani, Ministero Awqaf, Iraq
  - Prof. Mario Agnes, Direttore de «L’Osservatore Romano»
  - Dott. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede
  - Padre Pasquale Borgomeo, Direttore della Radio Vaticana
  - Padre Federico Lombardi, Direttore Generale ad interim del Centro Televisivo Vaticano

       Elenco aggiornato al 22.01.2002.



 
 

Florilegio delle “testimonianze ufficiali” offerte dai convenuti

Appena giunto ad Assisi, Giovanni Paolo II si è recato nella Piazza san Francesco dove ha accolto i Rappresentanti delle Religioni del mondo insieme con le loro Delegazioni. Dopo il saluto pronunciato dal Papa e dopo la monizione d'introduzione proclamata dal Cardinale François Xavier Nguyên Van Thuân, i Rappresentanti hanno letto nelle rispettive lingue le testimonianze per la pace. 

Interventi: 
Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartholomaios I 
Arcivescovo di Canterbury Sua Grazia George Carey 
Dr. Ishmael Noko (Federazione Luterana Mondiale) 
Dr. Setri Nyomi (Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate) 
Geshe Tashi Tsering (Buddismo) 
Chef Amadou Gasseto (Religione Tradizionale Africana) 
Didi Talwalkar (Induismo) 
Sheikh Al-Azhar Mohammed Tantawi (Islam) 
Rabbi Israel Singer (Ebraismo) 
Chiara Lubich (Chiesa Cattolica) 
Andrea Riccardi (Chiesa Cattolica)
Patriarca Ortodosso di Romania S. B. Teoctist
 

Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartholomaios I
"La vera pace viene da Dio" (San Giovanni Crisostomo, P.G. 61, 14). 
La pace di Dio viene offerta a colui che, riconciliato con Dio per mezzo di Gesù Cristo, manifesta realmente la comunione con lui mediante l'amore, la virtù, la piena fede e fiducia in lui. 
Che il Signore della pace ci dia la sua pace. Così sia. 

Arcivescovo di Canterbury Sua Grazia George Carey 
La testimonianza dell'Arcivescovo di Canterbury è stata letta dal Vescovo Richard Garrard. 
Negli ultimi mesi abbiamo appreso ancora una volta quanto sia grande il bisogno l'uno dell'altro
Abbiamo bisogno che la grazia di Dio ci tocchi con una generosità che sia più che umana, e liberi noi stessi e il nostro prossimo dai disastri del passato. … Non si tratta di un cammino veloce o indolore. … Gesù Cristo, il leader ispiratore di tutti i cristiani, … Riconosciamo di averci mal compreso e di averci feriti l'un l'altro; perciò dobbiamo costruire la nostra pace sul nostro bisogno di accogliere il perdono e di offrirlo. … Le nostre preoccupazioni, tuttavia, devono essere allo stesso tempo pratiche, oltre che oranti e profetiche.

Dr. Ishmael Noko (Federazione Luterana Mondiale)
Questo è un giorno in cui ci rivolgiamo al Signore, nostra potente fonte di vita dai molti nomi, con la nostra supplica per il futuro del mondo. … Il dialogo interreligioso e le relazioni tra persone diverse di differenti fedi sono essi stessi espressione di genuina fede in Dio. Esse costruiscono ponti di mutua fiducia e rispetto, e abbattono muri di ostilità. Le relazioni interreligiose non possono essere isolate dalle loro implicazioni sociali e politiche. … Le Nazioni Unite, che a giusta ragione hanno ricevuto lo scorso anno il Premio Nobel per la Pace, devono continuare a svilupparsi ulteriormente… Devono contribuire nella sostanza a rettificare e a sanare ingiustizie del passato, come pure ad edificare visioni comuni per un futuro migliore. … Una responsabilità grave pesa al presente sui politici del mondo, come pure sulle comunità religiose, sulle istituzioni finanziarie, sulle comunità scientifiche ed educative, sulle istituzioni e le agenzie di informazione, e sul mondo dello spettacolo. … Nella congiuntura critica attuale, le Chiese della Federazione Luterana Mondiale cercheranno di adempiere al loro ruolo di partner per la fraternità umana e per la giustizia nelle differenti regioni, specialmente attraverso il dialogo e l'azione comune con gli aderenti ad altre fedi. 

Dr. Setri Nyomi (Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate) 
Il Buon Samaritano. E chi è il mio prossimo? 
È interessante rilevare che il nostro Signore Gesù Cristo ha raccontato questa storia in risposta ad una domanda sulle condizioni per la salvezza; tale vicenda è pervasa da toni di amore, di rispetto, di attenzione e di comunanza di condivisione verso quanti possono essere di cultura o religione totalmente differente, piuttosto che oltrepassarli, ignorarli o trattarli da nemici. … Occorrono più samaritani che, ispirati dalla fede, decidano che le differenze religiose non dovrebbero permettere di ignorare, o addirittura odiare, quanti sono diversi. Viviamo nelle stesse comunità sullo stesso pianeta. Quando ci impegniamo a costruire la pace dentro le nostre comunità, ciò non è sleale nei confronti delle nostre religioni o addirittura contrario ai nostri spiriti religiosi. Un tale impegno è parte della nostra vocazione. 

Geshe Tashi Tsering (Buddismo) 
Possa io divenire in ogni momento, ora e sempre, un protettore di quanti sono senza protezione, una guida per coloro che hanno perso la via, una nave per quanti devono solcare gli oceani, un ponte per coloro che devono attraversare i fiumi, un santuario per quanti sono in pericolo, una lampada per chi ha bisogno di luce, un luogo di rifugio per quanti hanno bisogno di riparo, un servo di quanti sono nella necessità. Per tutta la durata dello spazio, per il tempo che gli esseri viventi rimangono, sino ad allora, possa anch'io restare e sconfiggere le miserie del mondo. (Da:  Guida al modo di vivere del Bodhisattva, Shantideva). 

Chef Amadou Gasseto (Religione Tradizionale Africana)
L'invito, che mi è stato fatto, di partecipare ad Assisi alla preghiera per la pace è un onore per me e per tutti i fedeli membri del "Vodun Avélékété", di cui sono il grande sacerdote. … C'è una cosa della quale sono convinto: la pace nel mondo dipende dalla pace fra gli uomini. La responsabilità dell'uomo nel mondo influisce non soltanto sulla società, ma anche sull'intera creazione. Quando non c'è la pace tra gli uomini non c'è neanche la pace fra il resto della creazione e l'uomo. … Si tratta di riparare il male che è stato fatto contro la creazione per colpa dell'uomo, chiedere perdono agli spiriti tutelari delle zone che sono state toccate dalla violenza e dal male commesso dall'uomo e domandare perdono, celebrare sacrifici riparatori e purificatori al fine di restaurare la pace. Io sono convinto che questa purificazione della natura è di capitale importanza per riportare la pace tra gli uomini e il resto della creazione. … Voglio anche sottolineare una cosa essenziale:  il rispetto dei "mani" degli antenati.

Didi Talwalkar (Induismo) 
L'Induismo è per me una profonda sorgente di ispirazione, ma non posso pretendere di essere nulla più di una studentessa di una tradizione plurimillenaria. … Vari sono i significati che si associano alla nozione di pace. Per i pensatori laici, la pace è assenza di violenza e soluzione di conflitti senza violenza. … Tuttavia, ancora una volta, questo tipo di pace è giunto ad un punto morto. Ci è venuta a mancare sino ad ora una solida base della pace. Per me la pace consiste nel mantenere l'equilibrio e l'armonia all'interno e all'esterno. Fino a quando non riusciremo a raggiungere questa forma di comprensione, continueremo ad essere testimoni di intolleranza, miseria, sfruttamento, conflitti e ingiustizia. … La religione, se rettamente compresa, è quella forza propulsiva che può restaurare l'armonia e l'unità tra il mondo interno ed esterno. … Abbiamo visto come l'orientamento religioso della gente può essere molte volte corrotto. Il vero messaggio della religione non è e non può essere il bigottismo. … Io provengo da una cultura nella quale il significato più vicino a religione è ciò che noi chiamiamo dharma. Questa interrelazione implica un "ordine" che permette di espandere la consapevolezza personale da un'esistenza chiusa in se stessa a una relazione con il divino. … Per me, che appartengo alla Swadhyaya parivar (famiglia), ispirata dal Rev. Pandurang Shastri Athawale, tale universale fratellanza viene in modo naturale perché egli ha inculcato in noi l'idea dell'accettazione di tutte le tradizioni religiose (sarva dharma sweekaar).

Sheikh Al-Azhar Mohammed Tantawi (Islam) 
La testimonianza di Sheikh Al-Azhar Mohammed Tantawi è stata letta dal Dr. Ali Elsamman (Islam).
Nel nome di Dio, il Tutto Misericordioso, il Molto Misericordioso. 
In quarto luogo. Tutte le religioni monoteiste raccomandano che l'essere umano promuova il diritto e la giustizia, restaurando i legittimi proprietari nei loro diritti. In questa occasione, Al Azhar Al Sharif ha il piacere di rendere omaggio allo Stato del Vaticano per il suo lodevole sostegno nei confronti del popolo palestinese. … In quinto luogo In Egitto, musulmani e cristiani hanno vissuto come fratelli per 14 secoli, sotto uno stesso cielo, sulla stessa terra, uguali nei diritti e nelle responsabilità. Ciascuno pratica la propria fede come dice il Santo Corano:  "Niente costrizione nella religione! La via diritta si distingue dall'errore. Colui che non crede agli idoli e crede in Dio ha impugnato il manico più solido e senza incrinature. Dio è colui che capisce e sa tutto" (Sura La vacca, 256). 

Rabbi Israel Singer (Ebraismo)
"Grande è la pace, poiché il nome di Dio viene chiamato Pace" 
Noi Ebrei sottolineiamo che le nostre tradizioni religiose non prevedono un ruolo centrale al concetto di guerra religiosa. Ma non vogliamo essere insensati, dato che diverse volte durante il nostro tragico e sanguinoso passato, ci siamo difesi e abbiamo combattuto contro i nemici quando si presentava la necessità. E quando abbiamo combattuto, abbiamo scrutato le nostre Scritture non per cercare una giustificazione per la guerra, ma quale base religiosa delle nostre azioni. La Bibbia è colma delle ingiunzioni di Dio agli Ebrei di combattere contro i nemici quando è necessario. Nella nostra tradizione vi è il concetto di "lo' tehayyun kol neshamah" di guerre contro gruppi specifici, battaglie che devono essere combattute spietatamente e senza misericordia. … Noi Ebrei siamo impegnati in una ideologia, in una religione e in una filosofia centrate sui concetti di pace, di bontà e di fraternità, comuni ad altre religioni del mondo, specialmente il cristianesimo, che ha adottato e ha adattato moltissime idee ebraiche. Le nostre Scritture ebraiche, come pure il Nuovo Testamento cristiano, insegnano a non avere rancore contro quanti ci hanno colpito e a cercare sempre la via della conciliazione e dell'amore fraterno. Anche quando siamo inviati a far guerra contro i nostri nemici, Dio ci ingiunge di offrire in primo luogo l'opportunità di arrendersi pacificamente, e soltanto quando l'offerta viene rifiutata ci è permesso di usare le armi contro di loro.
… Dobbiamo ricordare che nessuna religione ci comanda di uccidere in maniera indiscriminata, e quanti hanno insegnato il contrario lo hanno fatto deviando e distorcendo le religioni nel nome delle quali parlavano. Il Papa Giovanni Paolo II ha corretto gli abusi usati storicamente per giustificare la violenza commessa contro non cristiani

Chiara Lubich (Chiesa Cattolica)
Gesù per noi cristiani è il Dio della Pace. … L'intera Chiesa cattolica lavora alla pace. Tante sono le vie che persegue. Efficacissimi sono i dialoghi sulla via tracciata dal Concilio Vaticano II. Essi, perché generano fraternità, garantiscono la pace. … La Chiesa svolge il primo tra i suoi stessi figli e figlie, innescando quella comunione richiesta ad ogni livello, che è pace assicurata. Attua un secondo irreversibile con le diverse Chiese e Comunità ecclesiali, dialogo che accresce la pace nella grande famiglia cristiana. Realizza un altro con le grandi Religioni del mondo, facendo leva, anche, sulla cosiddetta "regola d'oro", presente in diversi Libri Sacri, che così è espressa nel Vangelo:  "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi anche voi fatelo a loro" (Mt 7, 12). … E infine il dialogo e la collaborazione in più campi con tutti coloro che, pur senza un riferimento religioso, sono uomini e donne di buona volontà per cui si può costruire anche con essi la pace. … Varie espressioni, dunque, d'un unico grande dialogo, generatore di quella fraternità che può diventare, in questo difficilissimo momento storico, l'anima della vasta comunità mondiale, che paradossalmente oggi gente del popolo e governanti cominciano ad auspicare. 

Andrea Riccardi (Chiesa Cattolica) 
Abbiamo visto come la preghiera libera nuove energie di pace. Ci sono stati cambiamenti epocali:  le transizioni pacifiche dal comunismo nell'Est europeo, le pacificazioni in America del Centro e del Sud, in Asia. Ho visto da vicino ritornare la giustizia in Sud Africa, la pace in Mozambico. Nuove energie d'amore preparano la pace. … Con la sua preghiera insistente, la Chiesa non accetta che la guerra sia ineluttabile. Sono aumentati gli operatori di pace. … La Chiesa non dispera né si rassegna. Ricorda la dimensione interiore della pace. Gli operatori di pace saranno chiamati figli di Dio e i miti erediteranno la terra. … Dove è proclamato e vissuto il Vangelo, si apprende a non disperdere il gran dono della pace, come diceva il beato Papa Giovanni XXIII. Ogni Chiesa locale, ogni comunità cristiana, ogni famiglia diventa il santuario della pace. … La lezione storica degli ultimi decenni e di tutto il Novecento ci dice: la pace è possibile e la guerra è un'avventura senza ritorno. Infatti, noi cattolici, con tutti i cristiani, con i credenti delle grandi religioni, abbiamo compreso meglio che solo la pace è santa, mai la guerra!

Patriarca della Chiesa Ortodossa di Romania S. B. Teoctist 
S. B. Teoctist, Patriarca della Chiesa Ortodossa di Romania, ha inviato un messaggio che è stato letto da S.E. Ioan Selejan, Vescovo di Harghita e Covasna. Questo è il testo: 
Per i cristiani, l'incarnazione di Dio nella persona di Cristo, che è allo stesso tempo, uomo e Dio, è un momento di pace e di riconciliazione universale, marcato dalla voce degli angeli che annunciano questa nascita dall'alto: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama" (Lc 2,14).
Con questa speranza salvifica della pace dall'alto, salutiamo l'organizzazione della "Giornata di preghiera per la pace", un'iniziativa di Sua Santità Giovanni Paolo II, in questo periodo di turbamenti e preoccupazioni a livello mondiale, quando le religioni devono mostrarci di capire i fenomeni complessi e di partecipare, nel loro modo specifico, alla conservazione della creazione di Dio e di alzare l'uomo alla dignità che Dio gli ha affidato.



 
 

Florilegio dei resoconti della giornata, presentati dal giornale della CEI

Da Avvenire 25 gennaio 2002

Lo scambio del segno di pace tra i rappresentanti delle più diverse fedi segna il culmine di uno spettacolo andato in scena su una delle piazze più suggestive del mondo … s'incrociano nere talari di patriarchi e tuniche gialle di buddisti, porpore cardinalizie e variopinti turbanti induisti, kippà ebraiche e tarbush musulmani … «Solo lei Santità poteva indire un simile raduno. Ma non sarebbe riuscito senza di noi». Con queste parole a sorpresa il rabbino Israel Singer, massima autorità del Congresso mondiale ebraico, si è rivolto al Papa prima di leggere la sua testimonianza … Per la prima volta nella storia rappresentanti cristiani, islamici, ebrei, buddisti e animisti, insieme coi leader spirituali di altre religioni, hanno preso solennemente un impegno comune per la pace. Quasi un decalogo, visto che è stato espresso in brevi formule da dieci esponenti delle religioni. … Il rappresentante di Al-Azhar, una delle più alte istituzioni musulmane che ha sede in Egitto, si è invece limitato a riproporre i cinque pilastri della dottrina dell'islam evitando accuratamente il termine «guerra» e insistendo sulla «giustizia». E ha reso omaggio al Vaticano «per il suo lodevole sostegno nei confronti del popolo palestinese».  Il rabbino Singer, gesticolando come un predicatore altamente ispirato, ha affermato che «le religioni sono servite per fomentare migliaia di guerre orrende e sanguinose». Nel testo del suo discorso, distribuito in anticipo ai giornalisti, c'era una lunga disquisizione sul diritto di condurre «guerre contro gruppi specifici, battaglie che devono essere combattute spietatamente e senza misericordia». Ma ha preferito non leggerlo
(Un 11 settembre rovesciato, di Luigi Geninazzi )

Pur rivolgendosi all'unico cielo e all'unico Dio, invocato sotto nomi diversi, le dodici grandi confessioni religiose presenti erano dislocate in spazi differenti, ben visibili anche attraverso gli ambienti e i livelli degli edifici. Era pure questo un simbolo: sia per evitare il sincretismo sia per ricordare che c'è anche nelle varie fedi un'altra debolezza, quella delle divisioni, delle incomprensioni e della lontananza dall'unica Verità. … Ecco, ad Assisi non si poteva pregare "spalla a spalla" e questo è il limite reale delle religioni nella storia. Ma lo stare sotto lo stesso cielo di Dio, il giungere nello stesso luogo lasciando cadere a terra spade e lance per essere fuse in aratri e falci, come sperava Isaia, il pregare nella stessa ora, assidersi alla stessa mensa sono già i segni che la promessa e il sogno di Dio si potranno compiere.
(Formidabile forza delle mani giunte, di Gianfranco Ravasi)

La lingua sacra dell'islam costituisce infatti una specie di lingua franca della Umma islamica davanti alla quale si riducono molte differenze confessionali tra sciiti e sunniti e culturali tra arabi, persiani, balcanici, turchi e asiatici. … A tutti i presenti l'imam di Roma, Mahmoud Sheweitah, rivolge un appello centrato sulla necessità di aprirsi alle altre tradizioni religiose. Lo segue il gran mufti di Bosnia ed Erzegovina, Mustafa Ceric, che sottolinea in arabo e poi in inglese il radicamento storico della fede islamica in Occidente. «I musulmani - dice - non sono soltanto gli immigrati e la nostra, ad esempio, è una realtà autoctona che ha resistito a tante guerre ed eccidi». 
(Appello dell'imam di Roma…, di Camille Eid)

«Già questa dimensione dell'andare insieme mi piace molto», dice il cardinale Joseph Ratzinger. Tutti insieme per condividere quella che il cardinale Carlo Maria Martini definisce «la gravissima responsabilità del momento in cui viviamo», e per impegnarsi «nella maniera più sincera - sottolinea il presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Camillo Ruini - a favore della pace, dei diritti umani, della libertà religiosa». Opinioni e sentimenti in cui tutti sembrano riconoscersi. … mancano, alla fine, solo i due rappresentanti del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme. Hanno telefonato mercoledì, farà sapere più tardi il portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls, dicendo di non poter partire in quanto non hanno avuto il visto dalle autorità israeliane.
(Il dialogo non ha scompartimenti, di Salvatore Mazza)

La giornata di Assisi non si conclude solo con le tante parole pronunciate sul palco di pochi metri quadrati, foderato di rosso e con un ulivo come unico elemento scenografico. Da quella che per qualche ora è stata una sorta di piccola Onu della fede, ai piedi della grande Basilica di San Francesco, ognuno va via con un preciso impegno, pronunciato in lingue e forme diverse, ma con lo stesso intento. … Subito dopo è il Papa a dire il suo solenne «mai più» e successivamente l'accensione delle lampade e lo scambio dell'abbraccio di pace suggellano la cerimonia, mentre il coro della Cappella Sistina intona i canti composti per l'occasione dal maestro don Giuseppe Liberto. … Il treno della pace riparte per Roma alle 18,25, con 40 minuti di ritardo sul programma. Ma non è mai troppo tardi per fare la pace.
(Luci accese nel buio del mondo, di Mimmo Muolo) 

La più severa è Mascia: «Prima ero protestante, adesso credo in Dio e basta», dice tutto d'un fiato. … Un telefonino sbuca inatteso perfino dalla veste stazzonata di un Hare Krishna, ma per fortuna un suo confratello provvede a dargli il cambio. Si chiama Pandu, ma è italiano purosangue. «Per noi - spiega - è importante che venga richiamata la necessità di una profonda ricerca spirituale, anzitutto a livello personale.»Mischia le carte, la piazza di Assisi. Ribalta i luoghi comuni e obbliga a rivedere le coordinate mentali. … E la più consistente rappresentanza di buddhisti intercettata tra il pubblico proviene da una comunità di Rieti. «Non lontano da Gubbio, la città dove Francesco ammansì il lupo», precisa Ajahn Chandapalo, uno dei quattro monaci che compongono la delegazione. Particolare importante: Chandapalo è inglese, come due dei suoi confratelli. Il quarto, invece, viene dalla Nuova Zelanda. Si considerano dei veterani degli incontri inter-religiosi, che hanno iniziato a frequentare proprio in Gran Bretagna. 
(È giovane la bandiera della pace, di Alessandro Zaccuri)

Anche la Chiesa ortodossa russa partecipa alla preghiera delle fedi per la pace indetta da Giovanni Paolo II ad Assisi. … Il metropolita Pitirim, al secolo Konstantin Neciajev, fu ordinato sacerdote nel 1954 e divenne metropolita nel 1986. Era a quei tempi una nota figura dell'«ortodossia ufficiale» e partecipava alle «manifestazioni per la pace» organizzate dal regime sovietico. … Per un breve periodo fu addirittura membro del Congresso dei deputati del popolo. Ma nel 1991 il sacerdote dissidente Gleb Jakunin scoprì dei documenti che proverebbero la collaborazione di Pitirim con il Kgb. Il metropolita cadde in disgrazia, ma ora il Patriarca Alessio II lo ha "riabilitato" e lo invia spesso come suo rappresentante a manifestazioni internazionali. 
(Mosca c'è, il gelo si scioglie Ma il cammino è ancora lungo, di Giovanni Bensi)

«I francescani d'Italia erano tutti in Assisi per pregare e testimoniare che la religione non deve mai diventare una ragione di odio, di conflitto, di violenza». Lo afferma un comunicato dell'Unione delle conferenze dei ministri provinciali delle quattro famiglie francescane d'Italia. «Ringraziamo il Santo Padre per aver scelto per la seconda volta Assisi, città di Francesco, come luogo di incontro, di dialogo e di preghiera». 
Plauso giunge anche dalle Chiese evangeliche in Italia: «Come evangelici abbiamo sentito nostro dovere partecipare ad un incontro che impegna le religioni a testimoniare in prima persona la giustizia e la pace», afferma in una nota la pastora Maria Bonafede, vice-moderatore della Tavola valdese. 
Soddisfatto anche il pastore luterano Hans-Michael Uhi, vice-presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia: «Un bilancio positivo che conferma l'importanza di sviluppare, oltre al dialogo ecumenico, anche un ecumenismo delle religioni». 

E alla fine, con un'aggiunta a braccio,  [il Papa] auspica: «Hanno parlato gli uomini. Ha parlato anche il vento. Vento forte, vento dello Spirito. Che lo Spirito voglia parlare al cuore di tutti noi». … Nel cielo di Assisi, in effetti, il vento trattiene la pioggia per tutta la mattinata. … Nelle parole usate dal Pontefice, nelle testimonianze dei diversi leader religiosi (che riferiamo a parte), si avverte la speranza che questa giornata possa portare gli stessi frutti di 15 anni fa. … Sul palco dal fondale rossastro prendono posto i cantori della Cappella Sistina ed ecco il primo squillo di tromba, cui fa quasi da contrappunto il trillo di uno, due, dieci telefonini. La notizia che recano è sempre la stessa: il treno del Papa è già arrivato a Santa Maria degli Angeli. … E infine ecco la sfilata dei leader religiosi che giungono a piedi con le vesti tipiche e i copricapo delle diverse fogge. Turbante colorato per i Sikh, kippah per gli ebrei, cappelli bianchi per i musulmani. … «Le tenebre si allontanano accendendo fari di luce». Un compito, conclude [il Papa] , che spetta a tutti gli uomini, ma in particolare ai giovani, «sentinelle della pace». In fondo hanno già cominciato ad esserlo. Proprio qui, nella patria di san Francesco. 
(«Via le nubi del terrorismo», di Mimmo Muolo)

«Oh gente del libro! Venite a un accordo equo fra noi e voi. Decidiamo cioé di non adorare che Dio». Il presidente della stessa Ucoii cita questo versetto tratto dalla terza sura del Corano prima di dare il suo giudizio sull'incontro di Assisi. «Dopo 1400 anni - dice Mohammed Nour Dachan - quest'appello dell'islam comincia a raccogliere consensi da più parti, ma ci vuole maggiore costanza per vedere concretizzarsi questi gesti simbolici». Mi scusi, lo interrompiamo, dovrei forse intendere dalla sua affermazione che i cristiani hanno scoperto soltanto adesso l'unicità di Dio! «In un giorno straordinario come quello di oggi - risponde Dachan, un medico di origine siriana residente ad Ancona -, lascerei da parte le questioni teologiche. La retorica insegnata nelle scuole arabe mi sconsiglia di parlare al mio ospite di cose nefaste o poco gradite quando è lui a invitarmi a una festa». 
(L'islamico Nour: urgente un accordo tra noi, gente del Libro, di Camille Eid)

Nell'86 la presenza che più aveva fatto scalpore era stata quella degli indiani d'America, con le loro danze e i loro copricapi variopinti. Questa volta a tenere banco ad Assisi è la testimonianza di Amadou Gasseto, gran sacerdote del Vodun Avélékété, religione tradizionale del Benin. … passa la parola a un portavoce, che legge un lungo messaggio in francese … «riparare il male che è stato fatto contro la creazione per colpa dell'uomo, chiedere perdono agli spiriti tutelari delle zone che sono state toccate dalla violenza e dal male commesso dall'uomo e domandare perdono, celebrare sacrifici riparatori e purificatori al fine di restaurare la pace». … La scelta di far svolgere «a porte chiuse» il momento di preghiera che ogni religione celebra secondo le proprie consuetudini priva forse la giornata di un'occasione suggestiva (dei diversi riti, di fatto, si riescono a vedere soltanto le immagini trasmesse in diretta televisiva da Sat 2000), ma nonostante tutto l'apporto di tradizioni anche poco conosciute viene percepito con forza. … Didi Talwalkar, induista anche lei: «La religione, se rettamente compresa, è quella forza propulsiva che può restaurare l'armonia e l'unità tra il mondo interno ed esterno». Messaggio trasmesso con asiatica gentilezza, ma terribilmente chiaro. 
(Sul palco anche l'Africa tribale ma l'Oriente è il più numeroso, di Alessandro Zaccuri)

sentire lo stupore di fronte a quelle preghiere in tante lingue esotiche che si levavano da stanze diverse ma vicine, e vedere, oltre che ascoltare, l'incrociarsi di voci, suoni, parole e canti che si sovrapponevano alle immagini di sobria nitidezza nel costruire il grande canto corale della preghiera sorta dal cuore del mondo intero. … Un evento raro, in cui si sono intrecciate in una salda cordata le preghiere rivolte al cielo, meta unica per tante voci: e tutte le religioni e le confessioni si sono offerte in un comune slancio di invocazione e di lode, … Quel che ha colpito, in un'atmosfera serena di comune fiducia, è stata la visione della preghiera. … Solitamente non avvezzo a constatare lo slancio verso Dio, chi ha seguito Sat 2000 ha potuto sentirsi coinvolto nel fatto unico di una collettività molteplice e differenziata - nei gesti, negli abiti e nel linguaggio stesso del corpo, oltre che nelle diverse lingue - rivolta contemporaneamente a Dio secondo riti antichi. … E si è compreso come sia importante che una televisione non generalista, ma chiaramente schierata su finalità trascendenti l'occasionale e il fatuo, offra la possibilità di una partecipazione in cui la spiritualità si illumina e sorride a una speranza.
(E in diretta tv gli antichi riti illuminano il villaggio globale, di Mirella Poggialini)

Uno accanto all'altro i rappresentanti delle varie confessioni cristiane: le barbe lunghe e i copricapi degli ortodossi, il capelli biondi della pastora valdese, gli occhi chiari dei luterani e degli anglicani, lo spezzato in velluto del pastore battista, la porpora cardinalizia del presidente della Cei. … San Giovanni in Laterano, le 20 e 30 di mercoledì sera. In piena settimana di preghiera per l'unità dei cristiani e alla vigilia dell'incontro interreligioso di Assisi, Roma cristiana mostra tutti i suoi volti alla veglia ecumenica di preghiera diocesana. Il cardinale Camillo Ruini fa gli "onori di casa" e rivolge il saluto agli ospiti: «A quanti sono convenuti per unirsi alla nostra comune lode al Padre vorrei augurare anzitutto il dono della pace in Cristo. Essere raccolti nel suo nome spinge ognuno di noi a fare proprio l'invito di pace che da Assisi il Santo Padre, unito ai fratelli e sorelle cristiani e ai capi di altre religioni, rivolgerà a tutti i popoli e a ogni uomo e donna di buona volontà». … E a Maria Bonafede, pastora valdese, tocca introdurre la liturgia penitenziale: «Ciò di cui abbiamo orrore lo poggiamo ai piedi del Signore. Tutta la nostra esistenza, i nostri pensieri, ciò che opprime la nostra vita e le nostre Chiese, tutto nelle sue mani, grandi nell'amore». … Padre Iuvenalie, ortodosso romeno, chiede perdono a Dio «per le divisioni, pietra di inciampo alla testimonianza cristiana». … Hans Michael Uhl, pastore luterano: «Non Ti abbiamo amato abbastanza nei nostri fratelli creati a tua immagine ma diversi da noi». … Jonhatan Boardman, pastore anglicano: «Non permettere che siamo lontani gli uni dagli altri. Riuniscici presto in una sola Chiesa, per i meriti di Gesù Cristo». … Ad accompagnare la liturgia i cori della Diocesi, del Collegio germanico-ungarico, della Comunità luterana. … Per l'omelia si alza padre Matteo Psomas, ortodosso greco… le sue citazioni dalle Città invisibili di Calvino.
(Anche in Laterano una notte di vigilia , di L.Liv.) 



 
 

Citazioni dai Santi Vangeli sul vero significato della pace

Citazioni dalla sacra Scrittura sul connubio con gli infedeli e sulla unicità di Dio, del Suo Figlio Unigenito e della Sua Chiesa

Comunicato di S. Ecc. Mons. Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X

Lettera aperta al Papa, redatta nel 1985 e, purtroppo, piú attuale che mai



(gennaio 2002)

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