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Udienza di S. Em. Rev.ma il Card. Castrillon Hoyos,
Roma, il 4 settembre 2000 Testo del comunicato stampa emesso da Una Voce Internazionale
(il testo è stato evidenziato da noi)
Lunedí 4 settembre 2000, una delegazione di membri della Federazione
Internazionale Una Voce e della Pro Missa Tridentina sono stati ricevuti
in udienza da Sua Em.za il Card. Darìo Castrillon Hoyos, Prefetto
della Congregazione per il Clero e Presidente della Pontificia Commissione
Ecclesia Dei.
Dobbiamo renderci conto che le persone che trovano la loro gioia nell’antico rito della Chiesa non fanno niente di male. Questo crea il problema della rimessa in uso della Messa latina, che è stata per cosí tanto tempo la norma? Io ritengo che queste persone abbiano il senso della santità, del mistero della Messa, del rispetto per le tradizioni. Perché non dare loro la libertà di celebrare anche la Messa?
A Sua Eminenza è stato fatto presente che noi desideriamo che le celebrazioni secondo il Messale del 1962 vengano effettuate in accordo con le rubriche dello stesso Messale, senza l’intromissione di altri elementi successivi: come la Comunione sulla mano o le modifiche del 1965. Si è parlato anche dei recenti avvenimenti che hanno coinvolto la Fraternità San Pietro, ed è stata espressa a Sua Eminenza la nostra sottomissione e il nostro desiderio di rimanere in regolare rapporto con la Pontificia Commissione Ecclesia Dei. Il Cardinale ha preso nota accuratamente di tutte le questioni che gli
sono state sottoposte, e nella sua risposta dettagliata ha precisato che
egli
considera il Messale di San Pio V come un grande tesoro della Chiesa, che
attrae i giovani non tanto per la lingua latina, ma per il senso di mistero
che da esso emana.
Per quanto riguarda la Fraternità San Pietro, Sua Eminenza ha
ribadito che egli intendeva preservare e rafforzare la Fraternità.
Ha parlato della pratica della concelebrazione come di un importante segno
di carità ecclesiale e di unità della Chiesa, e ha spiegato
che nonostante gli piacerebbe vedere i membri della Fraternità concelebrare
con i loro Vescovi diocesani il Giovedí Santo, tuttavia non li obbliga
a farlo.
Sua Eminenza ci ha ringraziato per la sollecitudine dimostrata nei suoi
confronti e ci ha ssicurato che saremo i benvenuti nel suo ufficio ogni
qualvolta ci troveremo a Roma.
Dopo aver preso visione del presente comunicato, Sua Eminenza ha espresso il desiderio che sia messo in chiaro che la Commissione ha l’autorità di apportare alcune modifiche nella celebrazione della Messa secondo il Messale del 1962, come è stato fatto per alcune abbazie francesi e come aveva dichiarato il Card. Mayer, nel 1990, nella sua lettera ai Vescovi di lingua inglese. Tali modifiche potranno essere adottate dalle comunità che lo desiderino. La cosa sarà chiaramente delineata in un prossimo documento della Pontificia Commisisone “Ecclesia Dei”. All'udienza erano presenti: Mr Michael Davies, Presidente di Una Voce Internazionale,Erano anche presenti a Roma in preparazione dell'incontro col Cardinale, ma impossibilitati a presenziare all'udienza: Mr Leo Darroch (Inghilterra e Galles), |