Udienza di S. Em. Rev.ma il Card. Castrillon Hoyos, 
Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei"
concessa ai dirigenti di Una Voce Internazionale

Roma, il 4 settembre 2000

Testo del comunicato stampa emesso da Una Voce Internazionale
(in testo in inglese si trova sul sito internet di Una Voce)
 
 

(il testo è stato evidenziato da noi)







Lunedí 4 settembre 2000, una delegazione di membri della Federazione Internazionale Una Voce e della Pro Missa Tridentina sono stati ricevuti in udienza da Sua Em.za il Card. Darìo Castrillon Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero e Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei. 
L’udienza si è svolta negli uffici della Congregazione per il Clero, dalle 12,15 alle 14,00. 
A nome della delegazione, il Presidente Michael Davies si è congratulato col Cardinale per la sua nomina e ha fatto presente che si era tratto un grande incoraggiamento dalla sua intervista concessa al giornale austriaco Profil.
 

Dobbiamo renderci conto che le persone che trovano la loro gioia nell’antico rito della Chiesa non fanno niente di male. Questo crea il problema della rimessa in uso della Messa latina, che è stata per cosí tanto tempo la norma? Io ritengo che queste persone abbiano il senso della santità, del mistero della Messa, del rispetto per le tradizioni. Perché non dare loro la libertà di celebrare anche la Messa?


In considerazione del fatto che la lettera  Protocollo 1411, 1999, della Congregazione per il Culto Divino e per i Sacramenti, stabilisce che ogni prete di Rito Romano può usare il Messale del 1970, è stato chiesto a Sua Eminenza se fosse possibile attuare la raccomandazione della Commissione di Cardinali, del 1986, secondo la quale ogni prete che volesse celebrare la Messa in latino dovrebbe essere libero di scegliere tra il Messale del 1970 e quello del 1962.
A Sua Eminenza è stato anche chiesto di intervenire a favore dei nostri membri, presso i Vescovi che rifiutano il permesso di celebrare secondo il Messale del 1962. 
È quello che fece il Card. Mayer quand’era Presidente della Commissione, solo raramente imitato dai suoi due successori.

A Sua Eminenza è stato fatto presente che noi desideriamo che le celebrazioni secondo il Messale del 1962 vengano effettuate in accordo con le rubriche dello stesso Messale, senza l’intromissione di altri elementi successivi: come la Comunione sulla mano o le modifiche del 1965.

Si è parlato anche dei recenti avvenimenti che hanno coinvolto la Fraternità San Pietro, ed è stata espressa a Sua Eminenza la nostra sottomissione e il nostro desiderio di rimanere in regolare rapporto con la Pontificia Commissione Ecclesia Dei.

Il Cardinale ha preso nota accuratamente di tutte le questioni che gli sono state sottoposte, e nella sua risposta dettagliata ha precisato che egli considera il Messale di San Pio V come un grande tesoro della Chiesa, che attrae i giovani non tanto per la lingua latina, ma per il senso di mistero che da esso emana. 
Egli ci ha assicurato che prenderà contatto con i Vescovi che rifiutano il permesso di usare il Messale del 1962, e che egli stesso non vede la ragione perché non ci si debba permettere l’uso di tutti i libri liturgici in uso nel 1962.
È sua opinione che il Motu Proprio "Ecclesia Dei" ponga ai Vescovi delle serie responsabilità circa la sua attuazione, e che il permesso di applicarlo possa essere negato solo in presenza di motivazioni serie.

Per quanto riguarda la Fraternità San Pietro, Sua Eminenza ha ribadito che egli intendeva preservare e rafforzare la Fraternità.  Ha parlato della pratica della concelebrazione come di un importante segno di carità ecclesiale e di unità della Chiesa, e ha spiegato che nonostante gli piacerebbe vedere i membri della Fraternità concelebrare con i loro Vescovi diocesani il Giovedí Santo, tuttavia non li obbliga a farlo
Ha ricordato che è stato imposto come Superiore Generale il Padre Arnaud Devillers, il quale gli ha dichiarato che fino ad allora non aveva mai celebrato la Messa secondo il Messale del 1970. Il cardinale ha dichiarato che in futuro, dopo un periodo di stabilità, la Fraternità potrà riprendere la normale conduzione in merito alla elezione dei Superiori.

Sua Eminenza ci ha ringraziato per la sollecitudine dimostrata nei suoi confronti e ci ha ssicurato che saremo i benvenuti nel suo ufficio ogni qualvolta ci troveremo a Roma. 
Tutti i delegati sono rimasti colpiti dal calore della sua accoglienza e dal suo evidente desiderio di fare tutto ciò che è in suo potere perché, in accordo col Motu Proprio “Ecclesia Dei”, vengano rispettate le nostre legittime aspirazioni.

Dopo aver preso visione del presente comunicato, Sua Eminenza ha espresso il desiderio che sia messo in chiaro che la Commissione ha l’autorità di apportare alcune modifiche nella celebrazione della Messa secondo il Messale del 1962, come è stato fatto per alcune abbazie francesi e come aveva dichiarato il Card. Mayer, nel 1990, nella sua lettera ai Vescovi di lingua inglese. Tali modifiche potranno essere adottate dalle comunità che lo desiderino. La cosa sarà chiaramente delineata in un prossimo documento della Pontificia Commisisone “Ecclesia Dei”.

All'udienza erano presenti: 

Mr Michael  Davies, Presidente di Una Voce Internazionale, 
Dr Eric  M.  De Saventhem, Presidente onorario di Una Voce Internazionale, 
Miss Eliska Kucirkova, della sezione di Una Voce Internazionale della Repubblica Ceca,
Monsieur Jacques   Dhaussy, della sezione francese di Una Voce Internazionale,
Dr. Helmut. Rückriegel, della sezione tedesca di Una Voce Internazionale, 
Mr  Peadar  Laighléis, della sezione irlandese di Una Voce Internazionale, 
Il Conte Neri Capponi, della sezione italiana di Una Voce Internazionale, 
Mr Jan Filip Libicki, della sezione polacca di Una Voce Internazionale, 
Dr. F. Haehnel e Mr W. Basile, della sezione statunitense di Una Voce Internazionale 
Frau Monika Rheinschmitt, in rappresentanza della associazione tedesca Pro Missa Tridentina. 
Erano anche presenti a Roma in preparazione dell'incontro col Cardinale, ma impossibilitati a presenziare all'udienza:
Mr Leo Darroch  (Inghilterra e Galles), 
Dr Mario  Seno  (Italia), 
Mr  Karl Kvadsheim (Norvegia), 
Mr Ralf Siebenbürger (Austria).

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